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Autore: EveLWilliams    23/03/2017    0 recensioni
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi.
Theia, una giovane Pacifica, deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia.
Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, si rivela inconcludente: Theia ha attitudini per tutte le fazioni.
Theia è una Divergente e la scelta di unirsi agli Intrepidi potrebbe costarle la vita, ma non quanto abbandonarsi ai sentimenti che prova per il più pericoloso dei capifazione degli Intrepidi: Eric.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Dopo cena, Quattro sparisce e al suo posto appare il ragazzo con cui ho avuto un infelice scambio di battute in sala mensa. Ho la certezza di aver combinato il mio primo casino nella nuova fazione: dare del pazzo a uno dei miei istruttori.
Ci conduce lungo una serie di corridoi illuminati da lampade azzurre che però non sono sufficienti a illuminarli completamente e io devo stare attenta a non incespicare nel terreno irregolare.
Il ragazzo si ferma davanti a una porta di legno e incrocia le braccia.
«Per quelli di voi che non lo sanno, mi chiamo Eric» esordisce. «Sono uno dei cinque capifazione degli Intrepidi» fa una pausa e mi lancia una veloce occhiata, giusto in tempo per vedermi sbiancare.
Ho dato del pazzo furioso a un capofazione, sono finita.
Come potevo immaginare che un ragazzo così giovane potesse essere un capofazione? Non può avere più di diciotto anni, al massimo venti, è troppo giovane per guidare una fazione. Forse negli Intrepidi l’età non conta, ma resta il fatto che lui non credo sia ancora maturo per un incarico del genere. Avrà solo pochi anni più di me e io non mi sentivo ancora pronta a prendere una decisione che avrebbe cambiato la mia vita, come potrei, con solo qualche anno in più, prendere decisioni che possono cambiare le vite di molte persone?
«Qui prendiamo il percorso di iniziazione molto seriamente, per cui mi sono offerto di sovrintendere alla maggior parte del vostro addestramento.»
Qualcosa mi dice che la mia iniziazione sarà molto più dura di quella dei miei compagni. Eric non mi sembra il tipo da avere molto senso dell’umorismo, scommetto che è uno di quelli che se la legano al dito e che renderà la mi vita un inferno.
«Alcune regole di base» prosegue. «Dovete essere nei locali per gli allenamenti entro le otto di ogni mattina. L’addestramento si svolge tutti i giorni dalle otto alle sei di sera, con una pausa per il pranzo. Dopo le sei di sera siete liberi di fare quello che volete. Avrete qualche giorno libero tra una fase e l’altra dell’iniziazione.»
Avrò ben quattordici ore al giorno libere che probabilmente passerò in infermeria. Mi chiedo se avrò almeno una possibilità di superare l’iniziazione o lui ha già deciso di farmela pagare con allenamenti al limite della sopportazione fisica solo per vedermi agonizzare e poi sbattermi fuori.
«Vi è permesso lasciare la residenza solo se accompagnati da un membro effettivo degli Intrepidi» aggiunge Eric. «Questa è la porta della camerata in cui dormirete nelle prossime settimane.»
«Ci sono dieci letti ma noi siamo partiti in tredici» fa notare Christina.
«C’è sempre almeno un trasfazione che non riesce neanche ad arrivare qui» dice Eric, mangiucchiandosi le pellicine delle dita.
Noto che ha le nocche coperte di croste, proprio nel punto in cui si spaccherebbero se prendesse a pugni qualcosa di troppo duro. Le sue mani rovinate stonano con le sue labbra che sembrano così morbide e perfette, come se fossero state disegnate da una mano divina.
No, ho già abbastanza guai, questo sarebbe troppo.
«A ogni modo, nella prima fase dell’iniziazione teniamo i trasfazione separati dagli interni, ma questo non significa che verrete valutati separatamente. Alla fine dell’iniziazione la classifica includerà anche loro, che partono avvantaggiati rispetto a voi. Per cui mi aspetto…»
«Classifica? Perché fate una classifica?» chiede l’Erudita con i capelli castano spento.
Eric sorride e nella luce azzurra ha un che di malvagio. Nella mia mente si accende la luce rossa che segnala il pericolo ma, quando lui mi lancia un’altra occhiata, la lampadina si fulmina. Non va affatto bene.
Non riesco a metterlo a fuoco come vorrei e non capisco il perché. Sento che è una persona pericolosa ma allo stesso tempo sento di non temerla.
Forse ho scavalcato la protezione dello strapiombo, forse ho passato il limite tra coraggio e idiozia, ma trovo quel ragazzo dannatamente bello.
«La classifica serve a due scopi» spiega. «Il primo è determinare l’ordine in cui sceglierete un lavoro dopo l’iniziazione. Sono pochi gli incarichi ambiti disponibili. Il secondo scopo è che solo i primi dieci iniziati vengono accolti come membri» dice lanciandomi un’altra occhiata.
Messaggio ricevuto. Ti sei giocata la tua permanenza tra gli Intrepidi, prendi il tuo banjo e vai a suonare per gli Esclusi.
«Cosa facciamo se veniamo eliminati?» azzarda Peter.
«Ve ne andate da qui» dice Eric con indifferenza «e vivete da Esclusi»
Un’altra occhiata, ma questa volta decido di non subirla, mi faccio coraggio e sostengo il suo sguardo.
Se pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso, non mi lascerò sbattere fuori tanto facilmente. È diventata una questione personale, più sarà duro e più diventerò forte. Non gli lascerò il piacere di vedermi vacillare, preferisco morire durante l’addestramento che permettergli di farmi fuori.
«Ma non è giusto!» protesta la Candida con le spalle larghe. «Se l’avessimo saputo…»
«Stai dicendo che se l’avessi saputo prima della Cerimonia della Scelta, non avresti scelto gli Intrepidi?» la interrompe Eric. «Perché se è così dovresti andartene subito. Se sei davvero una di noi, non ti importa di poter fallire, e se ti importa, sei una codarda.»
Eric apre la porta del dormitorio. «Voi avete scelto noi» dice in tono lapidario. «Ora tocca a noi scegliere voi.»
Sfiliamo lentamente davanti a lui con la stessa gioia di un condannato a morte che sale sul patibolo. Io mi affianco a Molly in modo che lei stia tra me e Eric, ma il mio piano fallisce.
Eric mi prende per un braccio e, con un sorriso falso, mi chiede: «Come vanno le tue ricerche del pazzo furioso?»
«Crede di darmi del filo da torcere» lo guardo dritto negli occhi e aggiungo: «si illude, io non mollo».

   
 
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