Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Dea Agnesa    30/03/2017    5 recensioni
MALEC.
Alec è un giovane ragazzo di 18 anni, non potrebbe chiedere di meglio perchè si è appena diplomato e non vede l'ora di trascorrere una serena estate con i suoi amici prima di iniziare il college.
Purtroppo non sempre le cose vanno come ci aspettiamo.
A volte un semplice giorno come tanti altri può trasformarsi in un incubo.
Quando tutto cambia, come si comporterà Alec per superare il dolore? chi potrà aiutarlo?
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

CAPITOLO EXTRA

IL PRIMO INCONTRO TRA MAGNUS E ADRIAN

 

 

 

 

In mostruoso ritardo ma eccomi qui :). volevo solo precisare che questo, come avrete capito dal titolo, è un capitolo extra, quindi non ha nulla a che fare con la storia. Ho deciso di rendere omaggio ad Adrian, vista la sua dipartita, scrivendo qualcosa in più del suo passato e soprattutto come ha conosciuto Magnus.

L'ultima precisazione e poi vi lascio leggere, i dialoghi non credo sia il caso di scriverli in tedesco e poi aggiungere la traduzione in italiano, basta sapere che i personaggi sono a Berlino e parlano tutti tedesco (Magnus con un po' di difficoltà ma ai tempi era giovane u.u , considerate che sia lui sia Adrian avevano intorno ai 20-21 anni).

 

 

 

 

L'hotel Myer's a Berlino era decisamente la scelta ideale per chi voleva farsi perdonare dalla propria fidanzata. Adrian lo sapeva bene quanto fosse delusa da lui Monique, e non poteva certo darle torto. I due si erano conosciuti l'ultimo anno di scuola. Lei era sempre stata una ragazza molto forte e ambiziosa. Lui un ragazzo un po' rude e sempre in disparte. Nonostante Adrian fosse molto popolare nella scuola, dato il suo aspetto da vero macho, l'ultimo anno cominciarono a diffondersi voci della sua probabile omosessualità, sostenuta dall'evidente disinteresse di lui verso qualsiasi ragazza. La maggior parte degli studenti non volevano dar credito a tali voci, sia perchè non incarnava di certo lo stereotipo di ragazzo gay, sia perchè se avessero detto qualcosa lui probabilmente li avrebbe picchiati e nessuno sano di mente si sarebbe messo contro un ragazzo alto 1.90 e con muscoli ben definiti da anni passati ad allenarsi in palestra.

D'altro canto Adrian non aveva nessuna intenzione di alimentare di più quelle stupide voci e non poteva certo mettere a tacere tutta la scuola a forza di pugni, perciò la cosa più semplice da fare per lui era trovare una ragazza. Incontrò Monique nel momento giusto e quando i due cominciarono a frequentarsi i pettegolezzi sparirono all'istante.

Era consapevole che lei non fosse ciò che voleva davvero. Il problema stava nel fatto che neppure lui sapeva cosa desiderasse. A lungo si era domandato cosa ci fosse di sbagliato in lui. Non aveva mai avuto interesse per le ragazze ma neppure verso ragazzi. Eppure, nonostante quello che si poteva pensare, lui stava bene come stava. Si accettava per quello che era. Vivere senza amore non doveva essere poi così tragico, in fondo per “amore” sua madre si era sacrificata per salvargli la vita quando aveva solo 7 anni, se non l'avesse amato così tanto probabilmente non sarebbe morta. Adrian non era così stupido da farsi manipolare da quell'inutile sentimento. Voleva poter vivere la sua vita senza doversi legare davvero a qualcuno.

Si era ripromesso di non illudere Monique e lasciarla subito dopo il diploma, ma se hai un cuore buono l'amore riesce sempre a prendersi gioco di te e nonostante non fosse innamorato di lei non voleva vederla soffrire. Così passavano i mesi e lei cominciò a desiderare che il loro rapporto si evolvesse in qualcosa di più intimo. Fu quello che fece decidere ad Adrian di arruolarsi nell'esercito, scappava per non farla soffrire non capendo che così l'avrebbe fatta soffrire di più.

Monique era diventata per lui una cara amica perciò con quale coraggio avrebbe potuto dirle che non l'amava e che l'aveva presa in giro per tutto quel tempo?

L'anno che passò con l'esercito riuscì a fargli schiarire le idee. Lei non meritava questo. Non meritava di aspettarlo e doveva conoscere la verità.

Adrian aveva davvero pensato a tutto. Si sarebbero incontrati nell' Hotel, in una camera prenotata solo per loro, avrebbero cenato insieme senza essere disturbati e lui gli avrebbe raccontato tutto. Anche se questo “tutto” non sapeva neppure lui cosa fosse. Avrebbe detto di non provare interesse per gli uomini ma neppure per le donne. Lei come avrebbe reagito?

Adrian era seduto sul bordo del letto, non si era mai sentito così agitato. Per la prima volta si sarebbe confidado con qualcuno. Cercò di calmarsi quando sentì qualcuno bussare alla porta. Probabilmente era arriva Monique.

Andrà bene...lei capirà. Questa è la cosa giusta da fare.

Adrian si alzò dal letto, fece un bel respiro e andò ad aprire la porta.

- Monique...- disse lui sorridendo alla vista della ragazza. - ...sei bellissima. -

- Adrian!!- la ragazza si fiondò tra le sue braccia. - Mi sei mancato così tanto. -

Adrian gli lasciò un bacio sulla testa ma prima che potesse sciogliere l'abbraccio lei gli afferrò la maglietta, stringendola sul davanti e lo tirò vicino a sé per un bacio appassionato che lo costrinse ad abbassarsi un bel po'.

- Non credevo fossi tipo da organizzare una seratina così romantica. - gli disse Monique guardandosi intorno.

- Ah...si ecco, volevo che non venissimo disturbati. Ci porteranno la cena in camera se per te va bene. -

- Si è perfetto! - rispose lei con gli occhi che brillavano.

Si voltò raggiante verso Adrian e prendendolo per mano lo trascinò verso un divanetto di fronte a loro.

- Bhe..- iniziò Adrian - ..allora come va il lavoro?-

- Vuoi davvero parlare di questo?- chiese Monique guardandolo languidamente.

Adrian alzò le spalle.

- Non ci vediamo da mesi – continuò Monique mettendogli una mano sul petto – Hai appena finito il servizio militare...- con un dito iniziò a tracciare piccoli cerchietti - ...non vorresti...fare altro?-

- Ehm...Monique...veramente...- iniziò Adrian. Non riuscì a spiegarsi in tempo che la ragazza gli si era seduta sopra, facendo aderire i suoi fianchi a quelli del ragazzo.

- Aspettiamo da tanto...- gli disse Monique con un falso broncio. - ...non sei stanco di aspettare?-

- Ecco...è esattamente di questo che volevo parlarti. -

- Lo so – gli rispose lei incrociando le braccia attorno al suo collo – Volevi fare le cose per bene ed è per questo che mi hai portato qui. Anche se fai il duro sei proprio un romanticone Adrian. -

Cazzo...

Adrian cominciava ad andare nel panico. Monique aveva creduto che quella serata fosse stata organizzata per approfondire il loro rapporto...intimamente.

- Monique, ascolta!- disse Adrian afferrandola per i fianchi che la ragazza aveva iniziato a muovere.

- Mi sono sempre piaciute le tue mani...- gli disse lei. - Sono grandi e forti...mi chiedo come sarà quando mi accarezzerai... -

Adrian stava per rispondere quando gli sembrò di vedere un'ombra alla finestra. Fuori era quasi buio e probabilmente aveva visto male perchè sembrava proprio la sagoma di una persona. Ed era decisamente impossibile.

- Hai...hai visto?- chiese Adrian.

- Cosa?-

- Nella finestra...sembrava ci fosse qualcuno-

- Adrian – fece lei sbuffando – siamo al decimo piano. Non c'è nessuno fuori dalla finestra!-

- Mi era solo sembrato...-

Monique non lo fece continuare perchè premette la sua bocca su quella di Adrian che accolse il bacio un po' impreparato. La ragazza gli infilò le mani sotto la maglietta e gliela sfilò velocemente. Si staccò solo per spostarsi verso il collo, lasciando una scia di baci affrettati. Quando i suoi occhi si spostarono verso il basso disse :

- Hai fatto un tatuaggio?- chiese indicando un tatuaggio sul fianco del ragazzo. Era un disegno tribale che partiva dal fianco e proseguiva fino al basso ventre, sotto i pantaloni.

- Ah si...- disse Adrian sollevato che la ragazza si fosse distratta. - L'ho fatto qualche mese fa...-

- Mi piace...è sexy – disse lei sorridendo. La sua mano seguiva le linee del tatuaggio. - Chissà fin dove arriva...-

- Monique ...-

La ragazza infilò la sua mano dentro i pantaloni. Adrian la guardò restando immobile, già pronto a quello che sarebbe accaduto.

- Ma...- Monique sembrava non capire, era visilmente ferita. - ...non sei...eccitato...-

- Monique...vedi era per questo che volevo parlarti...- disse lui mentre la ragazza scendeva dalle sue gambe e si allontanava.

- Sei impotente?-

- No! Non sono impotente!...credo...- fece lui confuso.

- Oh mio dio!- disse lei prendendo la sua borsa e avviandosi verso l'uscita.

Adrian si alzò subito e in pochi passi la raggiunse, fermandola.

- Monique, ti prego...non volevo ferirti...-

- Non volevi ferirmi??!- si girò lei furiosa. - Da quanto sei...così?-

- Io ...da sempre..-

- Cosa?! E allora perchè ti sei messo con me?!-

Adrian non rispose. Lei lo guardò con gli occhi velati di lacrime, incrociò le braccia in attesa di una spiegazione.

- Io ti voglio bene Monique...- iniziò Adrian. - ...ma il mio corpo non sembra ascoltare ciò che gli dice di fare la testa. Ho provato davvero a desiderarti...non so perchè sono così...-

- Devo andare - rispose solo lei. Si voltò senza guardarlo e andò via sbattendo la porta.

Adrian rimase da solo ad osservare la porta chiusa di fronte a sé. Non avrebbe dovuto affezionarsi a lei. Veniva così riconfermato che l'amore porta solo alla sofferenza. Monique aveva la sola colpa di essersi innamorata di lui, di un ragazzo che non sapeva amare. Si voltò a capo chino e andò verso il divano dove aveva lasciato la maglietta. Prima di poterla prendere da terra fu nuovamente distratto da un movimento nella finestra. Questa volta si avvicinò aprendola. Guardò di fronte a lui e potè ammirare la città caotica e piena di luci.

- Ehi...-

- Cazzo!!!- fece Adrian portandosi una mano al cuore e voltandosi alla sua sinistra.

Sul cornicione vi era in piedi un ragazzo. Pressochè della sua stessa età. Aveva dei bei lineamenti aggrazziati, i capelli scuri, con qualche ciuffetto rosso e gli occhi verdi. Adrian aggrottò la fronte quando vide che in braccio teneva un gatto.

- Chi cazzo sei?!- gli disse lui.- E cosa ci fai sul cornicione!? Siamo al decimo piano!-

- Dovevo prendere questo gatto – spiegò il giovane.

Adrian capì dall'accento che doveva essere straniero.

- Un gatto...sul cornicione...- ripetè Adrian. - e come ci è arrivato?-

- Non lo so, ma immagino sia una storia interessante. Vuoi aiutarmi? Ho bevuto troppi drink e non sono sicuro della stabilità delle mie gambe. -

- Fanculo! Mi mancavi tu tra i piedi..- rispose Adrian allungandosi oltre la finestra per dare una mano al ragazzo. - Fai piano...cammina lentamente...-

- Sei molto premuroso – gli disse scherzando l'altro.

- Stai zitto e ...-

Ad Adrian si fermò il cuore quando una raffica di vento molto forte fece oscillare pericolosamente il ragazzo, che si irrigidì stringendo a sé il gatto.

- Sei arrivato! - gli disse sollevato Adrian quando riuscì ad afferrarlo per le spalle.

- Prendi il gatto...-

Adrian prese per la collottola il micio, un animaletto piccino e tremante, e lo adagiò a terra con delicatezza. Si voltò in fretta e sollevò senza nessuno sforzo il ragazzo, aiutandolo ad attraversare la finestra.

- Ora va decisamente meglio...- sospirò questo. Poi rivolse un sorriso seducente ad Adrian. - Grazie, ragazzo sexy. -

- Mi chiamo Adrian!- rispose lui chiaramente a disagio.

- La ragazza di prima è andata via? Ti ha lasciato in bianco? - chiese il ragazzo mentre si sistemava i capelli con disinvoltura.

- TU ci stavi forse guardando?!-

- Sono passato dalla tua finestra, non ho potuto farne a meno. - gli rispose facendo spallucce.

- Si certo! Ora vattene ho altro a cui pensare...- rispose Adrian afferrandolo per un braccio e spingendolo verso la porta.

- Sicuro di non volere un po' di compagnia? Mi sembri molto ...giù di corda – disse squadrandolo da capo a piedi e soffermandosi un po' troppo sugli addominali scolpiti.

- Starò alla grande quando te ne sarai andato! - disse Adrian arrossendo. Era la prima volta che si sentiva a disagio di fronte a qualcuno e non sapeva come gestire quello che provava.

- Se cambi idea... – disse quello aprendo la porta -... Ogni mattina faccio colazione al Kani Mani, puoi trovarmi lì – si voltò guardandolo con un sorrisetto giocoso sul volto. Abbassò lo sguardo quando sentì il micio che gli si strusciava sulla gamba.

- Oh mio babà al rum...- disse prendendolo in braccio. - Tu vieni con me. -

Adrian non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Tutto di quel ragazzo lo lasciava a bocca aperta, dal suo aspetto, così eccentrico però bellissimo ai suoi modi, elegani e sinuosi come un felino. Avrebbe voluto sapere chi era e cosa ci facesse lì a Berlino, ma non gli fece nessuna domanda si limitò a distogliere lo sguardo per non sembrare troppo interessato.

Il ragazzo intercettando il suo sguardo gli si avvicinò e sorridendo incastrò le dita nei passanti dei suoi pantaloni e guardò in basso, all'interno di essi.

- Ma...che CAZZO FAI?!!- gli chiese Adrian rosso in viso e sconvolto, spostandogli la mano.

- Ero curioso di sapere se il tatuaggio continuasse fino a ...lì – gli rispose divertito.

Adrian lo guardava ancora con un'espressione che un misto tra collera omicida e panico.

- Adesso devo proprio andare...- continuò il ragazzo allontanandosi camminando all'indietro, senza distogliere lo sguardo da Adrian. - Ah il mio nome è Magnus Bane...- gli fece l'occhiolino e si voltò . - Ricordalo!-

Adrian entrò in camera sbattendo la porta e appoggiandosi con la schiena. Aveva il fiatone come se avesse corso per ore e si sentiva agitato. Abbassò il volto con le sopracciglia alzate guardandosi il cavallo dei pantaloni che presentava un chiaro rigonfiamento.

- Oh...- disse solamente.

Andò verso il bagno per farsi una doccia...fredda. Il giorno dopo avrebbe chiamato Monique ma solo dopo essere andato al Kani Mani per una bella colazione.

 

 

 

 

 

 

Capitolo extra concluso. Spero vi sia piaciuto :) al più presto continuerò con la storia vera e propria. Mi farebbe comunque piacere sapere cosa ne pensate anche di questo, se l'idea dei capitoli extra vi piace potrei farne altri più in là.

Solo una piccola precisazione, affinchè non ci siano dubbi in proposito, tra Magnus e Adrian dopo questo primo incontro è nata una bella amicizia ma non hanno mai avuto una storia.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Dea Agnesa