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Autore: kiss the night    26/03/2017    1 recensioni
Era tornato lì dopo anni, probabilmente dall'ultima volta in cui Haru era stato in Australia, esattamente tre anni prima. Gli faceva male anche solo l'idea di passare pochi secondi in quel piccolo pezzo di spiaggia, di guardare l'oceano come aveva fatto con lui nel loro breve viaggio durante l'ultimo anno di liceo, di ripensare a quei due momenti che avevano condiviso in quel luogo tanto bello quanto velenoso.
Pairing- Harurin
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota- Se vi piace unire la lettura alla musica vi consiglio di ascoltare questa https://www.youtube.com/watch?v=jO2_3pVd5k0
 

If you love me let me go
If you love me let me go
‘Cause these words are knives that often leave scars
The fear of falling apart
And truth be told, I never was yours
The fear, the fear of falling apart

 

Era tornato lì dopo anni, probabilmente dall'ultima volta in cui Haru era stato in Australia, esattamente tre anni fa. Gli faceva male anche solo l'idea di passare pochi secondi in quel piccolo pezzo di spiaggia, di guardare l'oceano come aveva fatto con lui nel loro breve viaggio durante l'ultimo anno di liceo, di ripensare a quei due momenti che avevano condiviso in quel luogo tanto bello quanto velenoso.
Ma adesso si trovava proprio lì, con in mano la lettera che aveva ricevuto pochi giorni prima, un foglio di carta che lo feriva più di una lama conficcata nel cuore.

Si avviò verso la spiaggia deserta e si sedette vicino alla riva; lì faceva ancora abbastanza caldo ma in Giappone era inverno, Gou gli aveva detto che pochi giorni prima, a Tokyo, era addirittura nevicato... ad Haru piaceva la neve, lo aveva intuito anni prima, anche se l'altro non lo aveva mai apertamente detto.
Sospirò prima di riaprire la lettera e rileggere quelle poche righe.

Ciao Rin,
non so bene come scrivere tutto questo, sai che non sono bravo nell'esprimermi, in ogni caso ci tenevo a farti sapere tutto ciò direttamente da me.
Tra un mese mi sposo... so che e' inaspettato, giuro che lo è stato anche per me. Io e Makoto non avevamo programmato nulla, me lo ha proposto in modo sereno, proprio come lui e io ho accettato, mi sembrava la cosa giusta da fare, non credi? Vorrei davvero riuscire a darti questa notizia di persona, ma oltre al fatto che siamo lontani non so se ce l'avrei fatta, perché già scrivendo posso immaginare il tuo sguardo... ti prego, non soffrire troppo. Potevamo stare bene insieme ma il destino non ha voluto che fosse così, rassegnamoci a questo e cerchiamo di essere felici l'un per l'altro.
Non so se sia giusto ma, a questa lettera, allego la partecipazione. Makoto voleva addirittura chiamarti, ma l'ho fermato; poverino, lui non sa tutto e non può capire, in ogni caso a me farebbe piacere averti lì, ma capirò la tua decisione, qualunque essa sia.
Ti voglio bene, Rin, forse neanche io riesco a capire quanto, ma è così e niente potrà cambiare questo. Potranno passare anni, potrà succedere di tutto ma tu rimarrai una delle persone più importanti della mia vita, l'unica destinata a completarmi.

Haru

Guardò per un secondo l'altro foglio; semplice e lineare, con scritte nere e piccolissimi dettagli dorati, vi erano stampati i loro nomi. In Giappone i matrimoni tra persone dello stesso sesso non erano possibili, proprio per questo si sarebbero spostati a Los Angeles, un luogo sicuramente simbolico per Haru visto che lì aveva vinto la sua prima competizione internazionale quattro anni fa, lo stesso anno in cui lui era arrivato secondo e avevano vinto la staffetta insieme, un anno che da tutti veniva ricordato come il mondiale del Giappone, nonostante si fosse tenuto in America.
Quella fu anche la sera in cui entrambi, presi dalla gioia, riuscirono a rivelarsi quei sentimenti che si erano portati dentro per anni e proprio lì, nella camera di un albergo che si affacciava su Santa Monica Beach, si amarono per la prima volta senza nessun tipo di remora, con passione, affetto e amore, assaporando quello che per anni avevano solo immaginato, scoprendosi ancora come dopo la loro prima staffetta.

Da adesso, pero', sarebbe toccato a Makoto l'onore di bearsi dei suoi rari sorrisi, di perdersi nei suoi occhi cristallini e freddi capaci di diventare ardenti solo nei momenti di pura felicità, come quando facevano l'amore o si buttava in acqua. Da quel momento in poi solo lui avrebbe potuto baciare quelle labbra, toccare quel corpo tonico, non sarebbe stato più suo; nonostante non lo fosse più da tre anni, che per Rin sembravano secoli, in cuor suo aveva sempre sperato che le cose prima o poi sarebbero tornate a posto, che il tempo trascorso da separati servisse solo a fargli capire quanto in realtà si appartenessero. Invece non era andata così, adesso Haru sarebbe stato solo di Makoto e a lui restavano soltanto ricordi tanto belli quando dolorosi.

Senza che potesse fermarle, calde lacrime cominciarono a scendergli sulle guance, fino a bagnare la carta della maledetta lettere che teneva in mano.
Per Haruka era stato il destino a decidere quella separazione, ma lui sapeva bene che non era andata proprio così; era colpa sua e della sua testardaggine, se anni prima gli avesse dato ascolto e fosse tornato in Giappone, forse il nome su quella partecipazione sarebbe stato il suo. Era stato lui a spingerlo tra le braccia dell'altro, il buono e dolce Makoto, che alla fine glielo aveva portato via. Dopo aver saputo che si frequentavano aveva dovuto fermare la tentazione di volare fino a Tokyo per tirargli un pungo in faccia, ma alla fine era riuscito a riacquistare abbastanza lucidità per rendersi conto che non era la cosa giusta da fare. Nonostante questo ogni volta che si erano incontrati, occasioni che cercava di ridurre al minimo, le mani cominciavano a tremargli; vederli insieme era ancora più doloroso di immaginarseli e sapeva che, anche se fossero passati secoli, non ci si sarebbe mai abituato. Era arrivato a credere che Makoto fosse la sua vera anima gemella, alla fine si capivano alla perfezione, si conoscevano come nessun altro poteva fare, lui in quegli anni non c'era mai davvero riuscito nonostante ci avesse provato, ma questo non fermava la sofferenza che provava a stargli lontano.

Le lacrime ormai non si fermavano più ed era arrivato al punto in cui opporsi sarebbe stato inutile. Poggiò la lettera accanto a sé e scoppiò in un pianto disperato, si coprì gli occhi con le mani accartocciandosi su se stesso e lasciò che la rabbia e la frustrazione di quei giorni lasciassero il suo corpo insieme alle lacrime; per quei tre giorni non aveva pianto, si era portato avanti la sua maschera di finta indifferenza, mentre il suo cuore stava sanguinando e proprio lì, in quel luogo pieno di ricordi, era arrivato al definitivo punto di rottura. Pianse per ore, mentre gli passavano davanti agli occhi tutti momenti che avevano condiviso; i sorrisi, gli sguardi, i baci e anche liti, piccole o grandi, che si erano susseguite negli anni, pianse fino a che le lacrime si esaurirono e lo sterno gli bruciava da impazzire. Quando rialzò la testa verso l'orizzonte, i muscoli della schiena sembravano volersi spezzare ed era ormai arrivato il momento del tramonto... proprio come la sera in cui si erano detti addio, quando aveva deciso che il suo orgoglio era più importante dell'amore che provava, un errore che non credeva gli sarebbe costato così tanto. Lo aveva visto sciogliersi davanti a lui, era addirittura arrivato a supplicarlo, cosa non assolutamente da Haru, perché tornasse in Giappone con lui; entrambi soffrivano quella lontananza continua e Rin poteva continuare la sua carriera già ben avviata anche da là, ma aveva dovuto dar retta alla sua stupida arroganza e così, nonostante Haruka gli avesse detto che allora quello sarebbe stato un addio, lui aveva mantenuto la sua posizione e neanche quelle lievi lacrime che aveva visto scendere dai suoi bellissimi occhi lo avevano fatto cedere. In quel momento si erano invertiti i ruoli ed era finito per essere lui quello indifferente senza sentimenti e la stessa Gou, l'unica a sapere della loro strana relazione, non gli aveva ancora perdonato ciò che aveva fatto.
Adesso il karma gli si era rivolto contro; Haru era felice, o almeno così sembrava, con un' altro, un uomo sicuramente migliore, che lo avrebbe sempre messo al primo posto rispetto al resto, mentre a lui restava da solo a cercare di curarsi le ferite che si era auto inflitto.

Si alzò, cercando di togliersi dal viso la sensazione delle lacrime secche e si mise la lettera in tasca; era andato lì con la volontà di buttarla in mare, come a simboleggiare la fine di tutto, ma in cuor suo sapeva che non sarebbe riuscito a farlo, avrebbe continuato a conservare quella lettera proprio come teneva impressi nella memoria i ricordi di Haruka.
Guardò di nuovo l'oceano, quella distesa d'acqua che li divideva e allo stesso tempo li univa; si sarebbero rivista per le future competizioni, si sarebbero anche supportati, ma quell'anello al dito gli avrebbe ricordato sempre che da adesso erano solo colleghi, dato che amici non lo erano più da tanto tempo, da quella notte a Los Angeles in cui i loro corpi e le loro anime si erano uniti, per poi essere violentemente staccati dalla sua stupidità... non si tornava indietro, non era davvero possibile, l'amore a volte non basta e questo lo stava provando sulla sua pelle.
Si incammino verso la strada, con la speranza di lasciarsi tutto alle spalle, ma un alito di venticello fresco gli solletico il collo. Si voltò di scatto; se fosse stato in un film romantico, forse avrebbe visto Haruka, che lo aspettava a braccia aperte per ricominciare tutto da capo, insieme, ma purtroppo quella era la vita vera ed era solo.

Quando il destino prende la sua decisione l'amore non basta.

 

Note:
Salve a tutti.Non so come cominciare queste note, ma ci proverò. Sono stata un pò cattivella a questo giro, anche se non sono una che va proprio a braccetto con l'angst senza lieto fine, questa volta ho voluto provare. Alla fine spero di aver reso bene il dolore di Rin, ma anche quello di Haru; so che sembra strano da come è impostata la storia, la mia stessa beta ha esclamato un discreto "stronzo" dopo il pezzo della lettera, ma questa situazione ferisce anche lui... e per certi versi anche Makoto. Per inciso, Rin è il mio personaggio preferito, ho sofferto più io di lui!
L'unica cosa che dico sulla storia è che le situazioni sono vaghe e poco chiare per scelta, un pò perchè volevo rendere incasinati gli stessi pensieri di Rin, un pò perchè chi lo sa, da li potrebbero uscirci delle sorte di missing moment (se li possiamo definire così), ma non so ancora.
Altra cosa, la canzone; non sono stata ispirata da questa meraviglia, ma insieme ad alcuni brani di Yiruma (pianista che adoro), mi ha aiutato nella stesura... plus, alla fine ci stava molto bene.
Detto questo spera che la storia vi sia piaciuta e in questo caso vi invito a lasciarmi un piccolo feedback, anche se avete dei dubbi. Se non vi è piaciuta sentitevi liberi di commentare comunque, le critiche, quando sono costruttive, fanno sempre bene.
Ultima cosa, se vi interessa e non l'avete vista, sto pubblicando una long Harurin, ambientata qualche anno dopo la fine dell'anime. Fateci un salto se vi fa piacere e fatemi sapere cosa ne pensate (colgo l'occasione per dire che quella verrà aggiornata prossimamente, anche se sono un pò indietro). Ecco il link- 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3623209
Baci Baci,
Kissthenight
   
 
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