CAPITOLO
XIV:
LUMUS
iLess
esordì dicendo: «Allora, ascoltatemi tutti, sia tu, Bardo, che voi, cari
agenti, il discorso che sto per fare è davvero importante e tutto quello che
dirò sarà vitale. Non sto affatto cercando di... distrarvi!». Batt8, grazie a iLess sfondo la barriera di agenti e riuscì a sfuggire ai
proiettili girando l'angolo. iLess e Reality alzarono
le mani (anche se Reality ne aveva una sola) e si arresero. Ma proprio in quel
momento la stanza cominciò a gelare. Nell'aria risuonava il rumore del ghiaccio
che si sbriciola, il ghiaccio freddo, talmente freddo che solo una persona
poteva impersonarlo. La freddezza, la rudezza, l'uomo alto come una montagna
innevata... Spith entrò in scena con un nuovo potere:
quello di Uximolt. Quello che Mark non era riuscito a
controllare. «Prima che diciate qualsiasi cosa... anche se ho il potere di un Imus non ci tengo ad essere chiamato Tardoman
2, sia chiaro» disse quest'ultimo. «Ma lo sei a tutti gli effetti» replicò
Reality. «QUESTO NON VUOL DIRE NIENTE, OK?!» gli urlò contro Spith. Gli agenti cominciarono a sparare mentre Bardo
sorrideva. Spith con una barriera di ghiaccio fermava
tutti i proiettili mentre dallo zaino tirava fuori le armi di Reality e iLess. Batt8 nel frattempo era entrata nel robot
precedentemente controllato da Lardo, dopo aver tirato fuori il suo corpo
inerme. Seguendo gli sconsiderati consigli dello scienziato aveva messo l'uovo
nel liquido giallo sotto al robot. Allora tornò indietro per aiutare i suoi
amici. Girato l'angolo urlò «Ciao bastardi! Vi presento il mio nuovo robot, che
ho fottutamente chiamato Tardiness Core! Siete pronti
a crepare, merde?», ma poi vide che tutti gli agenti e gli scienziati erano a
terra. «Mi avete rubato il cazzo di divertimento, cancri!» urlò dopo aver
realizzato cosa era successo. iLess, Reality e Spith avevano sconfitto tutti, eccetto Bardo, che era rimasto
a guardare sorridente. «Ora che siete 4 contro 1 vi sentite più sicuri? Anzi,
tra poco sarete addirittura 5... devo ringraziare il mio caro scienziato per
avervi detto del liquido rigenerante degli Imus...
sono così felice... la vita cominciava a diventare così noiosa... adesso che
anche il metodo per uccidere gli Imus è stato trovato
non avevo davvero nulla per cui vivere la mia... immortale vita. Ma ora...»
disse Bardo, che cominciò ad illuminarsi di una luce intensa. «... ora,
finalmente...», la luce cominciava a farsi sempre più forte. «... posso mostrarvi
cos'è un vero Imus…», la luce era diventata
accecante. «La luce pura che sprigiona il potere della perfezione!», ormai
nessuno vedeva più niente. Quando i 4 ragazzi ricominciarono a vedere, si sorpresero
dello spettacolo che avevano davanti. Bardo era ricoperto di una luce bianca,
che aveva le stesse proprietà del fuoco. Ma non era fuoco. Era quello che Bardo
chiamò poco dopo “Lumus”. «Vi presento la più pura
forma del fuoco degli Immortal Virus, alias Imus... si chiama Lumus: Lumen
Virus!» spiegò Bardo. iLess sguainò la sua spada, e
provò a colpire l'immortale. Ma al solo tocco con Lumus
la spada gli volò via nella direzione opposta. Anche Reality provò a colpire
col suo braccio meccanico Bardo, ma stavolta fu lui stesso ad essere sbalzato
via. Spith invece creò delle specie di stalattiti
orizzontali che fece andare addosso a Bardo. Stavolta il colpo andò a buon
fine. Due stalattiti trapassarono da parte a parte il corpo del signor Binardi. Quest'ultimo, impassibile, rigenerò in pochi
secondi il suo corpo e lanciò una sfera di Lumus contro
i 4 ragazzi, generando un’esplosione e ferendoli tutti. «Qui c'è ben poco da
fare, scappate!» propose Reality. Lui e iLess
scapparono a destra, Spith e Batt8 a sinistra. Bardo
prese anch'esso la sinistra. iLess e Reality,
realizzando che Bardo non li stava inseguendo, si fermarono davanti ad una
porta. “VIETATO ENTRARE, PERICOLO DI MORTE” recitava sul fronte. Ovviamente i
due sfondarono la porta ed entrarono. Una scala andava verso il basso. «Quanto
diavolo sono lunghe queste scale?!» si chiedeva iLess.
Altre porte blindate efficacemente furono sfondate facilmente grazie al braccio
di Reality. Dopo un lungo cammino, i due si ritrovarono davanti a qualcosa che non
si sarebbero mai aspettati di trovare. Nel frattempo, come se non bastasse, una
stanza-vicolo cieco aveva bloccato Batt8 e Spith.
L'uovo di schiuse e da questo nacque un feto. «Ma che roba è? Ma che senso ha
che da un uovo nasca un feto?» chiese Batt8 scendendo dal robot. «Ricorda che
stiamo sempre parlando di Tardoman…» rispose Spith guardando fisso Bardo, che era fermo in piedi davanti
a loro, con Lumus che ancora circondava il suo corpo.
«Beh, tu sei Tardoman 2... devo aspettarmi lo stesso
da te, cazzone?» chiese ancora Batt8, cercando di sdrammatizzare la situazione
abbastanza critica. «Devo dire che assorbire Uximolt
è stato un grande rischio per te... come facevi a sapere che eri un US?» chiese
Bardo. «Io sentivo semplicemente una voce che chiedeva aiuto... e l'ho aiutata.
A quanto pare questa è la ricompensa» rispose Spith. «Permettimi
di rivelarti una cosa. Sapevi che solamente gli US possono controllare gli Imus perché sono tardi già di loro e il loro cervello regge
il trauma dell'accelerazione? Tutti a parte il mio ovviamente... l'immortalità
poteva nascere solo da un Imus perfetto unito ad una
mente perfetta! Non esiste caso più particolare del mio. Anche perché presto
sarà anche l'unico caso!» disse Bardo, minacciando i ragazzi. «L'ho sempre pensato
che eri tardo... te l'ho sempre detto, stronzo» disse Batt8 a Spith. «Bardo, non mi interessa quello che dici...
combattiamo e vediamo se la tua mente perfetta riesce ad uccidermi!» disse con
spavalderia Tardoman 2. Non appena il combattimento
cominciò, Spith cadde a terra. «C-cosa hai fatto...?!»
chiese dolorante. «Cosa? Non te ne sei nemmeno accorto, Uximolt?
A quanto pare non riesci a tenere testa alla mia velocità supersonica, ahahah!» disse vantandosi Bardo. Un allarme cominciò a
suonare. Tutti gli schermi della stanza, e anche del resto dell'edificio, diventarono
countdown. 60 minuti. «Attenzione, evacuare immediatamente la popolazione di Paranto. Tra 60 minuti la città verrà rasa al suolo» si
sentiva in tutto l'edificio. Le parole risuonavano in tutta la città, e la
popolazione era già agitatissima. Il messaggio veniva ripetuto ogni minuto. Era
ovvio che in un'ora nemmeno il 50% di loro sarebbe riuscita ad andarsene in
tempo... per non parlare di quelli che sarebbero stati devastati nei mesi seguenti
dalle radiazioni. Nella stanza entrarono anche Reality e iLess,
che erano corsi lì per raccontare cosa era accaduto. «Uno scienziato ferito... anf... anf... ha fatto partire la
bomba atomica... anf... non abbiamo potuto fare
niente, non ci siamo... anf... anf...
accorti che ci stava seguendo... anf...» spiegò
ansimante iLess. «Moriremo tutti... però morirai anche tu Bardo. Le tue cellule
non possono rigenerarsi se non esistono più... alla fine ne varrà la pena. Una
città in cambio del mondo intero» aggiunse Reality. «Ragazzi devo avvertirvi
del fatto che... beh... Bardo ha una velocità supersonica. Probabilmente
sfuggirebbe all'esplosione anche andandosene quando mancano 30 secondi, mi
dispiace» spiegò Spith. «Bene, vedo che alla fine
qualcuno dei miei sottoposti è riuscito a fare qualcosa di buono. Quella bomba
era stata creata con l’intento di distruggere completamente gli Imus intrappolati nelle capsule, una volta catturati tutti,
ma mi sta bene anche così. Ormai conosco la tecnologia che serve, creerò un
nuovo laboratorio altrove e continuerò il mio lavoro lì! Almeno 2 Imus saranno distrutti, ahahah!».
La pietra che il tizio incappucciato aveva dato a Reality ed iLess cominciò a brillare, e nello stesso momento anche il
feto. Bardo, che stava ridendo, smise e chiese «Che diavolo avete in tasca?!».
Reality tirò fuori dalla tasca la pietra. «Non è possibile... c'è scritto Tardoman?! Com'è possibile? L'ho creato io! Tardoman è una mia creazione!!!» diceva Bardo mentre si
metteva le mani in testa. «C'è scritto Tardom- ahia!»
disse Reality, buttando la pietra a terra a causa del calore che aveva
cominciato ad emettere. Il vetro che teneva il liquido in cui era immerso il
feto, ormai luce pura, cominciò ad incrinarsi. Un collegamento di luce
infuocata si creò tra il feto e la pietra, la stanza diventava illuminata.
Bardo era con le mani tra i capelli, iLess a bocca
aperta. Reality era rimasto serio, Spith atterrito.
Batt8 invece sorrideva, perché sapeva che il più grande eroe di tutti i tempi
stava per tornare. Tutti e 5 guardavano verso il robot. Il timer segnava 55 minuti
rimanenti all'esplosione. «Hai rotto il ciucciacazzi!» urlò Reality. «Che cazzo
dici?» disse Batt8, sorpresa dalle parole del suo amico. Anche gli altri
avevano qualche dubbio. «Gli serve una spinta in più... sto cercando di
ricordare le cose più tarde che ha detto ultimamente» spiegò Reality. «Ha
ragione... ho il durello quando parlo con la mia crush!»
urlò iLess. «Bella questa» disse Batt8. La luce era
sempre più intensa. «Ho il cazzo confuso!» aggiunse Spith.
«Voi... bastardi... vi uccido qui ed ora!» diceva Bardo, venendo ignorato dagli
altri. Ma era troppo tardi per lui. Una sagoma umana schizzò verso l'alto,
distruggendo tutti i soffitti fino ad arrivare nel cielo. La luna risplendeva
nella notte, quasi quanto lo facevano... le sue ali.