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Autore: Gigashiro    01/04/2017    2 recensioni
Niente di originale, una storia come tante, ma l'ho vissuta e scritta a modo mio.
Una persona in viaggio, una routine consolidata e poi un incontro che cambia le loro vite. Le colline deserte saranno più belle!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Carretto e il Viaggiatore
 
Al tramonto si rialzava e raccattava le sue cose. Il carretto le accoglieva e si faceva trascinare.
Quella sera ancora una volta il viaggiatore alzò il cappuccio sul capo e lo calò sugli occhi, indossò i guanti di pelle e afferrò i manici del carretto. Alla spinta del viaggiatore le ruote cominciarono a cigolare, i cerchi di lega di ferro che ricoprivano i tagli delle ruote di legno erano ormai sottili e consumati, segno che avevano percorso tantissima strada.
 
La luna li vegliò ancora una volta, luminosa ma calante, sempre la stessa in ogni terra, in ogni villaggio, in ogni campo, la sola cosa familiare e sicura per il viaggiatore e il suo carretto. Alla sua scomparsa venne l'ora del riposo e al primo chiaro di sole il cammino riprese, all'orizzonte niente. Il carretto cigolò un giorno intero sul sentiero poco sassoso e gli occhi del padrone ancora non avevano avvistato nessuna irregolarità, nel paesaggio privo di alberi, che indicasse la presenza di un villaggio, solo soffice tenera erba, nessun animaletto goloso, nessun cespuglio spinoso. Ma ad un certo punto, proprio a un'ora dal tramonto del sole, ecco una sottile linea di fumo salire brevemente verso il cielo già tinto di rosa. Era proprio davanti a loro. La sola novità che spezzasse la line perfetta delle colline verdi e desolate. Il viaggiatore si fermò, indeciso se inseguire il fumo prima che si estinguesse o fermarsi per riposare per poi riprendere il cammino al tramonto come suo solito. Il carretto fremette per il tratto in discesa e il viaggiatore decise di accontentarlo, così si sistemò per bene il cappuccio sugli occhi e riprese il cammino. Dopo un'ora giunse il tramonto, il cielo era dipinto di viola e rosso e presto non avrebbero più visto il fumo salire. Il sentiero risaliva una collina per scendere oltre di essa, lo stesso aveva fatto nell'ultima ora ma questa volta, arrivato in cima alla collina, il viaggiatore potè vedere la fonte del fumo.
 
Accanto a qualche ciocco di legna arsa dal un piccolo fuocherello, la creatura si dondolava tra sé e sé, infreddolita e sola. Vide il viaggiatore avvicinarsi e alzò lo sguardo con curiosità, chiedendosi cosa il cappuccio nascondesse. Il primo viandante che era passato non era rimasto molto, ma aveva preso molto alla creatura. Un altro non si era quasi fermato e il terzo era rimasto anche troppo a lungo. Ora lei si chiedeva cosa avrebbe fatto questo viaggiatore che spingeva davanti a sé un carretto con tutte le sue cose dentro. Non ne aveva mai visto uno prima, gli altri viandanti avevano solo poche cose in un sacco, mai un carretto. Continuò a dondolarsi al ritmo del cigolio delle ruote che si avvicinavano senza fretta.
 
Il carretto procedeva al passo deciso del suo padrone finché i suoi piedi non si arrestarono a un tiro di voce dalla creatura. Non era la prima che vedeva, che incontrava nel suo cammino, ma di solito nessuno si curava di lui, di un semplice viaggiatore che credevano essere come tutti gli altri. Ma ora questa lo vedeva, gli occhi puntati a cercare i suoi nascosti dal cappuccio, con le stesse domande nella testa. Tante volte lo guardavano, ma nessuno sembrava mai vederlo veramente. Forse, anche se la luna sarebbe presto stata più luminosa dell'atmosfera illuminata dal sole, quella volta avrebbe potuto fermarsi...
Spiegò i sostegni del carretto e ve lo appoggiò sopra, poi il viaggiatore mosse i propri piedi calzanti vecchi e logori stivali di pelle verso il fuoco e la creatura e quella lo invitò a sedere. Non dissero nulla, quella notte, dormirono serenamente sotto le stelle lucenti e una luna ridotta a una fessura, svegliandosi di tanto in tanto solo per non far spegnere il fuoco.
 
La mattina dopo il viaggiatore e la creatura vennero svegliati dalla pioggia. La creatura vi rimase stesa sotto, bevendo in quantità, il viaggiatore svuotò il carretto e lo capovolse invertendo i sostegni e approntò così un riparo per entrambi. La creatura accettò l'aiuto e contraccambiò con una scorta d'acqua per il viaggiatore e le prime parole cominciarono a rompere il silenzio delle colline. Il sole irruppe di nuovo tra le nuvole e i due fecero asciugare la legna per poter riaccendere il fuoco prima che si alzasse il vento e altre parole accompagnarono la condivisione del cibo che i due potevano offrire. Su quell'erba umida, nella luce dell'alba, il terzo giorno il viaggiatore finalmente si liberò del cappuccio e la creatura guardandolo comprese.
Insieme capovolsero il carretto e rimisero dentro tutte le loro cose. Il sentiero davanti a loro proseguiva appena visibile e col carretto che cigolava proseguirono avanti, insieme, la creatura, il viaggiatore e il carretto.
  
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