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Autore: Sakkaku    25/03/2017    2 recensioni
Questa storia è ambientata intorno al Medioevo, la protagonista si ritrova a nascondersi in un villaggio dove pensa di riposarsi solo per qualche giorno e ripartire. Le cose andranno diversamente e una parte del suo passato tornerà a galla.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mythological Creatures'
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Capitolo 12

 

Falco Nero si sentiva invaso da una furia cieca. Doveva uccidere. Sentire l'odore del sangue. L'uomo chiuse gli occhi, cercando di calmarsi.
Forse tutte le questioni burocratiche lo stavano stancando troppo, era pomeriggio inoltrato e dal mattino stava preparando i mucchietti di monete per i contadini. Qualche giorno prima aveva fatto preoccupare Benjamin facendogli credere di essere tornato alle vecchie abitudini. Lui stesso ci aveva creduto.
Ora il suo corpo pareva eludere il suo buon senso, sentiva che lo stava ingannando, voleva fargli commettere qualche errore. La vista gli si offuscò, davanti a sé vide apparire dei puntini neri.
Falco Nero si allontanò dal tavolo da lavoro per sedersi ai piedi del letto.
Ora che la nuova arrivata ha ripreso la vista, tocca a me? Può esistere una coincidenza così strana?” i suoi pensieri sbiadirono e si addormentò di colpo. Dopo qualche minuto, così come si era addormentato, si risvegliò.
L'uomo si stiracchiò - Aaaah, quanto tempo! Finalmente posso sgranchirmi! - si guardò attorno - E bravo Dirk! Hai approfittato della mia assenza per farti riverire come un re. Hai ottenuto un ruolo di prestigio e ti sei trasferito proprio in un'ottima stanza - soddisfatto si alzò in piedi, poi parve ripensarci e si sdraiò sul letto. - Quasi mi dispiace rovinarti la fama di buon capo. Purtroppo devo entrare in azione. Lei sicuramente mi ha riconosciuto, ha fatto perdere la vista alla donna, usa sempre il suo solito trucchetto - sospirò - Entrambi alla fine, siamo riconoscibili tramite i nostri modi di agire. Dopotutto è inevitabile. Altri metodi per entrare in possesso degli umani non ce ne sono - l'uomo si alzò dal letto, passando davanti allo specchio, notò i capelli neri.
Quella maledetta strega!” pensò irato “Ha osato di nuovo tingermi i capelli neri, con le sue bacche velenose?” era davvero infuriato.
Dirk aveva dalla nascita i capelli color cenere, molto simili a quelli grigi di Zack. Lui infatti era del tutto convinto che cambiare il colore naturale dei capelli rovinasse la sua bellezza e il suo fascino.
Si avvicinò alla piccola tinozza, usata generalmente per lavare il viso, prima pronunciò qualche parola, in seguito chiuse la bocca e v'immerse completamente la testa. L'acqua iniziò a tingersi di nero, mentre i capelli tornavano al loro colore naturale. Appena tolta la testa dalla tinozza, scosse la testa, per togliere l'acqua in eccesso.
- Ora sì che ragioniamo! Zack è tornato! - annunciò con enfasi a sé stesso.
Con i capelli ancora fradici, si affrettò a uscire dalla stanza.
Voleva trovare Lynn prima che anche lei terminasse il processo di controllo, giusto per coglierla di sorpresa, per il vero scontro avrebbe atteso il suo risveglio completo.
Zack interrogò diverse persone della servitù, ma nessuno riuscì a rispondere al suo quesito.
Se non è da queste parti, vuol dire... Maledizione! E' già arrivata all'ultimo passaggio” di corsa si avviò verso l'uscita del castello. Per sua fortuna poteva controllare e accedere alla memoria di Dirk, in modo da trovare subito la locanda e risparmiare tempo prezioso.

 

Elisabeth fin dal primo mattino si era recata alla locanda. All'ora di pranzo aveva mangiato una bistecca con delle lenticchie.
- Charlie, mi potresti portare una caraffa d'idromele?
Il locandiere rimase sbigottito - Come mai questa richiesta?
- Ahahahah - rise Elisabeth - Mi basta un boccale, stavo scherzando!
- La prima volta che sei entrata nella mia locanda, mi hai detto che non bevi idromele.
- Suvvia, ammettilo, in fondo sei curioso di vedermi ubriaca! - lo stuzzicò lei ammiccando.
- D'accordo, solo perché sei una delle mie clienti preferite - le puntò il dito contro – Ti avviso: se mi distruggi qualcosa, sarò nei guai e dovrai ripagare i danni causati.
Charlie era meravigliato, Elisabeth stava trangugiando l'idromele come se fosse acqua.
Il locandiere notò un rossore nelle guance della cliente - Forse non dovevi berlo in un sorso, non sei abituata.
Per tutta risposta, lei ridacchiò, si sporse oltre il bancone e gli stampò un bacio.
- Grazie - gli disse, si allontanò e con un saltello scese dallo sgabello per poi uscire dalla locanda.
La donna si diresse verso la stalla, trotterellando e fischiettando. Rina nitrì appena la riconobbe.
- Sei proprio una giumenta intelligente. Riesci sempre a capire che non sono la tua padrona - allungò la mano per accarezzare l'equino - Non voglio farti male, devo solo uscire da questo posto. Che dici di fare una cavalcata? Avremo modo entrambe di sgranchirci un po', così eviterò di dare a Zack troppo vantaggio per quando ci affronteremo. Lui sicuramente ha già il pieno controllo di tutto ed è in grado di usare le sue abilità.
Lynn salì in groppa alla giumenta e uscì dalla stalla.
- Heilà - salutò le guardie sulla torretta - Vorrei fare un giro a cavallo per controllare se la zampa sta guarendo bene. In fondo domani c'è il torneo e devo essere sicura che sia in piena forma.
Le due sentinelle la guardarono attentamente, la donna intuì cosa li facesse esitare.
- Tranquilli, non intendo scappare. Come potete vedere sono senza bagaglio, come farei a sopravvivere senza neanche una borraccia d'acqua? Tornerò presto.
Le due guardie sulla torretta si scambiarono qualche parola, alla fine uno dei due parlò - Uscita accettata. Sarà meglio che ritorni prima dell'imbrunire Milady, altrimenti potreste avere problemi.
- Certamente! Non ho nessuna intenzione di perdere la grande festa di stasera - salutò con la mano - A più tardi e buon lavoro.
Lynn si addentrò nel bosco, cosicché le sentinelle non avessero più nessuna visuale su di lei. La donna smontò da cavallo, legò le briglie a un albero e si abbassò per curare completamente la zampa di Rina, quel gesto sembrò apprezzato dalla cavalla.
- Ecco fatto - disse rialzandosi - A quanto pare la magia è tornata, inoltre la tua ferita è a posto, non ti darà più fastidi - sorrise, ma ben presto sparì dal suo volto, sentendo dei passi avvicinarsi.
- Finalmente ti mostri, Arpia.
Voltandosi sogghignando Lynn ribatté - Potrei dire lo stesso, Chimera - degli artigli fini a punta sostituirono le unghie.
- Complimenti, hai previsto il luogo dove mi sarei recata - continuò Lynn.
- Veramente sei tu a suggermi tutto, Arpia - ribatté sogghignando Zack - In effetti, ero arrivato alla locanda, mi sono fermato quando ti ho visto uscire saltellando diretta alla stalla. Ho subito capito cosa avessi in mente di fare.
Una smorfia travestito da sorriso si dipinse sul volto della donna - Hai sempre molta tempistica.
- Conosciuta anche come fortuna sfacciata.
- Cosa vuoi fare?
- Potrei rivolgerti la stessa domanda.
- Suggerisco di allontanarci prima che qualcuno di quei soldati ci raggiunga – disse Lynn, il suo udito percepiva dei passi in lontananza, si facevano sempre più vicini.
- E' una perdita di tempo, possiamo risolvere la questione anche restando qui. Tanto non ci vorrà molto.

 

Josh e altre cinque guardie seguirono il Master fuori dal cancello. Era strano che uscisse in quel modo senza proferir parola o almeno accennare un saluto. Inoltre, poco prima Elisabeth era uscita con la scusa di far fare quattro passi al proprio cavallo.
- Quella donna è soltanto un peso per il villaggio, combina solo guai. E' una persona pericolosa, altrimenti perché sarebbe una ricercata da Glourcastre? Ricordate cosa ha fatto a Denny? Non ha rispetto per niente e per nessuno - commentò una delle sentinelle.
- Pensa ad aguzzare la vista e ritrovare il Master, invece di metterti a fare il pettegolo - lo riprese acidamente Josh.
Lui aveva passato del tempo con quella donna, era strana, quello era chiaro come il sole, però in lei c'era qualcosa di pacifico. La ragione che portava i suoi compagni a odiare la donna era l'espulsione momentanea di Denny, perché lui offriva da bere a tutti, oltre a dare sacchetti contenenti monete d'oro per svolgere alcuni lavori al posto suo e le entrate extra mancavano ai soldati, sopratutto ai più avidi. Josh si sentiva obbligato a non contestare troppo i compagni, con loro condivideva i momenti della sua giornata, con altri invece aveva trascorso addirittura anni della sua vita.
Quando Falco Nero ed Elisabeth furono a vista d'occhio, scorsero i due discutere animatamente. Tutti gli uomini rimasero impietriti nel vedere quanto fossero aggressivi, pareva stessero per uccidersi. Da quella distanza era impossibile udire le parole pronunciate, eppure le guardie capirono che era meglio tenersi a distanza, sarebbero intervenuti solo se la vita del loro Master fosse stata in pericolo. Si avvicinarono cercando di fare meno rumore possibile, di certo avrebbero ucciso volentieri la donna, con l'attenuante di difendere il loro leader.

 

Lynn commentò con un tono di disappunto - I tuoi uomini ci hanno raggiunto per colpa tua, lo sai? La tua assurda idea che fermarci fosse la soluzione migliore si è rivelata pessima.
- Taci, Arpia!
- Chimera, si può sapere cosa diavolo ti prende? Da quando abbiamo iniziato a chiamarci in questo modo? E' vero, siamo nemici, eppure abbiamo sempre usato i nostri nomi le altre volte che le nostre strade si sono incrociate.
- Perché, l'ultima volta non è andato secondo i piani. Inoltre volevi approfittarti della mia assenza per portarti in vantaggio.
- Santissime Arpie in cielo!! - sbraitò Lynn - Sei più cocciuto e ottuso di quanto credessi! Era un piano per risvegliarti, ho un onore sai?
- A me sembravi molto seria sul tuo modo di agire in quel momento Arpia.
- Proprio una Chimera incompetente come te doveva capitarmi? Chi me l'ha fatto fare di accettare questo compito? Si vede che ero ancora ingenua a quei tempi!
- Incompetente sarai tu! Finora mai una volta siamo riusciti a risolvere la questione!
- Ti ricordo una cosa:ti sei fatto prendere per il naso da una strega. Se non fosse stato per il mio avviso, chissà cosa sarebbe potuto accadere. Grazie al mio intervento hai potuto usare delle contromisure per ciò che ti propinava nel cibo e nelle bevande.
- Me ne sarei accorto! - tuonò Zack furioso - Forse ci avrei messo qualche giorno, ma non credere che ne sarei rimasto all'oscuro per molto tempo!
Lynn sbuffò. La vita del suo nemico era stata completamente diversa dalla sua. Fin dalla nascita lui era entrato in contatto con l'umano, perciò per lei era intollerabile che un'informazione del genere gli fosse sfuggita. Lei era stata per diversi anni nel suo uovo e poteva solo sentire ciò che accadeva, senza avere la possibilità di agire. Se la sua vita fosse stata più simile a quella della Chimera, sicuramente avrebbe avuto un maggior legame con l'umana.
- Rimandiamo a domani la discussione, lontano dagli occhi indiscreti degli umani - consigliò Lynn, nel frattempo si era un po' calmata.
- E' meglio così. Se dovessero assistere a un nostro scontro, potrebbero intervenire in mia difesa e addio scontro equo – convenne Zack.
- Se pensi tema quei soldati ti sbagli, potrei ucciderli anche da questa distanza.
- Non lo farai.
- Certo, non voglio sporcarmi le mani per degli inutili umani – sbuffò Lynn - Allora ci vediamo domani Zack!
-Ti ho già detto di smetterla! Non usare il mio nome quanto ti rivolgi a me. Capito, Arpia?
- Sei sul serio noioso e monotono. Peccato abbiano scelto la prima Chimera e non un altro tuo simile, forse mi sarei divertita di più - sospirò Lynn.
Quando le due creature mitologiche raggiunsero il gruppo di soldati, Lynn vedendoli spaventati bisbigliò - Vigliacchi, codardi.
Nessuno la udì, perché Zack le parlò sopra - Grazie per essere giunti fin qui. Apprezzo molto la devozione che dimostrate nei miei confronti. Ve ne sono eternamente grato.
Le sentinelle fecero un inchino, più per mascherare la sorpresa dipinta sui loro volti, era raro che il Master esternava in quel modo la sua gratitudine. Da parte sua Josh si affrettò a raggiungere la donna, stava per diventare scuro e voleva proteggerla da eventuali attacchi di briganti, era un ospite e doveva riservare nei suoi confronti lo stesso trattamento degli abitanti del villaggio, anche se si sarebbe trattenuta per poco tempo.
- Posso cavarmela da sola Josh - commentò lei seccata, quando la sentinella l'ebbe raggiunta.
L'uomo ci rimase male, aveva creduto di ricevere un ringraziamento per la sua apprensione e gentilezza nei suoi confronti.
- Posso chiedere... - iniziò a dire.
- No - rispose Lynn senza voltarsi - Sono affari personali, non riguarda né te né tanto meno i tuoi compagni.
Josh si sentì ferito da quella risposta tagliente “Probabilmente il Master ha rifiutato qualche sua richiesta e ora è arrabbiata, per questo mi ha risposto in modo così sgarbato. Forse ora preferisce non parlare” pensò la sentinella, rimanendo in silenzio.
Lynn montò a cavallo e a quel punto Josh non poté più seguirla. Si fermò rimanendo in attesa dei compagni e del Master che erano rimasti qualche iarda indietro.

 

Lynn, una volta tornata nel villaggio sistemò Rina nella stalla, liberandola da sella e staffa, poi si diresse dentro il castello, fino a raggiungere la stanza assegnata a Elisabeth. Quando entrò, trovò una cameriera ad attenderla. Frugando nei ricordi della donna, capì che era lì per via della festa antecedente al torneo. Caroline le pettinò accuratamente i capelli, in seguito glieli intrecciò.
- In questo modo sono valorizzati - esclamò contenta e soddisfatta del proprio lavoro.
Lynn si limitò ad annuire con sorriso a labbra chiuse. Quelle formalità non facevano parte della sua persona, avrebbe preferito evitare tutta quella messa in scena, eppure era consapevole che doveva farlo, altrimenti qualcuno si sarebbe accorto di un cambiamento in Elisabeth e questo non doveva succedere, evitare di attirare l'attenzione era vitale per la sua vera missione.
Il torneo sarebbe iniziato il giorno seguente, come sempre le tre fazioni si riunivano nella locanda comune, situata nella zona neutrale, per festeggiare l'inizio delle gare e decidere il premio per il vincitore così come la penitenza per il perdente. Il primo ospite ad arrivare fu il Master della fazione dei pacifisti.
- Sono Damien, il capo gruppo di coloro che compiono solo buone azioni - si presentò facendo un inchino, lanciò uno sguardo alla donna di fianco a Falco Nero, dapprima le baciò il palmo della mano, o meglio, sebbene lei non avesse allungato il braccio, l'uomo fece tutto da solo. - Lei, Milady, dovrebbe essere colei che ha rifiutato di unirsi a noi. E' un vero peccato, però l'ultima parola non è ancora detta. Con l'esito del torneo, dove saremo eletti vincitori, potrebbe cambiare idea - sorrise in modo sdolcinato.
Lynn represse l'impulso di fare una smorfia e di rispondere con un linguaggio poco adatto a una signora. Doveva evitare di litigare con qualcuno, sebbene lo spirito ribelle dell'umana, di certo non la aiutava a mantenere la calma, anzi le consigliava di rispondere a tono.
In ritardo arrivò il Master della fazione dei criminali.
- Sono Clay, capo gruppo dei cacciatori di taglie e mercenari - emise un sonoro rutto - Dovreste unirti a noi. Il mio compare Tim, mi ha raccontato quello che è successo durante il vostro incontro, sostiene che siete molto abile con l'arco.
- Figurati se si unirebbe alla tua fazione, siete solo un ammasso di poco di buono. Dopotutto una donna della sua classe, sarebbe solo sprecata in mezzo a voi - intervenne Damien.
- Per favore calmate i vostri spiriti e tenete la competitività per le prove - intervenne Zack sorridendo enigmatico - Questo è un incontro di piacere e di chiacchiere in compagnia. Dovreste sapere che l'astio si mette da parte in queste occasioni, inoltre vi ricordo: siete ospiti in casa mia, se infrangete una regola, potrei cacciarvi - per un attimo gli occhi brillarono.
Chissà quale perfida tortura sta immaginando” pensò Lynn.
Nella sottana aveva nascosto il suo pugnale con l'impugnatura a osso, voleva essere preparata a ogni evenienza, da lì a poco poteva crearsi parecchia confusione e se Zack avesse voluto approfittarsene per attaccarla alla sprovvista, avrebbe ricevuto una bella pugnalata come sorpresa. La serata procedeva come tutte le rimpatriate precedenti, il locandiere era indaffarato più che mai a portare boccali e calici d'idromele in tutti i tavoli sparpagliati nella taverna.
Gli finiranno le scorte, poveretto” pensò Lynn adagiandosi comodamente sulla sedia, sempre per quanto fosse possibile, considerando quello scomodo vestito pomposo che stava indossando.
Delle urla, più alte delle solite chiacchiere tra ubriachi attirò la sua attenzione. Tim aveva afferrato per il bavero Charlie, il quale aveva lo sguardo spaventato, drizzando la schiena notò che gli stavano puntando nel petto un coltello. A quella visione Lynn decise di intervenire. A grandi passi, che furono poco aggraziati per via dell'abito, tirò una pacca sulla spalla di Tim.
- Mi pare di averti già detto qualcosa riguardo al fatto che non sopporto la violenza - disarmò l'uomo - Inoltre, attaccare colui che ti sta servendo da bere, trovo sia molto scortese.
- Dovresti stare al tuo posto donna! Non devi intrometterti negli affari degli uomini - le diede una spinta, prontamente Lynn si appoggiò a un tavolo alle sue spalle, evitando così di cadere. - Vedi? Sei solo una debole donna, stai al tuo posto se non vuoi farti male - le consigliò Tim, una fragorosa risata si creò tra gli uomini del suo tavolo.
Lynn stava per attaccarlo, pronta a tirare fuori gli artigli. Zack intervenne, prevedendo la reazione dell'Arpia.
- Tim, perdona l'invadenza della nostra ospite. Deve ancora imparare tutte le regole, quindi agisce come farebbe in qualsiasi altro posto.
- Accetto le tue scuse Falco Nero. Di questi tempi le donne si montano la testa. Mi raccomando, impartiscile una buona lezione, altrimenti potrebbe rovinarci il torneo.
- Puoi considerarlo già fatto Tim - lo rassicurò Zack con un sorriso che non piacque affatto a Lynn.
L'Arpia si vide trascinare fuori e in viottolo lontano dalla locanda, sotto lo sguardo preoccupato di Charlie.
- Che diamine credi di fare Chimera? Vuoi umiliarmi facendomi passare per una fifona?
Zack alzò gli occhi al cielo - Voi Arpie siete così cieche quando v'infuriate! Non riuscite a vedere tutto ciò che vi circonda. I suoi tirapiedi ti avrebbero infilzato come uno spiedino, avevano le mani sull'elsa delle loro spade.
Accigliata per non essersene accorta, Lynn si affrettò a ribattere - Sarei riuscita a tenerli a bada, sono solo umani.
- Li sottovaluti solo perché sono umani, dimenticandoti di tener conto della quantità. Sai può fare la differenza durante uno scontro – la ammonì Zack.
- Sentirmi fare la predica da una Chimera, questa è una cosa che non si sente tutti i giorni, potrebbe diventare una nuova novella tra noi Arpie - lo schernì Lynn, alzando gli occhi al cielo.
Zack scosse la testa - Cerca di fare attenzione al torneo - le consigliò - Se ti azzardi a fare un altro gesto del genere non è detto che ci sarà sempre Falco Nero a coprirti le spalle.
Sbuffando Lynn commentò - Grazie, conosco le regole. Quel Benjamin l'ha spiegato a Elisabeth l'altro giorno, per cui sono informata anch'io in merito. Dopotutto sono un'arciera e devo partecipare a quella parte di sfida.
- Sembri scocciata - sogghignò Zack - Dì la verità, l'umana ti ha incasinata.
- Mica posso rimangiarmi la parola. Vedrò di stracciarli tutti, in modo da poter svolgere il mio compito.
- Suvvia, come sei professionale! Dovresti rilassarti e divertirti! E' passato tanto tempo da quanto abbiamo riottenuto il controllo degli umani, dovresti approfittarne.
- Fa parte del patto. Ti ricordo anche che abbiamo un tempo limite per risolvere la questione - disse con cipiglio severo Lynn.
- Un'Arpia che mi fa lezioni su quali siano i miei compiti, anche questo potrebbe diventare una nuova novella tra noi Chimere - scherzò Zack.
Lynn stava per ribattere, quanto un lieve vento la investì. Portava con sé odori antichi, da tempo dimenticati, il cibo di casa, ricordi di giorni trascorsi intorno al falò, tutto prima che si decidesse di passare a un metodo per raggiungere una pace tra le due razze. Prima che fosse costretta a tornare nel suo uovo per impossessarsi dell'umana prescelta.
Chissà come stanno le mie compagne Arpie. Probabilmente si chiederanno quanto tempo intendo ancora sprecare prima di uccidere il mio obiettivo e tornare a casa” pensò Lynn. Nel momento in cui i ricordi tornarono a galla, si accorse che c'era qualcosa che stava cambiando.
- Zack, il tempo è scaduto - lo avvertì, senza alcun motivo particolare - Qualcosa sta interferendo... ci rivedremo presto. Ho questo presentimento: gli umani non avranno per molto tempo il controllo, si tratta solo di una cosa temporanea.
La Chimera rimase in silenzio. Era la prima volta che l'Arpia lo avvisava.
Per evitare fraintendimenti Lynn precisò - Ti ho avvisato solo per evitare che pensi sia una vigliacca se ora mi dileguo da questo posto - era seccata - Comunque, se vuoi accettare questo consiglio, cerca di liberarti di quella strega, sta cercando di usare il tuo umano.
- Lo so - ora anche Zack era scocciato.
Ognuno prese strade separate, per non dare nell'occhio, lei tornò al castello, mentre lui si diresse verso la locanda.

 

Il mattino seguente Falco Nero si svegliò con forti giramenti di testa.
Forse ho esagerato con i calici d'idromele ieri sera” pensò.
- Avanti - rispose al bussare incessante.
Scosse la testa “Fatico a ricordare cosa sia successo ieri. So per certo che ho parlato con quella donna, anche se non mi ricordo, sono sicuro di averla già incontrata in passato, eppure è così diversa dalla mia Elisabeth” il recente ricordo non aveva cancellato del tutto la sua amnesia e dopo quell'episodio non era ricapitato che qualcosa del passato fosse tornato a galla in modo distinto e nitido, solo cose confuse e senza un senso. Aveva pensato che dopo aver ricordato il suo nome, nuovi ricordi sarebbero sorti, purtroppo niente di simile era accaduto. Una rabbia nata da chissà dove, lo investì.
- Buongiorno Master - lo salutò Gina inchinandosi - Le ho portato il latte con la cannella, la cura per alleviare l'effetto dell'alcool di ieri sera.
Non berlo” quel pensiero scosse Falco Nero perché gli pareva fosse un ordine pronunciato da qualcun altro “Forse ho davvero esagerato con l'idromele.”
- Veramente Gina dovresti portarlo a Benji, lui ne ha più bisogno di me – scosse la testa e rimase seduto a osservare la reazione esagerata della cameriera.
- Master Falco Nero! - strillò la donna - Ho fatto di tutto per lei e mi maltratta in questo modo? Volevo esserle d'aiuto come ho sempre fatto in questi anni, si ricorda a quando risale la nostra amicizia? Dubito se lo sia scordato.
- Amicizia? - un sogghigno laterale spuntò sul viso di Falco Nero - Sicura che la tua lealtà sia vera? E non sia uno sporco trucco architettato da una fattucchiera di basso borgo?
Gina deglutì spaventata – Cosa...
- Oh, andiamo so perfettamente chi sei - Zack era riuscito a riprendere il controllo e a sostituire Dirk. - Sei fortunata, mi devo occupare del torneo, altrimenti ti avrei già ucciso - la Chimera fece passare la lingua sulle labbra - Il tuo sangue deve avere un odore delizioso.
- Sta scherzando... ve-ve-vero Master? - la donna cercava di parlare in modo naturale.
L'uomo assunse un'espressione ferita - Come osi credere che stia scherzando? Su queste cose sono sempre serio. Così come l'avvertimento che sto per darti: tieni i tuoi giochetti da stregoneria lontano da me, lo stesso vale per le tue maledette bacche! I miei capelli devono rimanere come sono ora. Se dovessi ritrovarmeli nuovamente neri... beh, credo mi divertirò a inventare nuove torture, tutto questo prima di ucciderti, ovviamente - Zack fece un largo sorriso - Anche se sono quasi tentato di punirti già ora - gli occhi verdi cambiarono d'intensità, divennero più scuri con ombre grigie.
Gina indietreggiò spaventata, andò a cozzare contro la porta, il colpo le fece cadere di mano il vassoio, tremante si affrettò a voltarsi e uscire.
Cosa diavolo gli è preso a Falco Nero? Che abbia esagerato con il veleno? Eppure l'infuso in tisana non dovrebbe recare questi effetti strani” la cameriera corse nei corridoi “Devo trovare Benjamin, subito!”
Gina entrò nella stanza senza bussare, vide l'uomo russare sonoramente addormentato sopra le lenzuola.
- Avanti, svegliati Benji!! Siamo nei guai! - si tratteneva dall'urlare per non farsi sentire da chi passava nei corridoi - Falco Nero mi ha scoperto - iniziò a scuoterlo con vigore.
– Hnnnn - fu l'unica risposta che ottenne.
- Maledizione - strillò stizzita uscendo dalla stanza.
Caroline osservò divertita la scena, il sorriso divertito non riuscì proprio a mascherarlo.
Tutto si sta svolgendo in modo molto interessante. Sono proprio curiosa di vedere cosa penserai di fare ora che il tuo sostenitore è fuori gioco a causa mia” canticchiando a bocca chiusa la responsabile delle cameriere si affrettò a raggiungere le subordinate per impartire loro i compiti della giornata.

 

Elisabeth stava dormendo, la voglia di alzarsi era nulla, però sentiva un dolore alla spalla destra, era un fastidio intenso, come se ci fosse un utensile riscaldato dai carboni ardenti. Controvoglia si mise a sedere.
Che diamine è successo ieri? Ho partecipato alla festa e dopo... ouch qualcuno deve avermi fatto bere idromele” pensò la donna avvicinando la mano sinistra sulla fronte.
Sei in pericolo, lasciati aiutare” udendo quest'avvertimento si guardò intorno per vedere se nella stanza ci fosse qualcuno.
- Chi sei? Dove sei?
Più vicino di quanto credi” fu la risposta che ottenne.
Elisabeth pensò di avere allucinazioni uditive stava per avvicinarsi alla finestra quando qualcuno spalancò la porta senza bussare.
- Ti decidi a svegliarti o vuoi che ti aggredisca? - Falco Nero si appoggiò al muro sulla soglia con un'espressione divertita.
Elisabeth lo fissò cupa in volto “Perché ha i capelli grigi? Sembra tanto simile a Dirk ora...” una fitta allo stomaco la fece inginocchiare.
- Sei davvero un bastardo Zack, avrei ripreso il controllo in modo più cauto se non avessi fatto questa entrata boriosa - Lynn lo guardò sprezzante.
- Avevo pensavo che finalmente avessi riconosciuto la mia superiorità e ti fossi inchinata al mio cospetto per chiedere pietà - la Chimera piegò le labbra in un sogghigno - Sei pronta per il torneo? Ricordati di farmi divertire.
- Se butterò qualcuno fuori pista, lo farò perché mi daranno fastidio non di certo per un divertimento tuo - ribatté l'Arpia - Ora dovresti uscire, mi devo preparare - Lynn lo spinse e chiuse la porta facendola sbattere rumorosamente.
Per occupare il tempo che sprecherò partecipando alle gare, m'inventerò un modo per distruggere la Chimera una volta per tutte” pensò Lynn, nascondendo il pendente sotto la maglia. “E' il destino: le nostre razze sono in attesa di un esito. Mi stupisco del fatto che finora non abbiano ancora inviato qualcuno a controllare la situazione.”

  
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