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Autore: Robigna88    01/04/2017    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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Eccoci alla fine della storia. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate.
Roby

prom

34.

 

 

 

 

 

John tirò fuori dal suo vecchio borsone tutte le cose che gli erano necessarie, fece cenno a Chas di controllare la porta e l’uomo lo fece bloccandola infine con una sedia e chiudendo le veneziane alla vetrata.

Constantine strofinò le mani l’una contro l’altra e fece un grosso respiro guardando il viso pallido e immobile della sua amica. Quando aveva ricevuto la telefonata aveva respirato a fondo ma non era rimasto sorpreso. Da settimane qualcosa continuava a pesargli sullo stomaco; un presentimento, una brutta sensazione e anche se non credeva che potesse avere a che fare con Allison un po’ se lo aspettava. La situazione però era ancora più tragica di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Mentre la bella cacciatrice se ne stava addormentata su quel letto di ospedale, con medici ignari di cosa le stesse succedendo, New Orleans era diventata un campo di battaglia.

Tra morti e sconfitte John era piuttosto sicuro che una volta sveglia Allison avrebbe preferito rimanere addormentata o peggio ancora… doveva fare in fretta oppure non sarebbe riuscito a farle dire addio. Lei non glielo avrebbe mai perdonato e lui non avrebbe perdonato se stesso per non averle concesso quella ultima possibilità.

“Freya vuole sapere a che punto siamo” gli disse Chas controllando qualcosa sul suo cellulare. “John?” chiese.

L’altro sospirò e chiuse gli occhi tendendo le mani in avanti, posizionandole all’altezza del petto di Allison. “Dille che saremo lì in mezz’ora al massimo.” Disse al suo amico. Poi si concentrò. Quell’incantesimo era insidioso, una parola anche solo pronunciata nel modo sbagliato e invece di guarire la sua amica sarebbe morta. Non l’aveva detto a Chas e neppure a Freya o agli altri perché aveva pensato che non c’era bisogno di angosciarli, lui non avrebbe sbagliato. Jonas Leandro gli aveva fatto conoscere quella formula ma era morto prima che potesse insegnargli come usarla davvero nel migliore dei modi. Imparerai da solo, sei più sveglio di quanto non sembri gli aveva detto, Allison aveva annuito con un sorriso.

Un’altra volta la formula e poi poggiò la punta di due dita sulla fronte della cacciatrice sperando che funzionasse. Passarono alcuni istanti e infine lei aprì piano gli occhi e li richiuse un paio di volte, prima di mettere a fuoco il suo volto.

“John?” domandò confusa girandosi dall’altra parte. “Chas… che ci fate qui?” si alzò a sedere sul letto e deglutì a vuoto. “Che sta succedendo? Dove sono?”

I due uomini si scambiarono un’occhiata. “Sei in ospedale.”

“Perché? Dov’è Elijah?”

Constantine raccolse le sue cose. “Andremo da lui tra un attimo. Qual è l’ultima cosa che ricordi?” le chiese passandole dei vestiti puliti.

Lei sembrò fare il punto. “La Strige. Mi hanno chiesto di essere il loro capo e poi Tristan… Tristan voleva uccidermi, Elijah ha ucciso lui e poi… poi più niente. John, che diavolo sta succedendo?”

“Te lo racconto mentre ti vesti.” L’uomo fece cenno a Chas ed entrambi le diedero le spalle. Lei iniziò a cambiarsi. “Gli Antenati hanno provato ad usarti come arma per uccidere Elijah e tutta la sua famiglia. Hanno giocato con la mente di tutti; quella di Hayley, aumentando la sua aggressività, quella di Kol aumentando la sua fame… la tua in tanti modi diversi. Hai resistito con tutte le tue forze fin quando la tua mente non ce l’ha più fatta e sei finita in coma per un mese. Anche Kol ha ceduto e ha ucciso la sua giovane fidanzata.”

“Davina è morta?” la voce di Allison era confusa. Lo prese piano per un braccio e John capì che potevano voltarsi di nuovo. Annuì.

“Sì, hanno consacrato il suo corpo e con l’aiuto di Freya l’hanno messa in una specie di limbo mentre preparavano tutto per riportarla indietro. Solo che provando a riportarla indietro Freya si è resa conto che poteva usare l’energia mistica di quel sigillo che la teneva a metà tra i due mondi per riportare Lucien alla sua forma di semplice vampiro e ucciderlo. E così l’ha fatto.” Le raccontò. “Per farlo però ha dovuto sacrificare Davina e Marcel non l’ha presa molto bene.”

Allison si portò una mano alla bocca. “Oh mio Dio…”

“Non è tutto” le fece sapere John mentre Chas liberava il passaggio e li precedeva fuori dall’ospedale. “C’era un’altra fiala di antidoto per diventare un Ibrido 2.0 e alimentato da una folle sete di vendetta Marcel l’ha bevuta. Così quando Elijah lo ha ucciso è rinato come…”

“Elijah ha ucciso Marcel?” la cacciatrice si fermò, sentiva il respiro mancarle. Non ricordava di aver mai avuto un risveglio più traumatico di quello.

“Sì, credeva che fosse la cosa giusta da fare per proteggere la sua famiglia ma il punto è che invece era la cosa peggiore che potesse fare. Infatti, una volta sveglio e potenziato la prima cosa che Marcel ha fatto è stata mordere Kol e anche Elijah.”

“No” Allison scosse energicamente il capo. “No, no, no. Dov’è?”

“È ancora vivo, lui e gli altri ci stanno aspettando. Ci sono anche i Winchester e Castiel, tuo fratello sta arrivando, o forse è arrivato mentre parliamo.”

Lei gli si avvicinò, aveva il viso sconvolto, tremava. “John, dobbiamo andare subito, posso aiutarli, come ho fatto con Finn.”

“No non puoi, quell’incantesimo non si ripeterà, è troppo pericoloso. Io e Freya abbiamo un piano, ma te lo racconto quando arriviamo lì. Sali in macchina ora.”

Allison salì.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah fece un grosso respiro trattenendo a fatica un gemito. Il dolore era incredibilmente forte, il morso sul suo braccio bruciava come l’inferno e per quanto volesse chiudere gli occhi e lasciarsi andare non poteva. Non prima di rivedere sua moglie almeno un’ultima volta.

Sua moglie… quella parola gli suonava così strana e al contempo così meravigliosa associata alla bella cacciatrice dagli occhi nocciola. Odiava di non poter essere lì in ospedale con lei come aveva fatto per un intero mese, ogni giorno, ogni minuto che aveva potuto. Da quello che Freya gli aveva detto se era finita in quel letto, addormentata, era stato perché aveva resistito al controllo degli Antenati, perché aveva fatto resistenza al loro potere con tutta se stessa, senza nemmeno rendersene conto, per proteggere tutti loro.

La sua bellissima e coraggiosa Allison… “Ti amo più di ogni altra cosa al mondo…” mormorò mentre la sua mente vagava, perdendosi in un ricordo.

“Elijah” gli disse Hayley avvicinandosi, con una pezza bagnata per rinfrescargli il viso sudato e bollente. “Come ti senti?”

Lui aprì e richiuse gli occhi un paio di volte. “Stavo ricordando qualcosa… qualcosa di bello.”

L’Ibrida gli sorrise. “Allison sarà qui a momenti, John ha detto che l’incantesimo ha funzionato, è sveglia e sta arrivando.”

Elijah sorrise. “Devi dirle una cosa per me, nel caso non sopravvivessi fino al suo arrivo. Devi dirle che lei… lei è il mio posto felice. Lo è sempre stato, e che se avessi un altro milione di anni da vivere lo sarebbe sempre e per sempre…”

Hayley si asciugò gli occhi. “Lo farai tu stesso.”

“Promettimi che glielo dirai, se non dovessi resistere fino al suo arrivo.”

“Sono qui” disse proprio Allison raggiungendolo e piegandosi sulle ginocchia per guardarlo negli occhi. “E tu non stai andando da nessuna parte. Non azzardarti a morire Elijah Mikaelson, o ti giuro che non te lo perdonerò.”

L’Originale si piegò poco in avanti e le loro labbra si incontrarono per un lungo istante. “Mi dispiace” le disse. “Mi dispiace di non esserci stato quando hai aperto gli occhi.”

Lei lo baciò di nuovo, poi lo aiutò ad alzarsi dalla sedia e a raggiungere il divano, dove stava Kol, scosso da un tremito e pallido. Senza dire nulla si guardò intorno notando che si respirava paura e apprensione in quella stanza. I Winchester e Castiel non avevano idea di cosa fare, Matt andava avanti e indietro inquieto provando ad intrattenere Hope. Non avrebbe saputo dire perché ma il suo sguardo si posò su Hayley; aveva la strana sensazione che molto sarebbe dipeso da loro due alla fine.

Fece un grosso respiro, poi mentre il corpo di Elijah si inarcava di dolore, il suo naso cominciò a sanguinare e la testa a girarle. Sul suo braccio si formò un segno della stessa grandezza del morso su quello del vampiro.

“Che cos’è quello?” le chiese Sam avvicinandosi e girando il braccio per guardare meglio. “Allison?”

“Ti prego” le disse John scuotendo il capo. “Dimmi che non sei stata così folle da collegare la tua vita a quella di Elijah.”

“Mi conosci John, follia è il mio secondo nome.”

“Maledizione!” esclamò. “Perché devi sempre comportarti come un martire?”

“Quando hai collegato la tua vita alla sua?” domandò Freya guardandola.

“Quando ho capito che la profezia di cui parlava la Strige era vera, un anno e mezzo fa circa.”

“Perché?”

“Perché lo amo e se lui muore per me vivere non ha senso” confessò la cacciatrice. “Ti prego Freya, fai quello che hai fatto quando abbiamo aiutato Finn, non posso lasciarlo morire.”

“No” Elijah si mise in piedi a fatica e la raggiunse. “Mi hai fatto una promessa Allison, dopo che abbiamo salvato Finn. Non puoi infrangerla.”

Lei pianse. “Elijah…”

“Me lo hai promesso” ripeté lui accarezzandole il viso. “Rompete questa connessione” disse a John. “Per favore.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Constantine si accese una sigaretta dopo aver raccontato il piano a cui lui e Freya avevano pensato. Anche Rebekah e Klaus si erano uniti a loro, dopo essere stati da Marcel ed essere tornati senza buone notizie. Ogni tentativo di negoziazione era fallito.

“Fammi capire” disse Allison asciugando la fronte di Elijah. “Volete creare una Chambre de Chasse e confinarli lì dentro fin quando non troveremo una cura?”

“Esatto” fu Freya a rispondere. “Rebekah non è stata morsa ma la maledizione che la Strige le ha inflitto è tornata a tormentarla quindi anche lei sarà confinata con noi. Lascerò delle istruzioni su come svegliarmi quando sarà il momento.”

“E Finn?”

“Lui è dall’altra parte dell’oceano, questo è un incantesimo di sangue, non userò il suo quindi non sarà coinvolto.”

La cacciatrice diede un sguardo ad Elijah e a Kol, infine poggiò gli occhi su Castiel. L’Angelo se ne stava in un angolo, mortificato di non aver potuto fare nulla per aiutarli, rimpiangendo i tempi in cui era potente. Allison però non se la sentiva di biasimarlo, non aveva colpe e anche se non poteva curare quel morso avrebbe trovato il modo di aiutare, ne era certa.

Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo le aveva detto Elijah durante un momento di calma dal dolore. Lei non ne era sicura ma ci avrebbe provato. Gli baciò la fronte e si alzò. “A cosa li collegherete per tenerli in vita?”

“A me” avanzò Klaus. “Marcel non mi ucciderà, sarà anzi ben lieto di tenermi in vita e torturarmi per i secoli a venire.”

“Va bene” Allison si passò una mano tra i capelli e prese il comando. Si avvicinò ad Hayley e le sorrise. “Hope ha la priorità ma so che se ti chiedessi di lasciare la città con lei non lo faresti quindi ecco cosa faremo.” Si voltò a guardare gli altri e lo fece tenendo la mano di Hayley tra le sue. “Dean, tu e Sam prendete Hope e portatela a casa mia a Los Angeles," raggiunse la sua borsa e tirò fuori la carta di credito che diede al minore dei Winchester. “Hayley vi darà una lista di tutto quello che serve alla piccola. Una volta a casa, aprite il mobile all’entrata, ci troverete un taccuino. Cercate il numero di Mike Vitucci e ditegli che avete bisogno di assistenza. Ditegli che siete miei amici.”

“Chi è Mike Vitucci?” domandò Dean.

“È un vampiro ed è anche un mafioso. È a capo di un gruppo di esseri soprannaturali; vampiri, mutaforma, licantropi… un piccolo esercito.” spiegò Matt.

“Mafia soprannaturale” parlò Kol ed era la prima volta che parlava sembrando così lucido. “Non smetti mai di sorprendermi Allison Morgan.”

Abbozzarono tutti un sorriso, nonostante tutto, poi Allison riprese la parola. “Matt, la Strige ha alcuni jet privati, ho bisogno che tu raggiunga Lucas alla tenuta e gli spieghi quello che sta succedendo. Digli che accetto di essere il capo e digli che deve tenere un jet pronto. Quando saranno addormentati metteremo Elijah e gli altri nelle loro bare e tu li porterai con la Strige e i loro mezzi a casa. Non quella di Los Angeles.”

“Capito!” esclamò suo fratello.

“Cass, ho bisogno che tu rintracci Crowley, digli che il piccolo esercito di Marcel ha bisogno di un po’ di distrazione. Dopodiché raggiungi il Bayou, chiedi di Jackson o Mary e di’ loro che devono lasciare la città, subito. Marcel probabilmente non si farà scrupoli ad uccidere chi ci sta a cuore per arrivare a noi.”

“Consideralo già fatto.”

La donna raggiunse Klaus. “Tornerò a prenderti Klaus, hai la mia parola.”

Lui le sorrise. “So che la manterrai, guerriera” volse lo sguardo ad Hayley e annuì impercettibilmente. “Prenditi cura di mia figlia e di sua madre nel frattempo” disse ancora ad Allison. Un saluto ai suoi fratelli ed era fuori dalla stanza.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison diede una rapida occhiata all’orologio da parete; segnava le ventitré di una notte in cui fuori pioveva a dirotto e dentro il suo cuore ancora di più. Voleva piangere ma aveva promesso di essere forte e avrebbe mantenuto la parola data all’uomo che amava.

Quello stesso uomo che giaceva addormentato, il capo reclinato indietro e l’aspetto fragile che lei non sapeva neppure potesse avere. Le ultime parole che le aveva detto prima di chiudere gli occhi erano state non ti ho ancora detto che mi piace il tuo nuovo taglio di capelli. Ti amo, sempre e per sempre.

Nel momento in cui lo aveva sentito la donna si era promessa una cosa; non importava quanto tempo sarebbe servito, avrebbe trovato un modo per sistemare tutto. O meglio, lei ed Hayley lo avrebbero trovato. Si voltò a guardarla e le strinse una mano.

“Sistemeremo tutto” la rassicurò, ma si accorse che stava provando a rassicurare se stessa. L’Ibrida ricambiò la stretta annuendo.

 

________________________________________

FINE

 

 

 

   
 
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