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Autore: Mary J Tyrell    28/03/2017    4 recensioni
[SasuSaku | Basata sull'ultima puntata dell'anime]
«Sasuke-kun...» Soffiò a fior di labbra, le sue parole amare cullate dal venticello ormai pomeridiano che le accarezzava la pelle diafana.
La nostalgia la pervase al punto di spingerla a cercare, invano, il volto dell'amato tra la folla immensa. Sospirò. Non aveva visto alcun viso pallido, nessun vitreo sguardo di pece, nessuna scompigliata chioma corvina, nessuna figura alta e spettrale ammantata di nero.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Seguiva con lo sguardo i delicati petali di ciliegio che, lenti e morbidi, cadevano dai rami al prato scintillante di rugiada.
La dolce brezza primaverile sollevava il suo vestito roseo e le scompigliava il caschetto che con tanta cura aveva acconciato quella mattina.
Ascoltava il brusio delle conversazioni, lo sgorgare moderato dell'acqua della fontana al centro dell'immenso giardino, il cinguettio degli uccelli che passavano di là e sembravano fermarsi per pochi istanti, anch'essi colpiti dall'aria di giubilo che si respirava in quel luogo così raffinato e suggestivo, prima di volare via verso destinazioni ignote.
Cosa le prendesse per formulare certi pensieri surreali era oscuro anche a lei, immobile tra la gente, gli occhi smeraldini svuotati di ogni luce ed emozione, le labbra sottili dischiuse in un'espressione assente.
«Sakura, qualcosa non va?» 
Sussultò non appena venne strappata dal suo stato di catarsi. Quella voce le pareva familiare, ma non riuscì a riconoscerla finché non si voltò, trovandosi davanti un paio di preoccupati occhi glauchi che la scrutavano analitici, uno di essi in coperto da un luminoso ciuffo biondo che pareva catturare ogni singolo raggio di luce solare.
«Oh, Ino...»
«Sei sicura di stare bene? Sei strana.»
«Tranquilla, non è niente.» Si affrettò a rassicurare la giovane e bella amica, ma il suo tono aleatorio e tremulo non passò inosservato. «Non preoccuparti.» Aggiunse poi, e si sforzò di sfoggiare il sorriso più genuino che potesse fingere.
Dopo qualche veloce convenevole, si allontanò da Ino e dalle ragazze che si stavano radunando attorno a lei. 
Si rintanò all'ombra di uno degli svariati alberi di ciliegio in fiore che abbellivano il giardino, laddove nessuno avrebbe fatto caso a lei.
Sospirò, delusa di aver lasciato che l'angoscia la pervadesse in un giorno così speciale. Si era ripromessa, in quelle ultime settimane, di rendere ogni cosa magnifica. Naruto era il fratello che non aveva mai avuto, in fondo; meritava che quello del suo matrimonio fosse un giorno perfetto. 
E sembrava esserlo, sembrava esserlo per tutti, tranne che per lei. Quando aveva scoperto che le nozze si sarebbero svolte lo stesso giorno del suo compleanno, non vi aveva badato molto. Aveva ricevuto decine di auguri, in fondo, e aveva sorriso e ringraziato cordialmente ogni singola volta.  
Sebbene non fosse lei la persona più importante all'evento, nessuno l'aveva dimenticata nemmeno per un istante, rimembrava ogni volta che aveva bisogno di allietarsi. E funzionava, era rimasta serena fino a pochi minuti prima, quando aveva finalmente realizzato che ciò non era del tutto vero. Qualcuno l'aveva dimenticata, le sussurrò il suo subconscio, gettandola nella più totale malinconia. 
«Sasuke-kun...» Soffiò a fior di labbra, le sue parole amare cullate dal venticello ormai pomeridiano che le accarezzava la pelle diafana.
La nostalgia la pervase al punto di spingerla a cercare, invano, il volto dell'amato tra la folla immensa. Sospirò. Non aveva visto alcun viso pallido, nessun vitreo sguardo di pece, nessuna scompigliata chioma corvina, nessuna figura alta e spettrale ammantata di nero. 
Scrollò le spalle esili e si lasciò andare a un altro sospiro, ma quella volta sorrise, rassegnata. Era stato solo un momento di debolezza. Sasuke non c'era al matrimonio e mai avrebbe presenziato. E andava bene così. La cosa più importante, quel giorno, non erano i suoi auguri, bensì la felicità dei due sposi e il loro amore finalmente coronato.
Si fece coraggio e tornò da Ino, la quale rimaneva seduta su una delle bianche panchine allineate lungo il perimetro del prato. 
«Hey, Ino.» Aveva appoggiato le mani allo schienale e si era sporta in avanti. «Scusa se ti ho fatta preoccupare. Ora sto bene davvero.»
Senza nemmeno aspettare l'invito della bionda, si sedette accanto a lei, e fu soltanto questione di attimi prima che le due iniziassero a conversare. Sakura si era vista nella posizione di doverla ringraziare. Parlare con lei era sempre stato il miglior rimedio contro qualsiasi sofferenza potesse provare, ma questo, davanti a una persona vanitosa come quella che ardiva a definire la sua migliore amica, non lo avrebbe mai ammesso.


Era successo tutto in grande fretta. Persa nelle chiacchiere con Ino, era stata colta del tutto alla sprovvista dall'urlo di "Arrivano gli sposi!" che riecheggiò per il giardino. 
Aveva visto tutti i suoi amici appostarsi il più vicino possibile alle porte dell'edificio dal quale Naruto e Hinata avrebbero fatto il proprio ingresso trionfale, e aveva deciso di unirsi alla calca, preceduta dalla bionda che, come da copione, era sfrecciata via da lei, fulminea, agguerrita ed esaltata come solo Ino poteva essere.
Sakura rimase sola per un istante, separata dalle decine di ninja accalcate metri e metri davanti a lei. Appena fu pronta a raggiungere gli altri, avvistò qualcosa di inusuale vicino alla chioma roseggiante ciliegio che, poco prima, l'aveva vista esalare sospiri di malinconia e celare i ricordi che la cospargevano di amarezza e nostalgia. Vide un uccello che prima non era lì, molto più grande di quelli che svolazzavano sopra le teste degli ospiti quella mattina. Era un falco, aveva constatato dopo essersi avvicinata.
Scrutandolo per un attimo, si accorse che stava reggendo un foglio di carta giallastra tra gli artigli e, dopo un'attimo di incertezza, comprese che era per lei. Vi avvolse attorno le dita e vide il rapace lasciarglielo, prima di riprendere il volo nel limpido cielo terso.
Un dolce presentimento la pervase per un istante, un'illusione che, presto avrebbe scoperto, illusione non era.
"Omedetō", recitavano i sinuosi tratti d'inchiostro sulla carta spiegazzata. "Auguri", vi era scritto a grandi caratteri. 
Strinse il foglio tra le dita, e un rossore traboccante di sentimento le imporporò le guance. 
«Sasuke-kun...»
Aveva ripetuto quel nome, gli occhi smeraldini lucidi di commozione puntati verso la grande distesa celeste dove l'uccello che le aveva recapitato quel messaggio si era avventurato.
Sorrise ancora, stavolta di più. Sulle sue labbra era dipinta la gratitudine che provava per Sasuke, per aver deciso di allietarle la giornata con quel biglietto, per averla rassicurata con solo una parola che no, non l'aveva dimenticata e che sì, lei era importante per lui.
«Sakura! Non vieni?» 
Volse lo sguardo sognante verso la folla acclamante, dove scorse Ino, intenta a sbracciarsi per richiamare la sua attenzione. «Stanno arrivando!»
Sakura fu svelta a riporre il biglietto nella borsetta che si era portata dietro e accorrere ad assistere alla venuta degli sposi. «Arrivo!» 
Mentre reggeva il vestito nella sua impaziente corsa, le venne da pensare che fosse davvero un peccato che Sasuke si stesse perdendo quel momento. Ma andava bene così. Sapeva che, ovunque lui fosse, stava pensando a lei e a tutti quanti, proprio come se fosse insieme a loro. E andava bene così.
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