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Autore: Eevaa    18/03/2017    0 recensioni
«Dimostrami che i saiyan non sono solo cattiveria e vendetta, dimostrami che i saiyan possono ragionare, dimostrami che sai controllare la rabbia! Non tornare ad essere l'aguzzino che eri un tempo: sei cambiato! Le questioni umane si gestiscono da terrestri e oramai fai parte di questo pianeta, che tu lo voglia o no. Dammene la prova!» (Cap. 8)
«Io non sono fatto così. Non sono paziente come te, non lo sarò mai. Io non sono una persona buona» bisbigliò nuovamente il principe alzandosi dal tappeto, tentando di non voltarsi ad osservare quello scenario surreale che lui stesso aveva creato. (Cap. 11)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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THE NEWBORN SAIYAN



CAPITOLO 25 - IL NUOVO SAIYAN


«Prendilo in braccio» sussurrò Eva adagiando il piccolo tra le braccia del padre, il quale si irrigidì impacciatamente nel prendere quell'esserino che sembrava così indifeso.
Quel piccino era pieno di capelli. Capelli neri dai riflessi caldi, quasi rossi, lunghi però come quelli di Radish. Quel dettaglio fece rabbrividire Vegeta, il quale però cancellò subito dalla mente l'immagine del padre di Eva.
«E' minuscolo» commentò il saiyan appoggiando il dito nella manina del piccolo, il quale strinse forte l'indice del padre, il quale rimase strabiliato «ma è già forte!»
«Beh, è per tre quarti un saiyan» rispose la madre prendendo tra le mani la codina del figlio. 
«Accidenti, hai ragione: tecnicamente ha più sangue saiyan di te. Tre quarti di saiyan, chissà che poteri avrà..»
Vegeta rimase per parecchi minuti con il piccolo in braccio, divertendosi a misurare la sua forza. Il bimbo dimostrò subito di chi fosse figlio, tirando codate alla povera ostetrica intenta a pulirgli il faccino e avvolgerlo in una coperta. 
«Owen...» mormorò Vegeta fissando il bambino tenendolo a pochi centimetri dal viso, ricordando una scena vissuta in precedenza.
La felicità.
La felicità finalmente invadeva anche i suoi occhi, anche se faticava così tanto ad esternarla.
«Come dici?» domandò Eva inarcando un sopracciglio.
«Chiamiamolo Owen!» ripetè il principe guardando negli occhi la compagna e, dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che nessuno li stesse guardando, avvicinò una mano alla sua guancia, carezzandola dolcemente.
Ella non era mai stata così felice.

 
«La cosa più divertente è stata la faccia dell'ostetrica quando ha notato la coda del bimbo!» ridacchiò Eva appoggiata allo schienale della brandina ospedaliera, rivolta agli amici nella propria stanza.
«Perché ti sei persa quando Vegeta alla domanda - lei è il padre?- ha risposto -io sono il fidanzato, emerito imbecille-» rispose Goku imitando la voce del principe alla perfezione, il quale si sentì preso in causa diventando dello stesso colore dei capelli di Eva.
«Kaaroth avrei voluto vederti alla nascita dei tuoi marmocchi sgorbi» urlò il principe enfatizzando l'ultima parola. 
Bra nel frattempo vagava per la stanza con il braccio il piccolo Owen, il quale sembrava dormire beatamente «tu avresti dovuto essere femmina, ma sei talmente bello che mi piaci anche così! Diventerai un modello»
«Alla fine avevo ragione io, finalmente un fratello» canzonò Trunks con gli occhi brillanti.
«Cosa vorresti insinuare?» gridò Bra indispettita, continuando poi a battibeccare con il fratello come di consuetudine. 
Per evitare che Owen restasse in mezzo alla lite dei fratelli Goku prese in braccio il piccolo, sollevandolo in aria ridendo «Ciao Owen! Cuccicuccicu!»
«Guarda che è un bambino, non un ritardato» grugnì Vegeta riprendendo il figlioletto, rivolgendogli poi la parola indicando Goku «piccolo combattente, inizierò ad allenarti da subito e quello lì sarà la tua prima vittima, ricorda queste parole» 
Fragorose risate echeggiarono nella piccola stanza, rendendo ulteriormente di buon umore tutti i presenti.
Una volta rimasti soli, Eva e Vegeta si sdraiarono sul lettino, osservando il piccolo mangiare. Appena finita la pappa il piccino aprì gli occhi, due grandi occhi scuri tipici dei saiyan. 
«Ti somiglia» commentò il principe rivolto alla madre.
«Ma l'espressione è la tua. Vedi? I miei occhi saranno pur tenebrosi, ma di certo non così tanto. Questa è la tua tipica posa da misterioso!» rispose Eva toccando il nasino dei piccolo accorgendosi delle piccole lentiggini su di esso. 
Il bambino si mise presto a dormire tra le braccia della madre, la quale lo adagiò lentamente nella piccola culla. 
 
 
I giorni passarono velocemente, la famiglia tornò finalmente a casa per godersi la pace e la quiete familiare. Eva aveva finalmente rispreso ad allenarsi e finalmente Vegeta riuscì a misurare a pieno la forza della compagna. In lei c'era qualcosa di profondamente misterioso, il suo modo di combattere era così affascinante e potente da quasi mettere in difficoltà il principe.
Era trascorso quasi un mese dalla nascita di Owen. La stanzetta allestita appositamente per il neonato era di un colore azzurro marino, simile a quella in cui dormiva Trunks da bambino. Il piccolo saiyan era estremamente quieto e, per la felicità dei genitori e della sorellastra, non piangeva quasi mai. L'unico problema erano gli innumerevoli ciucci disintegrati tra le piccole ma fortissime mani del bebè. 
«Tutto suo padre» commentò una sera Eva quando, con un espressione a dir poco arrabbiata in viso, Owen distrusse il carillon sopra alla culla.
«Mi pare che nemmeno tu sia molto docile» ribattè Vegeta prendendo in braccio la saiyan e trascinandola in camera da letto. 
Dolcemente la fece stendere sulle lenzuola, mordicchiandole poi i lobi delle orecchie. 
«Adesso ti faccio vedere io quanto posso essere poco docile» sussurrò Eva mettendosi a cavalcioni strappando la tuta di dosso al principe, eccitato a tal punto da non poter resistere dal compiere lo stesso gesto. 
Felici e finalmente sereni fecero l'amore più volte quella notte, nessuno avrebbe potuto portar via la loro felicità. Nessuno, se non fosse per...

 
Un rumore fece destare Eva di scatto, insospettendola. Aveva come l'impressione che la terra avesse tremato per qualche secondo.
«Vegeta» sussurrò la saiyan passandosi una mano tra i capelli. Il principe non rispose, ma si rigirò nel letto borbottando qualcosa di poco chiaro «Vegeta!» ripetè Eva tirandogli una gomitata.
«Vai tu...» grugnì il saiyan pensando che il bebè avesse bisogno.
«Non si tratta di questo, ho sentito un rumore proveniente da fuori» bisbigliò la rossa alzandosi in piedi, guardando il principe sollevare il busto stropicciandosi gli occhi. 
«Che stai dicendo?»
«E' quello che ho sentito, era come se...» il discorso fu interrotto da fortissimo rumore di vestri infranti proveniente dalla camera accanto. Entrambi scattarono veloci verso la camera del figlio seguiti poi da Bra.
Quello si presentò davanti ai loro occhi li fece inorridire.
  
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