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Autore: michelavisc    27/03/2017    0 recensioni
[Dark]
HO IMPARATO A SALVARE VITE.
HO CONOSCIUTO LE TENEBRE.
ESISTO DA SEMPRE.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Merienne.
Questo è il mio nome, o almeno mi chiamano così.
Studio medicina e sto al terzo anno di specializzazione.
La medicina è il mio sogno nel cassetto, un desiderio che si realizza.
Salvare vite è sempre stato il motivo per il quale ho percorso tutta questa strada.
Ho 23 anni.
Ma odio il numero 23.
Per di più odio gli anni che passano.
Merienne.
Questo è il mio nome, o almeno mi chiamano così.
Mi hanno detto che la vita è bella da vivere.
Che il dolore serve a lottare e va vissuto di petto, in modo tale che ti colpisca più forte e deciso, perchè vivere è provare per intero tutte le emozioni.
Mi hanno raccontato che là fuori è ricco di gente che soffre, che si provoca dolore, che vorrebbe non provarlo, gente che prova dolore per il dolore del partner. Mi hanno raccontato che là fuori è ricco di giornate grigie e giorni cupi. Mi hanno raccontato della vita che passa e ti sputa in un occhio, che sorride mentre ti guarda cadere, che ti porge una mano solo per spingerti più in basso. Mi hanno raccontato che chi tocca il fondo non sempre risale e a volte si rimane intrappolati. Mi hanno insegnato che il dolore passa. Che il tempo guarisce. 
Magari impariamo solo a convivere col dolore.
Merienne.
Questo è il mio nome, o almeno mi chiamano così.
Giro per i corridoi di un ospedale troppo pieno e ricco di gente.
Macchinari che segnano la fine.
Orari del decesso sussurrati a voce spezzata. Il coraggio per raccontarlo alle famiglie.
Quelle stesse famiglie che muoiono insieme al paziente.
Ho visto gente urlare per le strade a notte fonda nomi e cognomi.
Urlavano alla luna i nomi dei morti.
Urlavano alle tenebre che rapiscono le anime.
Alla notte che ci ricorda la tristezza.
Ai fantasmi nelle chiese.
Al barbone steso sul porticato.
Merienne.
Questo è il mio nome, o almeno mi chiamano così.
Ho osservato tanto in 23 anni.
Odio il numero 23.
Per di più odio gli anni che passano, ma forse già l'ho detto.
Ma non ho detto che per 23 anni ho preso il possesso di un corpo, ho scoperto la vita, provato dolore, amore, passione, tristezza.
Ho imparato a salvare vite. 
Ho conosciuto le tenebre.
Ma non ho 23 anni.
esisto da sempre.
Sono la morte.
Che per una volta, in tutta la sua esistenza, ha voluto solamente provare l'ebbrezza di una vita vissuta in pieno, del vuoto perenne degli esseri umani al mio arrivo.
Ho conosciuto la vera essenza del mio essere,
e cosa succede dopo il mio passaggio.
La morte arriva per tutti e non concede soste per guardarsi intorno, per aprire gli occhi e scoprire ciò che accade al suo passaggio. 
La morte arriva nell'esatto momento in cui se ne va.
Io non sono Merienne.
Sono la morte, che per la prima volta, apre gli occhi.
   
 
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