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Autore: vanessie    24/03/2017    3 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 51

“Voglia di capire”

 

POV Kevin

Le giornate scorrevano velocemente. Ero super impegnato con i corsi universitari, continuavo a lavorare al negozio di souvenir del parco zoo e svolgevo il tirocinio aiutando il veterinario del parco nell’accudimento degli animali che ci vivevano. Stavo imparando una miriade di cose nuove, che nei libri di certo non si leggevano, ma che solo l’esperienza diretta ti permetteva di provare da vicino. Il bello era che nel parco avevo a che fare con animali molto diversi tra loro e assolutamente non comuni da incontrare in uno studio veterinario. Oltre ai classici animali domestici, infatti, c’erano giraffe, elefanti, leoni, pinguini e chi più ne ha più ne metta. “Kevin puoi fare la pausa pranzo!” esclamò la responsabile del negozio di souvenir. Staccai dal lavoro e uscii fuori dal negozio. Andai a pranzo alla mensa riservata ai dipendenti e poi pensai di andare a fare un saluto a Evelyn. Mi diressi verso il suo settore ed entrai. La intravidi in lontananza tutta indaffarata a sistemare alcune cose.

“Ciao Evelyn” “Ciao” rispose sorridente “Ti disturbo? Ero in pausa e ho pensato di venire a fare due chiacchere” spiegai “Nessun disturbo, ti dispiace se parliamo mentre continuo il mio lavoro?” “No affatto” risposi. Lei sorrise mentre continuava ad armeggiare. Ok forse erano solo i miei istinti a parlare, ma la trovavo così attraente…non faceva nulla per esserlo, si vestiva normalmente come qualsiasi altra ragazza, non aveva nessun atteggiamento provocante, ma il suo viso dolce da bambina era semplicemente stupendo.

 

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“Non te l’ho ancora chiesto…ma come mai proprio l’istruttrice di delfini?” domandai “Perché amo questi animali e nuotare con loro ti regala delle sensazioni ineguagliabili!” “Sì beh dev’essere bello poterlo fare” risposi “Se vuoi una volta ti faccio provare” “Sì mi piacerebbe” affermai. “Senti Kevin…pensavo che…se ti va…potremmo scambiarci i riferimenti per fare amicizia su facebook” “Certo, posso azzardarmi a chiederti il numero di telefono?” domandai. Lei si mise a ridere “Uhhhhh ci vai bello diretto eh?!” disse “Troppo…audace?” “No non troppo, ma in Irlanda solitamente ci andiamo più cauti quando si conosce un amico” precisò. “Posso aspettare, il numero me lo dai quando ti sembra opportuno” affermai, nel frattempo lei mi disse il nome del suo profilo facebook ed io la ricercai subito con il cellulare, inviandole la richiesta d’amicizia. Dopo una decina di minuti che parlavamo, anche lei andò in pausa, dunque uscimmo all’aperto e ci sedemmo a parlare su una panchina del parco. Navigò su internet dal suo telefonino e accettò la mia amicizia virtuale “Caspita, carine le tue sorelle!” esclamò osservando le mie foto del profilo “E la tua gemella ti assomiglia tantissimo” aggiunse. “Sì è vero” “Sei molto fotogenico, hai delle belle foto Kevin” “Grazie” “Wow, tu abiti qui?” domandò mostrandomi una delle mie foto scattate a La Push “Esatto, è un paesino piccolo ma molto suggestivo” spiegai “E lui chi è?” “Jonathan, il mio migliore amico” affermai con un tocco di nostalgia, osservando una delle persone che più mi mancavano. “E questo cucciolo di cane? Non dirmi che è tuo!” esclamò vedendo una foto di me e il mio cane.

 

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“Sì è mio, si chiama Fox” affermai “Mamma è dolcissimo, devi farmelo conoscere” “Volentieri, un giorno te lo presento” “Che bello che è, ce l’hai da tanto?” “Da circa un anno” spiegai “Sono già innamorata ora che lo vedo in foto, chissà quando lo vedrò dal vivo!” “Accidenti, se avessi saputo che il mio cane era la scusa che mi serviva per convincerti a uscire insieme…beh te lo avrei mostrato prima!” esclamai ridendo “Dovevi immaginartelo! Amo gli animali e Fox è parecchio bello” disse “Quindi…possiamo fare un giro insieme qualche volta? Da amici, si intende” “Uhm…se porti il cane ok” “Questo Evelyn è un modo di dirmi che accetti per vedere Fox, non per stare con me?” “All’incirca” rispose scoppiando a ridere. Feci un’espressione falsamente offesa “Gentile, davvero gentile da parte tua” “E dai Kevin, non puoi metterti a confronto con Fox. Lui è bellissimo, tu sei…carino” “Oh grazie, ti sprechi proprio in complimenti!” esclamai mettendomi a ridere con lei. Mi piaceva molto parlarle, era facile come respirare, era spontaneo, genuino, non c’era imbarazzo nel trovare argomenti di conversazione. “Facciamo un giretto qui per il parco?” le proposi “Va bene! Ho saputo che due settimane fa è nata una piccola giraffa! Andiamo a vederla?” domandò “Certo, volentieri” dissi. Ci incamminammo verso l’area delle giraffe e continuammo i nostri discorsi. “Eccola laggiù la nuova arrivata! Quanto è piccola!!!” esclamò con una voce tenerissima “Come ti è nato l’amore per gli animali?” le chiesi “Sinceramente non lo so, credo di essere nata così e a te invece?” “Perché fin da neonato giocavo sempre con il gatto di casa e gliene combinavo di tutti i colori, poverino! Facevo finta di essere il suo dottore e di doverlo curare” spiegai “Facevi già il veterinario quindi” rispose ridendo “Sì” “Credi che potremo accarezzare la piccola giraffa?” “Evelyn non credo…però se vuoi possiamo andare nella zona dei cani e accarezzare qualche cucciolo” azzardai a proporle per continuare a stare con lei. “Sì, ok” “Prima mi fai una foto con le giraffe?” domandai “Certo” rispose prendendomi dalle mani il telefono cellulare.

Lasciammo le giraffe e parlammo d’altro. “Che fai di solito? Che zone frequenti quando esci con i tuoi amici?” domandai “Solitamente andiamo in centro a Dublino. Facciamo qualche passeggiata, andiamo al cinema, alle feste, organizziamo picnic sui prati verdi tipici di queste zone…cose normalissime! Forse ti sembreranno banali, tu sei americano e là fate sicuramente molte cose più interessanti e divertenti!” esclamò. “No, a dire il vero anche noi facciamo più o meno le stesse cose” “Beh nei film e nei telefilm americani si vedono sempre queste mega feste stupende, ragazzi e ragazze sulla spiaggia sempre mezzi nudi…” “Credo che tu abbia le idee leggermente confuse Evelyn! Io non giro mezzo nudo” “Che peccato!” disse facendomi ridere “No, cioè…cavolo, che ho detto?!” farfugliò coprendosi il viso con le mani. “Aspetta Kevin, volevo dire che stai infrangendo l’idea di gioventù americana che mi ero costruita” “Quelli che vedi in spiaggia sempre mezzi nudi sono californiani, io invece a abito a Forks, che come clima diciamo non si discosta affatto dall’Irlanda” spiegai “Ok, niente spiagge assolate quindi! E che mi dici delle feste pazzesche che si vedono in tv?” “Le feste non sono male!” risposi “Wow, mi piacerebbe partecipare! Comunque le feste le facciamo discretamente anche a Dublino” precisò. Ci fermammo perché eravamo arrivati nel settore dei cani. Entrammo e ne accarezzammo alcuni, sia grandi che piccini. Evelyn prese in braccio un cucciolo e mi chiese di farle una foto. Erano troppo carini e, nonostante il mio viscerale amore per gli animali, pensai che lei fosse di gran lunga più stupenda di quel cucciolo che teneva in mano che, per la cronaca, era molto bello.

 

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“Ora devo tornare al lavoro” dissi “Ok, ci vediamo e da ora in poi ci possiamo sentire anche su facebook” rispose lei “Sì, in attesa del numero di telefono” precisai “Se ti comporterai bene e sarai educato e gentile…un giorno ti darò il numero” “Fantastico, ci conto. Ciao, a presto” “Buon lavoro” concluse. Mi allontanai e tornai al negozio di souvenir in cui lavoravo.

 

POV Evelyn

Finii i corsi universitari giornalieri e mi intrattenni con le mie amiche a fare due chiacchiere nel giardino di facoltà. Ci scambiammo alcuni appunti, dopodiché rimasi sola con Holly, la mia amica più intima. “Sai che stasera esco con Ben?” mi domandò alludendo ad un ragazzo che stava frequentando da poco “Wow, mi fa piacere! Dove andrete di bello?” “Non lo so Evelyn…decideremo lì per lì. Sono su di giri! Mi piace così tanto!” esclamò “In effetti lo vedo molto bene con te, siete così carini!” risposi. “E tu che mi dici? Progressi con il tuo amico americano?” “Chi? Kevin?” le domandai “Sì, andiamo…dalle foto che ho visto su facebook lui è tanta roba!” “Sì è carino” sminuii “Uhm e vi siete incontrati ancora ultimamente?” “Sì alcune volte, abbiamo parlato un po’” “Dovresti uscirci!” “Holly…siamo solo due persone che si conoscono, nulla di più” affermai “Beh vi conoscete, ma per passare ad un livello superiore di…amicizia…dovresti almeno impegnarti a incontrarlo casualmente da qualche parte” mi consigliò. “Dovrei?” chiesi ridendo “Dovresti alla grande! È strabello non è semplicemente carino come vuoi far credere” concluse. Le sorrisi e le feci ciao con la mano visto che si stava incamminando alla sua auto “A domani” disse “Ok, ciao” risposi. Mi incamminai anch’io verso il parcheggio in cui avevo lasciato la macchina quella mattina. Era una bella giornata primaverile, in giro c’erano diversi studenti. Stavo riflettendo su ciò che Holly mi aveva detto poco prima a proposito di Kevin. Lei aveva ragione nel dire che era un bel ragazzo e che forse dovevo impegnarmi per provare a conoscerlo meglio, era quello che volevo anch’io, ma mi domandavo se il mio interesse per lui fosse minimamente ricambiato. Quelle poche volte in cui avevamo parlato, Kevin mi era sembrato simpatico e intelligente, mi incuriosiva molto, anche se sicuramente doveva essere uno di quei tipi che hanno alle calcagna una schiera infinita di belle ragazze. Aprii l’auto con il telecomandino automatico e vi entrai. Posizionai la borsa tracolla sul sedile passeggero, infilai la chiave e provai a mettere in moto. La macchina non sembrava voler partire, come se ci fosse qualche problema alla batteria. Provai più volte, fino a quando alzai gli occhi verso il cofano, vedendo uscire del fumo. Tolsi la cintura di sicurezza e tentai di uscire dall’abitacolo. La portiera però non si apriva, pareva bloccata. Il fumo continuava ad uscire, entrando anche dentro l’auto. Proseguii con i tentativi di apertura della portiera, mettendoci tutta la forza che avevo per disincastrala. Sul cofano il fumo lasciò spazio alle fiamme. Mi impaurii tantissimo, il cuore palpitava, la mente era offuscata, i miei polmoni iniziavano ad essere affannati dal fumo respirato. Provai ad aprire la portiera sul lato passeggero, ma nulla. Ero in panico! Involontariamente delle urla mi uscirono dalla gola, cominciai a dire qualcosa del tipo “Fatemi uscire!” alternato a “Dio ti prego, apriti!” battevo la mano sul finestrino nella speranza che qualcuno vedesse le fiamme e capisse che dentro la macchina c’era qualcuno. Ad un tratto intravidi l’immagine di Kevin. Provò ad aprire lo sportello dall’esterno mentre gridavo terrorizzata “Tiratemi fuori da qui!” con la sempre più netta paura di non farcela. Notai che rivolse il suo sguardo verso il cofano, non capivo cosa stesse facendo, ma le fiamme si rimpicciolirono, fino a sparire, lasciando spazio solo al fumo. Kevin tirò forte, lo sportello si aprì, tossii sporgendomi verso l’aria esterna per riprendere l’ossigeno che mi mancava. Lui mi prese tra le sue braccia “Andiamo, vieni qui” disse, mentre continuavo a tossire confusa sia per la paura, sia perché non mi capacitavo di come lui fosse riuscito a liberarmi dall’auto in fiamme. Mi avvinghiai con le braccia intorno alle sue spalle “Stai bene?” mi domandò “Sì” sospirai esausta, rivolgendo poi uno sguardo alla mia auto (ecco il video dell’auto in fiamme con Evelyn intrappolata e Kevin che la salva https://www.youtube.com/watch?v=lWqJeiGMcyg ). I miei polmoni riuscirono a ripulirsi da tutto il fumo che avevano respirato. Il respiro si regolarizzò, il battito cardiaco tornò nella norma e così Kevin mi lasciò in piedi sull’asfalto. “Va meglio?” mi chiese osservandomi “Sì…decisamente meglio” “Vuoi che ti porti in infermeria?” “No Kevin, non importa, sto bene” “Sicura? Ti accompagno volentieri” “No, davvero, non ce n’è bisogno!” esclamai. Ero sincera nel dire che stavo meglio, ma se fisicamente stavo bene, mentalmente ero sconcertata. Non facevo che ripensare a quei momenti frenetici durante i quali ero intrappolata nell’auto. Le fiamme si erano alzate con prepotenza, diffondendosi in fretta…nessuno aveva usato estintori per soffocarle, nessuno era intervenuto…come era stato possibile che si spegnessero? Ricordavo che Kevin si era voltato con lo sguardo verso il cofano e sul viso aveva un’espressione molto concentrata. Come diavolo aveva fatto? Era stato lui? Era stata solo una coincidenza? Forse ero troppo traumatizzata per essere lucida al 100% in quell’istante, ma non avevo sognato, non avevo visto male, non avevo immaginato quella scena. “Vieni, sediamoci sul cassone del mio pick up, riprenditi un po’ prima di andar via” affermò prendendomi delicatamente per un braccio. Lo assecondai, camminando in silenzio fino alla sua macchina. Kevin fece scattare il meccanismo posteriore per aprire il cassone del pick up e si mise a sedere, invitandomi a fare altrettanto. Mi posizionai al suo fianco e provai a far chiarezza nelle mie idee confuse. Volevo domandargli come fosse riuscito a liberarmi, volevo chiedergli come era stato possibile che lui spegnesse le fiamme. Potevo apparirgli una pazza squilibrata, ma volevo sapere… 

 

NOTE:

Buon pomeriggio, ancora un po' di tempo per conoscersi meglio. Evelyn e Kevin si raccontano come sia nata per loro la passione verso gli animali, come trascorrono le giornate e viene fuori anche qualche idea stereotipata di Evelyn sull'America. Nella seconda parte del capitolo invece Evelyn vive un'esperienza traumatica, restando bloccata all'interno della sua auto in fiamme, ma l'arrivo di Kevin la salva. Come avrete immaginato Kevin ha dovuto ricorrere ai suoi poteri soprannaturali per aiutarla e Evelyn non è certo scema, sa che c'è qualcosa di strano, ma non sa spiegarsi cosa. Nel prossimo capitolo vedremo quest'episodio anche dagli occhi di Kevin e vedremo anche se lei troverà una risposta o meno alla sua curiosità. Ecco di nuovo il link per vedere il video dell’auto in fiamme con Evelyn intrappolata e Kevin che la salva https://www.youtube.com/watch?v=lWqJeiGMcyg

Come sempre vi aspetto venerdì prossimo! Un bacio a tutte,

Vanessie

 

   
 
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