Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |      
Autore: chimera123    28/03/2017    0 recensioni
"Dannazione" lanciai un'ultima occhiata alla stanza e prima di uscire sentì la sua voce.
"Cercavi questo dolcezza?" mi girai lentamente e vidi Bieber uscire dal bagno, con il solito fottuto ghigno sul viso.
In mano aveva un disco, che dentro conteneva il cip. Strinsi i pugni e mi accorsi di essere disarmata, non potevo attaccarlo.
Il suo sguardo subito si posò sul mio corpo, sicuramente non gli andavo a genio ma apprezzava come madre natura mi aveva fatto.
"Devo dire carino il balletto, tu e la tua amica siete state brave. Persino io ho passato diverso tempo a guardarvi" iniziò a rigirarsi il disco tra le mani e non potei fare a meno di notare la sua mascella ben delineata.
Il suo ciuffo di capelli biondo ramato gli ricadeva sul volto e purtroppo era lui a occupare il primo posto della classifica dei ragazzi più belli, questo però non lo rendeva immune alla mia rabbia, non avrei esitato un secondo a ferirlo e metterlo fuori combattimento per recuperare il cip.
Considerai bene tutte le varie opzioni, ero ferma immobile aspettando qualsiasi sua mossa.
"Sta sera non avrei problemi con i tuoi lavoretti manuali allora Bieber" gli feci un piccolo
Genere: Avventura, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Allora ragazzi non siete contenti?" sorrisi difronte a quelle faccie lunghe.

Ero entusiata che il nostro periodo di punizione fosse finito, finalmente ora saremmo potuti tornare alle missioni, che erano ovviamente la mia parte preferita.
I due  ragazzi mi guardavano storti, con un viso assonato e stanco.

"Come diavolo fai ad essere così pimpante e sveglia a quest'ora?" domandò James guardandomi male mentre si teneva la testa con entrambi le mani.

Si vedeva da lontano che era esausto, l'allenamento di ieri sera era stato durissimo e tutta la mia squadra sembrava risentirne.
Per me invece era abitudine, seguivo gli allenamenti speciali da quando avevo 5 anni e ormai nulla mi stancava davvero.

"Vuoi che ti ripeta la differenza tra me e te?" gli sorrisi amabilmente sorseggiando il mio caffè.

"Io sono speciale e tu no, io sono incredibilmente instancabile e tu no, io sono nata per fare questo-" m'interruppe lanciandomi un'occhiata gelida.

"io anche Martinez" quei suoi occhi verde smeraldo avrebbero potuto uccidere chiunque, facevano concorrenza ai miei.

Aya ci guardava leggermente divertita mentre Adam e Wiam dormivano con la testa appoggiata sul tavolo della mensa, non so quanto potessero stare comodi.

"Lo puoi  spiegare a me Lay?" chiese la mia migliore amica con un sorriso sulle labbra, aveva delle brutte occhiaie che rovinavano il suo viso angelico e incredibilmente bello.

"Cosa?" chiesi guardandola.

"Come fai ad essere di buon umore alle 6 di mattina?" domandò sbadigliando, in fondo lo sapevano, sapevano tutta la mia storia e di come a tutto quello non mi ci ero mai dovuta abituare, perchè per me è sempre stata la normalità.

Per loro però è comunque strano, contro ogni legge umana, che la mattina fossi così sveglia ed esuberante. In realtà non sapevo spiegarmelo neanch'io, quindi recitavo la parte della ragazza dai poter sovvranaturali.

"Non sorprendetevi, lo so che avere un'amica come me è difficile ma dovreste essere abituati dopo tutto  questo tempo" vantarmi mi riusciva incredibilmente bene.

Aya, che mi conosceva forse più di tutti, mi resse il gioco: "pensa che la mia stanza è tappezzata da foto tue, sei un mito Kay"

James alzò gli occhi al cielo. "Voi ridete  ma Derek, quello del terzo grado, ha seriamente delle foto tue in camera"

Aprì leggermente la bocca posando il caffè sul tavolo, Aya ridacchiò.

"Dove cavolo ha preso le mie foto?" domandai.

James e Aya mi guardavano sorpresi.

 "E tutto quello a cui riesci a pensare? Potrebbe essere uno stalker o altro" disse Aya scioccata.

Beh aveva ragione, forse dovevo rivalutare le mie priorità ma poco m'importava di Derek e delle sue manie da stalker, fino a prova contraria chiunque poteva decidere come arredare la propria camera e quali foto appendere sui muri, se poi quelle foto ritraevano me non potevo che esserne felice.

"E per rispondere alla tua domanda, ricordi il profilo su instagram e su qualsiasi altro social che Mr. Turner ci ha impedito di creare? Beh penso che Derek si sia fatto un giro sul tuo profilo instagram" spiegò James con un piccolo sorriso accusatore.

Alzai gli occhi al cielo.

 "Il mio profilo instagram è il minore dei mali e poi ho 17 anni e siamo nel 2017, Mr. Turner deve rivedere le sue regole"
 

"Sei una spia Kay, devi tenere un profilo basso" Aya diede ragione a James, che continuava a rifilarmi occhiatacce, era decisamente di cattivo umore quel giorno.

"E non postare foto sui tuoi outfit del giorno" aggiunse il mio amico dagli occhi verdi.

Prima di dire qualcosa mi sporsi sul tavolo e arrivai ad un centimetro dal viso di James.

"Quindi guardi il mio profilo?" dissi con un piccolo sorriso malizioso.

James arrossì di colpò. "Cos- no!"

Sorrisi ancora di più. " E allora come fai a sapere dei miei outfit?"

Aya intanto ridacchiava.
A salvare James fu Mr. Turner che entrò nella mensa vuota con passo pesante.
Diedi un colpo in testa ad Adam per svegliarlo, alzò di scatto la testa guardandosi intorno e quando vide Mr. Turner avanzare verso di noi si mise composto sistemandosi la sua bellissima chioma di capelli dorati.
Adam era un vero schianto, come James d'altronde.
Solo che Adam usava la sua bellezza anche nel suo lavoro  mentre James non sembrava nemmeno accorgersi di quanto bello fosse.
Lanciai un'occhiata a Wiam che si stava legando i capelli in una coda alta, sorrisi ad Aya che aveva avuto la mia stessa intuizione ed era stata efficace e immediata a svegliare Wiam, che quando dormiva doveva essere lasciata stare.
Mr Tuner ci raggiunse e ci osservò uno ad uno.

"Cosa sono quelle facce? Vi vedo davvero contenti di tornare a lavorare" ci rivolse un sorriso ironico.

Non era esattamente un tipo simpatico, ma era anche grazie a lui se eravamo una delle migliori squadre del quinto grado, ovvero il grado delle apprendiste spie.

"L'allenamento di ieri vi ha stancato? Poveri tesori" ci prendeva in giro girando intorno al tavolo osservandoci attentamente.

"Oggi vi allenerete il doppio per quello che vi aspetta sta sera, è la vostra prima missione dopo quello che avete combinato e se fallite passerete altri 4 mesi nella base ad allenarvi continuamente e mi assicurerò personalmente che non sia affatto divertente" disse lanciandomi un'occhiata, era a conoscenza della mia passione e determinazione, come tutti nella base lì.

Conosceva il punto debole di chiunque e sapeva come punirci, ma quella sera non avremmo fallito.
Eravamo i migliori in circolazione e sapevamo fare bene il nostro lavoro.

"...concentrati e attenti, nessuna distrazione" alzò la voce mentre sbatteva i pugni sul tavolo proprio accanto a me.

"Nessuna distrazione, lo capisce signorina Martinez?" sentivo il suo alito caldo sul collo e rabbrividì.

Tutti avevano gli occhi puntati su di me.

 "si" risposi.

Era meglio non fare arrabbiare Mr Turner, volevo continuare ad essere la sua preferita.
Si allontanò da me continuando il suo discorso, che in realtà avrebbe dovuto spronarci mentre a giudicare dalle facce dei miei compagni spaventava e basta.
"Dovete recuperare un oggetto, è un microcip contente informazioni importanti che riguardano l'A.S.C , non sappiamo cosa esattamente ne vuole fare il proprietario ma meglio prevenire che curare. Andrete a Los Angeles e ovviamente non sarete voi gli unici a cercare di recuperare il microcip, ci proverà la squadra della base in Cansas, quella della base in Mississipi e quella della base in California. A l'A.S.C non importa chi riuscirà ad impossesarsi del microcip, l'importante è che torni nelle nostre mani. Chiaramente per noi è l'opportunità per dimostrare che siamo i migliori, le spie apprendiste meglio addestrare, pronte al giuramento chiaro?"

Guardò in faccia ognuno di noi per trovare conferma, io sorrisi.
Amavo le sfide e non sarebbe stato difficile battere le altre squadre.

"Ora veloci, andate a vestirvi. Nell'arena tra 10 minuti"


La base dell'Arizona era costruita sottoterra, come tutte. Era il luogo più sicuro e mai nessuno avrebbe dubitato che sottoterra avesse luogo una delle più segrete associazioni d'America.
L'A.S.C comprendeva cinque piani, ognuno caraterizzava il grado di appartenenza.
Il primo piano era per i bambini, appena reclutati dall'A.S.C, venivano sottoposti a esami continui per testare la loro intelligenza e per capire a che punto arriverebbe la loro lealtà, non potevano permettersi di istruire possibili traditori. E a parer mio il primo era il grado più duro, nessuno si fidava di te e ogni giorno dovevi dimostrare quanto valevi.
Di solito erano bimbi orfani, abbandonati o semplicemente scappati di casa, senza uno scopo nella vita. L'A.S.C li controllava, valutava le loro possibilità e mandava qualcuno a metterli alla prova, sfidandoli o fingendo di voler far loro del male, una volta dimostrato di essere un minimo dotati venivano presi e la loro casa diventava la base che si trovava nella loro città, ogni città americana ne possedeva una e la più importante si trovava a Washington, nei pressi della casa Bianca, ovviamente.
I bambini dopo aver superato gli esami del primo grado passavano al secondo, e così via.
Non era facile riuscire ad abituarsi alla vita della base, il covo era un posto immenso ed erano molte le zone a cui l'accesso era vietato.
Il metodo migliore per spostarsi era usare gli innumerevoli ascensori, trovandoci sottoterra era il mezzo più comodo e veloce.

Erano da poco passate le 6.30 e in giro si vedeva poca gente, la base operativa del covo si svegliava definitivamente alle 8.
Tutti gli altri ragazzi dormivano nel loro piano e con loro i loro allenatori e stimolatori.
Il nostro invece era sparito, lo avremmo sicuramente trovato nell'arena.
Diedi un'occhiata dietro di me e mi resi conto che la mia squadra era composta da morti viventi.
Ci fermammo davanti l'ascensore, schiacciai con impazienza il pulsante.
Eh si, pure all'interno di uno dei centri più avanzati e segreti d'America bisognava aspettare l'ascensore.
Roba da matti.
Approfittai di quel tempo per girarmi e risvegliare i miei compagni.
Aya aveva la testa appogiata sulla spalla di James mentre Wiam e Adam si sorreggevano a vicenda.

"Per essere una delle squadre apprendiste più brave d'America fate schifo" dissi incrociando le braccia.

Il primo a fulminarmi con lo sguardo fu James, ed era circa la sesta volta nel giro di un'ora.

"Sono le 6.30 di mattina, sono un essere umano e voglio dormire dannazione" borbottò Wiam tenendo gli occhi chiusi.

Adam si passò una mano tra i capelli posando lo sguardo su di me, mi rivolse uno dei suoi migliori sorrisi.
Ricambiai.
Le porte dall'ascensore si aprirono e rivelarono quattro mura ricoperte interamente da specchi, qualcuno avrebbe trovato fastidioso il fatto di essere circondati da specchi che riflettevano qualsiasi cosa tu facessi ma per il mio ego smisurato era un gran piacere.
Fu la prima ad entrare, gli altri mi seguirono.

"Piano -5" sussurrai  al macchinario dell'ascensore.
Pochi secondi e incominciò a scendere.
Mi guardai allo specchio e sistemai la mia coda di cavallo.
Gli occhi incredibilmente verdi spiccavano sulla mia pelle leggermente olivastra, in perfetto contrasto con il nero dei miei capelli.

"Piantala di guardarti allo specchio Kay, si spaccherà"

James, simpatico.

Prima di potergli rispondere le porte dell'ascensore si aprirono e rivelarono l'enorme entrara dell'arena.

"Il mio posto preferito" pensai sorridendo.

L'ingresso era pressochè vuoto, se non per qualche addetto alle pulizie che puliva il pavimento lentamente, senza alcuna voglia.
Li sorpassamo e una volta entrati  ci dividemmo, i maschi a destra e le femmine a sinistra.
I nostri erano dei normali spogliatoi, se non per gli innumerevoli armadietti che erano a riconoscimento vocale.
Ognuno di loro rappresentava  le ragazze del quinto grado, tra cui io, Aya e Wiam.
Mi avvicinai con passo svelto al mio superando le mie amiche.

"Kayla Martines, 17 anni, quinto grado" successivamente la serratura scattò e l'armadietto si aprì.

Sentì dietro di me Aya e Wiam fare la stessa identica cosa.
Mi cambiai velocemente, indossai la solita tuta d'allenamento che comprendeva un paio di pantaloncini, una canottiera, e un paio di sneakers.
Era decisamente comoda, attirava molti più sguardi del dovuto e il colore della tuta era molto discutibile, non andavo pazza per il viola acceso.
Aya aiutava Wiam a prepararsi passandole i vestiti mentre lei sbadigliava ancora assonata, lanciai un'occhiata divertita ad Aya e le superai uscendo dallo spogliatoio.
L'arena era il mio luogo preferito, in quel posto non c'erano vie di fuga.
Potevi solamente allenarti e dimostrare a tutti che eri il migliore, battendo i record di tempo, allenarti in continuazione e sviluppare tutte le caratteristiche di una spia perfetta: profilo basso, agilità, rapidità e ovviamente diventavi un ottimo combattente, io personalmente ero molto brava.
Mentre raggiungevo Mr. Turner, già visibilmente irritato per il nostro ritardo, lanciai un'occhiata alla zona della piscina e vidi Alan Robin uscire dall'acqua.
Il suo possente torso era ricoperto da goccioline d'acqua che rendevano la visione ancora più piacevole, era uno schianto e mi stava rivolgendo un sorriso.
Tra pochi giorni avrebbe fatto il giuramento per diventare spie a tutti gli effetti, sebbene non lo conoscessi bene ero eletrizzata per lui.
Continuò a tenere lo sguardo su di me, quasi per invitarmi a raggiungermi ma serviva ben altro di un bel ragazzo per distrarmi dall'allenamento.

"Layla ha fatto colpo" esclamò Aya frecciandomi vicino e superandomi.

Prima di poter rispondere o  reagire Wiam le corse dietro passandomi vicino "Di nuovo, che novità"

Ridacchai e le raggiunsi velocemente.

"Dove diamine sono i vostri compagni?" Mr. Turner era furioso, camminava avanti e in dietro guardando l'orologio.

Luke ci sorrise alzando gli occhi al cielo per il comportamento esagerato del suo capo.
Luke era il responsabile dell'arena, si occupava dell'arena e affiancava tutti i tutori delle varie squadre per gli allenamenti.
Aveva un viso che irradiava fiducia e gentilezza ma in campo era un mostro, riusciva a sbatterti a terra nel giro di 2 minuti.
Ecco perchè continuo a vantarmi, a distanza di mesi, di averlo battuto nelle gare annuali della base.

"Tutto bene ragazze?" mi guardò sorridendo dolcemente, forse si soffermò un pò troppo su di me e le ragazze subito iniziarono a tirarmi  gomitate.

Erano convinte che quella volta avevo vinto solamente perchè pensavan che Luke avesse un debole per me.
Che avesse un debole per me era probabile, ma che avessi vinto perchè lo aveva voluto lui no.

"Sisi tu Luke?" Aya rispose rivolgendomi uno sguardo malizioso.

Alzai gli occhi al cielo.

"Bene, oggi abbiamo parecchio da fare. Il vostro ritorno in scena sarà assurdo"

Lo guardai e sorrisi rendendomi conto che non ero l'unica ad essere eletrizzata.

"Luke vai a vedere dove sono quei due, sto perdendo la pazienza"

5 minuti Luke tornò con James e Adam,  a quanto pare erano stati sommersi dalle ammiratrici.
Jams era innervosito e a disagio mentre Adam aveva il solito sorriso spavaldo.

"Mettetevi a lavorare razza di idioti se non volete che la squadra della California vi soffi via il lavoro di sta sera"

Il solo pensare alla squadra di Bieber mi infastidì terribilmente.

"Iniziate con una sessione di 20 e poi andate aumentando, io vi spiegherò passo per passo"

Andai a terra e iniziai i piegamenti, cercando di stare al passo di Mr. Turner.

"Andrate in un quartiere di Hollywood, l'Hotel si chiama 'Lecharme', i propretari sono due francesi di circa 40 anni. Quelle sotto copertura sta volta saranno Wiam e Layla, prenderanno il posto delle ballerine della danza del ventre e l'unica cosa che devono fare è riuscire a distrarre i presenti, solo questo chiaro dolcezza? Niente atti eroici"

 Si posizionò vicino a me riferendosi all'ultima volta che eravamo stati mandati in missione, annuì reprimendo la voglia di fargli notare che era grazie a me se James e Aya erano vivi ma evitai.

Riprese a passeggiare tra noi "Wiam piega quelle braccia o ti faccio pulire il bagno dei maschi per due mesi di fila"

Non potevo vedere la sua faccia ma ero sicura che stesse sbuffando.

"Il nostro uomo è sulla cinquantina, bianco e con una cicatrice sul volto. Sappiamo con certezza che ha sempre il cip con se, Adam si occuperà di avvicinarlo e tenerlo sotto controllo, Wiam e Cam lo seguiranno a fine serata e si occuperanno di recuperare il cip indiscretamente, sempre che le altre basi non vi superino, dovete essere proni a tutto idioti"

Mi misi a sedere dopo aver finito i primi 35 piegamenti.

"Il suo modo di spronarci è discutibile" gli feci notare.

Mi incenerì con lo sguardo "Chiudi il becco Martinez, sei pronta a rivedere il tuo migliore amico?" mi rivolse un sorriso palesemente finto.

"Prontissima signore, lo sa meglio di me" non era la risposta che si aspettava, sapeva che parlare di quel bastardo di Bieber mi infastidiva ma ormai avevo capito il suo gioco.

Gli altri mi fissavano divertiti e persino Mr Turner valutava come ribattare.

Tornai a fare i piegamenti aggiungendo "Bieber può baciarmi il culo".

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: chimera123