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Autore: Amatus    30/03/2017    0 recensioni
[Voyager]
Il Dottore e Sette sono impegnati in un duetto canoro e l'ologramma si interroga riguardo emozioni, sentimenti e umanità.
Questa storia partecipa allo Sci-Fi Fest “Sci-Fi Enterprise - Non è mai troppo TARDIS!” di Torre di Carta e Fanwriter.it
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottore, Sette di Nove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa allo Sci-Fi Fest “Sci-Fi Enterprise - Non è mai troppo TARDIS!” di Torre di Carta e Fanwriter.it
★ Numero Parole: 550
★ Prompt/Traccia: Ologramma

 

Umano

L'opera lirica è quel posto in cui un uomo viene pugnalato e invece di morire, canta.
Questa frase si affacciò alla mente del Dottore mentre la voce di Sette gareggiava con la sua sulle ultime battute della Traviata. L'aveva forse letta da qualche parte? O era stata inserita nel suo sistema da un programmatore burlone? Eppure improvvisamente quel motto di spirito assunse tutt'altro significato per l'ologramma.
La voce calda di Sette riempiva la sua testa e il Dottore non poteva non pensare che una verità sorprendente fosse nascosta dietro quelle poche parole.
Cantava imperterrito, imperturbabile, con la stessa grazia e precisione che aveva acquisito grazie ad uno studio attento e appassionato, eppure accanto alla sua allieva il suo cuore sanguinava come fosse stato trafitto da un pugnale.
Tutto in quei pensieri era assurdo. Lui non aveva un cuore. Il suo corpo era un insieme di fotoni e il suo animo triste era solo il frutto di un complesso sistema di algoritmi. Ma ciò che provava sembrava terribilmente reale.
Lui così orgoglioso di ciò che era, rimpianse per un istante di non essere un insensibile tricorder. Infondo tutto il suo sofisticato sistema emozionale, non era altro che un evolutissimo optional. Un giorno qualche programmatore solitario avrebbe fornito di un circuito empatico anche i replicatori e allora gli umani o chi per loro, avrebbero avuto una bella cioccolata calda nei momenti di sconforto offerta loro da macchina troppo sensibile. Non vedeva alcuna differenza tra la sua situazione attuale e quella di un ipotetico replicatore in grado di leggere i desideri del suo fruitore.
Essere empatico, sviluppare una certa sensibilità, rispondere alle emozioni con tatto e simpatia, non era altro che il corretto funzionamento del suo programma, aveva ragione il tenente Paris quando lo aveva accusato in uno scatto d'ira di non essere altro che un evolutissimo elettrodomestico.
Innamorarsi certo non rientrava nelle sue mansioni. Non poteva incolpare i programmatori per quel guaio, solo se stesso.
Sette tacque. Il brano era finito, il silenzio lasciò uno strano vuoto, che il Dottore non avrebbe saputo come colmare.
“Dottore, la tua prestazione è stata insufficiente. Ti senti bene? Vuoi che esegua una diagnostica sul tuo programma?”
Meravigliosa, inconsapevole Sette. Così capace, così evoluta e così ignorante fatto di relazioni e interazioni. Poteva un ologramma avere più esperienza di emozioni e sentimenti di quell'umana?
“Va tutto bene Sette, sono solo distratto.”
Gli occhi inquisitori della donna lo studiarono. Il Dottore ebbe l'impressione di sentire la matrice olografica giocare con i fotoni del suo corpo, un curioso sfarfallio gli attraversò lo stomaco.
“Lavori troppo Dottore. Le mie recenti osservazioni mi hanno portato a concludere che tutti i membri dell'equipaggio risultano più efficienti se viene loro concesso di tanto in tanto del tempo da dedicare ad attività frivole. Credevo che tu non ne avessi necessità, ma forse mi sbagliavo.”
Sette avrebbe avuto bisogno delle sue doti empatiche ancora per molto tempo.
Sorrise e accarezzò con lo sguardo l'impianto cybernetico che spiccava sul suo bel viso. Aveva ancora una lunga strada da fare per tornare umana e chi meglio di un ologramma programmato per prendersi cura degli altri poteva farsi carico della sua formazione?
“Va tutto bene Sette, riprendiamo dall'ultimo atto, cercherò di migliorare la mia esecuzione, in modo che non urti la tua sensibilità.”

 


Mi riaffaccio a questo fandom di nuovo con una serie poco frequentata (devo confessare che la serie originale non mi affascina tanto quanto tutte le altre, mi spiace).
Voyager è il mio grande amore per quanto riguarda il mondo di Star Trek, so che non ha avuto un gran successo, ma secondo me è una serie di grande valore. Le interazioni e le relazioni presentate sono davvero di grande spessore.
Sono follemente innamorata dei personaggi (quasi tutti, fanno eccezione Kes e Neelix che non riesco proprio a mandare giù) ma il Dottore occupa un posticino speciale nel mio cuore. Quindi ecco qui questa storiellina.

   
 
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