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Autore: giapponesina6    25/03/2017    0 recensioni
Sono tornata con una nuova storia. Tratto di nuovo i miei personaggi preferiti.
Lui, lei, una giornata di pioggia, un’immagine sbiadita, una lacrima. L’addio.
La storia si svolge in diverse sfere temporali. il corso degli eventi non è consecutivo, si va dal presente al passato, in modo che certi avvenimenti vengono capiti in seguito con ciò che però è accaduto prima. Spero di non confondere le idee, è la prima volta che provo questa tipologia di scrittura, speriamo ci riesca. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty, Serena, Tracey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Quante cose possono essere dette con un solo sguardo.
Tutto l’amore e tutto l’odio di cui erano costituiti era presente nei loro occhi.
Nero assoluto.
Verde immenso.
I loro respiri si confondevano.
I loro corpi si cercavano e si respingevano.
< Misty > riuscì finalmente a dire il moretto con un filo di voce. Serena era paralizzata dalla bellezza della ragazza.
< Cosa ci fai tu qui? > riuscì a rispondere lei, tenendo a bada le lacrime.
Ash passo a rassegna il suo corpo, così armonioso e fasciato alla perfezione da quell’abito nero. Solo gli dei gli erano testimoni della fatica che stava facendo per resisterle. Le sarebbe saltato addosso senza battere ciglio.
< Dovevo esserci >
< Dovevi esserci? > ora il suo tono era diventato carico di rabbia.
Ash la guardava tramortito. I suoi capelli, di un rosso fuoco, erano stati tagliati di netto.
proprio come quando la incontrò per la prima volta.
< Tracey era un mio amico, avevo il diritto di salutarlo un’ultima volta. >
< Un tuo amico? Non siete sembrati tanto amici l’ultima volta che vi siete visti >
< Come potevo esserlo stava baciando la ragazza che … > di colpo si fermò.
Cosa stava per dire.
Dinanzi a Serena e nel giorno del funerale del suo amico.
< Non hai voluto spiegazioni quel giorno. Non hai voluto ascoltarmi ed ora è troppo tardi >  le lacrime non tardarono a venir fuori.
< Troppo tardi? Stai dando la colpa a me di quello che è successo? > ora anche lui era furioso.
< Lui aveva solo la colpa di amarmi, e invece io. Che stupida sono stata. L’ ho soltanto ferito. > era inconsolabile.
< Ma cosa stai dicendo? >
< Vuoi sapere perché Tracey si è ucciso? Vuoi sapere perché ha deciso di buttarsi nel fiume quella notte? Lui mi amava, mi amava da impazzire, ed io … come ho ricambiato? Dicendogli che ero ancora innamorata di te >
Quella parole vennero urlate al mondo intero.
Il ragazzo venne colpito appieno dalla forza di quelle parole.
Misty era ancora innamorata di lui.
 
 
Daisy accorse subito. Prese tra le braccia la sorella ancora in lacrime.
< Misty ti prego, non ora non qui. Ci sono ancora tutti, pensa a Tracey >
Lo stesso fece Serena con Ash, lo allontanò dai presenti che si erano riuniti attorno a loro ad osservare quel siparietto.
< Ash cosa ti è saltato in mente? Cosa state facendo? Torna in te, non è possibile che ti smarrisci ogni volta che incroci i suoi occhi >
Lui parve non ascoltarle, nella sua testa rimbombavano ancora quelle parole <<  Vuoi sapere perché Tracey si è ucciso? Vuoi sapere perché ha deciso di buttarsi nel fiume quella notte? Lui mi amava, mi amava da impazzire, ed io … come ho ricambiato? Dicendogli che ero ancora innamorata di te >>
< Ash mi stai ascoltando? > aveva nuovamente le lacrime agli occhi.
Lui prese a fissarla con sguardo assente, poi prese il suo volto e la baciò.
< Portami a casa Serena > furono le sue ultime parole.
 
Quel bacio fu il colpo finale per Misty che si lasciò cadere tra le braccia di sua sorella.
 
Il corteo funebre si sciolse e la bara fu seppellita in un giardino accanto al ponte di Cerulian. Rimasero solo i più intimi a porgere un ultimo fiore sulla lapide. Delia era ancora stranita da tutta quella storia, fu allora che vide Misty, era accasciata in un angolo del giardino sotto ad un salice piangente.
< Tracey era proprio un caro ragazzo. Ti voleva molto bene >
< Delia? >
< Ricordo ancora quando decise di regalarmi il suo dipinto. Mi disse sai Delia in questo dipinto sono ritratte le persone più importanti per me. Il tuo volto e quello di Ash, così realistico, così puro, così sincero. Lo conservo gelosamente, o almeno fino a ieri > fece una smorfia.
< Cosa gli è accaduto? > disse con tono incuriosito.
< Bè Ash l’ha tirato via e l’ha riposto nella sua stanza. Sono sicuro che non riesce a staccare gli occhi dal tuo viso > ancora una volto le regalò un sorriso sincero.
< Siamo diversi ora Delia. Quelli del ritratto non siamo più noi. >
< Io invece vedo ancora due ragazzi bellissimi, carichi di amore, che però si fanno prendere troppo dalle emozioni. Perché non vi chiarite? >
< Non hai visto quel bacio? >
< Ti riferisci a Serena? >
< Quindi è così che si chiama, è proprio una ragazza graziosa. >
< Tu non sei da meno >
< Lui ha voluto ferirmi in qualche modo. Forse ha voluto farmi capire come si è sentito quel giorno di piaggia, dinanzi al bacio mio e di Tracey >
< Tra te e Tracey c’era qualcosa che andava oltre una semplice amicizia? >
< Per lui si, mi amava. Mi ha amata come mai nessuno ha fatto nella mia vita. Ma purtroppo il mio cuore appartiene ad un altro >
< Sono sicura che Tracey vorrebbe vederti felice >
 < E allora perché si è ucciso? > di nuovo le lacrime rigarono il suo bel viso.
< Misty non possiamo dare delle risposte a tutte le nostre domande. Ma credimi su questo sono sicura. Tracey avrebbe voluto vederti felice > a quelle parole le due donne si abbracciarono e restarono in quella posizione per un tempo indeterminato.
 
Finalmente Ash era a casa. Aveva bisogno di sentirsi al riparo tra le sue mura, lì dove era cresciuto con l’affetto di sua madre.
Serena gli porse una tazza di tea.
< Grazie >
< Non voglio vedere più le tue lacrime Ash, mi fanno troppo male >
< Hai ragione scusa. Ti avevo detto che non sarebbe stata una buona idea venire qui a Pallet >
< Devi affrontare il tuo passato Ash, solo così potrai andare avanti >
Gli sorrise. E quel sorriso gli colmò il cuore. Quella ragazzina lo amava davvero.
< Avrai fame, vuoi che ti prepara qualcosa? >
< Preferirei aspettare tua madre, sarà affamata anche lei. >
< Ok allora cosa vorresti fare? >
< Ho un’idea > gli sospirò qualcosa all’orecchio il che lo fece arrossire, per poi recarsi in camera sua.
 
Daisy rimase sola, le sue sorelle erano rientrate, si mise a sistemare tutti fiori accanto alla lapide e lucidò la foto del ragazzo.
< Cosa devo fare Tracey? Misty soffre tanto per questa storia. Tu, Ash, quel bacio. Ho paura che tacendo finirò col perdere anche lei, è così debole e fragile. Cosa devo fare? >
 
La donna si congedò dal professore e rientrò in casa. Vi era un’atmosfera tranquilla quasi surreale. Si versò del tea e diede sfogo a tutte le lacrime trattenute fino a quel momento.
 
Nel camera al piano di sopra i ragazzi giacevano nel letto appagati dal piacere.
Avevano fatto l’amore.
E Ash sperò che con questo avrebbe voltato pagina una volta per tutte.
< Sei già sveglio? >
< Si. Credo che mia madre sia tornata, dovremmo rivestirci >
< Lo credo anch’io, anche se l’idea di rimanere a letto con te mi alletta troppo >
Fu lui il primo ad alzarsi, indosso una t-shirt e si recò di sotto, sua madre era seduta al tavolo e stringeva tra le mani una tazza di tea.
< Sei rientrata? Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare? >
< Tesoro? Non preoccuparti, adesso ci penso io >
< Sei così stanca mamma >
< Tutta questa storia mi ha frastornata, ma ora sto meglio. Sai ho parlato un bel po’ con Misty >
A quel nome Ash si lasciò scivolare un bicchiere, che cadde in frantumi. Sua madre si precipitò subito a raccogliere i cocci.
< Non preoccuparti me ne occupo io >
< Credo che voi due abbiate molte cose da chiarire >
< Per favore mamma, non tocchiamo quest’argomento >
< Ma Ash >
< Non sono cose che ti riguardano >
< Ma volevo soltanto >
< Non ho bisogno del tuo aiuto. Non c’è nulla di cui devo parlare con Misty. >
< Eppure mi è parso il contrario quando vi ho visti dare spettacolo a Cerulian > sua madre fu pungente.
< Non ci vedevamo da tanto.
< Bel modo di ritrovarsi, se facevate a botte era meglio >
< Avevamo qualcosa in sospeso >
< Credo che ci sia ancora >
< È tutto passato. Ora sono felice con Serena >
< Non metto in dubbio questo, solo che quella ragazzina ha bisogno di chiarire con te >
< Cosa deve chiarire? Tu non c’eri quel giorno. Quel maledetto giorno che l’ho vista tra le braccia di … > non riuscì a pronunciare il suo nome
< Di Tracey? Certo. Ha baciato Tracey lui ne era innamorato, ma lei? Le hai mai chiesto lei cosa provava? O come al solito hai tratto tutte le tue conclusioni da solo >
< Ora non  più affar mio, per favore non farne più parola. Se non vuoi avere rispetto per me fallo per Serena, a lei devo molto >
La donna acconsentì col capo e si mise ai fornelli in perfetto silenzio.
 
 
La ragazza ripose l’abito nero nel guardaroba, augurandosi di non doverlo più indossare per molto tempo.
Guardò nuovamente la sua immagine allo specchiò. Ripensò alle parole di Ash, a Delia e a quel bacio.
Fu allora che prese la decisione.
Tirò fuori il suo vecchio zaino e prese a riempirlo con tutto quello che gli capitava a tiro.
In quel momento entrò sua sorella Daisy.
< Hey sorellina sei in partenza o cosa? >
< Hai indovinato >
< Cosa? Misty fermati un attimo >
< Cosa c’è? >
< Dove hai intenzione di andare? >
< Non lo so ma devo lasciare questa città, ho bisogno di cambiare un po’ d’aria >
< Non dire sciocchezze, tu non andrai da nessuna parte > il suo tono si fece più serio.
< Daisy non sono più una ragazzina a cui dire cosa deve o non deve fare. >
< Non sei in grado di >
< Non sono in grado di fare cosa Daisy? Mi ritieni una stupida forse > ecco le prime lacrime.
< Sei in una situazione particolare, sei fragile, hai appena subito un lutto importante. Non puoi lasciare questa casa, questa città >
< Invece devo Daisy. Non riesco più a convivere con questa situazione. Lo capisci o no che Tracey è morto a causa mia? >
< Non è così, ti sbagli >
< Lui mi amava ed io l’ho ferito. Ho tradito il suo amore. L’ho solo illuso per poi dargli il colpo finale. E dovrò convivere con questo peso per tutta la vita > si accasciò in terra piegata dal dolore.
< Non è così Misty, tu non c’entri nulla. La colpa è mia >
< Piantala Daisy. Sei ridicola. >
< È così sorellina mia credimi >
< Smettila. Non sopporto più tutto questo. Addio per sempre Daisy > prese il suo zaino e sgusciò via.
< Misty. Misty!!!!! Aspetta. Fermati >
Corse con tutte le sue forze, ma non riuscì a raggiungerla, sua sorella era già oltre il fiume di Cerulian.
Doveva parlare con Ash.
Lui doveva sapere la verità
Solo lui poteva riportarla a casa.
 
 
La donna mise la cena in tavola, Serena le diede una mano nel servire le pietanze e iniziarono a mangiare in completo silenzio.
La prima a prendere parola fu la biondina.
< È tutti squisito signora Ketchum >
< Serena chiamami Delia > le sorrise e l’altra ricambiò.
Avevano già sparecchiato e rimesso in ordine quando bussarono alla porta.
Si stranirono tutti visto l’orario. Erano le 23 passate.
Suonarono ancora con insistenza. Fu il ragazzo che si recò alla porta.
< Daisy? > fu stranito di ritrovarsi proprio lei alla porta.
< Ash, devo, devo parlarti > faceva fatica a parlare, aveva il fiato corto e quasi non si reggeva in piedi.
< Daisy cara, cosa ci fai qui? Accomodati > la donna era preoccupata.
< No solo un attimo. Ash ti chiedo solo un attimo ti prego devo parlarti >
Il ragazzo lesse la preoccupazione nei suoi occhi. Avvampò.
< Misty? Si tratta di lei? È accaduto qualcosa? Ti prego Daisy parla >
< Non qui, per favore, vieni fuori >
Il ragazzo la seguì chiudendosi la porta alle spalle.
Serena aveva assistito alla scena in completo silenzio.
 
I due si allontanarono un po’ dalla casa, lontano da occhi e orecchi. Daisy era agitata e tremendamente stanca.
< Daisy vuoi dirmi di cosa si tratta? Per favore non reggo più questa tensione >
< Devo dirti una cosa Ash. Una confessione che mi ha fatto Tracey la sera in cui poi ha deciso di porre fine alla sua vita. >
< Non riesco a seguirti Daisy? Dov’è Misty? Perché sei qui da me? >
< Ascoltami ti prego, non è facile per me, soprattutto ora che lui non c’è più. Tracey quella sera aveva bevuto e tanto, io non capivo a cosa facesse riferimento, all’inizio non volevo credergli, ma poi tutto è apparso più chiaro >
< Daisy? >
< Quella lettera, lui, >
<  La lettera? Daisy ma tu come fai a >
< Tracey, lui aveva architettato tutto. Lui voleva allontanarti dalla vita di Misty, una volta per tutte e solo così poteva riuscirci. >
< Tracey? Cosa? >
< Lui baciò Misty su quel ponte, perché sapeva che tu eri lì, perché lui voleva che tu vedessi. Misty era ignara di ogni cosa. Lei non sapeva che tu fossi a Cerulian. >
Il ragazzo si lasciò cadere in terra.
Le immagini di quel momento tornarono a farsi vivide nei suo ricordi.
Lui, lei, una giornata di pioggia, un’immagine sbiadita, una lacrima. L’addio.
Intorno il silenzio, nel suo cuore il vuoto. A testimoniare quel dolore solo il cielo, che per ironia del destino anche lui non cessava di piangere.
< < Mi stai facendo troppo male con queste parole > >
< < Non immagini quanto me ne hai fatto tu con quel bacio > >
Lei ama Lui.
Lui ama Lei.
Era ancora così.
Ad un tratto sembrò tornare lucido.
< Dov’è ora? Daisy dov’è Misty? >
< Non lo so, ha detto che non riusciva più a vivere con questo peso ed è scappata via. >
< Devo trovala. Io devo parlarle. >
< Ash lei non sa nulla, per favore non rivelarle la verità. Non voglio che odi Tracey. Il suo ricordo non può essere infangato. >
< Non lo sarà. Puoi contare su di me >
E a passo deciso si recò verso la porta di casa.
 
 
Serena aveva assistito alla scena in completo silenzio. Delia aveva notato il suo mutamento e le si avvicinò.
< Quella è Daisy >
< L ho già vista ieri al funerale del ragazzo >
< Si lei era una cara amica di Tracey, è la sorella maggiore di Misty >
A quell’affermazione a Serena furono chiare molte cose. Ecco cos’era quella strana sensazioni che aveva all’altezza del cuore.
< Perché sarà venuta qui a quest’ora? Potrebbe essere accaduto qualcosa? >
A quella domanda la porta si aprì. Il ragazzo fece accomodare Daisy e Delia si mise subito all’opera per metterla a suo agio.
Ash si avvicinò a Serena e la prese per un braccio. < Dobbiamo parlare >
Quel tono.
Il suo tono la raggelò
Lo seguì in camera silenziosamente, poi lui chiuse la porta alle sue spalle.
Il ragazzo non riusciva a reggere il suo sguardo. Camminava avanti e indietro per la stanza, senza dire una parola.
Fu allora che Serena interruppe i suoi pensieri.
< Si tratta di lei? Vero? >
Ash fu spiazzato. Serena oltre ad essere così sensibile e carina era davvero perspicace.
Si limitò ad annuire col capo.
La ragazzina non trattenne più le lacrime.
< Per favore non piangere >
< Perché non riesci a dimenticarla, perché deve sempre stare tra noi? >
< Serena non si tratta di lei, si tratta di me. Io ho bisogno di parlarle. Devo vederla >
< Perché Ash? Credevo che avessimo voltato pagina insieme. >
< Volevo crederlo anche io, invece non è così >
< Ma tutto il male che ti ha fatto, tutto il dolore che hai dovuto subire a causa sua? >
< Le cose non sono andate come credevo. Per questo devo parlare con lei. >
<  Questa volta al tuo ritorno non mi troverai > disse con tono freddo e distaccato.
< Serena? > cercò di prenderle la mano, ma lei lo respinse a fatica.
< No Ash, questa volta non ti verrò dietro, non starò lì a consolare il tuo dolore quando lei ti spezzerà ancora una volta il cuore. Stai facendo la tua scelta. >
< Mi spiace Serena >
< Va bene così > lo lasciò nella stanza senza più spiegazioni.
Lui raccolse le sue cose le mise in uno zaino e lasciò la casa.
  
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