;the sleepy dark princess
 

«Gwen? Mi senti, Gwen?».
Quasi non poteva crederci che la ragazza dei suoi sogni si mettesse a dormire proprio sulla sua spalla destra. Anzi, a dirla tutta, Gwen si era solo appisolata un attimo, ma non si era minimamente resa conto di stare proprio sulla spalla di Cody che, inutile dirlo, ci provava gusto. Chissà Sierra come avrebbe reagito. In realtà a lui non importava molto ciò, ma certe volte se lo chiedeva comunque.
Aveva già un po’ d’ansia e imbarazzo per Gwen, chissà cosa avrebbe provato se avesse visto la reazione di Sierra. Un po’ come Alejandro quando aveva ritoccato la foto di lui che dormiva, mettendoci Heather al posto di Sierra – solo che in quel momento si era sentito in colpa senza sapere perché. Le altre volte, quando la nominava e lei reagiva male, si sentiva in colpa davvero.
Ma perché pensarci? Non stavamo parlando di Gwen? Che inaspettatamente, dopo Trent e Duncan era andata proprio da lui? Non avrebbe voluto ammetterlo davanti a loro – anche se aveva dato un pugno a quest’ultimo per la gelosia nell’ultimo reality – ma a lui sarebbe piaciuta un’ipotetica relazione con Gwen. La sognava fin dal primo reality, perché non accontentare i suoi sogni? Anche se sicuramente la diretta interessata non avrebbe accettato, questo era certo.
Certo che però era davvero strano; uscire insieme a Gwen per le strade di Toronto per poi fermarsi in una panchina a dormire perché si erano persi – eh, già. Non erano neanche più a Toronto, forse – ma chi può dirlo? Toronto è immensa, dopotutto.
«Gwen… se non ti svegli, non possiamo tornare a casa…» continuava a dirle.
La ragazza aprì leggermente gli occhi, ancora assonnata. Non si ricordava nemmeno che giorno, che mese e che anno era. Spalancò gli occhi non appena si sentì appoggiata a qualcosa – o qualcuno, magari – e si voltò verso il diretto interessato, che le sorrise.
Gwen si scostò immediatamente dalla sua spalla, allontanando la testa di qualche centimetro da lui – forse cinquanta.
«M-mi… mi sono addormentata…».
«Sì, l’ho notato».
E certo che l’aveva notato. Gwen assottigliò leggermente gli occhi e, nel suo volto bianco come il latte, si rivelò un leggero rossore sulle guance – che sebbene fosse velato, era abbastanza evidente visto il suo pallore della pelle. E Cody lo sapeva, e lo vedeva, anche. Lo addolorava ammetterlo, ma Gwen aveva un punto in comune con Duncan: nascondeva la sua dolcezza, lo stava facendo anche in quello stesso momento.
Dato che lo sapeva, continuava a sorridere, successivamente voltò lo sguardo verso la strada.
«Dobbiamo aspettare il prossimo pullman e ritrovare la strada» le disse, voltandosi nuovamente verso di lei, «Magari andiamo anche a mangiarci un hamburger. Ti andrebbe?».
«Sì, va bene…».
Aspettarono qualche minuto e, non appena videro arrivare il pullman, si alzarono dalla panchina e andarono verso il mezzo di trasporto, salendoci e prendendo posto – precisamente si sedettero nell’ultima fila, Cody vicino al finestrino e Gwen, ovviamente, a fianco a lui.
Durante il viaggio si addormentò di nuovo sulla sua spalla, stavolta la sinistra. E a Cody scappò nuovamente un sorriso non appena la guardava.
Era la sua principessa dark assonnata. Così l’aveva chiamata. Dato che lei era dark e in più per lui era la sua principessa – inutile dire che era il nomignolo rubato da Duncan, utilizzato per Courtney perfino tuttora.
Tra l’altro, Gwen non l’avrebbe mai ammesso, ma dormire nella spalla di Cody non le sembrava poi tanto male. Anzi, forse era proprio perché le piaceva che ci dormiva.