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Autore: R who    22/03/2017    5 recensioni
Merthur, modern!AU
(perchè questa sezione ultimamente è troppo povera e perchè la BBC non sembra avere intenzione di darci una sesta stagione)
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Merlin era arrivato da lui verso mezzogiorno, con il suo sorriso e due buste stracolme riempite al take-away messicano, le aveva lanciate sul tavolo e si era stravaccato sul divano -Capito l'idiota? Come se fosse casa sua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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N.d.a.
Non so seriamente a quante merthur io stia lavorando ma mi viene in mente una storia minimo una volta a settimana e finisco per non concluderne neanche una e non so neanche perché pubblico questa che sinceramente mi piace poco (soprattutto la prima parte) ed è pure piena di cliche e forse un po' troppo fluff ma vabbe, ho bisogno dei merthur come l'aria e questa sezione di efp sta cadendo in crisi eccettera eccetera, vabbe, avete capito. Credo.

(le opinioni che cito su un paio di personaggi di Doctor Who sono tra le varie che sento nel fandom, non accanitevi vi prego)

Arthur non poteva averlo davvero fatto. Doveva essere stato un sogno sisi era tutto un sogno, giusto?
Arthur, le spalle poggiate allo schienale del letto, seduto con le gambe piegate e le braccia intorno a queste, si da un pizzicotto sul braccio e no dannazione non è un sogno.
Senza volerlo un lamento gli scappa dalle labbra, poggia la testa in mezzo alle gambe e chiude gli occhi - magari è davvero un sogno e prima si era solo dato un pizzico immaginario.
Lui era sempre stato un ragazzo razionale, abbastanza giudizioso e quello che era successo circa un oretta prima non era assolutamente da lui -e, si, Arthur era consapevole di non essere nè razionale nè giudizioso ma era convinto di avere un buon codice morale e di riuscire a rispettarlo quasi sempre, ecco.
Anzi, la colpa non era neanche sua, ma di Merlin, dei suoi occhi blu e delle sue orecchie improponibili.
Perchè, cazzo, Arthur non poteva averlo fatto, doveva essersi perso qualche passo durante la serata che dava una spiegazione plausibile a quella cazzata, e forse ripassare la giornata dall'inizio era proprio quello che gli serviva e magari gli avrebbe persino chiarito le idee (e Arthur sperava davvero tanto di capire perché aveva appena fatto quello che non poteva davvero aver appena fatto)
Dunque, era tutto iniziato come un normale pomeriggio alla Arthur e Merlin.
Merlin era arrivato da lui verso mezzogiorno, con il suo sorriso e due buste stracolme riempite al take-away messicano, le aveva lanciate sul tavolo e si era stravaccato sul divano -Capito l'idiota? Come se fosse casa sua.
Arthur, seduto vicino a lui, gli aveva tirato un cuscino in faccia, come a dire ce ne hai messo di tempo, eh e Merlin aveva sospirato stupidamente senza neanche provare a nascondere il sorriso, mentre si rialzava e sbustava il cibo messicano (e davvero, due buste solo per due ragazzi forse erano un po' troppo e forse Hunith aveva ragione riguardo alla loro dieta poco sana.)
Merlin》fa Arthur, da sotto i cuscini del divano.
《Mph?》
《Hai preso i nachos con il formaggio che piacciono a me? Sai che odio quelli alla paprika, mi fanno venire il voltastomaco.》
Merlin sbuffó, quello sbuffo stufato e allo stesso tempo divertito cheb riservava solo a lui.
《Sì, vostra altezza》
Un'altra cuscinata.

Poi, come ogni venerdì, era partita la loro maratona di Doctor Who, con Merlin che ripete le battute insieme al Dottore e Arthur che lo guarda male, uno seduto vicino all' altro sul divano mentre si ingozzano di nachos e formaggio fuso - che Arthur adora ma che secondo Merlin lo fanno ingrassare.
E come al solito uno aveva da ridire su qualcosa, perchè Amy tratta Rory troppo male per amarlo davvero, o perchè Martha doveva capire che Ten non era interessato a lei, e l'altro replicava a tono, perchè probabilmente guardavano due serie diverse con personaggi diversi. E la conversazione finiva sempre nello stesso modo, più o meno.

Idiota.》Aveva decretato Arthur, fulminando Merlin con uno sguardo offeso.
Merlin lo aveva guardato con quei suoi occhi blu e grandi -che facevano arrossire Arthur con una sola occhiata- e aveva sorriso, uno di quei sorrisi che spargevano luce ovunque e illuminavano la giornata di Arthur.
Asino.
E si era passato una mano all'angolo di quelle labbra piene, pulendosi da una briciola di nachos al formaggio -E Arthur adorava i nachos al formaggio. 
Il resto era stato tutto colpa dell'istinto primitivo di Arthur che aveva preso Merlin per il colletto della camicia e se lo era tirato addosso.
Baciarlo era stata solo una conseguenza naturale.
Le labbra di Merlin erano morbide e Arthur era completamente inebriato da lui, dal suo viso che teneva quasi disperatamente tra le mani, e le labbra di Merlin sapevano di Nachos con il formaggio fuso, e il cervello di Arthur era confuso ed annebbiato, ma le labbra di Merlin, fisse sulle sue, lo distraevano da qualsiasi ragionamento logico, e per un attimo, un attimo solo, ad Arthur era sembrato tutto perfetto così, proprio così. 
Solo quando Merlin si era staccato, Arthur aveva metabolizzato l'accaduto.
Aveva alzato lo sguardo su Merlin ancora seduto davanti a lui e completamente stordito e sentito il panico penetrargli nelle ossa.
《Scusa Merlinscusa》
Ed era scappato in camera sua sbattendo la porta.

《Arthur?》
La porta si apre e uno spiraglio luce entra nella camera buia. Un passo, due passi, tre passi e Merlin è nella stanza.
《Arthur.》
Arthur alza lo sguardo e vede Merlin, la testa bassa e le braccia buttate lungo il corpo che sposta il peso da un piede all'altro, imbarazzato.
Abbassa di nuovo la testa.
Un passo, due passi, tre passi.
Merlin si sta spostando. Merlin lo odia.
Un sospiro e uno buffo.
Merlin è titubante. Vuole dire ad Arthur di non guardarlo e di non parargli mai più ma è così nobile che gli permette di dirgli addio.
Un passo, un tonfo e un altro sbuffo.
Merlin si è seduto sulla poltrona di fronte al letto di Arthur. Merlin vuole dire ad Arthur che loro non sono più nulla.
Il cuore di Arthur sprofonda al solo pensiero, lo può sentire mentre va giù giù giù diventa pieno di nero e si sbriciola.
Il solo immaginare la possibilità di perdere Merlin distrugge Arthur.
《Arthur》
Nonostante tutto la voce di Merlin però non è disgustata o arrabbiata, ma, anzi, sembra quasi dolce, e il solo sentirla fa sistemare qualcosa dentro Arthur.
Apre gli occhi,ma ancora vede solo il buio e ancora non vede Merlin.
Ma può sentirlo e Merlin sospira.
Poi, scoppia a ridere.
Arthur alza la testa di scatto indignato e uccide Merlin con lo sguardo.
《 Merlin!》
Lo guarda e preferirebbe non averlo mai fatto. 
Merlin sta ridendo ma ha gli occhi lucidi e sembra essere sul punto di piangere.
Arthur sente che qualcosa dentro di lui si rompe, sente che gli crolla sulle spalle lo abatte lo prende per la bocca dello stomaco e lo tira giù.
Questo è l'effetto che gli fa vedere Merlin piangere e Merlin - mannaggia a lui- è uno che piange ogni due secondi (Merlin piange quando uno dei suoi amici è triste o mentre legge un bel libro, ha pianto quando Arthur ha compiuto 18 anni e ogni volta che hanno visto Harry Potter.)
《È strano, no?》
Ride l'altro, asciugandosi gli occhi con una manica.
《 Merlin ti prego..》Arthur lo supplica, senza sapere perché (forse semplicemente verder Merlin piangere è ai limiti del sopportabile)
《No Arthur, sul serio》e ride di nuovo 《È davvero strano.》
Arthur sbuffa innervosito e lo guarda e alza un sopracciglio.
《Int utti questi anni ho sempre pensato che sarei stato io il primo a fare una cazzata del genere.》
Il sopracciglio di Arthur arriva su su su.
《Merlin, ti prego, evita di peggiorare la situazione.》
Merlin scatta in piedi, gli occhi spalancati e il volto illuminato dal nervoso, il tono è quasi isterico.
《Peggiorare la situazione Arthur? Peggiorare la situazione? Mi hai baciato, cazzo, mi hai baciato!
Arthur non ha idea di dove il suo tono accusatorio voglia andare a parare, e il volto isterico di Merlin lo paralizza, gli svuota il cervello e non sa cosa rispondere.
Merlin dal canto suo si butta nuovamente sulla poltrona a peso morto e la sua voce si affievolisce, ora c'è qualcosa di dolce nel suo tono.
《Mi hai baciato.》e sorride in modo ebete.
《Ti prego, potresti smetterla di ripeterlo?》 
Il tono di Arthur è affranto, sta vedendo Merlin scivolargli via dalle mani e non sa come fermarlo.
《Potresti davvero smettere di ripetere quanto io sia stato stupido? Potresti smettere di ricordarmi come io, un Pendragon, sono un Pendragon accidenti, non sia riuscito a controllare una maledetta crisi ormonale da sedicenne, quando di anni ne ho quasi trenta, solo perché ho una ridicola cotta, e dio chiamarla cotta è davvero riduttivo, per quello che dovrebbe essere il mio migliore amico? potresti smetterla di ricordarmi quanto io sia... no cazzo, mi rifiito di usare parole come innamorato o qualsiasi altro termine da romanzo rosa di seconda categoria, perchè okay che la mia dignità è già andata a farsi fottere, ma c'è un limite a tutto, e poi i romanzi rosa non piacciono nemmeno a te che leggi persino le bottigliette dello shampoo, e poi tiprego so che ti disgusto, anzi, no, non penso di disgustarti perchè tu non potresti essere disgustato da nessuno, sei anche amico di quel Will e sinceramente devo ancora capire cosa ci trovi in lui, le sue battute non sono neanche divertenti e, cazzo dovrei davvero smetterla di parlare ma per favore, so che ho rovinato tutto, che dovrei davvero chiudere la bocca e che ti ho perso, dio sono stato così stupido a perdere te, ma per favore non piangere perchè non mi piace vederti triste e poi sinceramente sorridi sempre e ci sono così abituato e, oddio no, sto di nuovo parlando troppo, fammi solo questo favore, smettila di piangere.》
《Sei un cretino.》dice la voce di Merlin, il tono pratico e serio di chi ha appena constatato una verità scientifica.
E prima che Arthur possa capire qualcosa, Merlin si fionda su di lui, affondando il viso nella sua spalla e abbracciandolo
Arthur si rilassa di riflesso, poggiando le mani sulla sua schiena, mentre il profumo dei capelli di Merlin (che Arthur non era in grado di definire) gli penetra nelle narici. Il suo cervello gli dice che dovrebbe chiedergli spiegazioni sull'abbraccio e darne altrettante sul bacio, perché dio Arthur ha davvero baciato Merlin è in generale di pensare e ed elaborare quello che è appena successo. Una voce fastidiosa nella sua testa, che somiglia stranamente a quella di Merlin, gli dice che quello non è il momento di pensare o di elaborare o altro (anche perché sai Arthur, non vorrei ti sforzassi troppo) e Arthur, per una volta, decide di ascoltarla. Posa il suo mento sui capelli morbidi di Merlin e chiude gli occhi, e per i cinque minuti successivi Arthur si sente stupidamente felice, come un bambino, e sente che potrebbe restare così per sempre, le braccia di Merlin sui suoi suoi fianchi.
O meglio, fosse per lui lo farebbe ma il moro decide che quello è il momento giusto per staccarsi dall'abbraccio, quindi si allontana da lui, facendo leva sul petto di Arthur. Ora è più lontano, ma le sue mani restano ferme sul petto (Arthur ha l'impressione che la cosa non dispiaccia affatto all'altro, e sicuramente lui non ha intenzione interferire)  
"Quindi." Dice Merlin, uno stupido sorriso stampato in faccia e il tono di voce che fa sembrare che la frase sia finita lì.
"Quindi..." lo esorta Arthur con un cenno della testa, perchè quindi non vuol dire un bel niente e lui di figure di merda ne ha già fatte abbastanza da disintegrare completamente la sua dignità e, giustamente, crede tocchi a Merlin mettersi in ridicolo (anche perché Arthur non è proprio sveglio in fatto di sentimenti e non ha capito cosa dovrebbe rappresentare quel continuo di abbracciarsi, sorridersi e ripetersi "quindi" come due idioti.)
Merlin alza gli occhi al cielo e sbuffa, dando l'idea di essere parecchio contrariato.
"Cazzo, allora devo davvero mettere i puntini sulle i con te, Pendragon
E incrocia le braccia mentre usa quel tono di voce che ha la capacità di far ribollire il sangue nelle vene di Arthur, che a questo punto dovrebbe avere tutto il diritto di andare su tutte le furie, ma il tono di voce supponente di Merlin e il modo in cui ha pronunciato il suo cognome (in quel modo, con la voce di profonda del solito, che ha un effetto davvero imbarazzante su Arthur) producono nel complesso un effetto tutt'altro che spiacevole - e Dio Arthur non ha tredici anni e non è certo il momento di pensare a certe cose, che cazzo.
Merlin lo guarda carico di aspettativa, probabilmente sperando che ad Arthur sia arrivato qualcosa ma quando capisce che, no, ad Arthur non è arrivato proprio niente, sospira pesantemente in modo quasi esasperato e gettando la testa all'indietro.
Quando riporta lo sguardo su di lui, la sua espressione è più morbida e ha quel sorriso leggero, quello che lo fa sembrare un bambino non più grande di cinque anni.
Prende le mani di Arthur tra le sue, i polpastrelli che gli premono sul palmo e i pollici che accarezzano piano, in un modo così delicato che fa stringere il cuore di Arthur, il dorso delle sue mani.
Lo guarda negli occhi, dritto come fa solo raramente e senza provare a nascondere nulla come non ha mai fatto, e Arthur si sente completamente ed inevitabilmente disarmato, i pochi muri difensivi che erano rimasti in piedi stanno crollando miseramente davanti agli occhi di Merlin, estremamente seri ma con una sfumatura dolce che lo lascia senza fiato.
Poi, senza interrompere il contatto visivo, allarga ancora di più il sorriso, che questa volta è quello raro ed enorme che Merlin tira fuori solo quando è veramente felice e che è seguito dai suoi saltelli (perché a quanto pare Merlin non ha affatto trent'anni e non è in grado di controllare le sue emozioni.)
"Anche io." dice semplicemente e Arthur, per una volta, capisce.

   
 
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