Un'altra breve fanfic su Indis in un momento veramente difficile... una specie di sequel di "Dopo la tempesta"... storia ispirata ad un episodio del Silmarillion
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Lacrime, lacrime e lacrime…
Indis era annientata dal dolore e non poteva fare nient’altro
che piangere, oltre a maledire Fëanáro e la sua
follia, ovviamente.
Per anni aveva perdonato tutto al figliastro, ma mai e poi mai avrebbe
potuto perdonargli di aver distrutto la sua famiglia o dimenticare che
fosse colpa sua.
La follia di Fëanáro aveva causato la morte di
Finwë, e la perdita dell’amato sposo era stata un
durissimo colpo per lei, e il dolore era aumentato molto quando
Nolofinwë e Lalwendë avevano deciso di partire con le
loro famiglie e anche i figli di Faniel e Arafinwë li avevano
seguiti, e quindi dei suoi amatissimi nipoti le rimanevano soltanto
Alcariel e Lírendil, i figli di Findis; e inoltre sapeva che
anche Eärwen, Anairë e Faniel erano
distrutte per la partenza dei loro figli a cui per Anairë si
aggiungeva anche quella di Nolofinwë.
Per non parlare poi dei terribili strascichi del Fratricidio di
Alqualondë, altra opera di Fëanáro, che
colpivano soprattutto Eärwen, figlia del Re dei Teleri e
adesso nuova Regina dei Noldor.
Forse Arafinwë, adesso che era Re, avrebbe avuto bisogno del
suo aiuto per governare, pensň Indis, ma ne avrebbe dovuto
fare a meno: lei voleva soltanto tornare a casa del fratello, tra la
sua gente.
Certo, i Noldor lo erano stati per tanti anni, gli anni del suo
matrimonio con Finwë, ma lei era una Vanya e soprattutto
sentiva il bisogno di allontanarsi da un posto dove tutto le ricordava
l’amatissimo sposo e i bei tempi passati e ormai
irrimediabilmente perduti.
Riscuotendosi, la bella dama maledisse ancor di piů i
Silmaril, che adesso riconosceva appieno come causa della follia del
figliastro e le parole ingannatrici di Morgoth, che tanto male avevano
fatto alla sua famiglia: purtroppo adesso Finwë era morto,
Fëanáro e i suoi figli avevano pronunciato un
terribile giuramento e moltissimi Noldor, tra cui due dei suoi figli e
la maggioranza dei suoi nipoti li avevano seguiti. Il solo pensiero che
non avrebbe piů rivisto le sue adorate Artanis,
Alissë, Fanóriel e Irissë e che lo stesso
valeva per Ethelion, Laurefindë, Findekáno,
Turukáno, Arakáno, Findaráto,
Angaráto, Ambaráto e Aranwë la faceva
stare malissimo.
La sua sofferenza aumentň ancora di piů quando
cominciň a pensare alle giovanissime Itarildë ed
Elenarien, figlie rispettivamente di Turukáno e di
Findaráto, e alle loro madri, Elenwë e
Amarië, anche loro principesse dei Vanyar e sue pronipoti: le
due ragazzine, infatti avevano deciso di seguire i padri, mentre le
madri si erano decisamente rifiutare di lasciare Valinor e avevano
tentato in tutti i modi di convincere i mariti a non partire. E anche
Meneliel e Eldalotë, mogli di Findekáno e
Angaráto, erano rimaste mentre i loro
figli, Artanáro e Artaresto, avevano seguito i
padri.
Indis cercň di riprendersi e mettere da parte quei pensieri:
se per caso Arafinwë o qualcun altro dei suoi parenti fosse
passato, avrebbe cominciato a preoccuparsi e lei non voleva
dar loro ulteriori pensieri. Non avrebbe neanche saputo dire quanto
tempo era passato dall’ultima volta che era stata in grado di
pensare razionalmente, quando all’improvviso si
ritrovň sdraiata su un divano, con la maggior parte dei suoi
parenti rimasti a Valinor attorno a lei, con un espressione preoccupata
e nessuna delle due cose la faceva stare bene, anche perché
non sarebbe mai riuscita a far credere, adesso, a suo fratello, che non
era niente di grave: sicuramente Ingwë aveva giŕ
capito che tutte le rassicurazioni delle ultime settimane erano solo
parole vuote e la cosa non faceva piacere a nessuno dei due.
Indis cercň di chiedere cosa fosse successo, ma si rese
conto di non riuscire a parlare, per poi tentare di alzarsi e crollare
in lacrime tra le braccia del fratello, che l’aveva
prontamente sorretta.
Certo sentire piangere in quel modo la sorella faceva male ad
Ingwë, ma lo rassicurava anche: che le azioni di
Fëanáro, la morte di Finwë e la partenza
di gran parte della sua famiglia le avessero spezzato
il cuore era piů che evidente, e l’atteggiamento
delle settimane precedenti lo aveva lasciato decisamente perplesso e
preoccupato, poiché sapeva bene, ormai, che Indis era,
quando voleva, abile a nascondere agli altri ciň che
provava, specialmente se la faceva stare male o avrebbe dato loro
preoccupazioni.
Non appena Indis, dopo un tempo che a tutti sembrň
lunghissimo, smise di piangere, Ingwë le disse di non pensare
nemmeno di rimanere lě: né lui, né
Findis e nemmeno Arafinwë, Faniel o gli altri le avrebbero
consentito di rimanere un giorno di piů in quella casa a
tormentarsi o a Tirion, luogo che non le faceva bene; non quando a
Valmar avrebbe avuto modo di riprendersi prima e stare meglio.
Anche gli altri si ritrovarono dello stesso parere: per quanto ad
Arafinwë dispiacesse non avere la madre vicino, si rendeva
perfettamente conto che era molto meglio per lei, e per tutti, lasciare
che fossero Ingwë e Findis, che erano quelli meno colpiti tra
di loro dalle conseguenze della follia di Fëanáro,
ad aiutarla; né lui né Faniel, infatti, in quel
momento erano in grado di tirarle su il morale o rassicurarla e anzi
negli ultimi giorni, senza rendersene quasi conto, lui si era
appoggiato fin troppo alla madre, e adesso temeva di aver aumentato
parecchio il peso che lei aveva sul cuore.
Sentirsi circondata dall’affetto e dalle premure dei parenti
che le erano rimasti, fece sentire molto meglio Indis e la
portň a sorridere veramente per la prima volta dopo
tantissimi giorni: era giŕ sua intenzione tornare a Valmar e
in ogni caso non le avevano lasciato altra scelta che accettare
l’ospitalitŕ del fratello, ma giŕ
adesso stava meglio ed ora era consapevole di aver passato fin troppo
tempo a terra per il dolore. Certo quello che era successo non avrebbe
mai smesso di tormentarla, ma non aveva nessuna intenzione di
consentire alle sue sofferenze di distruggerla e adesso si rendeva
conto di essere stata piuttosto stupida a pensare di riuscire a
superarle da sola.
Note dell'Autrice Questa storia, come il
suo prequel “Dopo la tempesta” č
ambientata a Valinor, al tempo dei Due Alberi e per questo ho usato i
nomi Quenya originali dei personaggi. Poi, dal momento che entrambe le
storie sono anche legate a “Racconti della Terra di
Mezzo” (una serie di fan fiction su Tolkien, a cui sto
lavorando da diversi anni, e di cui pubblicherň la prima
storia a breve), sono nominati diversi personaggi originali, e quindi
oltre ai nomi Sindarin, ritengo utile dire chi sono tutti questi
personaggi
I figli di Finwë ed Indis sono: Findis Nolowendë,
Nolofinwë Arakáno (Fingolfin), Faniel Istafindë,
Arafinwë Ingalaurë (Finarfin) e Irimë
Lalwendë (Lalwen)
Lírendil e Alcariel sono i figli di Findis e del marito
Ornalauron (un Vanyar)
Findekáno (Fingon), Turukáno (Turgon),
Irissë Arelda (Aredhel Ar-Feiniel) e Arakáno sono i
figli di Nolofinwë e Anairë (una Noldor)
Ethelion (Ecthelion), Laurefindë (Glorfindel), Alissë
(Alis) e Fanóriel (Fanoriel) sono i figli di Faniel e del
marito Alcanion (un Noldor)
Findaráto Ingoldo (Finrod Felagund), Angaráto
Angamaitë (Angrod), Ambaráto Aikanáro
(Aegnor) e Artanis Nerwen (Galadriel) sono i figli di Arafinwë
ed Eärwen (principessa dei Teleri)
Aranwë č il figlio di Lalwendë e del
marito Arvaldëo (altro Noldor)
Artanáro Aranrion (Rodnor Ereinion Gil-Galad) č
il figlio di Findekáno e Meneliel (una Noldor)
Itarildë (Idril Celebrindal) č la figlia di
Turukáno ed Elenwë (principessa dei Vanyar, figlia
del primogenito di Ingwë)
Elenarien Ancalimë č la figlia di
Findaráto e Amarië (principessa dei Vanyar, sorella
minore di Elenwë)
Artaresto Artahaer (Orodreth Arothir) č il figlio di
Angaráto ed Eldalotë (Edhellos, una Noldor)