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Autore: Akicchi    01/04/2017    2 recensioni
{ TITOLO PROVVISORIO. }
«Meritavi tu il bronzo, Otabek! Meritavi il terzo posto più di quel bastardo di JJ!»
[...]
«Yuri, ti ringrazio per le parole, ma è giusto così. Farò meglio la prossima volta.
E poi, ho davanti a me qualcuno che vale più di qualsiasi medaglia: oro, argento, bronzo. Tu, Yuri Plisetsky, vali più di ogni altro riconoscimento mondiale.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Otabek Altin, Yuri Plisetsky
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Calde lacrime di gioia e di orgoglio rigavano le accaldate guance di Yurio Plisetsky, ancora incredulo davanti al risultato, al Kiss & Cry.
Ce l'aveva fatta.
A soli quindici aveva superato il record mondiale di Viktor Nikiforov, arrivando addirittura primo surclassando Yūri Katsuki, era la nuova promessa e il nuovo giovane prodigio del pattinaggio artistico. Eppure c'era qualcosa, in quel tabellone, che gli aveva interrotto le lacrime e privato del suo orgoglio e della gioia:
 
 
1. Yuri PLISETSKY 319.53
2. Yuri KATSUKI 319.41
3. Jean Jack LEROY 300.62
4. Otabek ALTIN 293.57
 
 
300.62.
293.57.
Una differenza di 7.05 punti.
Doveva farsi forza, doveva comportarsi in maniera sportiva mentre riceveva la sua medaglia d'oro e osservava, tramite la coda dell'occhio, con astio, il possessore della medaglia di bronzo.
Gli avrebbe voluto deformare quel sorrisetto con i propri artigli, se fosse stato una tigre vera e propria, e magari anche sbranarlo.
Bastardo.
Non te lo meriti quel bronzo.
Erano pensieri rimasti impronunciati, quelli.
Nonostante la sua personalità schietta e diretta, la quale gli portava a dire ogni cosa che pensasse, questa volta la fata russa era rimasta in silenzio nel contempo in cui si mordeva il labbro inferiore, ancora piegato in un sorriso quasi forzato. In tutto questo, il suo sguardo vagò alla ricerca del pattinatore del Kazakistan che già lo stava osservando, dal suo posto, con le mani unite tra loro in un battito scandito come quello di un cuore.
I due sollevarono i loro pollici verso l'alto: era il loro modo di comunicare, in un certo senso, soprattutto quand'erano accerchiati o soppressi da una folla affamata di scoop.
 
Uscito dalla pista e dopo essersi sfilato in fretta e furia i pattini, Yurio alzò lo sguardo per incrociare lo sguardo di JJ. Lo odiava, lo odiava profondamente e con tutti i suoi – pochi – centimetri del proprio essere, odiava soprattutto quel sorriso sfottente che ora gli arricciava le labbra come per dire «La prossima volta vincerò io».
Si alzò dunque in piedi e l'unica cosa che riuscì a dire, anticipando il canadese, era il pensiero che si era fatto prima.
«Non te lo meritavi.»
Corse via, dopo quelle parole, senza ascoltare quello che voleva dirgli e scansando – per un soffio – il suo braccio che tentava di fermarlo. Il capo di Yurio vagava a destra, sinistra e di fronte a sé come un cucciolo disperato che cercava la propria figura di riferimento, il cuore che gli batteva ancora con determinazione contro il petto, il sangue che scorreva come un fiume in piena a tal punto da sentire il suono in entrambe le orecchie.
Otabek.
Era lì. Sul marciapiede. Come se stesse aspettando l'unica cosa che, in quel momento, non l'avrebbe tradito: un taxi, probabilmente, per raggiungere l'hotel dove albergava.
«Otabek!»
Gridò Yurio non appena le porte si aprirono, seguito dallo sguardo dell'altro ragazzo che, piano piano, si spalancava in maniera accennata per lo stupore.
Non se l'aspettava di essere seguito, non da lui.
«Yuri?» Mormorò, in tono grave e roco. «Non dovresti essere a festeggiare?»
Scuotendo il capo, il pattinatore russo strinse i denti e i pugni, gli occhi da soldato ardevano mentre s'incatenavano con quelli altrui.
«Meritavi tu il bronzo, Otabek! Meritavi il terzo posto più di quel bastardo di JJ!»
Quelle parole scuoterono profondamente Otabek Altin, come una mancanza di tempismo o una caduta che gli aveva fatto perder tempo all'esecuzione, in quanto non si aspettava di certo parole simili. Non da Yuri, ma proprio da qualcuno in generale, perché aveva fatto del suo meglio e si era dovuto accontentare del quarto posto.
La vita era fatta di alti e bassi, dopotutto, e nonostante il suo traguardo era comunque in discesa la sua strada. Non sperava nell'oro, perché era a conoscenza – dentro di lui – del potenziale di Yuri Plisetsky; né nell'argento, visto il talento e la rimonta di Yūri Katsuki... non gli sarebbe dispiaciuto il bronzo, ma a quanto pare il suo massimo – al momento – non era abbastanza. Ci avrebbe riprovato in futuro, questo era poco ma sicuro, con maggiore determinazione e orgoglio.
«Yuri, ti ringrazio per le parole, ma è giusto così. Farò meglio la prossima volta.
E poi, ho davanti a me qualcuno che vale più di qualsiasi medaglia: oro, argento, bronzo. Tu, Yuri Plisetsky, vali più di ogni altro riconoscimento mondiale.»
Forse non avrebbe dovuto dire quelle parole, perché si erano rivelate più taglienti delle lame dei pattini, si vedeva dalle lacrime che piano piano rigavano come gocce di ghiaccio le gote del più giovane. Asciugandole con un tocco gentile e l'altra mano a reggergli il volto – tramite una guancia, avvolte nei guanti senza dita, gli regalò l'ombra di un sorriso.
Non era mai stato bravo nei rapporti sociali, eppure voleva aiutare il suo caro amico, il quale lo stupiva ogni volta.
Non falliva neanche questa volta, infatti.
«Mi prometti una cosa, Otabek?»
«Cosa?»
Yurio sorrise, avvolgendo la mano altrui sulla sua guancia con la propria. «Tu verrai con me a vedermi pattinare nelle prossime gare, ma anche a trovarmi; promesso?»
Trattenendo una risata, sinceramente divertita, Otabek sorrise con tutto il suo cuore.
«Promesso.»
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Oddio, è da mesi che volevo farla, tipo dal 21 Dicembre, e mi è andata bene che nessuno ha avuto questa stupida idea in testa in tutto questo tempo. *sospir di sollievo*
Comunque, prima di tutto, grazie per averla letta e spero che vi sia piaciuta! Yurio è il mio personaggio preferito, seguito da Otabek – e li shippo più dei Victuuri, opsie dopsie wopsie ops, quindi necessitavo di scrivere qualcosa sul mio piccolo tigrotto. ;v; ♥
Forse ritornerò su questo fandom per scriverci qualcosa, o forse no, non lo so. Dipende dalle mie idee, il tempo e l'ispirazione. Sta di fatto che, almeno questa, dovevo farla.
Enniente(?), non so più che altro dire, siete liberi di recensire o no, metterla o non metterla tra le vostre storie and stuff.
Sto degenerando, 'kay.
Ci si vede! :3 ♥
P.s: grazie alla mia cutie Nexys per farmi da beta. ♥ ♥
   
 
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