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Autore: Laurelin    06/06/2009    2 recensioni
Un'altra breve fanfic su Indis in un momento veramente difficile... una specie di sequel di "Dopo la tempesta"... storia ispirata ad un episodio del Silmarillion
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Racconti della Terra di Mezzo'
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Lacrime, lacrime e lacrime…
Indis era annientata dal dolore e non poteva fare nient’altro che piangere, oltre a maledire Fëanáro e la sua follia, ovviamente.
Per anni aveva perdonato tutto al figliastro, ma mai e poi mai avrebbe potuto perdonargli di aver distrutto la sua famiglia o dimenticare che fosse colpa sua.
La follia di Fëanáro aveva causato la morte di Finwë, e la perdita dell’amato sposo era stata un durissimo colpo per lei, e il dolore era aumentato molto quando Nolofinwë e Lalwendë avevano deciso di partire con le loro famiglie e anche i figli di Faniel e Arafinwë li avevano seguiti, e quindi dei suoi amatissimi nipoti le rimanevano soltanto Alcariel e Lírendil, i figli di Findis; e inoltre sapeva che anche Eärwen,  Anairë e Faniel erano distrutte per la partenza dei loro figli a cui per Anairë si aggiungeva anche quella di Nolofinwë.
Per non parlare poi dei terribili strascichi del Fratricidio di Alqualondë, altra opera di Fëanáro, che colpivano soprattutto Eärwen, figlia del Re dei Teleri e adesso nuova Regina dei Noldor.
Forse Arafinwë, adesso che era Re, avrebbe avuto bisogno del suo aiuto per governare, pensň Indis, ma ne avrebbe dovuto fare a meno: lei voleva soltanto tornare a casa del fratello, tra la sua gente.
Certo, i Noldor lo erano stati per tanti anni, gli anni del suo matrimonio con Finwë, ma lei era una Vanya e soprattutto sentiva il bisogno di allontanarsi da un posto dove tutto le ricordava l’amatissimo sposo e i bei tempi passati e ormai irrimediabilmente perduti.
Riscuotendosi, la bella dama maledisse ancor di piů i Silmaril, che adesso riconosceva appieno come causa della follia del figliastro e le parole ingannatrici di Morgoth, che tanto male avevano fatto alla sua famiglia: purtroppo adesso Finwë era morto, Fëanáro e i suoi figli avevano pronunciato un terribile giuramento e moltissimi Noldor, tra cui due dei suoi figli e la maggioranza dei suoi nipoti li avevano seguiti. Il solo pensiero che non avrebbe piů rivisto le sue adorate Artanis, Alissë, Fanóriel e Irissë e che lo stesso valeva per Ethelion, Laurefindë, Findekáno, Turukáno, Arakáno, Findaráto, Angaráto, Ambaráto e Aranwë la faceva stare malissimo.
La sua sofferenza aumentň ancora di piů quando cominciň a pensare alle giovanissime Itarildë ed Elenarien, figlie rispettivamente di Turukáno e di Findaráto, e alle loro madri, Elenwë e Amarië, anche loro principesse dei Vanyar e sue pronipoti: le due ragazzine, infatti avevano deciso di seguire i padri, mentre le madri si erano decisamente rifiutare di lasciare Valinor e avevano tentato in tutti i modi di convincere i mariti a non partire. E anche Meneliel e Eldalotë, mogli di Findekáno e Angaráto, erano rimaste mentre i loro figli, Artanáro e Artaresto, avevano seguito i padri.
Indis cercň di riprendersi e mettere da parte quei pensieri: se per caso Arafinwë o qualcun altro dei suoi parenti fosse passato, avrebbe cominciato a preoccuparsi  e lei non voleva dar loro ulteriori pensieri. Non avrebbe neanche saputo dire quanto tempo era passato dall’ultima volta che era stata in grado di pensare razionalmente, quando all’improvviso si ritrovň sdraiata su un divano, con la maggior parte dei suoi parenti rimasti a Valinor attorno a lei, con un espressione preoccupata e nessuna delle due cose la faceva stare bene, anche perché non sarebbe mai riuscita a far credere, adesso, a suo fratello, che non era niente di grave: sicuramente Ingwë aveva giŕ capito che tutte le rassicurazioni delle ultime settimane erano solo parole vuote e la cosa non faceva piacere a nessuno dei due.
Indis cercň di chiedere cosa fosse successo, ma si rese conto di non riuscire a parlare, per poi tentare di alzarsi e crollare in lacrime tra le braccia del fratello, che l’aveva prontamente sorretta.
Certo sentire piangere in quel modo la sorella faceva male ad Ingwë, ma lo rassicurava anche: che le azioni di Fëanáro, la morte di Finwë e la partenza di gran parte della sua famiglia le avessero spezzato il cuore era piů che evidente, e l’atteggiamento delle settimane precedenti lo aveva lasciato decisamente perplesso e preoccupato, poiché sapeva bene, ormai, che Indis era, quando voleva, abile a nascondere agli altri ciň che provava, specialmente se la faceva stare male o avrebbe dato loro preoccupazioni.
Non appena Indis, dopo un tempo che a tutti sembrň lunghissimo, smise di piangere, Ingwë le disse di non pensare nemmeno di rimanere lě: né lui, né Findis e nemmeno Arafinwë, Faniel o gli altri le avrebbero consentito di rimanere un giorno di piů in quella casa a tormentarsi o a Tirion, luogo che non le faceva bene; non quando a Valmar avrebbe avuto modo di riprendersi prima e stare meglio.
Anche gli altri si ritrovarono dello stesso parere: per quanto ad Arafinwë dispiacesse non avere la madre vicino, si rendeva perfettamente conto che era molto meglio per lei, e per tutti, lasciare che fossero Ingwë e Findis, che erano quelli meno colpiti tra di loro dalle conseguenze della follia di Fëanáro, ad aiutarla; né lui né Faniel, infatti, in quel momento erano in grado di tirarle su il morale o rassicurarla e anzi negli ultimi giorni, senza rendersene quasi conto, lui si era appoggiato fin troppo alla madre, e adesso temeva di aver aumentato parecchio il peso che lei aveva sul cuore.
Sentirsi circondata dall’affetto e dalle premure dei parenti che le erano rimasti, fece sentire molto meglio Indis e la portň a sorridere veramente per la prima volta dopo tantissimi giorni: era giŕ sua intenzione tornare a Valmar e in ogni caso non le avevano lasciato altra scelta che accettare l’ospitalitŕ del fratello, ma giŕ adesso stava meglio ed ora era consapevole di aver passato fin troppo tempo a terra per il dolore. Certo quello che era successo non avrebbe mai smesso di tormentarla, ma non aveva nessuna intenzione di consentire alle sue sofferenze di distruggerla e adesso si rendeva conto di essere stata piuttosto stupida a pensare di riuscire a superarle da sola.



Note dell'Autrice
Questa storia, come il suo prequel “Dopo la tempesta” č ambientata a Valinor, al tempo dei Due Alberi e per questo ho usato i nomi Quenya originali dei personaggi. Poi, dal momento che entrambe le storie sono anche legate a “Racconti della Terra di Mezzo” (una serie di fan fiction su Tolkien, a cui sto lavorando da diversi anni, e di cui pubblicherň la prima storia a breve), sono nominati diversi personaggi originali, e quindi oltre ai nomi Sindarin, ritengo utile dire chi sono tutti questi personaggi

I figli di Finwë ed Indis sono: Findis Nolowendë, Nolofinwë Arakáno (Fingolfin), Faniel Istafindë, Arafinwë Ingalaurë (Finarfin) e Irimë Lalwendë (Lalwen)
Lírendil e Alcariel sono i figli di Findis e del marito Ornalauron (un Vanyar)
Findekáno (Fingon), Turukáno (Turgon), Irissë Arelda (Aredhel Ar-Feiniel) e Arakáno sono i figli di Nolofinwë e Anairë (una Noldor)
Ethelion (Ecthelion), Laurefindë (Glorfindel), Alissë (Alis) e Fanóriel (Fanoriel) sono i figli di Faniel e del marito Alcanion (un Noldor)
Findaráto Ingoldo (Finrod Felagund), Angaráto Angamaitë (Angrod), Ambaráto Aikanáro (Aegnor) e Artanis Nerwen (Galadriel) sono i figli di Arafinwë ed Eärwen (principessa dei Teleri)
Aranwë č il figlio di Lalwendë e del marito Arvaldëo (altro Noldor)
Artanáro Aranrion (Rodnor Ereinion Gil-Galad) č il figlio di Findekáno e Meneliel (una Noldor)
Itarildë (Idril Celebrindal) č la figlia di Turukáno ed Elenwë (principessa dei Vanyar, figlia del primogenito di Ingwë)
Elenarien Ancalimë č la figlia di Findaráto e Amarië (principessa dei Vanyar, sorella minore di Elenwë)
Artaresto Artahaer (Orodreth Arothir) č il figlio di Angaráto ed Eldalotë (Edhellos, una Noldor)
   
 
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