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Autore: Robigna88    23/03/2017    0 recensioni
-SPOILER ALERT s4-
Prima di cadere preda del suo sonno magico Elijah Mikaelson ha fatto promettere ad Allison, la donna che ama, di essere forte e coraggiosa.
Lei lo è stata, con Hope ed Hayley, per cinque lunghi anni.
Dopo tutto questo tempo e l'incapacità di sopportare ancora il dolore e il senso di perdita è arrivato il momento del tutto e per tutto. La notte della verità.
La notte perfetta per essere forte e coraggiosa... esattamente come ha promesso ad Elijah.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NDA: Fatemi sapere cosa ne pensate; mi piacerebbe avere un cenno per sapere se vale la pena che io continui a scrivere o no...
Grazie, Roby

aaf

NOT THE SAME WOMAN ANYMORE

 

 

 

 

 

Allison fece un grosso respiro mentre l’ultimo vampiro andava giù sotto i colpi frutto di quel potere che non era ancora in grado di controllare a dovere. Una volta aveva visto Castiel usare quell’energia in modo molto più veloce ed efficace di quanto lei stesse facendo, ma non credeva di essere capace di replicare.

In quell’improvvisato fight-club che Marcel aveva messo su nessuno si aspettava di vederla battere tutti quei vampiri, neppure lei stessa a dire il vero. Klaus non aveva smesso di guardarla con occhi confusi e sorpresi, in quelle iridi chiare Allison ci aveva visto anche un briciolo di orgoglio. Marcel dal suo canto sembrava spaventato, colto alla sprovvista da quel potere a cui non aveva creduto quando lei glielo aveva raccontato.

“Chi è il prossimo?” urlò la cacciatrice fermandosi un attimo per riprendere fiato. Fece un giro su se stessa, i capelli scompigliati e il respiro corto ma, si accorse, non sentiva stanchezza. Non aveva idea da quanto tempo stesse combattendo, ma a giudicare dalla luce che filtrava attraverso le finestre sporche e le erbacce alte probabilmente aveva combattuto tutta la notte. “Tutto qui? Quanti ne ho sconfitti fino ad ora?” chiese volgendo lo sguardo a Klaus. “Venti?”

Lui rifletté un attimo. “Quarantatré se la memoria non mi inganna.”

“Quarantatré?” Allison sgranò gli occhi. “Ah questo è un nuovo record. Congratulazioni a me.”

“Non cantare ancora vittoria” Alistar si tolse la giacca e arrotolò le maniche della camicia con cura. Quel gesto portò Allison indietro nel tempo a tanti anni prima. Si domandò se Elijah stesse bene, se Hayley fosse riuscita a svegliarli, se la cura avesse funzionato, se avesse trovato il suo biglietto… forse ora credeva che fosse morta, forse quel pensiero gli aveva spezzato il cuore.

Sperò di poterlo vedere un’ultima volta per dirgli quanto lo amava, per dirgli quanto quei cinque anni senza di lui fossero stati difficili. Voleva solo quella bocca sulla sua un’ultima volta, il resto non le importava. Aveva già vissuto la sua personale favola, Elijah era stato il principe azzurro perfetto e se lieto fine non fosse arrivato poco male, avrebbe gioito comunque vedendolo di nuovo, anche solo per un minuto.

Non era così che gli aveva detto una volta? Qualunque cosa accada sei stato il mio posto più felice.

 

 

“Voglio… voglio che tu sappia che qualunque cosa accada in futuro, io quel posto speciale l’ho trovato” la donna piegò poco il capo. “Amo il modo in cui mi guardi, il modo in cui mi fai sentire. Amo il fatto che tu sappia scegliere un vestito per me, un vestito che mi sta meglio di qualunque altro vestito io abbia mai acquistato, tra le altre cose” ridacchiò. “Amo il modo in cui mi accarezzi la guancia per asciugare le lacrime quando piango, amo il fatto che tu sappia sempre cosa voglio per colazione e amo la tua premura e il modo in cui mi sorridi. Amo il modo in cui mi ami perché mai nessuno lo ha fatto prima di te, non così. Quindi qualunque sia il futuro che il destino ha scritto per noi voglio che tu sappia che amo ogni cosa di te e che sei il posto più felice in cui mi sia mai capitato di vivere.”

Elijah rimase con gli occhi fissi dentro i suoi, non si accorse nemmeno che alcune lacrime gli avevano rigato le guance fino a quando lei non le asciugò con un movimento delicato del pollice. Spiazzato sarebbe stato l’aggettivo giusto da usare in quel momento per descrivere come si sentiva; spiazzato dall’amore che aveva sentito in quella dichiarazione, dal battito del suo cuore che batteva in sincrono con quello della meravigliosa donna che amava. Senza dire niente avvicinò la bocca alla sua e la baciò, stringendosela addosso con delicatezza.

“Io ti amo più di ogni altra cosa al mondo” le disse. “Non sono altro che un’ombra senza di te, non lo sapevo prima di quel bacio al gusto di gelato di tanti anni fa. L’ho saputo solo nel momento esatto in cui le tue labbra hanno toccato le mie e mi sono sentito vivo come mai prima” le accarezzò i capelli facendo vagare lo sguardo dagli occhi alla bocca. “Ti amo più di ogni altra cosa al mondo” ripeté. “Più di ogni altra persona.”

 

 

Un colpo al viso la scosse dai suoi pensieri, barcollò e per poco non cadde. Dal suo naso prese a scendere del sangue. Avrebbe potuto guarirla concentrandosi solo un po’, ma non sapeva ancora come farlo e farlo male le avrebbe semplicemente fatto perdere tempo ed energia e di entrambi non ne aveva a sufficienza.

“Ti ho colta di sorpresa forse?” Alistar rise guardandola. “Non te l’hanno insegnato? La regola numero uno è mai abbassare la guardia.”

La cacciatrice rimase immobile un attimo mentre un altro ricordo le sfiorava la mente. Regola numero uno…

 

 

Lui le baciò delicatamente le labbra, poi annuì. “Parla pure.”

“Abbiamo, o comunque stiamo per intraprendere una relazione, giusto?”

“Corretto.”

“Bene,” Allison gli baciò il collo ed il mento prima di continuare. “Affinché funzioni dobbiamo stabilire qualche semplice regola.”

L’Originale fece cenno di sì col capo mentre un calore lo scaldava e il suo corpo reagiva istintivamente al profumo che lei emanava.

“Regola numero uno, nessun segreto. Ci diremo tutto, anche se sapremo che l’altro non sarà d’accordo, anche se probabilmente ci arrabbieremo l’uno con l’altra. Nessun segreto” la donna alzò le braccia invitandolo a sfilarle la maglietta e lui lo fece facendo poi scorrere il dorso di una mano sulla parte di seno destro libera dal reggiseno.

“Nessun segreto” ripeté sbottonandole i jeans.

“Regola numero due, ci preoccupiamo l’uno per l’altra, ma rispettiamo i reciproci spazi. Io mi fiderò delle tue scelte e tu ti fiderai delle mie. Magari ne discuteremo, ma non dobbiamo mai dimenticare che indipendentemente da tutto, io so ciò che faccio e…beh anche  tu sai ciò che fai.”

“Non ti dirò mai e poi mai cosa fare. Capito.”

Allison rise. “Sei sveglio, Mikaelson. Hai saputo leggere tra le righe.”

Il vampiro sospirò, le prese il viso tra le mani e disegnò il contorno di quelle labbra rosate con la punta della lingua. “Hai altre richieste?” le domandò facendo scivolare le mani fino a fianchi.

“Dimmelo di nuovo,” la voce della donna divenne un sussurro mentre lui se la stringeva addosso, facendo aderire perfettamente i loro corpi.

Lui affondò la lingua dentro la sua bocca, in un bacio forte, intenso, appassionato. Si perse in quella danza calda e umida di cui non avrebbe più saputo fare a meno e la strinse ancora di più. “Ti amo” le sussurrò staccandosi dalle sue labbra.

 

 

“È tutto quello che sai fare?” le disse ancora Alistar e per quanto lei stesse provando a controllarsi una rabbia le montò dentro, esattamente come quando aveva sperimentato la prima volta quel potere.

Ridendo alzò il capo e tendendo la mano gli fece segno di avvicinarsi. “Cosa stai aspettando?”

Alistar attaccò.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah non aspettò gli altri, fece strada all’interno della tenuta, di quella che una volta era la loro casa. Era lì che Freya aveva rintracciato Allison usando un campione del suo sangue di cui Hayley era in possesso.

“Fermati Elijah” gli disse Kol pizzandoglisi davanti. “Non sappiamo cosa ci aspetta lì dentro, non possiamo entrare così impulsivamente. Marcel è ancora la bestia che cinque anni fa ci ha morsi condannandoci a metà decade in una maledetta dimensione alternativa.”

Il maggiore dei Mikaelson guardò la mano che suo fratello gli aveva poggiato sul petto per fermarlo, poi rialzò lo sguardo su di lui. “Allison è lì dentro” gli disse. “Forse anche nostro fratello.”

“Nostro fratello sa cavarsela” gli disse Kol. “Quanto ad Allison, credo che potrà aspettare qualche altro minuto. Se non…”

“Non dirlo!” lo avvertì Elijah. “Non dire quello che stavi per dire.”

“Ma è una possibilità e tu lo sai.”

“Ho passato gli ultimi cinque anni con lei, a stretto contatto” intervenne Hayley guardando prima Kol, poi anche Rebekah e Freya. “Credetemi se vi dico che se lì dentro qualcuno è morto non è di certo Allison.”

Ripresero il cammino e quando arrivarono nel grande atrio si fermarono fissando lo sguardo sulla scena che si presentò loro. Una cinquantina di vampiri morti sparsi per tutto il pavimento, Klaus, Allison e Marcel in piedi in mezzo ad essi. La donna dava loro le spalle ma si raddrizzò non appena li percepì.

Lo sguardo di tutti e tre si poggiò su di loro. L’Ibrido Originale rimase immobile, travolto da una marea di sensazioni diverse. Cinque anni lontano dalla sua famiglia e solo ora si rendeva conto di quanto gli fossero mancati tutti. “I Mikaelson al completo” mormorò con un sorriso. “Ce ne è voluto di tempo.”

Allison si voltò verso Marcel. “Sparisci” gli intimò. Lui guardò per un attimo Rebekah, poi sparì.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Hayley fece un discreto cenno del capo ad Allison mentre Klaus abbracciava i suoi fratelli dopo aver abbracciato lei. La cacciatrice ricambiò, poi poggiò gli occhi su Elijah che le si stava avvicinando a passo lento. Aveva gli occhi pieni di lacrime e come la più sciocca delle ragazzine lei si chiese se avesse un aspetto decente o se invece fosse fuori come si sentiva dentro: un disastro.

“Allison” le sussurrò lui.

Lei indietreggiò e scuotendo il capo alzò una mano per fermarlo. “Dio solo sa quanto sono felice di vederti Elijah” gli disse iniziando a piangere. “L’unica cosa che vorrei fare adesso è baciarti e stringerti fino allo sfinimento.”

“Allora fallo, perché io voglio lo stesso.”

“Non sono più la donna che ricordi. Ho ucciso tutti questi vampiri” disse allargando le braccia. “E potrei andare avanti per tutto il giorno senza accusare neppure un briciolo di stanchezza. Non sono più la donna che amavi cinque anni fa.”

Lui la raggiunse e senza esitazione le prese le mani. “Tu sarai sempre la donna che amo” le accarezzò il viso e infine lo prese tra le mani. “Qualunque cosa tu faccia, qualunque cosa tu sia io ti amo.”

Allison pianse più forte, cinque anni di paura nascosta uscirono fuori bagnandole il viso, bagnando le mani grandi di Elijah.

Lo baciò.

Quando l’Originale ricambiò stringendola forte si accorse che per cinque anni aveva trattenuto il respiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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