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Autore: eleCorti    22/03/2017    6 recensioni
[Quarta classificata al contest Quel primo assurdo bacio, indetto da shanna_grifitherenevil sul forum di efp]
“Taichi, ascolta riguardo a quello che è successo a Digiworld...” non poté continuare, poiché il giovane l’aveva interrotta.
“Sì, so che vuoi dire: è stato solo un errore...” la delusione che provava era evidente dal suo tono di voce. Il suo sguardo, infatti, si era incupito.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nome forum/Efp: Elettra.C/eleCorti
Tipo di storia/rating: romantico, fluff, slice of life – verde
Fandom scelto/ship: Digimon Adventure – Taiora
Pacchetto scelto: Italia
Note: Finalmente torno anche sul mio fandom per eccellenza! Dopo mesi di silenzio sono riuscita a mettere giù queste quattro parole. Spero vi piaccia.
 
 
 
Bacio dal sapore italiano


 
Una bella vacanza era ciò che serviva loro, dopo l’ennesima battaglia per salvare Digiworld. Così gli otto prescelti avevano deciso di andare a Venezia, una delle città più belle d’Italia.
Venezia era bellissima: la piazza principale, San Marco, era piena di piccioni, nonché di persone che – come loro – visitavano la città famosa per la sua laguna. Ed era proprio là che i prescelti volevano andare.
Prima, però, decisero di pranzare – visto che stavano morendo tutti di fame –  in uno dei tanti ristoranti a piazza San Marco; volevano provare a tutti i costi la pizza, pietanza tipica italiana, di cui in Giappone avevano tanto sentito parlare.
Ognuno di loro prese tipi di pizza differenti, chi la classica margherita, chi la capricciosa, chi la quattro stagioni, e chi la primavera. Insomma, erano tutte buonissime!
Dopo aver consumato il loro pranzo, decisero di fare il tipico giro in gongola per la laguna. Purtroppo non ci entravano in una gongola, così si divisero in gruppi da due: Taichi e Sora insieme, Hikari con Takeru, Mimi con Koushiro, e Yamato finì con Joe. Il loro giro turistico era appena iniziato.


 
****

 
Il silenzio regnava tra i due digiprescelti dell’amore e del coraggio. L’imbarazzo era troppo forte. Dopo che erano tornati trionfanti da Digiworld, non si erano più parlati. Perché? Un bacio, era questa la causa del loro silenzio. Era successo a causa della paura della guerra, di morire, di non potersi più riabbracciare. Si erano abbracciati, baciati e dichiarati il loro amore.
Tornati a Tokyo, però, non si erano più rivolti la parola. Taichi pensava che fosse stato un errore scaturito dal momento, che Sora amava in realtà Yamato e non lui, e che quindi doveva farsi da parte. La giovane Takenouchi, invece, pensava che avesse rovinato la sua amicizia con il giovane Yagami.
E ora, quel silenzio nel bel mezzo delle acque veneziane era assordante come una campana. Dovevano assolutamente parlarsi.
Fu Sora a prendere l’iniziativa. Doveva assolutamente chiarire con lui e dirgli una volta per tutte che era davvero innamorata di lui.
“Allora...” si schiarì la voce, mentre fissava l’incresparsi delle onde sull’imbarcazione.
“Ti piace Venezia?” si maledisse mentalmente per la sua codardia. Cosa le prendeva? Dov’era finito tutto il suo coraggio?
“Sì” rispose atono, senza smettere di fissare i palazzi che si susseguivano.
Sospirò. Non poteva continuare così. Quella situazione le stava distruggendo il cuore.
“Taichi, ascolta riguardo a quello che è successo a Digiworld...” non poté continuare, poiché il giovane l’aveva interrotta.
“Sì, so che vuoi dire: è stato solo un errore...” la delusione che provava era evidente dal suo tono di voce. Il suo sguardo, infatti, si era incupito.
“Sei uno stupido, Taichi!” quell’affermazione da parte dell’amica, lo fece voltare di scatto e sgranare gli occhi. Cosa voleva dire? Non poté fare a meno di chiedersi.
“Non hai capito niente...” si voltò verso di lui, rossa in volto.
“Io... penso davvero ciò che ti ho detto” abbassò il volto, ancora più in imbarazzo.
Sgranò gli occhi il giovane prescelto del coraggio. Allora era vero, non era un sogno. Speranza. Gli venne in mente questa parola. Nonostante la rassegnazione, non aveva abbandonato la speranza che Sora, un giorno, potesse essere sua. E ora quel giorno era finalmente arrivato.
Sorrise all’idea, mentre – avvicinatosi alla fanciulla – posò le mani sul viso di Sora.
“Sai, credo ancora nell’amore, nonostante abbia i cerotti sul cuore...” era vero: aveva ricostruito il suo cuore da quella maledetta sera di Natale, quando l’aveva lasciata andare. Eppure credeva ancora nel suo amore per Sora.
Sorrisero entrambi, mentre – come due magneti attratti l’uno all’altra – si avvicinarono per darsi il loro secondo bacio. Bacio che sapeva di pizza. Pizza italiana.   
   
 
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