Non avrebbe mai permesso che le sue donne soffrissero, né emotivamente né fisicamente.
Non poteva semplicemente permetterlo.
Ma, mentre guardava la rossa tra le lacrime, continuava ad interpellarsi quel grande ed inaccettabile dubbio: era davvero così difficile far si che loro evitassero ogni tipo di sofferenza?
Le accarezzava la spalla con fare dolce, sfiorando appena la cicatrice coperta dal cosiddetto tatuaggio.
In vita sua aveva amato tante, ma mai una in particolare.
L'amore che lui dirigeva verso le donne era pura ammirazione, devoto a quel genere tanto raffinato ed elegante da cui era irrimediabilmente affascinato.
Nonostante fosse forse un po' noioso con le sue moine davanti loro, era una cosa che non riusciva ad evitare.
Facevano parte della maschera che aveva deciso di costruire: dopotutto, i gentiluomini non rubano ad una signora.
E quindi, non avrebbe mai cercato di rubare il cuore ad una donna.
Ma, purtroppo, non tutti seguivano i suoi ideali: per questo Nami era lì in un lago di lacrime.
Sapeva che nella ciurma, la rossa aveva cominciato ad avvicinarsi ad uno dei suoi compagni, ma per rispetto aveva deciso di non intromettersi; visto che la felicità della cartografa veniva prima di tutto.
Le accarezzò il capo ramato, attirando la sua attenzione tanto da farla voltare verso di lui, incontrando i suoi occhi rossi dalle lacrime.
Gli si spezzò il cuore e l'abbracciò, sussurrando mormorii mirati a calmarla.
Non le avrebbe chiesto il motivo di quello sfogo, anche perché lei non gliel'avrebbe detto o avrebbe mentito a riguardo: la conosceva abbastanza da sapere ciò.
Poi anche perché non aveva il bisogno di futili spiegazioni.
La cartografa smise di singhiozzare e tremare, alzò lo sguardo e diresse il proprio sguardo verso il biondo.
“ Grazie, Sanji. ” sorrise lei e, con le gote ancora rosse, parve tenera allo sguardo attorcigliato del cuoco.
Quest'ultimo sorrise apprensivo ed amorevolmente, pizzicandole leggermente la guancia.
“ Sempre a testa alta, Principessa dei Mandarini. ” disse ghignando Sanji.
Lei rise di cuore “ A proposito di mandarini, devo andare a tagliare le foglie guaste dal frutteto.. ” disse lei, alzandosi e donando un dolce e piccolo bacio sulla guancia del biondo, sussurrando infine “.. Grazie ancora, Mister Prince. ”
Per poi dileguarsi fuori dalla cucina, verso il già nominato frutteto.
E lui intanto rimaneva lì solo con i suoi pensieri.
Si alzò, per poi appoggiarsi con il bacino al bancone ed ammiccando la punta di una sigaretta, sorretta soltanto dalle sottili labbra di Sanji.
Calde lacrime scesero dalle guance del cuoco, mentre ispirava a fondo la nicotina nei propri polmoni.
Lui era il principe delle donne, non il loro Re.
Ed era una piccola differenza che cambiava tutto.
E lui, nel suo interno, si sentiva come se dovesse accettare quella triste e ingiusta verità. 





Angolo dell'autrice:
Giusto una piccola riflessione personale sul personaggio di Sanji.
Mentre rileggevo il manga, proprio nel punto in cui si fa riconoscere Mister Prince, ho avuto questa piccola ideuzza da buttar giù :3
Spero possa piacere <3