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Autore: Lady_Night    26/03/2017    2 recensioni
La cosa più difficile che tu possa fare è quella di lasciar andare una persona. Ma delle volte è l'unica soluzione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa male, fa veramente troppo male. Più di quando vidi Rue morire tra le mie braccia. Lo guardo al di là della vetrata che ci separa. E' dentro quella stanza bianca, legato con delle cinghie ad un letto, come un animale, che si dimena come un ossesso. Poi il suo sguardo si fissa su di me ed io finalmente posso vedere suoi occhi. Ma adesso quelle iridi che ho sognato per così tanto tempo, che ho desiderato rivedere almeno un'altra volta, sono nere; nere come la notte più buia, più oscuri della paura, più taglienti della lama di un coltello. Vorrei indietreggiare, allontanarmi da quello sguardo così carico di odio, piano di amarezza e rabbia, ma le gambe rifiutano di muoversi. Ho una paura folle di quello sguardo, eppure non mi muovo, perchè so che la disperazione che proverei abbandonandolo sarebbe mille volte più grande del terrore che sto provando adesso.
Per alcuni minuti ci limitiamo a fissarci, a studiarci, aspettando che l'altro faccia una mossa, un gesto. Forse lui si aspetta che io lo attacchi, forse senza rendermene conto io sto aspettando che si liberi, mi salti addosso e mi uccida. Ma nessuno dei due fa niente. Siamo immobili, pietrificati come due statue, bloccati. Passa molto tempo prima che uno dei due faccia un movimento, poi Peeta gira la testa verso la porta. Guardo anche io in quella direzione e vedo una testa riccia e bionda sbucare dalla porta. Madge, è venuta a fare la sua seduta settimanale con Peeta, credono che lei possa aiutarlo. Lei entra nella stanza e si catapulta verso Peeta e lo abbraccia, poi si gira e fa un cenno alla guardia sulla porta che la chiude, lasciando Madge e Peeta da soli all'interno, senza esitazione slaccia le cinghie che bloccano il ragazzo, quando finalmente anche le sue braccia sono libere, per un momento mi aspetto che la aggredisca, ma invece di strangolarla o picchiarla come mi ero aspettata, la abbraccia affettuosamente .
A quella visione sento la bile risalirmi per la gola, stringo i pugni in due morse. Gli occhi mi pungono, faccio il possibile per trattenere le lacrime ma riescono comunque a sfuggire al mio controllo e a rotolare giù per le mia guance. Il cuore si stringe ed è doloroso sapere che Peeta mi odia, capire che non vuole più me ma qualcun'altra, il mio cuore si spezza e le lacrime scorrono con ancora maggior frequenza. Poi Peeta solleva lo sguardo, sul viso ha un ghigno sghembo, il suo sguardo cerca il mio e quando finalmente lo trova la sua espressione muta, le sue sopracciglia si aggrottano, il ghigno svanisce, e per un attimo, solo per un secondo, i suoi occhi si schiariscono, per poi ritornare neri. La sua espressione è un interrogativo, sembra mi stia chiedendo: “Stai piangendo per me?”
Poi il mio cuore distrutto si arrende e finalmente decide. Lo lascerò. Lo affiderò nelle mani di chi lo merita veramente, non come me. Non mi dovrà più vedere perchè so, che il solo vedermi, il solo sentirmi risveglierebbe il mostro depistato che è in lui e non voglio vederlo di nuovo così, non voglio che soffra ancora. Con le lacrime che ancora scendono dai miei occhi mi allontano, afferro il bastone con la flebo e sotto lo sguardo scettico di Peeta mi dirigo zoppicando nella mia stanza d'ospedale. Lontana da lui, dal mio ragazzo del pane, perché sono un assassina e gli assassini non meritano né perdono né amore.


My space:
Questa flashfic è ambientata alla fine del secondo film. Parto subito col dire che questa FF non mi convince molto, l'ho scritta di getto e l'ho pubblicata subito, non volevo perdere quella briciola di coraggio e autoconvinzione che avevo racimolato. in ogni caso c'ho provato, spero possa piacervi anche se non è proprio il massimo. graziea tutti coloro che leggeranno :D
   
 
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