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Autore: NotEvenChip    01/04/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Storybrooke era una piccola cittadina nel Maine, con pochi abitanti, con tutto il necessario per vivere una vita in assoluta tranquilla. Storybrooke era una piccola cittadina e Mr. Gold la possedeva quasi tutta. 

 

 

Mr. Gold si era trasferito a Storybrooke da una decina d’anni ormai, in cerca di un posto tranquillo dove vivere con la sua famiglia. Quella che sembrava la scelta migliore della sua vita, presto si rivelò essere una delle peggiori. 

La moglie non aveva mai visto di buon occhio il trasferimento da una città con mille possibilità come New York, ad una cittadina di mare, fuori dal mondo ed assolutamente noiosa.

Dopo pochi mesi dal loro trasferimento, col piccolo Neal ancora in fasce, incontrò un altro uomo con le sue stesse ambizioni e, non fece mistero della sua relazione extraconiugale, lasciando Gold ed il piccolo Neal a Storybrooke mentre lei iniziava il suo viaggio per il mondo. 

Gold era un ottimo avvocato a New York, i soldi non erano mai stati un problema, voleva solamente dedicarsi al figlio ed il lavoro di avvocato gli portava via tutta la giornata. Decise di trasferirsi a Storybrooke ed aprire un piccolo banco dei pegni e piano piano, iniziò ad acquistare proprietà, dandole in affitto ai cittadini. Decise di lavorare dove più gli faceva piacere, in un piccolo paesino in mezzo ai contratti.

Si costruì così, la maschera dello spietato padrone di casa, indisposto a lasciare proroghe sugli affitti mensili, nonché l’uomo più odiato da gran parte della città.

Era la fine del mese, il giorno preferito di Gold, in quanto era il giorno della raccolta degli affitti. Si preparò ad entrare nella sua armatura, i suoi vestiti firmati, assolutamente impeccabili e su misura, si aggiustò la cravatta, prese gli occhiali da sole, sorrise intimidatorio allo specchio ed uscì dalla sua stanza per controllare che Neal fosse pronto per andare a scuola.

Entrò nella stanza del figlio e notò che si stava ancora vestendo.

“Neal, sei pronto?”

Neal alzò la testa verso il padre, gli sorrise e gli fece cenno di sì con la testa, pochi secondi dopo, si mise un maglione, afferrò lo zaino e si unì al padre in cucina per la colazione.

“Papà?”

“Si figliolo?”

“Oggi è il giorno degli affitti?”

“Si… Perché lo chiedi?” Chiese Gold mentre gli versava il latte sulla tazza e si voltava per prendere i suoi cereali preferiti.

“Così… I giorni di affitto sono gli unici in cui ti svegli sorridendo…” Ammise Neal sottovoce. 

Gold si immobilizzò, con ancora la scatola di cereali ancora in mano. Ripensando alla sua vita in pochi secondi, effettivamente non riusciva a ricordare molti momenti felici, se non quelli legati al figlio.

“Se è per questo, tu mi rendi molto felice figliolo…Anche se… Anche se non…”

“Si, ho capito papà, ora mi passi i cereali?” Chiese Neal con un sorriso, capendosi col padre con uno solo sguardo. Neal sapeva che il padre gli voleva molto bene, avrebbe solo voluto vederlo felice più spesso, ma cosa poteva fare in proposito un ragazzino di dieci anni?
Gold passò i cereali al figlio e con un sorriso gli scompigliò i capelli. Non doveva essere facile nemmeno per lui, abbandonato dalla madre ancora in fasce, per girare il mondo con un bellimbusto della metà dei suoi anni. Scosse rapidamente la testa, lui e Neal se la cavavano parecchio bene anche da soli. Nel corso degli anni, qualche domanda sulla madre era stata fatta e Gold cercava di essere il più imparziale possibile, spiegandogli al meglio che, ora che era grande, poteva telefonarle ogni volta che voleva, visto che lei stessa, mandava qualche cartolina al figlio, a volte con dei recapiti telefonici temporanei.

I rapporti con la sua ex moglie, Milah, non erano altro che freddi saluti e piccole informazioni per quanto riguarda Neal. Il solo pensiero di come si era comportata nei confronti del figlio, gli faceva rivoltare lo stomaco.

 

Finì il caffè e ripose la tazza sul lavandino, poco dopo fece lo stesso anche Neal e si avviarono fuori casa, verso la macchina.
Accompagnò Neal a scuola e lo fece vergognare non poco quando lo abbracciò e gli scompigliò i capelli per salutarlo. Sorrise con malinconia mentre osservava il figlio entrare fianco a fianco con Emma, la sua migliore amica.

“Crescono così in fretta eh?” 

La voce di Mary Margaret Nolan, la madre di Emma, lo sorprese alle spalle.

“Era esattamente quello a cui pensavo… Neal ha imparato a camminare praticamente ieri e ora…”

Si maledisse mentalmente. Lui non era certo il tipo che faceva conversazione con gli altri genitori, evidentemente era stato sorpreso in un momento particolarmente emotivo.

“Non lo dica a me Signor Gold. Emma e Neal sono dei bambini così adorabili, passano sempre più tempo assieme, ha notato?”

Il tentativo della Signora Nolan di fare conversazione era parecchio ridicolo, pensò Gold, ma era l’unica cittadina di Storybrooke a provarci ancora a rivolgergli la parola, e lui non trovava così tanto fastidiosa la sua presenza e quella del marito. Probabilmente era per via dell’amicizia tra i figli, ma i Nolan erano la cosa più vicina a degli amici, che il Signor Gold avesse in città. Loro, l’energumeno enorme che si portava dietro nei giorni di raccolta, Mr.Dove, e quel pazzo di Jefferson Hatter. Con quest’ultimo condivideva la disgrazia dell’essere padre single e l’amore per gli eccentrici vestiti su misura, che lo stesso Jefferson gli confezionava.

“Già…Ora mi scusi ma devo proprio andare oggi è…”

“Giorno di raccolta affitti!” Esclamò entusiasta Mary Margaret.

Gold annuì e si rimise gli occhiali da sole, fece un cenno alla signora Nolan e si avviò verso la macchina per andare in negozio, dove Mr Dove lo attendeva.
Raggiunse Mr Dove davanti al negozio e dopo un cenno di saluto, si avviarono assieme a piedi verso il centro per iniziare la raccolta.

Passando davanti alla torre dell’orologio, si accorse che davanti alla porta della biblioteca c’era un cartello. “Apertura a breve…” Scritto con una scrittura graziosa ed articolata. Si chiese come fosse possibile che qualcuno avesse voglia di riprendere in mano un'attività così poco conveniente. Pensieri che buttò subito da parte quando Dove gli fece cenno che erano in ritardo sulla loro usuale tabella di marcia. 

 

 

 

Poco lontano, una graziosa donna dai capelli ramati attraversava la strada, orgogliosa di aver affisso quel cartello, sperando di preparare psicologicamente gli abitanti di Storybrooke alla riapertura della biblioteca.









***
Ciao a tutti/e Rumbellers del mio cuore! Questa si tratta di una long, che ho iniziato un paio di giorni fa e che non vedevo subito l'ora di condividere con voi, visto che sembra avermi presto e la sto scrivendo di getto! Molto bene, qui per ora ho solo presentato i personaggi e un po' del loro passato, Belle che torna a Storybrooke è sicuramente un uragano di novità, non solo per se' stessa! Spero di poter aggiornare settimanalmente, in ogni caso vi terrò aggiornati, qualora il proggetto piacesse! Buona giornata e buon weekend a tutti! (Sperando di avere almeno 30 secondi di screentime nella prossima puntata.........)
A presto! :*
   
 
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