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Autore: LexaRay    31/03/2017    0 recensioni
[...] Se voleva darmi ventimila spiegazioni sulle chiacchierate con Esther, in quel momento non mi interessava. Mi avrebbe detto solamente mezze verità. Preferivo scoprire tutto in un colpo, da solo, magari sorprendendoli durante un bacio. Almeno poi non avrebbero più nascosto niente, ed io mi sarei messo il cuore in pace. Per questo li seguivo. Ma dopo quasi 3 mesi dall’ inizio dei loro “incontri segreti”, non era ancora successo niente. [...]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alexy, Armin, Dolcetta, Kentin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WEEK-END DA BATTICUORE (pt. II)



Appena finii di fare la prima rampa di scale, consapevole di essere ormai invisibile agli occhi di Alexy, cominciai correre, saltando gli scalini a due a due. Arrivai al quarto piano di volata. Per poco non andai a sbattere addosso al vicino, che stava uscendo per la sua solita passeggiata. Mi fissò divertito, e prima che io chiudessi il portone di casa lo sentii biascicare un “Questi giovani…sempre di fretta!”.
La prima cosa che feci fu lasciare Cookie libero, il quale andò verso la cucina da mia madre, che era intenta a preparare i suoi soliti biscotti al cacao.
“Sei già tornato tesoro?”
“Ho solo riportato Cookie mamma, tra poco esco di nuovo, c’è un mio compagno che mi aspetta!”
“Mi raccomando non fare tardi…e sta attento!”
Annuii sonoramente, e prima di tornare al piano terra mi fiondai in bagno. Davanti allo specchio, con i palmi delle mani appoggiati al lavandino, sospirai nervosamente.
In che situazione mi sono cacciato?
Non mi aspettavo di trovare Alex al parco. Io stavo facendo il mio solito allenamento, e quando lo vidi camminare assorto lungo un vialetto in mezzo alle aiuole, il mio corpo si mosse prima che me ne rendessi conto. Lanciai il frisbee nella sua direzione, sapendo che Cookie lo avrebbe preso al volo, obbligando così  quella testa turchina a fermarsi. Il panico si impossessò di me quando lui si girò e si accorse che ero stato io a lanciare il frisbee. Prendendo tutto il coraggio che avevo a disposizione, gli andai incontro, cominciando così la nostra conversazione. Mi stavo abituando addirittura a comportarmi in modo sciolto in sua presenza, fin quando, accucciati entrambi di fronte al mio cane, lui si girò di scatto ritrovandosi a pochi centimetri dal mio naso. Il vuoto che si impossessò del mio stomaco arrivò implacabile, e mi fece sbiancare. Non gli ero mai stato così vicino, e mi accorsi che i suoi occhi violetti avevano dei bellissimi riflessi celesti, come fossero due gemme rare incastonate sul suo viso. Ero rimasto immobile, mentre lui, preso da forte imbarazzo, era arrossito a tal punto da far concorrenza a quella testa di pomodoro di Castiel. Nei secondi successivi in cui piantò il sedere a terra ritornai in me, e mentre era intento a tirar su tutte le possibili scuse immaginabili per giustificarsi, io lo fissavo intenerito dalla sua emotività.
Alexy, sei proprio uno scemo.
Feci quel pensiero mordendomi il labbro, e lì una nuova determinazione nacque in me.
Non posso ancora dirgli la verità, ma almeno posso passare del tempo con lui!
Aprii l’acqua del rubinetto e mi rinfrescai il viso e il torso, poi agguantai in camera una maglia e una felpa pulite, le infilai di corsa e in picchiata corsi giù da lui.
Lo trovai seduto sul muretto, che mi dava le spalle.
“Eccomi! Scusa se ti ho fatto aspettare, ma ne ho approfittato per rinfrescarmi un attimo..”
Lo vidi arrossire leggermente, e passandosi una mano sulla nuca, si alzò.
“Non ti preoccupare! Allora dove andiamo di bello?”
Mi presi il mento tra le dita, e tra un pensiero e l’altro, decisi di portarlo in una specie di locale molto particolare, che avevo trovato per caso. Non distava molto, ci avremmo messo circa 10 minuti di cammino.
“In un posto nuovo, penso ti piacerà! Su andiamo..” dissi sorridendo, e avvolsi il braccio destro intorno al suo collo, appoggiandoglielo sulle spalle, mentre cominciavo a camminare.
Ma che diavolo sto facendo?!
Lo guardai, e mi trovai di fronte ad un Alexy completamente viola, con lo sguardo basso e fisso verso il cemento. Mi staccai all’istante, chiedendomi come cavolo avessi fatto a comportarmi così.
Cristo santo Kentin, così gli fai fare un infarto! Datti una controllata!
“S-scusami…Non mi sono reso conto di quello che stavo facendo…”
“…T-t-tranquillo…n-n-non fa niente Kentin…”
Poverino, teneva i pugni stretti e aveva paura di guardarmi negli occhi, dovevo cancellare quell’imbarazzo maledetto che permeava l’aria, dovevo farlo sentire a suo agio.
“Scusami Alexy, veramente. Non volevo offenderti o metterti in imbarazzo…”
“M-ma no Kentin figurati!” mi interrupe con una risata forzata e guardandomi finalmente in viso, “non hai fatto niente di male…” concluse quasi sussurrando e distogliendo lo sguardo.
“E invece devi scusarmi, perché conosco benissimo i tuoi gusti in fatto di amore, e questo mio gesto se lo avessi fatto verso una ragazza probabilmente avrebbe reagito nello stesso modo. Ma vedi, anche se siete due persone completamente diverse…io con te mi sento bene come quando mi alleno con mio padre. Mi sento sereno e…a casa. Lui ogni volta che raggiungo un nuovo traguardo mi incoraggia, e lo fa passandomi il braccio intorno al collo come io ho appena fatto con te…Quindi sarà che mi ispiri protezione per via della mia deformazione professionale, o per il semplice fatto che con te mi sento a mio agio…per questo mi sono comportato così…Scusami” e gli feci uno dei sorrisi più sinceri che potessi fargli, e inconsciamente cercai di trasmettergli tutto l’amore che provavo nei suoi confronti.
Lui era lì che nel frattempo si era ammutolito nell’ascoltare il mio monologo. Mi guardava fisso, come se fosse spaesato da tutto ciò che avevo detto. Poi chiuse gli occhi, e sorrise. Sorrise davvero, non era imbarazzato, non era impaurito, non era amareggiato. Era felice.
“Grazie Kentin….”
Si voltò e cominciò a camminare.
“Ehi dove vai?” gli chiesi, pensando che volesse andarsene.
“Come dove vado? Non è questa la direzione giusta per il posto dove vuoi portarmi?” disse girandosi indietro a guardami con occhi furbi, “Prima che faccia notte meglio andare no?” e si lasciò ad una sonora risata.
Ecco il mio Alexy.
“Arrivo, arrivo!” e mettendomi le mani in tasca e con il cuore più leggero cominciai ad andargli dietro, mentre lui camminava come faceva sempre, saltellando e roteando su sé stesso quando vedeva qualcosa di bello, sprizzando esuberanza da tutti i pori, e fermandosi ogni tanto per aspettarmi oltre che per domandarmi  da che parte andare.
Non ci mettemmo molto ad arrivare a destinazione, dove appena entrati Alex si lasciò sfuggire un “Oooooh ma che figata!” a voce un po’ troppo alta, facendo ridere i due baristi e i due camerieri.
Adoravo il suo essere così spontaneo, tanto da renderlo simile più ad un bambino che ad un adolescente, ma sapevo benissimo che dietro a quella spontaneità si nascondeva una profonda maturità di sentimenti. Dopotutto, il fatto di aver esternato al mondo di essere gay qualche anno prima, non gli aveva reso la vita facile, purtroppo.
L’omofobia è sempre dietro l’angolo per renderti la vita difficile, per questo…io…ho paura.
La sua voce mi fece tornare alla realtà, insieme al fatto che mi aveva preso per un braccio per portarmi a sedere al nostro tavolo.
“Insomma, hai sempre la testa per aria, mi tocca farti da badante!”
Mi lasciai condurre da lui, beandomi di quel leggero contatto tra noi. Ci sedemmo entrambi dal lato della panca attaccata al muro, solo perché era foderata con un cuscino veramente comodo.
Ordinammo due aperitivi, e ci lasciammo andare alle chiacchiere, come se niente fosse, come se non ci fosse nient’altro oltre a me e lui. Più lo guardavo più ero felice.
Stavamo ridendo talmente tanto, che grazie all’atmosfera così leggera Alexy si lasciò andare, forse grazie anche all’aperitivo leggermente alcolico. Iniziò a punzecchiarmi, chiedendomi quale fosse il mio tipo ideale di ragazza, se avessi già avuto storie importanti, che nel caso non avessi trovato nessuna, lui si sarebbe offerto volentieri per consolarmi.
Presi tutto alla leggera, facendo finta di niente, e risposi alle sue domande, nel modo più sincero che potevo permettermi. Rimase sorpreso quando gli spiegai come sarebbe dovuta essere caratterialmente la mia “ragazza” ideale, dal momento che si aspettava ben altri gusti.
“Che strano, ed io che ero convinto che ti piacessero le ragazze come Esther! Pensa che fino a poco tempo fa ero anche geloso di voi due, sempre insieme durante l’intervallo tra una lezione e l’altra…” disse prendendosi il mento tra le mani e guardando il soffitto con aria pensierosa “poi Esther mi ha dissipato tutti i dubbi, dicendomi che ha una cotta per Armin…”
Per poco non mi andò di traverso ciò che avevo appena bevuto. Quasi mi soffocai, e Alexy rimase sorpreso dalla mia reazione, che rimase a fissarmi battendo le ciglia in modo molto vistoso.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“Cosa? No, no” dissi tossendo per riprendermi “solo che non sapevo che Esther avesse una cotta per tuo fratello…” conclusi grattandomi un tempia con imbarazzo.
“Oh porca troia! Pensavo che  fossi al corrente...Mi chiedo perché non te l’abbia detto, sembrate così in confidenza…”
“Aaahah beeeh non lo so,  forse voleva aspettare a renderlo ufficiale e si è confidata con te perché sei suo fratello...”
“Cavoli avevo promesso di non dire niente a nessuno! E adesso come faccio?” esclamò Alex mettendosi le mani in volto.
“Tranquillo terrò io la bocca chiusa per entrambi!” lo tranquillizzai ridendo un po’ sotto i baffi.
“Non prendermi in giro! Potrebbe succedere anche a te di confidarti con qualcuno e lasciarti sfuggire cose che non dovresti dire!” mi rimproverò mettendo il broncio e incrociando le braccia davanti al petto.
“E va bene facciamo così allora…” dissi assumendo un’aria spavalda, mi avvicinai di più a lui e fissai i miei occhi nei suoi, “per tranquillizzarti, ti svelerò anche io una confidenza che mi ha fatto una persona che conosciamo bene entrambi, soprattutto tu…” e sorridendo aspettai la conferma da parte sua.
“Così non vale! Lo sai che sono troppo curioso! Mmmmm…..e va bene! L’importante è che non dici niente a Esth di quello che ti ho detto!” mi pregò unendo le mani neanche fosse in chiesa.
Ma quanto è carino!
“Te lo prometto Alex. Ora veniamo al dunque…vediamo come posso dirtelo…”
“Dai non tenermi sulle spine!”
“Hahaha sei incredibile! Allora, il punto è che…”
“KENTIN!”
“Hahahahaha! Ora te lo dico Alex, ora te lo dico…dovresti vedere la tua faccia! Hahaha…”mi fermai per asciugarmi le lacrime agli angoli degli occhi per colpa delle risate “in poche parole Armin è innamorato di Esther!”
Dopo aver sganciato la bomba mi assaporai ogni singolo istante in cui Alexy si rese conto di quello che avevo detto. Prima batté le ciglia come se non avesse capito, poi spalancò gli occhi come non gli avevo mai visto fare, le sue spalle si alzarono in contemporanea alla mascella che scendeva.
“…M-mi stai prendendo in giro per caso?”
“E come potrei Alex?” dissi sorridendo affettuosamente.
“Ma…Ma…Oh ma porca puttana! Io Armin lo ammazzo! E, e, e anche Esther! Tu mi stai dicendo che quei due si  piacciono? Oh ma che cazzo! E magari nessuno sa dell’altro vero?!”
“Eh, immagino di si…”
“OH CRISTO SANTO! Non ci posso credere, non ci posso credere…”
Ecco, l’ho mandato in crisi.            
Alexy teneva le mani a preghiera davanti alla bocca e guardava per aria, continuando a mormorare frasi senza senso, con ogni tanto un “non ci posso credere” di qua e un “io li ammazzo” di là.
“A-Alex…”
“Ho trovato!”
“Cosa??”
“Un modo! Kentin, da ora in poi faremo squadra!” disse facendo il gesto della forza toccandosi il bicipite, con gli occhi che scintillavano come fuochi d’artificio, “Ovviamente li terremo all’oscuro, ma noi li aiuteremo!”
“Li aiuteremo?” ripetei perplesso.
“Ma si! Fungeremo dai ingranaggi per velocizzare i tempi tra loro, così non dovranno aspettarsi in eterno! Non è idea geniale?” e nel dirlo avvicinò così tanto il suo viso al mio che i nostri nasi si sfiorarono.
Oddio non ce la faccio una seconda volta!
Sentii il suo fiato sulle labbra, e percepii distintamente il suo profumo, un misto tra vaniglia e verbena.
Mi sentii avvampare a differenza di qualche ora prima, e mi immobilizzai.
Alexy non si rese subito conto della situazione, dal momento che rimase a guardarmi dubbioso nella stessa posizione.
Poi, con due battiti di ciglia sbiancò, e fece un salto indietro, iniziando a farneticare frasi sconnesse: “Oh cristo un’altra volta!”… “Ma non è possibile!”... “Che vergogna!”
Lo interruppi subito, dopo aver fatto un bel respiro, e lo tranquillizzai.
Caspita, non sto facendo altro oggi!
Passato il terzo momento super imbarazzante della giornata, finimmo di bere i nostri aperitivi, pagammo e ci dirigemmo verso casa.
Nel tragitto parlammo spensierati, e quando arrivammo davanti al cancello di casa mia, Alex tirò di nuovo fuori il discorso di Armin ed Esther.
“Prima di salutarci, facciamo un patto!”
“Un patto?”
“Si! Consiste del giurare fedeltà al compagno d’armi, per poter raggiungere l’obbiettivo: far si che Esth e mio fratello diventino una coppia!”
Risi di gusto per come rendeva semplice ogni cosa.
“D’accordo, affare fatto! D’ora in poi daremo inizio alla missione, e la chiameremo Metti Insieme Quei Due!” e gli porsi la mano, in attesa della stretta che avrebbe sancito il tutto. Lui l’afferrò con entusiasmo.
“Sai adesso capisco perché anche Armin osservava te ed Esther quando passavate la ricreazione insieme…”
“Non pensavo di dare così nell’occhio…”
“Ma no, non è colpa vostra…è solamente che la gelosia, è una cosa di famiglia!” affermò imbarazzato, “Ci vediamo lunedì!” e riprese la via del ritorno.
Lo guardai scomparire per le vie della città.
Quella frase la sto sentendo un po’ troppo ultimamente.





***Angolo dell'autore
Salve a tutte!^^
Come avrete visto questa volta c'è solamente un punto di vista, perdonatemi se vi aspettavate il solito, ma purtroppo non ho moltissimo tempo a causa del lavoro. Ho quindi preferito pubblicare solamente questo pezzo, almeno per togliervi la curiosità di sapere cosa sarebbe succeso tra la nostra coppia yaoi preferita! (e poi non ditemi che non sono buona xD)
Comunque, spero vi sia piaciuto questo capitolo e, spero altrettanto di riuscire a scrivere il prima possibile il seguito. Anche perchè sarebbe ora di far parlare tra loro i gemelli cosa dite??xD
Come sempre, scusate se ci sono errori ecc, non imparerò mai T-T
Alla prossima, e GRAZIE DI CUORE a chi continua a seguire questa storiella che campa un po' così così. 
Se volete dirmi che ne pensate ve ne sarei super grata, ma non sentitevi in obbligo ^^

Un bacione a tutte!

Lex

 
   
 
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