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Autore: Giulia_a    26/03/2017    0 recensioni
ATTENZIONE:Scusate se ci sto mettendo tanto ad aggiornare ma sono all'ultimo anno di scuola e la maturità si avvicina quindi non ho molto tempo da dedicare alla scrittura. Perdonatemi se trovate eventuali errori o orrori ortografici ma provvederò a correggerli appena ho del tempo libero .
Vi lascio alla trama:
Charlotte è una principessa , amata dal popolo , dai genitori . Ma un po' fuori dal comune , diciamo che non segue mai il protocollo . Nonostante tutto sembra tutto perfetto giusto ?
Un ragazzo arriva nella sua vita e da quel momento tutto sembra cambiare , una minaccia arriva e rivoluziona tutto quanto.
Se credete che la vita di una principessa sia facile allora vi sbagliate di grosso.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al mio risveglio trovo il letto vuoto, Charlotte è già andata via. Mi vesto e vado nella sala comune a prendere un caffè per svegliarmi completamente. Mi incrocio con Noah, il principe norvegese che è arrivato l’altro giorno.
-Come ti trovi qui? - domando prendendo una tazza.
-Bene, presto ci assegneranno un lavoro. Mia moglie è un pò preoccupata ma sono sicuro che se la caverà egregiamente. Prima di sposarmi faceva la cuoca in un ristorante.
Incuriosito dalle sue parole gli chiedo come si sono conosciuti. Dice di aver assaggiato la sua cucina una volta ed esserne rimasto colpito tanto da volerla a palazzo, quando si è presentata ha scoperto che era una donna, da quel momento ha sempre fatto in modo di vederla una volta al giorno .
-Se è davvero brava come dici le farò conoscere Annie, è un’amica che lavora nelle cucine .
-Sarebbe fantastico, la aiuterebbe molto.
Ci avviamo ad un tavolo e continuiamo a parlare. Finora di principi conosco solo Nathan, con cui vado d’accordo e Jeampierre, il principe francese che ha aggredito Charlotte. Non posso dire di aver molta esperienza con i reali. Noah sembra abbastanza simpatico, non è affatto come lo aveva descritto Charlotte. Evidentemente ha cambiato carattere da quando ha conosciuto sua moglie.
-Quindi avresti preso il posto di tuo padre fra qualche mese ? - chiedo per confermare quello che ha detto.
-Si - annuisce bevendo del succo - avrebbe abdicato in mio favore.
Potrebbe tornarci utile, è addestrato da un re, sa comandare un esercito. Lo porto con me, dopo la colazione, mente gli espongo la mia idea.
-Le tue capacità e conoscenze possono tornarci utili in tempi come questi - lo vedo annuire e riflettere bene - è comprensibile che tu voglia ricominciare, lo capirei se non volessi accettare.
-Non ci penso nemmeno, i ribelli mi hanno distrutto il regno. Voglio mandarli via tanto quanto lo vuoi tu - afferma deciso, un lampo negli occhi mi dice che non cederà facilmente. Sto cominciando a creare una cerchia di persone fidate, con cui possiamo sconfiggere i ribelli. Forse le ragazze non vedono ancora bene questa possibilità, ma io si. I ribelli ci hanno distrutto la libertà , la vita . E’ nostro diritto lottare per riottenerle.

 

Lascio che Noah prenda confidenza con gli altri ragazzi e che lo conoscano mentre io cerco Charlotte. Mi blocco appena vedo qualcosa che non mi piace, e non mi riferisco alla mia ragazza.  
Mio nonno sta parlando con Lucas, li raggiungo subito per porre fine alla scena.
-Nonno - alza la testa e mi guarda con i suoi occhi grigi pieni di sicurezza e superiorità .
-Matthew che sorpresa - non mi faccio abbindolare dalle sue parole e lo fisso contrariato - stavo parlando con Lucas per sapere come sta andando con i ribelli.
-Si, certo - scocco un’occhiata a Lucas e torno a fissare mio nonno - non sono più affari tuoi comunque.
-Non posso fare a meno di interessarmi alla base - la sua sicurezza non vacilla nemmeno quando gli ricordo che non è più il comandante, per volere della mia ragazza, cosa che non gli è piaciuta affatto - comunque sono costretto ad andarmene al mio nuovo lavoro, Matthew mi dispiace non avere molto tempo per parlare ma non posso fare ritardi, probabilmente la tua ragazza potrebbe esiliarmi.
Stringo le mani talmente forte da farmi male, quando si allontana abbastanza da poter riprendere a respirare normalmente mi rivolgo a Lucas.
-Cosa voleva ?
-Voleva sapere se avevamo fatto progressi - risponde con riluttanza.
-Spero che tu non abbia detto niente - stringo i denti per la rabbia. Possibile che mio nonno non sappia fare quello che gli dicano.
-Niente che debba sapere, comunque non dovresti preoccuparti anche se mi odi non spiffero ai quattro venti quello che facciamo - mette le mani sulle ruote e inizia a muoverle per andarsene.
-Non ti odio - dico seguendolo di qualche passo.
-Non è quello che hai detto ieri sera - risponde subito.
-Lo so, mi dispiace ma … io ..
-Perché non ammetti a te stesso che ti da fastidio vedermi con lei - si blocca all’improvviso lasciandomi senza parole .
-No, io ...
-Matthew è comprensibile che tu voglia proteggere tua sorella e la tua ragazza, ma sono capaci di capire da sole se fidarsi o meno di me .
Una doccia fredda sarebbe molto meno dolorosa ve lo assicuro, il fatto che Lucas abbia capito alcune delle mie preoccupazioni fa capire quanto non sia cambiato, è sempre stato bravo a capire le persone.
Rimango immobile dopo le sue parole, sapendo che ha ragione .
-Ora non parli più ? - mi domanda Lucas guardandomi negli occhi .
-Mi dispiace - riesco solo a dire. Ed è vero, sono stato uno stronzo, e mi sono meritato quello che mi ha detto .
-Ascolta Matthew io non voglio litigare con te, una volta andavamo d'accordo. Dobbiamo risolvere i nostri problemi, per il nostro bene ma anche per quello di Jess e Charlotte .
Mi sento un po' come un bambino che è stato sgridato, con il genitore che lo guarda dall'alto e gli dice che non può più fare quello che vuole. Prima della missione di Lucas l'ho sempre stimato, era un ottimo soldato e anche adesso so che le sue qualità non sono peggiorate. Ci ha aiutato quando pensavo di sapere cosa fare. Mio nonno mi direbbe che non sono ancora pronto e che non merito la mia posizione.
-Hai ragione - lo assecondo - è solo che dopo quello che è successo con Tomas …. io ho paura che possa soffrire ancora - spiego con calma.
-E’ comprensibile - afferma facendo un mezzo sorriso - ma se sono riuscito ad essere qui è anche perchè lei mi è mancata. Se pensi che la farei soffrire ancora … beh ti sbagli di grosso.
Annuisco compito dal tono sicuro che ha usato. Sono anni che lo conosco, eppure una sicurezza tale nei suoi occhi non l’ho mai vista. Comincio a pensare di essere un idiota ad aver pensato che fosse una minaccia.
-Credo di doverti delle scuse - sentir uscire quelle parole della mia bocca ha stupito anche me, non solo lui.
-Beh le accetto volentieri, spero che adesso potremo andare d’accordo - afferma sorridente.
-Certo !

 

Non pensavo che lo avrei mai detto, ma chiarire le cose con Lucas ha decisamente migliorato il mio umore e tolto un enorme peso dal petto che non sapevo di avere. Quando mi incammino a cercare la mia ragazza la vedo che sale verso le cucine con Annie, stanno parlando fitto fitto così decido di non interromperle. Devio il mio percorso andando verso la palestra, percorro i corridoi tranquillamente fino a quando non mi imbatto in mio nonno.
-Matthew - comincia lui fingendosi sorpreso - continuiamo a incontrarci oggi .
-Si, certo - lo osservo bene - non devi essere al tuo nuovo lavoro? - domando trattenendomi.
Mio nonno sorride divertito - certo - mi oltrepassa, ma proprio quando penso che sia tutto finito lui ricomincia.
-Sai, prima quando ho parlato con Lucas, ho avuto la sensazione che non volesse dirmi nulla. Gli hai detto di non dire niente vero? Lo hai detto a tutti - dice fingendosi divertito, dico fingendosi perchè lo conosco perfettamente, e so che in questo momento vuole solo ottenere informazioni, vuole sapere se stiamo fallendo come spera lui.
-Non c’è bisogno che dica nulla, sanno che quello che succede nel consiglio rimane nel consiglio - cerco di stare tranquillo e di non far salire la rabbia.
-Si, ho anche saputo che hai sciolto il consiglio.
-Non l’ho sciolto io, la regina ha ritenuto opportuno formarne uno nuovo - le mie parole suonano molto diplomatiche ma sto trattenendo la rabbia quindi sono scusato.
-Certo, la tua ragazza - in un attimo di silenzio penso si stia preparando per dire qualcosa su Charlotte, sapendo benissimo che non la ritiene in grado di comandare, ma mi stupisco quando nomina Lucas - ti fidi di lui ?
-Certo - rispondo un pò lentamente preso alla sprovvista ma non mento.
-Dove pensi sia stato in tre anni?
-Sicuramente non a farsi un giro, con una sedia a rotelle non si può andare molto lontano fuori da qui - cerco di difenderlo in tutti i modi, consapevole che vuole insinuare qualcosa.
-Non voglio insinuare niente Matthew non preoccuparti, è solo che non mi fido di quel ragazzo ecco tutto. Devo ricordarti quello che è successo l’ultima volta?
Lui dice di non preoccuparmi, io mi preoccupo. Lui non si fida, io mi fido. Lui vuole ricordarmi cosa è successo, io non ne ho bisogno. Ho lei idee molto chiare su quello che penso di Lucas, e non permetterò che mio nonno cerchi di cambiarlo.
-Io non ho bisogno di ricordare niente, so perfettamente quello che ha fatto e quello che sa fare.
-Preferisci le sue capacità alla sua lealtà ?
-No, io so che posso fidarmi. Non avrei mai permesso che diventasse amico di Charlotte, o che si avvicinasse tanto a Jess se non mi fidassi di lui - non mi rendo conto di quanto mi sono avvicinato. Mio nonno non smette di fissarmi e annuisce riflettendo sulle mie parole.
-Forse lei oscura le tue idee non torvi? Se non sbaglio l’ultima volta che ho controllato volevi uccidere quel ragazzo - afferma lentamente.
-No - la mia voce è lenta e dura, per fargli capire che non accetto suggerimenti - sono perfettamente in grado di pensare con la mia testa. Adesso vai a fare il tuo lavoro. 

 

-Matthew stai bene? - la voce di Judie mi arriva dritta alle orecchie mentre sferro un altro colpo al sacco di sabbia appeso per allenarsi. Aspetto che torni verso di me, mentre io mi preparo.
-Che succede? - domanda Alex avvicinandosi a Judie.
-Non lo so, è arrivato qui, si è messo a fare calci a quel sacco. Mi fa un pò paura - risponde le preoccupata. Seguono attimi di silenzio in cui si sentono solo i miei calci al sacco di sabbia, fino a quando non torna più indietro. Alex lo ha bloccato e ora mi fissa.
-Amico perché prendi a calci un sacco?
-Perché una persona non può prendere a calci un sacco? - domando io col respiro affannoso.
-Perché generalmente tu combatti con qualcuno - afferma semplicemente lui.
-Non volevo disturbarvi - provo a riprendere il sacco ma lui mi blocca.
-Ascolta, ci conosciamo da tanti anni, non puoi fare prima a dirmi che hai?
Mi allontano da lui e sospiro pesantemente - mio nonno pensa che Lucas nasconda qualcosa, e pensa che stiamo andando dalla parte sbagliata.
-Lo ha detto lui?
-No, ma lo ha lasciato intendere .
-E questo non ti piace? - domanda il mio amico.
-No, non è capace a farsi i fatti suoi. Adesso sono solo problemi nostri su come comandiamo la base, non suoi - la voce mi esce più alta di come dovrebbe. Questo aiuta a far capire ad Alex la gravità della situazione. Gli leggo negli occhi quante domande vorrebbe farmi, ma non lo fa e si avvia alla pedana.
-Forza muoviti devi sfogarti. 

 

Due giorni dopo a cena ho finalmente superato la conversazione con mio nonno, dopo essermi sfogato con Alex ne ho parlato con Charlotte e Jess. Mi hanno ascoltato pazienti e mi hanno chiesto cosa ne pensavo. Mi sono ritrovato a difendere Lucas, cosa che a loro ha fatto molto piacere. Questo mi ha fatto guadagnare punti con la mia ragazza, anche se non ne avevo bisogno.
-E’ una mia impressione o il cibo è decisamente migliore da qualche giorno ? - chiede Jake a nessuno in particolare.
-Non è una tua impressione - risponde Annie - Marshia , la principessa norvegese era una cuoca. Ci ha insegnato nuovissime ricette - dice su di giri. Marshia ha decisamente fatto colpo su Annie, il che vuol dire che la sua permanenza qui è assicurata.
Mi fermo ad osservare Charlotte mentre mangia, la mia ragazza sembra sempre più bella anche semplicemente con una coda di cavallo. A palazzo la sua bellezza risaltava dai vestiti che indossava, ma qui i vestiti sono più semplici e questo non ha diminuito nulla.
-Mi fissi - sussurra avvicinandosi a me sorridente.
-Lo so, è vietato ?- dico di rimando vedendola arrossire.
-No… mi piace - la bacio dolcemente, ma sono costretto a fermarmi a causa di uno scappellotto da parte di Nathan. Lo fisso confuso.
-Va bene che stai con lei ma non sbianderarmelo in faccia per favore .
-Non ascoltarlo - dice invece sua sorella, tirandomi più vicino a lei per continuare il bacio. É quello che sto per fare se un soldato non si fosse posizionato silenziosamente da parte a me. Lo guardo per invitarlo a dirmi come mai mi distrae dalla mia ragazza.
-C’è una visita per la regina - afferma .
Sospiro mentre Charlotte mi guarda confusa. Lo sarei anche io se avessi potuto baciarla, è una cosa un pò egoista ma non posso mai farlo tranquillamente.
-Di chi si tratta ? - domando alzandomi.
-Non lo vogliono dire, dico che hanno l’ordine di parlare con la regina - il soldato mi fissa in attesa di una risposta e poi precisa - solo con la regina.
Mi metto subito in allerta, lancio uno sguardo ai ragazzi al tavolo che drizzano le orecchie anche loro.
-Falli entrare qui - dico prendendolo per un braccio - non dirgli dove li portate e fate mettere due soldati armati alle porte - sussurro in modo che nessuno possa sentire.
Il soldato annuisce e si allontana velocemente, io mi volto verso Charlotte che si alza confusa.
-Che succede ?
-Delle persone vogliono parlarti, il che non mi stupirebbe ma vogliono farlo da soli con te, cosa che non voglio.
-E quindi?
-Quindi lo faranno qui davanti a tutti - affermo serio - stai tranquilla, se non vogliono problemi diranno quello che devono dire e se ne andranno.
Annuisce poco convinta ma sospira per calmarsi per farsi forza. Guardo verso Alex e lo mando a prendere delle armi ma di non farsi notare, non voglio che le persone si allarmino per niente. Sento  sulla schiena lo sguardo severo di mio nonno che giudica ogni mio movimento, ma non ho tempo per quello adesso.
Jake e Nathan si alzano in fretta ma costringo a far risedere solo Nathan che protesta.
-Devo essere lucido per tenere la situazione sotto controllo, e due principi sotto tiro non mi aiutano - gli intimo.
Mentre spetto mi guardo intorno, le persone sono ai loro tavoli, ignare ancora per poco di quello che sta succedendo.
-Matthew stai attento - sento dire da Jess, le rivolgo un sorriso per tranquillizzarla ma non funziona. 

 

Due dei nostri arrivano seguiti da alcuni soldati, indossano uniformi uguali completamente nere con alcuni inserti di un grigio chiaro. Le armi sui loro fianchi sono delle semplici pistole per quanto guarda i primi due, ma quelli dietro hanno in mano dei mitra, anche se non sembrano voler sparare. Due dei nostri si posizionano ai lati delle porte come avevo detto, una volta arrivati davanti a Charlotte i nostri si posizionano ai lati degli ospiti lasciando che siano faccia a faccia con la mia ragazza.
Io e Jake ci posizioniamo a lato della regina, rimanendo un passo indietro ma pronti per intervenire. Con la cosa dell’occhio intravedo Alex con della armi in mano che mi fa cenno di essere pronto con le armi. Charlotte respira profondamente mentre assume un’aria seria e controllata.
Uno dei soldati che sono arrivati va un passo avanti, mettendo subito in allerta tutti. Lui scocca un’occhiata a me e Jake che lo fissiamo a sua volta ma ci ignora e si avvicina ancora di più a Charlotte che non fa una piega.
-Vostra maestà, su ordine nel nuovo re di Francia le consegnamo l’invito di partecipazione al gala che ha organizzato - comincia l’uomo.
-Gala? - domanda Charlotte afferrando con riluttanza la busta che l’uomo le porge.
-Si, maestà. Il re di Francia ci tiene a farle sapere che la sua partecipazione sarebbe molto gradita. Inoltre verrà annunciato il fidanzamento del re .
Detto questo l’uomo torna tra gli altri e si avviano verso la porta in religioso silenzio. Mentre i nostri soldati li seguono per sicurezza, tutti osservano Charlotte che fissa la busta con la paura negli occhi. 

   
 
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