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Autore: Mick_ioamoikiwi    29/03/2017    2 recensioni
Le labbra di Konan ci misero pochi secondi prima di incontrare quelle morbide e calde di Yahiko. Fu un bacio passionale e al contempo dolce, che mostrava i diversi sentimenti che si nascondevano dentro di loro.
Nagato assistette all’intera scena nascosto dietro il muro del parapetto, mostrando poi un meraviglioso sorriso sincero rivolto al vuoto sopra di sè. Alla fine ce l'abbiamo fatta, Jiraya-sensei. Il Sole ha finalmente incontrato la Luna. Pensò per poi scendere verso il piano di sotto.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Konan, Nagato Uzumaki, Yahiko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Hiden ~ il canto dei sopravvissuti'
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Il Sole che incontra la Luna
 

Aveva osservato quei grossi nuvoloni grigi e scuri passare docili e lenti per giorni interi. Il cielo, in quelle lunghe settimane cariche di pioggia, non aveva mai accennato nemmeno per un istante a far uscire un piccolo raggio di sole.
Quel meraviglioso fiore di carta rossa che stava stringendo tra le mani si era completamente inzuppato nell’ultima mezz’ora, mentre il freddo umido e pungente gli penetrava fin dentro le ossa, facendolo rabbrividire ogni secondo che passava. Gli occhi marroni erano continuamente puntati verso quella piccola opera d’arte stretta tra le mani mentre le sue guance si stavano infiammando. Eppure nel suo cuore, che continuava a battere all’impazzata quasi a volergli saltare fuori dal petto, Yahiko avrebbe giurato di sentire un tepore caldo e familiare. Un calore così avvolgente che riusciva a fargli dimenticare tutti i malumori e i drammi vissuti nell’ultimo periodo della Terza Grande Guerra Ninja.
Si alzò in piedi, accennando un breve sorriso rivolto verso il cielo plumbeo. «Da quanto tempo sei lì a fissarmi?» Chiese.
Nagato uscì allo scoperto, con sguardo colpevole. «Da un po’.» Disse impassibile com’era nella sua natura. «Hai mai pensato di dirglielo?» Chiese avvicinandosi ma rimanendo comunque ad una certa distanza dal suo compagno d’arme.
Yahiko sospirò, guardando l’origami posto sul suo palmo. «Non credo che sia una buona idea. Temo di non essere-»
«Tu hai paura, te lo leggo negli occhi quando state in disparte a parlare però tu hai sempre quello sguardo da pesce lesso sul viso quando ti sorride. Solo un idiota non capirebbe che sei innamorato perso di Konan.»
Yahiko cominciò a sudare freddo mentre le guance tornavano a imporporarsi. «I-io… n-non-»
Nagato gli sorrise ampiamente. «Ce la puoi fare. Dopotutto, tu sei il nostro leader e io ho piena fiducia in te.» Disse per poi allontanarsi al sentire la voce della ragazza che si avvicinava.
Il ragazzo non fece neanche in tempo a controbattere che la chioma blu di Konan spuntò dall’apertura sul parapetto. Yahiko sentì tutti i muscoli del corpo irrigidirsi; a stento riusciva a respirare mentre il cuore cominciò a battere velocemente, nemmeno dopo il più intenso degli allenamenti con Jiraya-sensei gli era successo.
«Eccoti finalmente! Ti stavo cercando.» Disse lei avvicinandosi. La lunga tonaca nera e rossa rasava il pavimento e ondeggiava docile al vento freddo.
«Ah, d-davvero?» Chiese titubante lui, nascondendo la mano con l’origami dietro la schiena. «Di cosa h-hai bisogno?»
Konan lo squadrò per bene, il suo sguardo magnetico sembrava scavare nel più profondo lato dell’anima del ragazzo che le stava davanti. «Stai bene? Ti vedo strano. Se non ti conoscessi così bene penserei che mi stai nascondendo qualcosa.» Chiese poi preoccupata.
Il ragazzo si sentì punto sulla carne viva. Si rassegnò all’idea di doverle parlare, in fondo lei era capace di venire sempre a conoscenza di tutto quindi era inutile continuare a comportarsi così. Le fece vedere l’origami completamente zuppo, con sguardo quasi colpevole e tirato.
Konan sembrò sorpresa ma gli sorrise dolcemente. «Non preoccuparti Yahiko. Non è un problema se si è bagnato, te ne faccio un altro.» Disse allegra.
Yahiko la guardò sorridendo, nonostante dentro di lui si stesse scatenando il temporale più potente di sempre. «Non è per l’origami, Konan.» Disse con voce piatta. Lei lo guardò con le labbra dischiuse, confusa più che mai. «In questo dannato paese continua a piovere da quando siamo nati.» Disse per poi deglutire. Non sapeva bene cosa dire anche perché, in fondo, aveva una paura folle di ricevere un secco no come risposta e di fare la figura dell’idiota e, come se non bastasse, la gola secca gli stava facendo il solletico. «Ma quando sono con te è come se al posto di queste nubi grigiastre ci fosse un sole meraviglioso.» Proseguì sempre più incerto. Si sentiva così impacciato… che razza di leader poteva essere se a stento riusciva a fare una dichiarazione d’amore?
Konan però lo guardava dolcemente: non aveva mai visto il suo Yahiko in quel modo. Già, lui era il suo Yahiko fin da quando erano piccoli e indifesi ma nemmeno lei aveva mai avuto il coraggio di dirgli quali sentimenti si celassero nel suo cuore, perché fuori c’era la guerra e Yahiko era un giovane e intraprendente sognatore a capo di un’organizzazione che voleva portare la pace nel mondo. Come poteva pensare lei di intromettersi in tutto quello?
«Tu sei sempre stata il mio Sole durante la pioggia, Konan.» Disse poi lui tutto d’un fiato riportandola alla realtà. Il cuore batteva ancora più forte e ora che aspettava una risposta dalla donna che amava, i secondi di silenzio parevano ore di fronte a quegli occhi magnetici.
Konan si morse il labbro prima di fare un gesto avventato, sentì le guance infiammarsi ma il suo sorriso faceva già trasparire la sua risposta. Si alzò in punta di piedi fino a incontrare le labbra morbide di Yahiko che ricambiarono con passione e al contempo timidezza quel bacio dolce e cercato da fin troppo tempo per poi stringere la sua donna a sé con gli occhi lucidi di felicità.
 
Nagato assistette all’intera scena nascosto dietro il muro del parapetto, mostrando poi un meraviglioso sorriso sincero rivolto al vuoto sopra di sè. Alla fine ce l'abbiamo fatta, Jiraya-sensei. Il Sole ha finalmente incontrato la Luna. Pensò per poi scendere verso il piano di sotto.
 
Pochi istanti dopo, tra le nubi si fece strada un flebile raggio di sole. 
   
 
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