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Autore: JeremyGender    25/03/2017    3 recensioni
Jeremiah Pule è un mago italiano che si divide tra il lavoro di custode in una riserva magica di ippocampi e quello di insegnante di Cura della Creature Magiche nella scuola di magia siciliana.
Ma i guai non finiscono mai e nuovi misteri riaffioreranno dalle segrete di Kairawan portando Jeremiah e i suoi amici a vivere un turbine di avventure!
Genere: Commedia, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Jeremiah'
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Sono Jeremiah Balazas Mascula Pule, insegnante di Cura delle Creature Magiche nella scuola di Kairawan, l'Arcaica Scuola Siciliana di Magia e Stregoneria, una delle più antiche d’Italia.
Quando ho accettato questo posto di lavoro, tre mesi fa, non credevo che sarebbe stato così complicato. Preparare le lezioni, essere sempre preparati per rispondere alle curiosità degli alunni, cercare di tenerli tutti vivi ogni lezione.
E sentire tre donne litigare a qualche stanza di distanza sicuramente non mi aiutava a concentrarmi.
Disturbato da queste voci provenienti dalla cucina, decido di avvicinarmi per sapere il motivo di tanto trambusto.
Più mi avvicino più le voci si fanno chiare.
‘Mimosa ma ti rendi conto di quello che fa tua sorella?’
‘Mirtilla stai tranquilla, e, per la cronaca, lei è anche tua sorella.’
‘Impossibile! Ci sarà stato un errore quando è nata, guarda che ha combinato!’
‘Sicuramente non c’è stato uno scambio di culla visto che siamo nate tutte in questa villa. Eccolo eccolo. Prendilo!’
A parlare erano Mirtilla e Mimosa Deti.
Mirtilla, la più mingherlina e piccola delle sorelle Deti, alla magia preferiva sempre la manualità ed era una maga dei fornelli mentre Mimosa, mia madre, era una strega robusta e fiera che passava la giornata e placare i continui litigi delle due sorelle.
La villa invece era Villa Flora, una villa costruita nei primi anni del 1900 dal mio bisnonno, Gregorio Deti, che fu il primo custode del Villaggio Ippocampo (una riserva naturale che ospitava numerosi animali e piante, i più numerosi erano una mandria di ippocampi) della famiglia, compito che, dopo varie generazioni, era passato a me.
Quando arrivo finalmente in cucina per poco non vengo travolto da un’oggetto che veloce passa davanti a me seguito da Zia Mirtilla. La cucina è in soqquadro. Alcuni barattoli sono stati rovesciati, pentole e padelle sono sparse per la stanza e ci sono patate al forno ovunque. Guardo meglio e rimango senza parole. A correre come un disperato scappando dalla zia non era altro che un grosso, e all’apparenza delizioso, pollo allo spiedo.
In un angolo della cucina, seduta su una sedia e paonazza dalle risate Melissa Deti, la più grande, e scorbutica, delle sorelle; ex insegnante di erbologia e erbologa riconosciuta a livello nazionale.
‘Si può sapere cosa è successo?’ chiedo a mia madre che cercava di acchiappare il pollo.
‘Tua zia Melissa, ha incantato il pollo e ora non riusciamo a prenderlo.’
‘Permettete?’
Estraggo la bacchetta e dico in modo chiaro ‘Locomotor Mortis!’.
Un laccio invisibile lega le cosce del pollo allo spiedo che crolla rumorosamente a terra.
Zia Mirtilla, che lo stava inseguendo, per poco non ci inciampa sopra alimentando le risate di Melissa.
‘Te l’avevo detto che era ancora crudo.’ Dice Melissa continuando a ridere a crepapelle.
‘No basta, io la trasformo in una gallina e cucino lei per il pranzo!’ dice Mirtilla scattando verso la sorella.
‘Ti prego Mirtilla, calmati.’ dice mia madre fermandola. ‘Vuol dire che per pranzo mangeremo un bello stufato di tapioca.’
Mentre zia Mirtilla si calmava e Zia Melissa smetteva di ridere un imponente falco pellegrino si appoggiò leggiadro sul davanzale della finestra poggiando una lettera.
I falchi sono animali che il Ministero della Magia usa per dare comunicazione a noi impiegati.
‘Vediamo in che guaio mi sono cacciato.’ penso.
Apro la lettera e tiro mezzo sospiro di sollievo.
Il Ministro mi informava solo che un suo rappresentante sarebbe venuto nel pomeriggio per darmi nuove direzioni riguardo la riserva naturale.
Immaginando già che a venire sarà Tiberio Rubio, vecchio odioso e scorbutico, rientro nell’ufficio dove avvengono gli incontri con i membri del Ministero, l’Ufficio del Ministro che, se non per queste occasioni, tengo chiuso e, aiutato dalla magia, do una rapida ripulita.
Sento bussare alla porta.
‘Posso?’
‘Certo che puoi, entra mamma.’
Mia madre entra nella stanza reggendo nelle mani un pacchetto. Si siede stancamente su una poltroncina dello studio. ‘Quelle due mi fanno disperare. Litigano ancora come quando erano bambine.’ dice stanca. ‘Questo l’ha appena portato un’upupa. E’ per te.’ dice porgendomi il pacchetto.
Curioso come sono lo scarto immediatamente.
Mi ritrovo nelle mani una rivista dalla copertina rosa dominata un ragazzo a petto nudo e braccia incrociate. Con piacere leggo il nome della rivista: Il Pispiglio – Il settimanale della Strega N 1.
Il ragazzo, almeno da come diceva il titolo, era Egitto Crowley.
Avevo sentito parlare di lui. Il suo bisnonno era Aleister Crowley; un controverso ed eccentrico mago che aveva deciso di palesarsi anche ai babbani creando non pochi scandali nell’Europa dei primi anni del ‘900.
Sapevo che viveva a Cefalù in una villa chiamata Abbazia di Thélema costruita da Aleister Crowley che la usava per i suoi rituali magici, adesso era una specie di discoteca che ospitava sempre feste estreme del mondo magico.
Ma ad attirare maggiormente la mia attenzione, non che i pettorali di Egitto non meritassero, era una piccola foto in bianco e nero che ritraeva un volto folle a me familiare con in mano un cartello nero con nome e cognome. Pandora Gagron.
L’artico titolava: L’imprevisto. Cosa fare quando la tua editrice è una pazza assassina.
Fortunatamente il titolo era sbagliato. Pandora, star della televisione e giornalista acclamata, non era diventata un’assassina perché, grazie all’aiuto dei miei amici, ero riuscito a scampare alle sue grinfie.
Ma aveva tentato comunque di farmi fuori e per questo, insieme alla sorella, erano state rinchiuse nel carcere magico Toile d'araignée, chiamato anche La Ragnatela (chiamato così per via della sua forma), che era situato su un’isola vicino la Francia.
Lo sto per sfogliare quando un bigliettino cade da dentro la rivista.
Balazas sono felice di mandarti in anteprima assoluta il primo numero de Il Pispiglio.
Auguri per il nuovo acquisto. Un bacione!
A scrivere, con una grafia piccola ed elegante era Zaafira Ayari, unica a chiamarmi col mio secondo nome, mia migliore amica e direttrice, quando non faceva l’impiegata in una banca babbana, della rivista che tenevo tra le mani.
Non capisco a cosa si riferisce per nuovo acquisto però.
Quando mi siedo per sfogliare la rivista sento il campanello di casa suonare.
Forse Tiberio è arrivato prima del previsto. 

PUBBLICITA'!
Il Pispiglio, dopo il successo del numero speciale di San Valentino, sbarca finalmente in edicola.
In questo primo numero
  • Egitto Crowley: il rampollo di casa Crowley ci apre le porte del suo mondo festaiolo;
  • Si riprendono gli ombrelli dalle soffitte; nel 2017, se sei chic, voli solo con quelli;
  • Pandora Gagron: tutta la verità sulla caduta di una stella.
Non restare indietro; per non perdere neanche una notizia, seguici su questo indirizzo e compra subito la tua copia de Il Pispiglio!

   
 
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