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Autore: Eevaa    22/03/2017    4 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©. 
Le immagini che inserirò nei prossimi capitoli non mi appartengono.
Nessun copyright si intende violato.
 


DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 1 - RITORNO AL PASSATO
 
 


 
Erano trascorsi diversi mesi dallo scontro con Majin-Bu, mesi di deliziosa quiete. Sulla Terra aleggiava un inatteso e armonioso senso di pace, la tranquillità era respirabile nella rilassatezza con la quale ogni combattente della Squadra Z affrontava le proprie giornate. Nessuno aveva mai smesso di allenarsi, ma non vi era affatto ossessione, fretta o paura nel migliorare se stessi.
Il piccolo Trunks stava diventando sempre più grande e sempre più simile al padre. Dopo le peripezie affrontate - il sacrificio compiuto da Vegeta per poter salvare la Terra e la grande battaglia contro Majin-Bu - il rapporto tra loro era divenuto molto più stretto e molto più intimo, nonostante il taciturno Principe faticasse ancora a dimostrarlo.
Vegeta non era mai stato un padre affettuoso. Non era nemmeno stato un marito presente ma il suo cambiamento, da quando era giunto sul pianeta Terra, era stato grosso modo esemplare. Di questo Bulma e Trunks erano stati gli artefici. Entrambi apprezzavano anche il minimo gesto, il più faticoso sorriso abbozzato o anche una semplice attenzione da parte sua, e ne facevano grande tesoro. 
Erano una famiglia bizzarra ma incredibilmente unita; tutte le avventure trascorse ne avevano fortificato il legame. Bulma trascorreva le giornate a progettare nuove invenzioni, mentre Vegeta non si era mai sottratto all'allenamento quotidiano. Anche il piccolo Trunks non perdeva mai tempo: gustava intensamente i momenti di allenamento passati insieme a Vegeta e gli scontri amichevoli con l'amico più piccolo, Goten. 

Era un caldo pomeriggio di luglio quando, dopo una lunga serie di lotte sfiancanti, padre e figlio si radunarono in cucina per saccheggiare il frigorifero, sotto gli occhi esterrefatti di Bulma. Non che questo avvenimento fosse un'eccezione, ovviamente.
«Non cambierete mai, voi Saiyan. Possibile che abbiate sempre fame? La cosa che più mi sorprende è che non ingrassate mai!» sentenziò lei, annoiata, con le braccia conserte appoggiate al ripiano di marmo della cucina. 
Gli anni sembravano non essere passati per lei, nonostante fosse oramai una donna matura all'anagrafe. Fisicamente era rimasta la stessa ragazzina che molti anni prima era salpata alla volta di Namek, proprio in quel luogo in cui aveva incontrato suo marito, per la prima volta. Decisamente un primo incontro poco convenzionale. 
«Abbiamo un metabolismo diverso da voi terrestri. Noi non ingrassiamo, incrementiamo la massa muscolare a causa degli allenamenti. A proposito, dovresti farlo anche tu, visto che ti lagni in continuazione di sentirti gonfia» rispose Vegeta, decretando così il concludersi di quella giornata di pace. A volte dimenticava di frenare la lingua. 
Bulma diventò rossa come un peperone, strinse i pugni rabbiosamente e abbozzò un sorriso da nevrosi. La quiete prima della tempesta, così la definiva Vegeta, ogni volta che la moglie mostrava quell'espressione da pentola a pressione. Una vera fortuna che la noncuranza del Principe fosse uno schermo piuttosto resistente contro le manifestazioni iraconde di sua moglie.
«Sei uno scimmione! Un maleducatissimo ed esasperante gorilla!» gridò lei, sotto gli occhi divertiti del figlio. «È inutile che fai finta di ignorarmi! Io so benissimo come fartela pagare, razza di primitivo! Io ti-»
Le urla acutissime di Bulma vennero però interrotte da un forte rombo proveniente dall'esterno. Tutti e tre sussultarono, sull'attenti. 
«Cos'è stato, mamma?» domandò il piccolo Trunks, mettendosi in posizione di difesa.
«Andiamo a vedere!»
Bulma uscì di corsa seguita dai due Saiyan, i quali dovettero rimandare a malincuore la loro abbondante cena. 


Non appena la porta automatica della grande casa rotonda si aprì, sia Bulma che Vegeta ci impiegarono meno di un attimo a capire cosa stesse succedendo e, cessando di essere allarmati, tirarono un sospiro di sollievo. Nessun pericolo in vista. Forse. 
«È tornato!» 
Parcheggiato sul terrazzo, c'era un enorme macchinario giallo e verde, con quattro gambe meccaniche e una cupola semitrasparente alla sommità, il numero "1" disegnato in verde su un motore e una "C" cerchiata in nero sul lato. 
«Chi è tornato?» domandò il piccolo Trunks. Tirò con un manina la tuta del Principe, il quale non rispose ma incrociò le braccia. «Papà? Papà? Chi è tornato? Eh? Papà?»
«Fa' silenzio un attimo, moccioso! E smettila di tirarmi» lo redarguì Vegeta. Trunks, offeso, incrociò le braccia al petto e attese. 
La cupola della navicella si spalancò, mostrando ai coniugi proprio ciò che si aspettavano di vedere. Un ragazzo alto e muscoloso dai capelli color glicine uscì dalla macchina del tempo, sorridendo raggiante. Bulma lo raggiunse in pochi secondi per abbracciarlo, non riuscendo a trattenere le lacrime.
«Ciao mamma!» sussurrò dolcemente lui, rispondendo all'abbraccio caloroso della madre - o meglio, di sua madre in un'altra epoca.
Trunks spalancò gli occhi esterrefatto e iniziò a tremare come una foglia. Quel tizio gli assomigliava, aveva chiamato sua madre "mamma", appunto. Mille dubbi e mille domande si insinuarono nella sua mente, fu del tutto inutile tentare di trattenerle sulla punta della lingua. 
«Come sarebbe a dire "mamma"? Quello è mio fratello?!» domandò Trunks attaccandosi nuovamente alla tuta del padre, il quale sbuffò spazientito.
Bulma si avvicinò al figlio piccolo e sorrise. Si chinò  per guardarlo negli occhi e gli raccontò poi tutta la storia, con la calma e la pazienza tipica di una madre. 
La confusione lasciò presto spazio all'euforia, a ogni minimo dettaglio gli occhi di Trunks si illuminarono solo pensiero di come sarebbe anch'egli diventato. Sarebbe divenuto uno dei combattenti più straordinari dell'universo, con la sostanziale differenza che non avrebbe dovuto affrontare tutte le difficoltà e le sofferenze del ragazzo del futuro. Ci vollero parecchi minuti prima che la sete di curiosità del piccolo Trunks si colmasse, ma ci volle ancor più tempo prima che l'entusiasmo frizzante e coinvolgente del bambino scemasse.
«Forte! Quindi tu sei me da grande!» urlò il bambino, affascinato e fuori di sé.
«Già! Sono proprio io... cioè, sono proprio te... cioè... oh, Kaioh, quant'è difficile!» sospirò il grande Trunks portandosi una mano dietro la nuca. Iniziò a ridere per pochi secondi, poi divenne più serio nell'incrociare gli occhi dell'uomo dallo sguardo accigliato di fianco a lui, rimasto in silenzio per tutta la durata del racconto.
«Ciao, papà».
«Non ti vedo affatto cresciuto, non ti sei allenato molto in questi anni» osservò Vegeta, mantenendo il contatto visivo con il figlio del futuro.
«Effettivamente no: dopo anni passati a dover combattere per sopravvivere, mi sono rilassato. Ma voglio riprendere presto ad allenarmi» spiegò il ragazzo, con gli occhi illuminati da una strana luce. 
«Ti allenerai con noi?! Che bello! Che bello!» festeggiò il piccolo. Iniziò a saltellare intorno a quello grande, il quale sorrise ma fece segno di no con la testa, spegnendo soltanto per un attimo l'entusiasmo irrefrenabile del bambino. 
Gli occhi azzurri del giovane si chiusero per un istante, come se stesse cercando dentro di sé il modo per iniziare un discorso piuttosto difficile.
Vegeta e Bulma se ne accorsero in un battibaleno e, infatti, si lanciarono uno sguardo interrogativo.
«A dire il vero potrei anche rimanere un po' ad allenarmi, ma non è questo il motivo per cui son tornato qui».
«E quale sarebbe? Spiegati meglio, tesoro» chiese dolcemente Bulma, nel tentativo di farlo sentire più a suo agio.
«Non è una richiesta semplice quella che sto per esporvi, ma mi serve il vostro aiuto» Trunks del futuro si interruppe per un secondo prima di continuare. Ispirò a pieni polmoni, come per immagazzinare coraggio. «E dovete sapere che la mia decisione potrebbe avere delle conseguenze... imprevedibili».


 


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera lettori e lettrici,
mi sto imbarcando in un altro racconto nonostante quello in corso non sia ancora finito, ma non temete! Non trascurerò nessuno dei due, soprattutto perché (purtroppo) mancano solo due capitoli alla fine di Newborn Saiyan. 
Spero davvero che questa nuova storia vi possa piacere, è completamente diversa da quelle che ho scritto sin ora e ho dei grandi progetti a riguardo!
Come avrete di certo intuito questo racconto è ambientato subito dopo la grande battaglia contro Majin Bu e si svilupperà in modo alternativo rispetto a Dragonball Super, almeno per quanto riguarda l'epoca del primo capitolo. 
Siete curiosi? Beh, mettetela tra le seguite e vedrete che il nuovo capitolo arriverà prestissimo!
Buona lettura,
Eevaa
  
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