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Autore: Robigna88    20/03/2017    0 recensioni
-SPOILER ALERT s4-
Prima di cadere preda del suo sonno magico Elijah Mikaelson ha fatto promettere ad Allison, la donna che ama, di essere forte e coraggiosa.
Lei lo è stata, con Hope ed Hayley, per cinque lunghi anni.
Dopo tutto questo tempo e l'incapacità di sopportare ancora il dolore e il senso di perdita è arrivato il momento del tutto e per tutto. La notte della verità.
La notte perfetta per essere forte e coraggiosa... esattamente come ha promesso ad Elijah.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NDA: Fatemi sapere cosa ne pensate; lasciare una recensione vi costa solo cinque minuti del vostro tempo e per me fa una enorme differenza. Grazie, Roby.

aaf


THE SHADOW OF THE KING

 

 

 

 

 

Elijah fu il secondo a svegliarsi dopo Freya e la prima cosa che fece una volta in piedi fu raggiungere Hayley per darle una mano in quella che, era evidente, era una battaglia che l’Ibrida aveva già vinto. A dire il vero, quando si era svegliato ed era corso a raggiungerla, sperava che anche Allison fosse lì con lei perché per quanto volesse bene ad Hayley non c’era nessuno che volesse rivedere più della bella e forte cacciatrice.

Quel biglietto che aveva trovato al suo risveglio però gli metteva addosso ansia e timore. Sperò di sbagliarsi.

Ricordava ancora le parole che si erano detti prima che lui cadesse preda di quel lungo sonno durato cinque anni, ricordava la paura negli occhi nocciola di quella donna che amava follemente, ricordava la promessa che gli aveva fatto.

 

Sei la donna più forte che conosco. Puoi farcela. Ti amo.

Ti amo anche io.

 

Sarò forte, lo prometto aveva aggiunto. Elijah era sicuro che avesse mantenuto la parola.

In quella strada piena di sangue però, Allison non c’era. C’era solo Hayley nuda e sporca dopo un combattimento che le aveva fatto venire il fiato corto.

“Hayley” le sussurrò poggiandole la sua giacca addosso.

Lei sorrise di sollievo e si girò di scatto per stringerlo in un abbraccio. L’Originale ricambiò poi si staccò da lei quel tanto che bastava per guardarla in viso. “Stai bene?”

“Sì, sono così felice di vederti Elijah. Così felice che la cura funzioni.”

“Sono felice anche io” le disse lui guardandosi intorno, impaziente. “Hayley, dov’è Allison?”

“Freya non te l’ha detto?”

“Detto cosa?”

L’Ibrida fece un grosso respiro. “Allison è a New Orleans, è andata a liberare Klaus.”

“Da sola?” Elijah sgranò gli occhi. “Perché le hai permesso di farlo?”

Lei lo invitò a seguirla e raggiunse l’auto per prendere dei vestiti puliti. “Primo, ad Allison non serve il permesso di fare nulla, sai benissimo com’è fatta. Secondo, molte cose sono cambiate in questi cinque anni Elijah, cose che sarà lei stessa a dirti perché, credimi, ha più possibilità di riuscita lei di quante ne avrei avute io.”

“Come? È un essere umano. È furba ed è forte ma è solo un essere umano.”

“Come ti ho detto” ripetè lei “Molte cose sono cambiate. Fidati di me.”

Elijah stava per replicare ma poi li sentì; Kol e Rebekah. Anche loro svegli e in piedi.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Marcel guidò Allison lungo un corridoio buio, lo stesso corridoio che un tempo percorreva ogni volta che voleva raggiungere la biblioteca o la camera di Elijah. Ora era abbandonato a se stesso, sporco, il muschio e l’erba erano cresciuti ovunque. Si respirava odore di morte e di tristezza. Era un peccato, quella casa era sempre stata bella, un gioiello nel quartiere più vivo di New Orleans. Allison sperò di rivederla splendere un giorno, esattamente come in passato.

“Cosa ti è successo esattamente? Hai imparato l’arte della magia?” le chiese il vampiro trascinandola fuori dai suoi pensieri.

“Ho imparato un’arte, ma non quella della magia” replicò lei. “È una lunga storia ma non sono in vena di racconti al momento. Ti basti sapere che sarebbe sufficiente per me schioccare due dita per farti esplodere in miliardi di piccoli pezzi, ma non lo farò perché credo che in fondo il Marcel che conoscevo e a cui volevo bene sia ancora lì dentro da qualche parte.”

Marcel rise. “Schioccare le dita…” mormorò. “Vorrei poterti credere ma sai, sono bravo a riconoscere quando qualcuno bluffa. E tu stai decisamente bluffando.”

Allison rise. “Marcel, se pensi che dicendo così mi spingerai a darti una dimostrazione pratica del mio nuovo status, allora ti consiglio di risparmiare la voce. Al contrario di te io so gestire i miei impulsi ed i miei istinti.”

Lui la fissò per un attimo, poi aprì un vecchio cancello che fungeva da porta dietro il quale c’era la stanza in cui Klaus era rinchiuso. Allison fece qualche passo avanti, lo osservò seduto in terra, girato di spalle, i capelli spettinati e la postura afflitta, non c’era nulla del fiero Niklaus Mikaelson. Se solo avessi scoperto prima cosa potevo fare… si ritrovò a pensare la cacciatrice facendo qualche passo avanti.

“Sei venuto a torturarmi, Marcellus?” chiese l’Ibrido.

Allison fece un grosso respiro. “No, ha solo accompagnato me e adesso se ne andrà.”

Klaus raddrizzò le spalle, alzò la testa riacquistando una parvenza di fierezza. “Allison” mormorò girandosi piano, quasi avesse paura che facendolo avrebbe scoperto che si era sbagliato.

Lei gli sorrise. “Ciao Klaus. Scusa se ci ho messo tanto.”

Lui si alzò in piedi, i polsi legati con delle catene. Con passo veloce la raggiunse e la strinse in un abbraccio carico di tutto. “Ciao guerriera” le disse rompendo l’abbraccio e guardandola. “Quanto tempo.”

“Troppo. Preparati, ce ne andiamo.”

“Divertente!” esclamò Marcel. “Ma temo che tu non abbia compreso la mia disponibilità a fartelo vedere. Era in nome dei bei vecchi tempi ma lui non andrà da nessuna parte. Tu invece sei libera di andartene quando vuoi.”

“Marcel” gli disse lei rompendo con una stretta di mano le catene che tenevano Klaus legato, guadagnandosi lo sguardo perplesso di entrambi i vampiri. “Io temo invece che tu non abbia compreso che non mentivo quando ho detto che mi basterebbe schioccare le dita per ridurti in pezzi” gli fece sapere. “Temo anche che sarò costretta a farlo se non ti leverai di torno e non ci lascerai andare.”

Marcel allungò la mano per afferrarla per il braccio e in un attimo si ritrovò immobilizzato contro il muro, la sua mano piccola stretta come una morsa intorno al suo collo. Era forte tanto che non riuscì a muoversi, nonostante ci stesse provando con tutte le sue forze. Non era un vampiro e non era neppure un ibrido, lo avrebbe capito dall’odore. Lei invece emanava un sentore potente ma che mai aveva sentito prima.

“Allison” le disse Klaus. “Che cosa…”

“È una lunga storia, te la racconterò mentre andiamo a casa.”

“Non capisci” Marcel parlò a fatica. “Se non combatterà contro Alistar Duquesne e il suo piccolo esercito lui non smetterà di dargli la caccia e la darà anche agli altri. Ad Hayley ed Hope, ad Elijah, a Rebekah…”

Allison piegò poco il capo. Poi lo lasciò andare e lui ricadde in terra tossendo. “Chi diavolo è Alistar Duquesne?”

“È il vampiro peggiore che io abbia mai creato” rispose Klaus prendendo un grosso respiro.

“Peggio di Lucien e Cortez e tutti gli altri che abbiamo già affrontato?”

Lui annuì guardandola. “Molto peggio.”

La cacciatrice si tolse il cappotto. “Fantastico!” esclamò voltandosi verso Marcel. “Presentamelo. Combatterò io con lui.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Alistar era al centro della folla, in attesa che il grande Niklaus Mikaelson si facesse vedere. In attesa di ferirlo dopo aver aspettato per secoli quel momento. Ah quando aveva saputo che la discendenza era stata spezzata… la più bella giornata della sua vita. Il preludio ad una dolce vendetta, quella che aspettava da tanto, troppo tempo.

Avrebbe fatto i conti con lui e dopo avrebbe dato la caccia alla madre di sua figlia e alla bambina stessa e non avrebbe avuto nessuna pietà, per nessuno di loro. Avrebbe finito anche la vita degli altri Originali, per quel che ne sapeva erano già belli che morti, anche se la loro fine era stata bloccata da un sonno magico.

“Vieni fuori Klaus!” urlò impaziente. “Cosa aspetti?”

“Così desideroso di morire” mormorò Allison avanzando fino ad essere faccia a faccia con lui.

Lui la guardò e allargò le braccia. “E tu chi sei?”

“Alistar giusto?” la donna fece qualche passo avanti mentre raccoglieva i capelli in una coda di cavallo piuttosto disordinata. “È strano, non ho mai sentito parlare di te e non ricordo di averti mai incontrato.”

“Dovresti ringraziare il cielo di non avermi mai incontrato, qualcosa mi dice che non sarebbe finita bene per te. Non mi piaci molto…”

“Oh” Allison rise e guardò per un attimo Klaus, poi Marcel. “Un vero gentiluomo, non c’è che dire.”

“Combatterà lei al posto di Klaus” spiegò quest’ultimo. “Si è offerta volontaria.”

Alistar corrugò la fronte e volse lo sguardo all’Ibrido Originale. “Fai combattere una donna al tuo posto? È proprio vero allora, che non sei altro che l’immagine sbiadita del terrificante Niklaus Mikaelson.”

“Tu e i tuoi amici” intervenne Allison alzando le maniche della sua t-shirt. “Non siete nessuno, se non la brutta copia del vostro creatore. Dimmi, Alistar, quanto è frustrante vivere all’ombra di un Re?”

Il vampiro fece un grosso respiro guardandola. “Non hai ancora risposto alla mia domanda. Chi diavolo sei tu?”

La cacciatrice piegò le labbra in un sorriso tanto macabro quanto sicuro. “Io sono il tuo incubo peggiore e tu stai per addormentarti… permanentemente.”

La battaglia iniziò.

 

 

 

   
 
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