Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: _DragonHeart_    25/03/2017    1 recensioni
Faye è una ragazza di 20 anni. Allontanata dalla città natale all'età di 6 anni, dopo la morte dei suoi genitori, si trasferisce dallo zio, con la sua balia.
Passando le sue giornate tra lo studio della magia e libri avventurosi, incontrerà personaggi particolari, quali un'elfa e un umano, che l'aiuteranno ad affrontare il suo destino.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'intuito non mente, allorché
ci bisbiglia​: non sei polvere,
Tu sei magia!
(Richard Bach)

Oswald era ormai da ore fuori, Faye aveva fatto i suoi, a parere suo, noiosissimi esercizi ed ora stava in camera sua, nell' “angolo lettura„ a legere. O meglio, guardava quel libro che la madre le aveva regalato prima della battaglia. Era molto vecchio, la copertina era di un blu scuro con alcune incisioni dorate e il titolo "L'isola di Asuka" con sotto una picca dedica: "alla nostra Faye, che tu possa un giorno tornare e ricordare che non sarai mai sola. Mamma e Papà".
Simile ad un album dei ricordi, quando Faye lo apriva le immagini uscivano dalle pagine. Figure che rappresentavano la sua casa sull'isola, lei da piccola, i suoi genitori...
«Mi mancate tanto» disse Faye.
Spesso parlava a quelle immagini anche se sapeva che non le avrebbero mai risposto.
Faye fissava quelle foto e piangeva; nessuno dovrebbe crescere senza i genitori.
Odiava quell'uomo che era suo zio, odiava quella che era diventata casa sua, odiava il suo aspetto che a tutti ricordava la madre. Voleva uscire da quella prigione troppo grande che a lei andava stretta. 
Faye si affacciò alla finestra e utilizzando la sua théa aetós, vide lo zio che parlava con un uomo alto più o meno quanto lui, capelli scuri, carnagione abbronzata, portava un cappotto lungo fino al ginocchio. Molto strano dato che siamo in estate pensò Faye.
L'abbigliamento dello strano individuo era tutto rigorosamente nero o comunque di colore scuro, come le scarpe che erano marroni.
Oswald e l'uomo si scambiarono qualcosa tra le mani, guardandosi intorno per vedere se qualcuno fosse in ascolto.
Mentre Faye era impegnata ad osservare, entrò Merlin un po' titubante. La ragazza non si accorse del gatto finché questo non si strusciò sulle sue gambe.
La giovane sussultò, quando si accorse chi fosse spostò l'animale bruscamente: «traditore» disse solo.
Sì girò per osservare di nuovo l'individuo e lo zio, ma gli uomini erano scomparsi.
«Merda» disse Faye a denti stretti.
«Faye!» gridò il gatto dal letto, dove si era rifugiato dopo il rifiuto della ragazza.
Intanto che Faye era in camera sua, lo zio era rientrato con in mano una piccola botticcetta.
«Bentornato, signor Hayward» salutò Miss Robinson, prima di inquadrare l'oggetto che l'uomo teneva. «Cos'è quello?» chiese sospetta.
«Miss Robinson, dobbiamo parlare ».
«Merlin, non sei mio padre, neanche lo zio lo è, voi non potete dirmi cosa fare» Faye urlava a squarciagola.
«Smettila di lanciare incantesimi» Merlin scappava per non essere preso dai colpi d'incantesimo che la giovane stava lanciando.
Ovviamente di sotto si sentivano rumori assordanti e il tetto tremare, mentre Miss Robinson e Oswald parlavano.
L'uomo lasciò la piccola bottiglia sul tavolo e si diresse verso la camera di Faye, furente.
«Faye Kim Hayward!» gridò spalancando la porta con forza.
Faye si bloccò e fece cadere il bastone: «zio, io... Posso spiegare...» cercò di dire balbettando.
Oswald, rosso di rabbia, raccolse il bastone e se ne andò senza lasciare il tempo alla ragazza di rispondere.
Faye, incredula di aver appena evitato una sfuriata, rimase a fissare la porta.
Ripresasi dallo stupore, guardò Merlin, che era altrettanto stupito.
«Cos'è appena successo?»
«Non ne ho la più pallida idea» rispose l'animale.
«Devo riprendermi il bastone».
Faye si sistemò i capelli viola, prendendo le ciocche che di solito le ricadevano ai lati del volto e fermandole dietro la testa con il fermaglio che suo padre le regalò per il suo quarto compleanno.
«ricordati di brillare come la luna» le disse prima di darglielo.
Il fermaglio era una mezzaluna con una pietra in quarzo come pendente.
Faye ci era molto affezionata, non solo perché era un regalo del padre, ma anche perché lo aveva fatto lui stesso appositamente per la figlia. Non ne esistevano di uguali in tutto il mondo, sia magico che dei norumari.

Faye scese al piano di sotto, con Merlin al seguito. Entrambi si fermarono alla fine dell'imponente e antica scala sentendo un brusio provenire dalla sala da pranzo. Si avvicinarono lentamente per sentire. Oswald e Miss Robinson stavano discutendo.
«Deve berlo per il suo bene» disse l'uomo.
«Per il bene di Faye o per il SUO di bene, Signor Hayward?!» rispose a tono l'anziana donna, scandendo bene il "suo".
Faye non riusciva a capire, poi notò la piccola bottiglietta nelle mani dello zio. Un'ampollina con un etichetta che non riusciva a leggere e dentro uno strano liquido verdastro, che poteva sembrare solo una cosa: pericolo imminente.
Mentre risaliva di corsa le scale senza farsi sentire pensava questo doveva essere colui che mi avrebbe protetta?!
Velocemente entrò nella sua stanza e si diresse verso l'angolo lettura.
Nel ripiano che toccava terra aveva tutti i libri che le servivano per studiare magia e tutto ciò che la riguardava: storia, pozioni, incantesimi.
Prese il grosso libro rosso con la scritta a caratteri cubitali POZIONI.
La ragazza sfogliò velocemente le pagine finché non apparve l'immagine dell'ampolla, identica a quella che aveva visto.
«L'Aníschyros è una pozione molti oscura, solo i maghi e gli stregoni più esperti e potenti possono prepararla senza rischi. Questo intruglio se bevuto può fare perdere i poteri alla persona». Continuò a leggere sempre più sconvolta, finché non guardò Merlin con le lacrime agli occhi.
«Vuole togliermi i poteri» disse mentre qualche lacrima scendeva.
Il gatto era senza parole, non poteva credere alle sue orecchie.
Faye si asciugò di fretta le lacrime e tornó al piano di sotto, non facendosi sentire entrò nello studio di suo zio e lì vide il suo bastone, in forma tascabile, davanti ad una foto. Avvicinandosi l'immagine si fece sempre più nitida: una compagnia, i genitori della ragazza, lo zio e molte altre persone che non conosceva o che non ricordava. Prese in mano la foto e la osservò con attenzione. Un uomo alto, un po' più degli altri, stava vicino alla madre di Faye, lo sguardo di suo padre geloso. Fissò l'immagine e poi ricordò una storia che Ayla, sua mamma, le raccontava.
«Devi sapere, Faye, che una volta c'erano due uomini molto amici che s'innamorarono della stessa donna. Uno era tuo padre e l'altro era il mio migliore amico, Nikandros» ricordò la giovane con i capelli viola.
Nikandros...
Ripeté il nome più volte, ma non riusciva a ricordare nessuna persona che si chiamasse così.
Posò la foto e prese il bastone, si voltò e tornò nel corridoio, dove c'era Merlin ad aspettarla con a fianco uno zaino.
«Ho trovato solo quello di tuo padre».
Faye lo ringraziò. Dentro ci mise qualcosa da mangiare, i libri d'incantesimi e pozioni, qualche abito di ricambio e infine il libro dei ricordi. Chiuse lo zaino e uscì di casa salutando Merlin e rassicurandolo.
In quel pomeriggio di inizio estate Faye varcò il cancello delle mura della grande tenuta. Con passo incerto mise piede all'esterno. Adesso era libera.
Con tanta emozione da non poterla contenere, la giovane iniziò il suo cammino per trovare l'Isola di Asuka e nascondersi dalla'uomo che avrebbe dovuto proteggerla ma che ora era deciso a toglierle i poteri.

Intanto nella immensa tenuta tutto procedeva come al solito. Gli abitanti, che avevano deciso di trasferirsi in questa terra circoscritta da mura, continuavano le loro faccende inconsapevoli.
Nella grande e antica villa di Oswald Hayward, invece, c'era un aria di tensione. L'uomo e Miss Robinson avevano appena finito di litigare.
«Se permette, vado da Faye, deve fare lezione» così dicendo, Isobel si alzò dalla sedia e si diresse verso la camera della ragazza. Quando la donna aprì la porta, trovò la stanza vuota, notò subito gli spazi dei libri mancanti. Scese le scale e si diresse alla porta che dava sul giardino, convinta di trovarla lì. Purtroppo neanche nello spazio verde vide la ragazza.
Panico.
Di corsa si diresse verso Oswald.
«Faye.... Non è qui».
L'uomo la guardò preoccupato. Senza dire niente uscì velocemente dirigendosi verso le sue guardie.
«Percorrete le mura, altri la foresta, altri ancora all'interno. Trovate mia nipote!» diede gli ordini con impeto, ma dietro quella rabbia Isobel scorse la preoccupazione dello zio che veniva a trovare l bambina dagli occhi grigio-viola e i capelli viola.

Faye stava camminando su un sentiero con un bosco sul lato desto e un piccolo torrente sul lato sinistro, guardandosi intorno curiosa e felice.
Ad un tratto sentì dei colpi, urla di dolore e una voce femminile.
Usò la sua thèa aetós e inquadrò una ragazza dai capelli neri che combatteva abilmente contro alcuni mostri che Faye aveva visto solo sui suoi libri.
All'improvviso la giovane dai capelli scuri venne colpita. Faye si precipitò in suo soccorso anche se era un po' distante. Scoprì un nuovo potere: tachytita.
Prima di arrivare di corsa nel luogo dello scontro, le apparve Merlin davanti per sbarrarle la strada.
«

Merlin?» chiese Faye incredula.
«Dovevo proteggerti Faye» disse il gatto guardandola «non potevo lasciarti da sola, anche se sei bara, ci sono persone che ti vogliono fare del male e sono pronte a tutto».
Faye non rimproverò il gatto, al contrario gli diede una carezza sulla testa e lo prese in braccio prima di ricominciare a correre.
Quando furono di fianco alla ragazza dai capelli corvini, Merlin si rifugiò su un albero, mentre Faye ingrandì il bastone e con scatti agili e veloci, colpì i nemici e li obbligò alla fuga.
Merlin fissava la scena impassibile.
Faye si girò.
«Tutto bene? Sei ferita?» chiese preoccupata.
La ragazza era in stato di shock e cercava di allontanarsi.
«Ei che succede?»
Merlin affiancò la padrona e fissò la giovane dai capelli corvini.
«Mi chiamo Faye e lui è il mio gatto, Merlin» si presentò indicando prima se stessa e poi il gatto.
«Tu... Sei morta...» disse ancora impaurita.
«Lei è Faye... L'hai scambiata per un'altra persona. Potresti almeno ringraziare».
Gli occhi della giovane si spostarono sul gatto.
«Tu? Cosa ci fai in questo luogo» 
Merlin e la corvina si guardarono intensivamente, quasi come se comunicassero. L'aria divenne tesa e Faye si insospettí.
Merlin conosceva la ragazza?
Lei sapeva qualcosa?
Da dove veniva e perché era lì?
 

*SPAZIO AUTRICE*
Buonasera ragazzuole
Allora aggiornò dolo ora perche il mio telefono si è impallato e io piangio
Anyway spero vi piaccia, fatemi sapere 
Un bacio 
Fedexxx 

P.S. qui sotto vi metto l'immagine con il fermaglio di Faye

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _DragonHeart_