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Autore: WriteMary    27/03/2017    4 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era convinta che non sarebbe riuscita a dormire quella notte, eppure si svegliò appena in tempo per prendere la metro mezzora dopo mezzogiorno.
Arrivò a Savana centrale sulla soglia del ritardo del turno pomeridiano, ma non se ne preoccupò; diede una pensierosa occhiata alla facciata del dipartimento di polizia per poi voltarsi verso il municipio.
L’alto palazzo svettava tra gli edifici del centro nel suo design sagomato in curve di arenaria bianca poggiate sulla larga base dell’atrio d’ingresso, dove al posto della copertura una fontana ricreava una cascata a due salti che riempiva una vasca circondata dal verde.
Judy passò oltre l’arcata d’ingresso sotto il vigile sguardo di due ufficiali preposti alla sorveglianza, entrando nell’ampio atrio allestito più come una gigantesca sala d’attesa.
In centro una ruota di  terminali touch-screen erogava ticket al continuo flusso di animali che attendeva poi sulle file di sedie in attesa della comparsa del proprio numero sui display sopra gli sportelli corrispondenti alle diverse mansioni e indirizzamento.
La coniglietta raggiunse uno dei sportelli informativi, dove l’addetto rispose annoiato alle sue domande nonostante ne vedesse solo le orecchie emergere da oltre il bancone.
La coniglietta dovette quindi farsi spazio sull’ascensore con altri animali fino agli ultimi piani, dove la massa diramò nel lungo corridoio verso svariati uffici.
Judy dovette fare attenzione non solo al via vai di mammiferi ben più grossi di lei, ma anche ai piccoli topi che spingevano carrellini pieni di buste su personali percorsi tracciati sul pavimento che sparivano all’interno di cunicoli nei battiscopa.
Raggiunse la piccola segreteria preposta al piano dove l’agente espresse le sue esigenze all’alce con le corna piene di postit.
“Ho un appuntamento col sindaco per conto del capitano Bogo, ho qui…”
L’alce si staccò un postit dal corno senza nemmeno guardare il foglio esposto da Judy. “Si, l’una e quindici… dovrebbe rientrare a momenti, la prego di sedersi e attendere; verrà fatta chiamare.”
La coniglietta si sedette sul divano di fronte alla porta dell’ufficio del sindaco, a pochi posti da un leopardo delle nevi.
Era seria, tanto quanto il suo abbigliamento, dove l’unico colpo di luce era un fregio applicato sul taschino della giacca, raffigurante la stilizzazione di una testa d’elefante.
Judy la salutò cortesemente, ricevendo in risposta solo un fugace sguardo e il silenzio.
Attese qualche minuto, poi un insolito accorpamento di mammiferi avanzò assediante attorno al leone che Judy distinse subito come Lionhear.
“Signor sindaco, signor sindaco, ha un piano per la crescita demografica ovina?”
“Ho il piacere di annunciarvi che stiamo per provvedere a una… transumanza di riordinamento.”
“Sindaco, il rischio zecche sta aumentando.”
“Commenti sulle dichiarazioni della Swinton?”
“Cos’ha da dire ai giovani conigli che rischiano di restare senza lavoro?”
“Che più il tempo passa più c’è un mucchio da fare per tutti.”
“I residenti di Rainforest hanno chiesto maggiori precipitazioni, lei cosa ne pensa?”
“Signor sindaco, analisi recenti dimostrano che il 15% dei letarghi è disturbato dalla staticità climatica dei diversi habitat, esistono soluzioni?”
“Crede che la recente crisi degli Ululatori notturni influirà negativamente sugli esiti del’imminente campagna elettorale?”
“Signori vi prego…” Sostenne Lionhear con carismatico sorriso mentre due agenti della sicurezza bloccavano l’avanzata dei giornalisti. “…Non dovete avere tutte queste preoccupazioni, Zootropolis è una città perfettamente stabile.”
“Ma signor sindaco.”
“Basta con le domande prego.”
Da dietro Lionhear sbucò svelta un’esile gazzella con in mano un’agenda. “Signore…”
“Non ora Spekei, ho un’intera fauna da gestire.”
“L’ufficiale della T.U.S.K. è qui per l’appuntamento.”
“…Sanno quanto lavoro d’uro ma a loro cosa gliene importa.” commentò distratto pettinandosi la criniera.
“Sindaco.”
“Ho capito! Fallo accomodare.”
Lionhear entrò nel suo ufficio e immediatamente dopo la gazzella fece un cenno, facendo alzare il leopardo delle nevi che seguì il leone.
Judy esitò un istante, ma prima che la gazzella potesse chiudere la porta attirò la sua attenzione, mostrando il foglio che da tutto il giorno aveva tra le zampe.
“Ha mandato lei?”
“Si, devo…”
“Entri allora.”
Lionhear era alla scrivania, con sfondo un arco di vetrata che dava sul centro di Downtown.
Appena la vide il leone si alzò sul posto. “Agente Hoops piacere di rivederla in circostanze meno restrittive.” Sorrise imbarazzato chinandosi per stringerle la zampa. “Nessun rancore spero.” Sussurrò mantenendo il sorriso.
“No… certo che no signore.”
“Ne ero certo; questa città ha proprio bisogno di animali come lei.”
Il leopardo simulò un colpo di tosse e il leone si rassettò la cravatta e riprese posto sulla poltrone.
“Lei… è un agente federale?” chiese Judy con lieve rigidità.
“Divisione coordinativa della T.U.S.K.” Rispose rapida per poi rivolgersi al sindaco. “Ci è stata inoltrata richiesta di fornire dati di identificazione su mammiferi ibridi a supporto investigativo del dipartimento competente. Questa è una lista contenente i cento esemplari di ligre; in allegato troverà un modulo cha dovrà firmare, attestando che lei è l’ufficiale in carica al dipartimento di polizia entrate ora in possesso di precitata documentazione a scopo unicamente investigativo; l’abuso o la diffusione di tali informazioni sarà soggetto a sanzioni.” 
Il sindaco visionò il modulo rapidamente e apparendo quasi seccato firmò dove richiesto.
“Signor sindaco.” Aggiunse poi l’ufficiale con tono che parve al di fuori del consueto cerimoniale. “Lei è consapevole che la città di Zootropolis ha il più alto tasso di Ibridazione?”
Il leone rispose come se la domanda lo infastidisse. “che posso farci, ogni tanto ne capitano di queste… cose.”
L’ufficiale non commentò e riprese il modulo firmato.
Lionhear richiuse il fascicolo con la lista e lo porse a Judy, ma venne subito richiamato.
“Può ritirarlo solo l’ufficiale a capo del dipartimento e il…”
“Ho una delega.” La interruppe Judy porgendogli il foglio. “Attesta che sono uno degli agenti assegnati all’indagine.”
“Molto bene.”
“Questa è una lista dei ligre residenti a zootropolis?”
“No; di tutti i ligre esistenti; i residenti sono evidenziati.”
“Appena un centinaio? in tutto il mondo?”
Il leopardo non rispose; accennò un saluto a entrambi e uscì dall’ufficio lasciando Judy incerta.
“Signor sindaco… posso permettermi?”
“Faccia pure.”
“Perché tanta… burocrazia per appena cento aniamli?”
“Non è solo per i ligre, penso riguardi tutti gli ibridi. Sulla questione Zootropolis e sotto l’occhio della T.U.S.K. da anni; fortunatamente e un caso molto raro, ma fatto sta che ogni volta che ne nasce uno l’anagrafe da di matto e intervengono quelli della T.U.S.K. per tutela e registrazione.”
“Tutela…”
“Non amo espormi sulla faccenda, è delicata; ma personalmente non capirò mai cosa spinga un leone a… frequentare un altro felino.”
 
“Non non c’è, o meglio sta interrogando la Iena che avete arrestato la notte scorsa.”
“Il capitano?”
“Si, si.” Rispose Clawhauser. “Gli è andata male, il capitano sa essere al quanto persuasivo; vuoi che gli dica di raggiungerti appena ha finito?”
“No, grazie Benjamin mi arrangio da sola.”
“Ho saputo quello che è successo, brutta storia, soprattutto per Andersson… un ligre poi; neanche sapevo c’è ne fossero a Zootropolis.”
“Gia… nemmeno io.”
“Tutto bene Judy?”
“Oh si, non preoccuparti e solo che il caso mi dà da pensare.”
“Capisco, con tutto quello che c’è stato dietro immagino.”
Judy salutò il ghepardo e salì fino alla sua scrivania, dove poggiò il grigio fascicolo e si abbandonò ai pensieri.
Rigirò un paio di volte sulle sedia e a ogni giro il suo occhio cadeva su quella lista, su quella grigia cartella con sopra impresso lo stemma a forma di testa d’elefante, con in torno l’acronimo esteso a cerchio: Tank Urban Sciences knowledge.
Si fermò, dritta di fronte al monitor del computer e digitò una semplice parola sul motore di ricerca: Ligre.
Su sfondo bianco comparvero diversi collegamenti: definizioni da più enciclopedie, una fila di immagini, un’analisi del termine; tutti risultati scacciati dalla rotella del mouse.
Una scritta però le bloccò il dito; un titolo inserito tra i primi risultati; palese, nonostante ciò che manifestava.
-Non salvate il ligre.
Judy lo selezionò, arrivando a una lungo testo scritto preceduto da un video che mostrava in angolo il logo di un canale che non aveva mai visto.
Estrasse gli auricolari dal cassetto e fece partire la riproduzione.
La risoluzione non era ottima, il che face intuire si trattasse di un vecchio canale televisivo, ma ciò nonostante si distingueva bene il presentatore che interloquiva con due animali seduti su poltrone messe l’una di fronte l’altra
“…Per l’argomento abbiamo questa sera in studio il professor Usman Gessner, esperto di biologia evolutiva e il sociologo Max Comte venuto direttamente da Liondon. Professor Gessner cosa ne pensa della  nuova specie comparsa in quest’ultimo decennio?”
Il tasso seduto sulla sinistra congiunse le zampe sotto il mento. “In anzi tutto ci tengo a precisare che Il ligre non è ufficialmente riconosciuto come specie e difficilmente potrà mai esserlo; ibridi del genere non esistono in natura: leoni e tigri provengono da areali diversi e in un contesto biogeografico non ci sarebbe mai potuta essere interazione tra le specie.”
“Ha perfettamente ragione.” Intervenne il koala seduto a destra. “Ma lei prende come riferimento un mondo che ha smesso di evolversi. Oggi distanze come quelle degli oceani sono facilmente sormontabili, non siamo più vincolati nei nostri vecchi areali; l’interazione tra specie diverse e una normale conseguenza del progresso.”
“Sono il primo a sostenere il progresso signor Comte; Ma come esperto non posso che avvertire su queste estreme interazioni: gli ibridi hanno una possibilità maggiore di nascere con difetti genetici.”
“Ma quanto questi difetti siano diffusi non è ancora chiaro.”
“Proprio perché ibridi del genere non sono mai esistiti; essendo recenti gli scienziati non hanno avuto modo di studiarli.”
“Piuttosto si può dire che la comunità scientifica non ha dimostrato interesse; sbagliando nel non sensibilizzare la popolazione che ancora si sciocca quando ne viene a conoscenza.  È un caso raro ma possibile, nel caso del ligre se una tigre e un leone passano molto tempo assieme in un contesto scolastico o lavorativo e normale che...”
“Leoni e tigri sono separati da sette milioni di anni di evoluzione!”
“Ma restano comunque parenti stretti.”
“Ma i figli non contribuiscono alla diversità genetica e non hanno alcun valore in termini di continuità. Città come la nascente Zootropolis non possono che incoraggiare il fenomeno e far nascere animali che non rappresentano la normalità manda un messaggio confuso in termini educativi.”
“Educativi! Considera forse questi animali uno sbaglio?!”
“Un ibrido è figlio di irresponsabili! Non riesco a pensare ad alcuna giustificazione per l'esistenza di un ligre o di un tigone!”
“Qui si va oltre il razzismo, si entra nello specismo! Non le permetto di attribuzione di un diverso valore e status morale agli animali unicamente in base alla loro specie di appartenenza!”
Judy sussultò; avvertendo la vampa di Nick sulla spalla.
Stoppò il video e si tolse gli auricolari. “Nick, mi hai spaventata.”
“Più o meno di ieri notte?”
“Non c’è molto da scherzare Nick…”
“Ma farlo su quel poco aiuta; e da ieri notte che ti vedo giù, speravo di rivederti fastidiosamente attiva come al solito; c’è qualcosa che ti preoccupa?”
“Non saprei da dove iniziare: quello che è successo al Docks, a Ulv, questo ligre, Kepala, l’orso polare, quella cassa, il cosa vogliono fare e ora…”
“Hey, Hey…” Sussurrò la volpe stringendogli le spalle. “Un salto alla volta coniglietta. Teniamo buono quello che sappiamo, il resto verrà di conseguenza; sappiamo chi è l’orso polare e conosciamo Kepala, riguardo al ligre…”
“Sono andata dal sindaco come ha detto il capitano. Ho una lista completa.”
“Visto, tutto si mettèrà assieme; tu riesci sempre a mettere tutto insieme.”
“E tu a tirarmi sempre su di morale.” Concluse sorridendogli.
 
“Sicuro di farcela?”
“Non è rotta.” Insistette Ulv allargando le braccia, ma nel farlo richiuse immediatamente l’arto destro contro il busto stringendo lo sguado.”
Thorley scattò di fronte a lui. “Ulv! Stai…”
Il lupo scoppiò a ridere. “Ti sto prendo in giro.”
“E io sto per prenderti a pugni!” Esclamò esterrefatto spingendolo leggermente indietro.
Judy li salutò da sopra le gradinate, scendendole rapida con Nick poco dietro.
“Tutto bene Ulv?”
“Mi è andata bene.” Disse allargando il colo dell’uniforme lasciando intravedere il tutore alla spalla. “I dottori mi hanno fatto un paio di lastre e discusso di una possibile lussazione; avreste dovuto vedere il muso di Thor alla parola lussazione.”
La tigre borbottò alzando gli occhi al cielo.
“Ma alla fina mi hanno solo messo un tutore per riabilitarmi con le solite raccomandazioni: non forzare la spalla non caderci sopra eccetera. Voi invece?”
“Io ho passato la mattinata nell’ozio.” Rispose Nick compiaciuto. “Carotina invece e stata sequestrata dal governo perché ha visto troppe cose.”
Judy sbuffò. “Mi e stata solo data in consegna una lista."
“Ma della T.U.S.K.” Commento Thorley vedendo il fascicolo. “È qualcosa che possiamo toccare ho finiamo in carcere se ci proviamo?”
“Lavoriamo tutti al caso no? Non ci sono problemi.”
I quattro occuparono un tavolino nella sala ristoro dove tra il via vai di agenti la Coniglietta apri la cartella.
“Certo che farlo qui…” Commento Ulv.
Judy sospirò seccata. “Sono solo un centinaio di nomi e dati anagrafici.”
“Uh, potrebbe piacermi questo tuo lato anarchico Carotina.”
“Aspetta.” Intervenne la tigre. “Hai detto un centinaio?”
“A quanto pare hanno raggruppato i ligre di tutto il mondo in una sola lista, ma almeno hanno avuto la cortesia di evidenziare i residenti a Zootropolis.”
“Quanti sono?”
“Tre.” Rispose estraendo le schede. “Tutti maschi e residenti in città: Hogan Kubwa, 41 anni residente a Sahara Square; Apao Meji 35 anni di Savana centrale e in fine Kramer Ndomba 24 anni residente a Rainforest.”
Su ogni scheda era abbinata una foto e subito Ulv ne indicò una.
“Escluderei questo Hogan. Non gli ho visto tutte queste cicatrici sul muso.”
Torley confermò col capo. “Gli altri due non saprei, sono molto simili.”
“Bene da tre siamo già a due, è incoraggiante.”
“Ma cosa gli è successo?” commentò a bassa voce Judy vedendo le numerose cicatrici sul muso dell’animale scartato.
“Non mi piace giudicare dall’aspetto.” Commentò Nick. “Ma potrebbe aver aggredito qualcuno che si è difeso.”
“O il contrario…” Aggiunse la tigre.
“Thor?” Chiese il lupo vedendolo il collega stringere il pugno.
La tigre sospirò. “Due anni fa c’è stato un caso… riguardante uno zebrallo.”
“Zebrallo?”
“Un incr… un ibrido fra cavallo e zebra. Aveva tredici anni, subiva quotidianamente bullismo a scuola e da quel che ricordo la famiglia di sua madre non ha mai accettato il matrimonio dei genitori e quindi neppure il figlio… in breve il cucciolo non ha retto e… si è tolto la vita.”
Judy abbassò le orecchie e si chiuse le zampe sul muso, mentre Nick digrignò serrando i pugni con forza.
“La cosa assurda e che i notiziari ne parlarono ma a seconda del servizio si paralava di una zebra o di un cavallo; questo per dirvi che non mi sorprende che un Ligre sia finito a fare il criminale. Non si nasce cattivi, lo si diventa.”
Ci fu un attimo di silenzio tra i quattro, poi Nick alzò lo sguardo vedendo un rinoceronte camminare svelto seguito da un paio di leoni e un elefante.
Ulv si accorse dell’improvvisa frenesia e riconoscendo Huskey seguire gli animali lo chiamò a gran voce. “Cosa sta succedendo?”
“Il capitano.” Rispose frettoloso il lupo artico. “Ha organizzato un briefing straordinario.”
   
 
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