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Autore: whitemushroom    18/03/2017    3 recensioni
Il Faerun non è certo un luogo dove vivere tranquilli: progenie di Bhaal, paladini, vampiri, draghi, maghi selvaggi, tutto si colora e si confonde sotto questo cielo che si diverte a sovrastare un mondo variopinto, tempestato di eroi senza macchia e di gente priva di scrupoli. In questo mondo un ambizioso mago Thayano senza scrupoli scoprirà i (dis)piaceri di viaggiare in compagnia di una piccola halfling libera come il vento, più attratta dalle sfide di ogni giorno che ad un futuro carico di gloria. Raccolta di brevi scene dell'amicizia tra Edwin ed Alora per il settimo anniversario del thexiiiordeforum
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alora, Edwin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Under the Same Sky'
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Trappola per topi

Da sotto il sacco le arriva l’odore di muffa, polvere intensa e vero tabacco. Alora incespica su degli scalini di legno che scricchiolano al suo passaggio ed a quello dei due uomini che la spingono senza troppi riguardi. Conta dieci, venti, ventisette scalini, poi bussano. Tre volte.
Qualcuno da dentro bussa una risposta, un colpo solo.
I suoi rapitori battono ancora, tre volte rapide, due lente e subito dopo una porta cigola e si apre.
Anche sotto la tela che le impedisce di vedere riconoscerebbe la puzza di pesce marcio dei moli di Athkatla, ma vi è qualcosa di diverso. “Abbiamo preso la topolina, capo” dice uno, spingendola in avanti. “La trappola ha funzionato”.
“Va bene, va bene, non montatevi la testa e sparite, sudici ratti (sono riusciti a portare a termine una missione, incredibile … cosa succederà domani, la regina Ellesime si concederà a tutto il popolo nanico?) Ci penserò io a finire la questione!”
Potrebbe riconoscere quella voce tra mille. O forse è solo un’illusione, ma il cuore le batte come un carro tirato da venti cavalli; i due rapitori le levano il sacco e la spingono a terra prima di uscire.
L’uomo davanti a lei è molto invecchiato; sarà trascorso meno di un anno dalla loro brusca separazione, ma i capelli al di sotto del cappuccio rosso sono molto più radi ed il suo fisico è appesantito.
Le sue dita traboccano di anelli, e non tutti sono magici. “Ficcare il naso negli affari dei Ladri Tenebrosi può essere molto pericoloso, sottospecie di criceto antropomorfo. Figuriamoci rubare nel loro territorio!”
“Eppure vedo che ti rispettano, Edwin”.
“Portano la giusta e dovuta soggezione per un mago del mio calibro, ed i grandi capi hanno la massima stima del mio potenziale superiore. Cosa che senza dubbio non avrebbero di un piccolo topo indipendente che ha sottratto dei rubini calimshiti proprio sotto il loro naso”.
“Come hai capito che si trattava di me?”
Una domanda sciocca, lo realizza subito. Hanno sempre riconosciuto l’uno il passo dell’altro; potrebbe riconoscere quel mago rosso in mezzo alla calca del Diadema di Rame seguendo la scia di quel profumo di mirto thayano che si ostina a portare indosso anche adesso e che l’ha investita all’imbocco delle scale. Conosce alla perfezione le sue magie di fuoco e l’altezza precisa a cui colpiscono il bersaglio, sa che prima di dormire bacia il suo anello di famiglia.
E la verità, quella che l’uomo davanti a lei sta cercando di negare aggrottando le sopracciglia, è che anche lui sa tutto di lei e non l’ha dimenticata. “Tsk, è chiaro che la mia mente sopraffina riesce ancora a stupirti”.
Mente, ma Alora non importa. È bellissimo anche così.
“Il mio genio mi ha permesso di scovarti e tenderti una trappola, e dovresti pregare il mio nome che sia stato io a scoprirti per primo e non un altro capo della gilda (sempre che le tue labbra riescano a sillabarlo correttamente, cosa di cui dubito). Sto oltretutto per beneficiarti di un mio raro e prezioso consiglio (e solo perché mi sento davvero generoso) …” dice avvicinandosi ad una finestra. I cardini cigolano quando si apre, ed Alora vede il riflesso della luna sulle onde e sui tetti abbandonati del molo. “… questo non è un posto per dei ladri indipendenti. Ci sono abbastanza guerre tra le gilde, vedi di non rimanerci invischiata. La prossima volta potrei non essere in grado di …”
“Ho capito, Edwin. Grazie di cuore”.
Lei è sempre stata libera come il vento, uno spirito felice come le nuvole. Lei vive per le sfide ed i misteri, gli oggetti luminosi, quelle piccole avventure che le fanno battere il cuore non per denaro o per avidità, ma perché sono l’alito della vita. E, se Edwin ha compreso davvero questo lato di lei, spiccare il volo è facile. Hanno camminato insieme su una strada ed al bivio ha temuto che si fossero detti addio, ma quando la sagoma rossa borbotta qualcosa mentre chiude i vetri della finestra Alora sa per certo che i loro sentieri un giorno si incontreranno. Potranno esserci Ladri Tenebrosi o vampiri, ma mentre scivola veloce oltre le tegole sa che prima o poi i loro sentieri torneranno ad incrociarsi.
E senza dubbio la faranno nel più rocambolesco dei modi, come nel loro stile.


 



Edwin Odesseiron e Alora
AVVENTURE SENZA FINE
 

THE END


 
  
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