Crossover
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Autore: Shakuma92    06/06/2009    4 recensioni
“Quando la terra sarà macchiata del sangue degli umili e l’onore sparirà nel vuoto, il Re Dorato, il Portatore della forza e il SenzaPace si leveranno per spezzare le catene e allora il Mostro Nero sarà libero e al rombo dei suoi passi i pilastri del cielo vacilleranno e tremeranno.
Il coraggio e la crudeltà si peseranno sulla bilancia e il destino sarà scritto, tra lacrime e sangue la scelta sarà fatta"
Tre eroi in cerca del loro destino tra battaglie, lacrime e risate in un grande viaggio carico di sorprese e colpi di scena, avanti fino alla fine del mondo.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Nemu rimase a guardare i tre fino a quando non scomparvero oltre i cancelli.
Sospirò.
Che razza di gente rumorosa, non lasciavano nemmeno il tempo di parlare.
Una brezza leggera le accarezzò il volto, scompigliandole lentamente i corti capelli neri e facendo fare buffe acrobazie alla sua treccia.
Rimase un istante ad assaporarla, grata per quel istante di frescura concesso dal caldo afoso.
Si riscosse, ricordandosi quante cose aveva da fare ancora.
A malincuore si voltò e, camminando lentamente, rientrò nel palazzo.
La porta del suo ufficio si chiuse dietro di lei con un tonfo che risuonò per il corridoio deserto.
La vista della sua scrivania sommersa di documenti la fece sussultare leggermente, le sembrava fossero di meno.
Stava per sedersi, quando uno specchio, che chiunque avrebbe scambiato per un semplice ornamento, fissato ad una parete si illuminò.
- Nemu- chiamò bruscamente una voce stridula proveniente dall’oggetto - Vieni a rapporto, muoviti-
La ragazza prontamente si alzò dalla sedia e si mise di fronte allo specchio.
- Sono qui, Mayuri-Sama- rispose umilmente, con un lieve inchino.
L’immagine si deformò più volte e quando alla fine prese una forma definita, l’uomo dalla maschera bianca fissava con una certa impazienza la sua sottoposta.
- A quanto vedo per una volta sei arrivata subito- commentò Mayuri irritato.
Nemu abbassò il capo con riverenza - Siete troppo buono, Mayuri-Sama- disse con una sfumatura quasi impercettibile di tristezza nella voce.
- Lo so, lo so- disse Mayuri annoiato - Veniamo alle cose serie, sono partiti?-
- Si, Mayuri-Sama, proprio in questo momento- confermò la ragazza.
Sul volto dell’uomo mascherato si allargò un ghigno a dir poco satanico.
- Molto bene, il re sarà estremamente soddisfatto-
- Ne sono lieta, Mayuri-Sama- si complimentò Nemu pacatamente.
Mayuri la fulminò con lo sguardo - Tu, vedi di essere meno lieta e di lavorare più in fretta, mi risulta che moltissime pratiche debbano essere ancora consegnate-
- Mi dispiace, Mayuri-Sama, rimedierò al più presto-
- Sarà meglio- la seccò impassibile l’uomo mascherato, poi riprese - Ora devo andare, mi raccomando…-
- Mayuri-Sama, se mi permette..- lo interruppe educatamente la ragazza, ma si pentì subito delle sue parole nel vedere gli occhi a palla del suo superiore venire attraversati da un lampo di pura indignazione e il suo volto tremare per la rabbia, temette che l’avrebbe rimproverata violentemente e invece al contrario di ogni aspettativa il suo tremore si arrestò.
- D’accordo, parla pure- sibilò con il furore mascherato a stento.
Nemu capì che insieme a lui doveva esserci qualcuno da cui non voleva farsi vedere mentre perdeva le staffe, cosi pensò di approfittarne…non troppo.
- Ecco- tentennò insicura - Io avevo lasciato sulla mia scrivania 85 documenti da compilare, e invece adesso ce ne sono minimo 396, e mi chiedevo come mai- concluse, sperando di non aver tirato troppo la corda.
- Capisco- sospirò Mayuri, e non si capiva se era affiliazione o pietà - Sicuramente sarà stato quel perdigiorno del tuo collega, mi chiedo come mai non l’ho ancora ucciso- le ultime parole furono dette a bassa voce.
- Come, Mayuri-Sama?- chiese Nemu, alquanto sconvolta.
- Niente, niente- la liquidò l’uomo con un gesto annoiato della mano - Ora, però basta parlare, il re in persona mi attende, voglio essere costantemente informato degli spostamenti di quei tre barbari fino a che è possibile, chiaro?-
- Chiarissimo, Mayuri-Sama, sarà fatto- assicurò Nemu ubbidiente.
Mayuri si esibì nel suo inquietante sorriso a trentadue denti - Bene- detto questo la sua immagine sparì e la superficie dello specchio ritornò ad essere lucida.
Nemu sospirò e andò a sedersi alla scrivania.
Non si fece nemmeno in tempo a prender il primo foglio che un fracasso tremendo proveniente dal corridoio rimbombò per tutta la stanza.
Un altro sospiro.
- Sam, dato che mi hai lasciato tutto il tuo lavoro, potresti almeno fare silenzio?-la sua voce era ironica, ma senza rancore.
Da fuori si sentì “Cacchio, mi ha beccato”, poi un rumore di passi veloci che terminò con un altro frastuono e una lunga serie di imprecazioni.
Un altro sospiro sfuggì a Nemu, mentre si voltava verso la finestra aperta.
Il suo sguardo inquieto affogò nel blu sconfinato nel cielo, in lontananza si vedevano le fioche forme delle montagne.
Sentiva un cattivo presentimento, come se le fosse sfuggito qualcosa di estremamente importante.
- Meglio non pensarci- si disse alla fine e tornò a concentrarsi sul suo lavoro lasciando da parte ogni altro pensiero.

- Come ci arriviamo fino al regno di Lenne?- Con queste parole Naruto espose il problema che lo stava assillando da quando erano usciti in strada.
- Troverò qualche modo- rispose Riku annoiato.
- Che significa troverai? - Naruto si inchiodò sul posto, la sorpresa che usciva dalla sua voce era palpabile -Guarda che siamo in tre- ricordò indicando anche Sauro che camminava perso nei suoi pensieri.
- Significa che non voglio che mi seguiate- lo seccò Riku con uno sguardo gelido - Mi sareste solo d’intralcio-
- Cosaaaaa??? Ma sarai tu l‘intralcio- gli urlò Naruto arrabbiatissimo, agitando i pugni.
- Quanto sei rumoroso- Riku era irritato - Stà zitto-
- COSA?!? MA IO TI AMMAZZO!!!-
- Ma è già ora di pranzo?-
Naruto e Riku smisero di bisticciare e si voltarono contemporaneamente verso il gigante che aveva parlato.
Sauro stava guardando il sole, con una mano poggiata sulla fronte per schermare gli occhi dai raggi troppo forti, sembrava non essersi accorto che i suoi due compagni non andavano per niente d’accordo.
- Cosa?- chiese Naruto incerto.
Sauro lo guardò come se avesse contestato una cosa ovvia - Ho detto che è ora di pranzo-
- Ho capito, ma che cavolo….-
Ma Sauro non lo ascoltava, aveva infilato le sue grandi mani nella barba ispida come filo di ferro e dopo un paio di secondi ne tirò fuori un oggetto molto voluminoso.
Lo appoggiò al lato della strada, Naruto capì che si trattava di una coperta avvolta intorno a qualcosa.
Il gigante cominciò a svolgerla e in poco tempo tutti e tre si ritrovarono a osservare un incredibile massa di cibarie dall’aspetto incredibilmente invitante, e su tutto troneggiava un arrosto, probabilmente di cinghiale, che spandeva nell’aria un profumino che metteva l’acquolina in bocca.
- Non si ragiona a stomaco vuoto- proclamò Sauro, sedendosi al bordo della coperta e facendo segno agli altri due di imitarlo.
Naruto si ricordò improvvisamente che non mangiava nulla da quella mattina, e a confermarlo lo stomaco brontolò sonoramente emettendo un richiamo imperioso.
- Fame?- ghignò Riku, sentendo il suono.
- No, niente affatto- si schermì Naruto con orgoglio.
Intanto Sauro aveva cominciato a mangiare, la sua prima scelta era stata proprio l’arrosto che adesso spariva boccone dopo boccone nelle sue grandi mascelle.
- Beh? Che aspettate? Servitevi!- li invitò entrambi a bocca piena e tornò ad affondare i denti nella carne profumata.
Naruto rimase qualche istante incerto tra la fame e l’orgoglio, ma alla fine optò per la prima.
- Meglio non digiunare- pensò e si sedette.
Dopo un primo attimo di indecisione prese dal mucchio un cosciotto di carne dorata, se lo girò un paio di volte in mano e poi lo addentò.
Era buonissimo. Anzi di più, superlativo.
In due morsi lo aveva già finito e si ritrovò più affamato di prima.
Afferrò una scodella, che somigliava più ad un secchio, piena di zuppa e ne assaggiò un sorso.
Anche quella era deliziosa e perciò cominciò a berla a grandi sorsi.
Riku osservava i due ingozzarsi come un reggimento di soldati che non mangia da un mese.
Avrebbe voluto andarsene e lasciarli strafogare fino alla morte, ma era il gigante ad avere gli ordini e senza quelli non poteva andare da nessuna parte.
- Non c’è scelta- sospirò, scuotendo la testa.
Si sdraiò a terra, intrecciando le mani dietro la testa e puntando lo sguardo al cielo.
Ci vollero parecchi minuti, perché il pasto arrivasse alla conclusione,tra primi, secondi, antipasti e dessert.
Ma anche quella processione apparentemente infinita di cibarie finì e ciò fu annunciato da Sauro che si lasciò andare a un poderoso rutto, poi cominciò a tormentarsi i denti con uno stuzzicadenti lungo e appuntito.
Naruto buttò via l’osso ormai ripulito dalla carne e emise un sospiro soddisfatto.
Era pieno come un uovo.
Si guardò attorno e rimase stupito da quanta roba si era mangiato, va bene essere affamati, ma quella montagnola di ossicini era un po’ esagerata.
La sua ispezione culinaria venne interrotta dalle parole secche di Riku.
- Possiamo passare alle cose serie adesso?-
Sauro fece un cenno con la mano.
Sempre con lo stecchino tra i denti, rovistò di nuovo nella sua barba, ma stavolta ne tirò fuori una bottiglia piena di un liquido ambrato e tre boccali di legno, uno tre volte più grande degli altri due.
Li riempì velocemente e ne passò uno a Naruto e uno a Riku che lo accettò senza fare storie.
Il biondo guardò sospettoso la bevanda scintillare sotto la luce del sole.
Guardò interrogativo il gigante, ma prima di potesse aprire bocca Sauro sollevò in aria il suo bicchiere e mormorò qualcosa a bassa voce, poi il suo sguardo tornò sui due che aspettavano.
- Alla salute- disse, recuperando tutta la sua allegria, e tracannò tutta la bevanda in un solo lungo sorso.
Naruto guardò Riku. L’argenteo fece spallucce e bevve anche lui, sembrò apprezzare.
Allora si fece coraggio e portò il boccale alle labbra, il liquido gli scese giù per la gola, fresco e delizioso, diffondendo un sapore molto simile all'arancio.
Lo bevve fino all‘ultima gocia, rimanendo un po’ deluso, quando finì, avrebbe voluto chiederne ancora, ma non sarebbe stato educato dopo essersi mangiato cosi tanta roba, cosi appoggiò il bicchiere tra i rifiuti e si mise in attesa.
- Bene- esordì Sauro con allegria - Adesso che abbiamo mangiato e bevuto insieme, possiamo dire di essere compagni-
- Era per quello?- pensò Riku con una gocciolina che gli scendeva dalla nuca.
- Davvero?- chiese Naruto scettico, non era molto convinto.
- Certo- Sauro annuì con vigore - Secondo le vecchie tradizioni, prima di iniziare un lungo viaggio con nuovi compagni, bisogna brindare insieme, altrimenti sarà funestato dalla sfortuna- disse saputamente.
- Mi pare una cazzata- commentarono contemporaneamente Riku e Naruto scettici.
- Fate come volete- Sauro scosse la testa, come se fossero due casi irrecuperabili - Io vi ho avvertito-
- Ora, però- intervenne Riku seccato, richiedendo attenzione - Se è possibile...-
- Certo- rispose Sauro, sorridendo.
Riku rimase in attesa, guardandolo per qualche istante di silenzio assoluto.
- La lettera- precisò sempre più irritato.
- Oh, ecco cos’era- proruppe il gigante, battendosi una mano tozza sulla fronte. Riku sospirò afflitto, mentre Naruto ridacchiò sotto i baffi.
Ancora una volta le mani di Sauro tornarono a rovistare nella barba, solo che stavolta la ricerca si protrasse per più del solito e man mano che proseguiva diventava sempre più affannosa.
Alla fine Sauro si fermò, un espressione di pura disperazione stampata sulla faccia.
Un presentimento terrificante affiorò prepotentemente nella mente di Naruto.
“ No, non ci posso credere” sbraitò tra sé, gli occhi sbarrati.
Le parole di Sauro mandarono in frantumi tutte le sue disperate speranze.
- Non la ritrovo più-
Calò un silenzio imbarazzante.
- E adesso?- la voce di Naruto lo spezzò.
- Su, su, non è poi cosi grave- disse Sauro, recuperando subito tutto il suo buonumore.
- Ah, no?- Naruto incrociò le braccia scettico -E adesso se arriviamo dalla Sacerdotessa che gli diciamo? Che siamo dei bravi ragazzi e può crederci sulla parola?-
- E perché no?- rise il gigante, davanti alla sua allegria del tutto fuori luogo Naruto sentì l’impellente bisogno di ucciderlo.
- Puoi ritrovarla, vero?- chiese Riku serio, Naruto sobbalzò, era sicuro di aver sentito una leggera minaccia nella sua voce, si voltò verso Sauro, sperando in una risposta affermativa.
- Ehm, certo, ci vorrà un po’, però..- il gigante si grattò la testa, senza che il suo sorriso vacillasse nemmeno per un istante, si era accorto della pericolosità che emanava Riku in quel momento?
- Allora, va bene- l’argenteo sembrava essersi calmato, Naruto tirò un sospiro di sollievo, non era davvero il caso di mettersi a discutere, ancora prima che il viaggio iniziasse.
- Cosi ritorniamo alla domanda iniziale- intervenne, cercando di alleggerire l’atmosfera - Come ci arriviamo al Regno di Lenne?-
- Beh- disse Sauro, tranquillo - Possiamo usare la mia nave-
- Tu hai una nave?- Naruto era sorpreso, e a giudicare dal sopracciglio destro leggermente alzato anche Riku, molto di meno.
-Certo- il classico sorriso a trentadue denti ritornò ad allargarsi sul faccione di Sauro - Non è una fuoriserie, ma qualcosa sa fare- confermò, battendosi orgogliosamente una mano sul petto.
- E dove sarebbe?- chiese Riku sospettoso.
- Appena fuori città, sapete è un po’ appariscente-
Chissà perché quelle parole non parvero a Naruto di buon augurio.
- Allora, possiamo andare- Sauro si appoggiò una mano sul ginocchio e si alzò in piedi, Riku e Naruto lo imitarono. Era tempo di andare.
Tutti gli scarti del pranzo furono infagottati e tornarono nella barba da dove erano usciti.
Poi tutti e tre, con Sauro a fare strada, si avviarono verso l’uscita della città.
Mentre camminavano per le strade deserte, Naruto rifletteva sui suoi nuovi compagni di squadra.
Erano davvero, come dire, strani. Non gli era mai capitato di incontrare gente del genere.
Gettò un occhiata di sottecchi a Riku che camminava con lo sguardo fisso davanti a sé.
- Questo è un asociale- sentenziò sicuro tra sé, il combattimento contro il Droug era stato senza dubbio impressionante, ma alla fine era solo un arrogante antipatico, non sarebbe mai riuscito ad andare d’accordo con lui, ne era certo.
Mentre lo osservava, attento a non farsi scoprire, si ritrovò a pensare che assomigliava davvero a qualcuno che aveva conosciuto tanto tempo prima.
Scosse la testa, per scacciare i brutti ricordi che tornavano a tormentarlo.
- Il passato è passato- mormorò come una preghiera. Quindi passò a Sauro.
Lui era semplicemente..strano.
A parte il suo aspetto improbabile, chi lo aveva mai visto un uomo tanto grande?
A parte il fatto che tirava fuori le cose più impensate da non si sa dove.
A parte il fatto che aveva un sorriso da far accapponare la pelle e lo sfoggiava in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, anche e soprattutto in quelle più inopportune.
A parte tutto questo.
Come cavolo aveva fatto a perdere un documento di importanza capitale come la lettera?
E per di più nella sua barba?
Naruto si perse in queste domande apparentemente prive di senso e risposta, e non fece caso alla strada, finché non raggiunsero i confini di Metrhelant.
- Se devi fare un saluto, fallo adesso- gli raccomandò Sauro, prendendolo in disparte - Non credo che sarà possibile rivedere questa città tanto presto- indicò Riku che continuava a camminare senza guardarsi indietro.- Lui non sembra il tipo per queste cose- detto questo, andò dietro l’argenteo, lasciandolo solo.
Quell’improvvisa consapevolezza colse Naruto di sorpresa, si voltò e indugiò con lo sguardo sulla selva disordinata di case.
In fondo gli dispiaceva andarsene, quella era stata la sua casa per molto tempo e ora la stava lasciando per andare verso un futuro incerto e sicuramente molto più pericoloso della sua carriera di semplice cacciatore di taglie.
Stava barattando una vita relativamente tranquilla con una turbolenta e caotica.
E per cosa?
Per denaro, solo e unicamente per denaro.
Ne valeva davvero la pena?
Rimase un istante fermo, poi si voltò e si mise a correre per raggiungere i suoi due compagni di viaggio e, molto probabilmente, di avventure.
Un sorriso felice gli si dipinse sul volto giovanile. Si, ne valeva la pena. Sicuramente.
E senza dubbio il motivo non erano i soldi.

Nel frattempo una figura coperta da un lungo mantello stava correndo a perdifiato, maledicendo la propria sbadataggine.
Ma in fondo che ci poteva fare?
Aveva visto quei tre mangiare come avvoltoi e le era venuto un languorino, era normale in fondo, no?
Prese con le bacchette una rotellina dalla ciotola di ramen che teneva in mano e se la buttò in bocca, masticandola nervosamente.
Ma dove cavolo erano andati a finire?
Era sicura che ci avrebbero messo un bel po’ per mangiare tutta quella roba e invece non li aveva ritrovati.
Rabbrividì al pensiero di come avrebbe reagito il suo superiore se li avesse persi.
Accelerò la corsa, sfrecciando per la strada veloce come il vento.
Le persone che incrociava non la degnavano di uno sguardo, probabilmente in quel momento la vedevano come una folata di vento invisibile, ma lei non ci fece nemmeno caso, troppo concentrata nel ritrovare le tracce dei tre mercenari che stava seguendo.
Ad un tratto si fermò ad un incrocio, sollevando una nuvola di polvere, ansimava leggermente.
Sospirò di sollievo.
Le tracce di quello grosso erano ben visibili sulla strada polverosa e conducevano fuori città.
Mangiò un po’ di spaghetti, imprecando mentalmente perché erano bollenti, e ricominciò a correre.
Ben presto si lasciò alle spalle gli edifici di Metrhelant che fecero posto ai primi alberi della foresta.
La ragazza mangiava il suo ramen fumante senza nemmeno guardare dove andava, eppure non barcollava mai né rischiava di sbattere contro qualcosa.
Sentiva le aure di tutto quello che lo circondava e questo bastava a compensare i sensi.
Poi ad un tratto si fermò, c’era qualcosa di strano, le tre aure che stava seguendo si stavano muovendo troppo in fretta.
Scelse un albero particolarmente alto e saltò.
Il balzo era perfettamente calibrato e infatti, dopo qualche istante in cui riuscì a vedere tutta la foresta dall‘alto, riatterrò con grazia sulla cima dell’albero.
Si raddrizzò con un sorrisetto spavaldo, e appena alzò lo sguardo, si ritrovò ad anmmirare un enorme ammasso di ferraglia che stava per travolgerla.
- Oh, cazzo- gridò, riabbassandosi precipitosamente.
L’oggetto non identificato quasi le sfiorò la testa, una corrente fortissima d‘aria la investì, ma non venne toccata, e appena fu passato del tutto, potè voltarsi per capire di cosa si trattasse.
Si trattava di un aeronave vecchissima. Era formata da un corpo centrale di forma rettangolare, rattoppato da materiali dai colori diversi che gli davano un immagine molto stravagante, poi dai lati spuntavano due lunghe ali di pelle, bordate da grosse travi di legno che le tenevano insieme.
Una grossa elica arrugginita roteava sulla parte posteriore del velivolo, accanto ad essa c’era un grosso tubo da cui usciva una esagerata nube di fumo nero.
La ragazza si chiese come facesse a volare un trabiccolo del genere, ma la sua attenzione venne subito attirata da un’altra cosa.
Le tre persone che aveva l’incarico di seguire si trovavano proprio su quel aeronave. Lo sentiva distintamente, si trattava di tre aure.
La prima era calma e a suo modo confortante, ferma come la terra, ma anche profonda e insondabile, con il suo carico di segreti, come il mare profondo.
La seconda era calda, quasi bollente e piena di esuberanza, la somiglianza più plausibile che le venne in mente era con il sole, però sentiva anche una strana sfumatura, come una sorta di rammarico silenzioso.
- Proprio come il cielo- Questo fu il pensiero che le affiorò subito in mente.
Poi c’era l’ultima, quella che la incuriosiva maggiormente, perché era gelida e ferma come il ghiaccio, eppure anche volubile e sempre in movimento continuo, senza un momento di calma, come un mare di lava.
- Davvero molto caratteristico- pensò, stringendosi la ciotola di ramen al petto.
Piegò le ginocchia e spiccò un salto altissimo fino a sovrastare l’aeronave, su cui atterrò dolcemente.
La lamiera piena di ruggine non emise un suono nell’accogliere il suo peso.
Si sedette a gambe incrociate, pensierosa, il vento le tolse il cappuccio che fluttuò leggero, sferzandole i capelli.
- Spero solo che questi tre se la cavino- disse tra sé, assaporando la brezza che le accarezzava il volto, poi con sommo rammarico, si ritirò su il cappuccio e tornò ad avventarsi su quello che era rimasto nella sua ciotola.

L'angolo delle chiacchiare
Bene, bene, bene, e cosi ci si rivede, cari lettori. State tranquilli, questo già dal prossimo cap cominceranno i fuochi artificiali ( Belliiii!! Nd ragazzino idiota), questo serviva per le presentazioni ufficiali della situazione.
Ora starete pensando: "Uao, il cap, per quanto scarso, è arrivato in un orario decente, facciamo festa!!!!"
Ebbene dunque, (Ben detto ragazzo mio Nd Lord Pendleton) scordatevi di rivederlo ancora cosi presto, perchè mi è andato in pappa internet (Adesso sto comunicando da una base segretissima et sconosciuta, ergo casa di mio cugino, tra l'altro, parecchio incattivito, perchè gli sto scaricando il telefonino) e non so davvero quando potrò riaverlo sano e salvo.
Ma bando alle tristezze e passiamo alle risposte ai pazzi...coff...cof...simpatici recensori.
Kyuuky_sennin94: Lo vedrai, lo vedrai, ihihihihi(ride, tutti rabbrividiscono), comunque, No, non è Naruto il Portatore della Forza, ci vorrà davvero un bel pò per capirlo, lo dico fin da subito, ma non scoraggiarti valoroso nuovo lettore e grazie per la recensione.
Stuck93: (va a schiantarsi contro un muro per la troppa rincorsa, si rialza come se niente fosse) Ehi, grazie per i complimenti, davvero mi lusinghi, ma a parte tutto questo, com'è che non aggiorni più? Davvero non vedo l'ora di vedere com finirà la tua fic, aggiorna per favore, e naturalmente grazie per la recensione.(Warning, il tuo personaggio è fatto e finito e pronto ad entrare in campo)
Giodan: (piangendo) grazie, grazie, grazie, davvero non lo merito, io faccio solo del mio meglio (torna serio) purtroppo non posso dirti perchè ho scelto Sauro proprio come uo dei protagonisti (è un fatto troppo penoso), però posso ringraziarti per la recensione e chiederti con gentile cortesia di continuare cosi (parte "God save the Queen)
Suikotsu: Egregio? (Legge sul vocabolario) eccolo qua, ehi è un complimento, grazie davvero, ma tenterò di fare ancora meglio, ti do la mia parola di boy-scout(nota: non sono mai stato boy-scout) Per quanto riguarda l'OOC, sinceramente non ci ho proprio pensato, credevo che valesse solo se i caratteri sono diversi, mi informerò.

  
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