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Autore: amilcara95    02/04/2017    0 recensioni
Precisazione: questa storia è un prequel/ spin off di The Librarian and The Guardian incentrata sui genitori di Flynn; consiglio di leggerla dopo il capitolo 8 se siete interessati.
Alastair Carsen era sempre stato un sognatore, ben poco interessato a diventare quello che il Destino aveva previsto per lui.
Margaret Pennon era sempre stata fiera delle sue origini e del suo Destino.
Nessuno dei due sapeva però che erano collegati dallo stesso filo rosso.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Librarian and The Guardian '
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Le cose per cui vale la pena vivere

La mitologia greca è notoriamente fra le più conosciute e più variegate a causa di tutti gli dei e tutti gli eroi che ne fanno parte; un mito in particolare è di essenziale interesse ai fini della storia che sta per essere raccontata: quello delle Moire.
Il mito racconta di tre donne che tessono il filo del destino di ogni uomo; l' unione di tutti i fili in un grande telaio racchiude passato, presente e futuro.
Vi starete probabilmente chiedendo il perché di questa spiegazione, di questo incipit... È molto semplice in realtà: questa storia racconta l' incontro di due fili molto particolari, i cui proprietari rispondevano ai nomi di Alastair Carsen e Margaret Pennon.
L' incontro di questi due giovani avvenne nel lontano febbraio del 1973 nella Biblioteca pubblica di New York; apparentemente potrebbe sembrare un luogo come tanti, che fa da sfondo ad una storia come tante... Se così fosse questa storia non varrebbe la pena di essere raccontata, fidatevi.
Dovete sapere che, nascosta agli occhi della maggior parte delle persone, sotto la biblioteca che tutti visitano ne esiste un' altra, segretissima, caratterizzata da un compito difficilissimo e impegnativo: proteggere e custodire la magia e tutti gli artefatti magici; è in questa particolare Biblioteca che Alastair, soprannominato Al, e Margaret, soprannominata Margie, intrecciarono indissolubilmente le loro vite.
Tutto ebbe inizio alla fine del gennaio 1973, quando Alastair Carsen ricevette la notizia della cessazione del Conflitto del Vietnam, dove aveva combattuto dopo essersi arruolato in marina.
Jerry, suo commilitone e agli occhi di tutti quanti, eccetto i suoi, migliore amico era entusiasta della cosa: potevano finalmente tornare a casa a New York; Alastair al contrario non era così felice della cosa: tornare nella Grande Mela avrebbe significato dover affrontare suo padre e prendersi le responsabilità che gli spettavano per diritto di nascita e da cui era sempre fuggito perché si sentiva oppresso da tutto quel peso.
Il venticinquenne Alastair Carsen era infatti l' ultimo discendente diretto di Re Salomone e del capo dei Massoni Criptici, posti a guardia delle leggendarie Miniere del re biblico; per questa ragione il giovane era pieno di responsabilità poiché destinato ad essere il prossimo capo dei Massoni, inoltre a causa di questo retaggio e di un incidente era stato costretto a diventare amico di Jerry.
Non è però il momento di parlare di questo incidente e delle sue conseguenze, questa è un' altra storia; tornando a focalizzare l' attenzione su Alastair va detto che tornò a New York il 15 febbraio, salutati i suoi commilitoni tornò a casa sua, a Brooklyn; qui venne accolto calorosamente dai genitori e dalla sorella minore*.
Come previsto dal giovane Carsen il giorno seguente suo padre, Regan, gli comunicò il primo impegno ufficiale:" Alastair, fra due giorni in Biblioteca ci sarà un' Intercessione con i discendenti degli Eroi, dei Re e dei Semidei per rivedere i trattati sul possesso degli artefatti. Vorrei che tu, in quanto prossimo capo dei Massoni, mi accompagnassi. È bene che tu inizi a partecipare a questi impegni, così da capire come dovrai comportarti in futuro."
" Papà devo proprio? Sai che non ho mai desiderato tutto questo, vorrei solo vivere la mia vita come una persona normale! Non potrebbe venire Eleanor?"
Regan Carsen era un uomo paziente e molto simile al figlio sia caratterialmente che fisicamente, sapeva quindi quali tasti premere per convincerlo:" Al, ascoltami figliolo. So che vorresti una vita normale, tranquilla, come quella di tante altre persone... Purtroppo non è possibile e non lo sarà mai per nessuno di noi... Noi Carsen discendiamo da Salomone stesso, abbiamo il potere di controllare la Chiave e inoltre siamo incredibilmente intelligenti... Con queste qualità credi che potremmo mai essere normali?"
Il giovane ammise sconfitto:" No... Hai ragione come tuo solito papà; credo che alla fine fare una piccola gita in Biblioteca non sarà così male... È della Biblioteca che stiamo parlando, già solo una visita lì dovrebbe ripagarmi di tutta la fatica... Dopotutto è solo il luogo che custodisce la più grande collezione di magia del mondo."
Regan sorrise sentendo quelle parole, come ogni Carsen anche Alastair si era dimostrato un amante del sapere e della conoscenza; si chiese poi quando suo figlio si sarebbe deciso a sistemarsi e a mettere su famiglia, era curioso di vedere come sarebbe stata la prossima generazione.
La mattina del 17 febbraio Alastair si svegliò insolitamente di buon umore, non era certo entusiasta all' idea di dover partecipare ad una riunione di vecchi brontoloni che sicuramente avrebbe portato a litigi o discussioni senza fine, però aveva la strana ed insolita sensazione che quella giornata avrebbe riservato risvolti decisamente interessanti; il giovane Carsen non immaginava quanto le sue intuizioni si sarebbero rivelate corrette.
Nel primo pomeriggio Alastair e Regan giunsero alla biblioteca pubblica e immediatamente si guardarono attorno, alla ricerca di qualche segnale che mostrasse loro il luogo dove si sarebbe tenuta l' Intercessione; il loro girovagare, dopo aver chiesto informazioni senza ottenere risposte, li portò a salire un' immensa scalinata circolare circondata da svariate vetrate, raggiunta la cima si trovarono in un altrettanto grande salone caratterizzato da un arredamento spartano ma di classe: c'era infatti una gigantesca scrivania in ebano ai cui lati si trovavano due grossi candelabri.
La sala era poi decorata da affreschi e stucchi vari che la rendevano estremamente raffinata anche se scarsamente arredata; c'era poi un ultimo dettaglio da considerare: alla scrivania era seduta una donna bionda sui sessantacinque anni che si mise a squadrare minacciosa i nuovi arrivati.
La donna vedendo due intrusi nel suo ufficio disse freddamente e con tono burbero:" Chi siete e cosa ci fate nel mio ufficio?"
Sia Alastair che Regan rimasero intimoriti dalla donna che aveva parlato, non serviva certamente l' intelligenza dei discendenti di Salomone per capire che quella era una donna estremamente autoritaria con cui era meglio non scherzare; il più vecchio dei due Carsen decise di rispondere alla domanda con il tono più sicuro e autorevole che credeva di possedere:" Buon pomeriggio, mi chiamo Regan Carsen e questo è mio figlio Alastair. Stavamo cercando la Biblioteca a causa di una lettera che mi è stata spedita due mesi fa."
" Mi faccia vedere la lettera."
Regan a quel punto consegnò alla donna la lettera che gli era stata spedita; questa dopo averla letta commentò con lo stesso tono freddo e minaccioso:" Sono Charlene, tratterete con me visto che siete qui per l' Intercessione. Seguitemi, vi spiegherò tutti i dettagli mentre andremo in Biblioteca. Per prima cosa, signor Carsen, che fazione rappresentate e perché ha portato anche suo figlio?"
Alastair si chiese cos' avesse fatto di male visto il modo in cui la donna chiamata Charlene lo scrutava; Regan d'altro canto rispose diplomatico:" Siamo qui in rappresentanza dei Massoni Criptici, dato che sono il capo, e dei discendenti di Salomone. Mio figlio è qui in qualità di prossimo successore."
" Bene. Seguitemi; l' Intercessione avverrà il Biblioteca e l' Arbitro sarà Judson dato che l' attuale Bibliotecario è in missione ed è fin troppo inesperto per trattare un simile incontro. Siete pregati di attendere l' inizio delle trattative senza girovagare per la Biblioteca e senza toccare nulla. Non ho voglia ne di stare lì a cercare gente che si perde ne di sistemare o aggiustare gli artefatti."
Alastair a quelle parole ebbe la conferma che la donna non si fidava di lui, forse per la giovane età... Decise di non dire nulla, aveva la sensazione che ogni sua parola avrebbe solamente peggiorato le cose, così si limitò a seguire il padre e la donna fino alla Biblioteca. 
Una volta giunto in quel posto magico Alastair si guardò attorno stupito e meravigliato da tutto ciò che lo circondava; ci vollero un paio di richiami da parte di Regan per destare Alastair dal suo stupore, alla fine il giovane seguì Charlene e suo padre fino ad una sala, a due piani e con un enorme tavolo circolare al centro, dove si sarebbe svolta l' Intercessione; qui la donna comunicò le ultime informazioni:" L' Intercessione si svolgerà in questa sala e inizierà fra due ore. Dato che siete i primi ad essere arrivati dovrete attendere. Ora io vado, ho del lavoro da fare. Judson dovrebbe arrivare a momenti."
Quando i due Carsen furono soli Alastair commentò divertito:" Ringrazio di non essere il Bibliotecario, ti immagini cosa vorrebbe dire dover lavorare ogni giorno con quella donna terrificante?!"
Regan sorrise divertito, suo figlio non era cambiato di una virgola: era sempre il solito ragazzo dalla lingua lunga e a tratti pungente; disse poi con fare complice al giovane:" Dato che mancano ancora un paio d' ore perché non vai a fare un giro in Biblioteca? Ti coprirò io con quella terrificante responsabile."
Alastair non se lo fece ripetere due volte così dopo un veloce ringraziamento al padre andò immediatamente a fare un giro in Biblioteca; come aveva già detto qualche giorno prima era nella più grande collezione di artefatti e reperti magici del mondo: sarebbe stato un vero peccato non approfittare dell' occasione per fare una visita.
Era passata un' ora da quando Alastair aveva iniziato a girovagare per la Biblioteca, il giovane si era mosso meravigliato fra scaffali e reperti, provando invidia per i Bibliotecari che avevano accesso quotidianamente a tutto quel sapere... Si diede poi dello stupido: lui non era tagliato per fare il Bibliotecario dato che era fin troppo distratto in certe circostanze, sua madre lo aveva sempre definito un sognatore cronico... Avrebbe sicuramente finito con il farsi ammazzare alla prima occasione, era per quello che in marina non era quasi mai sceso direttamente sul campo.
Perso nei suoi pensieri Alastair non si accorse della presenza di una seconda persona nei paraggi quindi le andò a sbattere contro con il risultato che entrambi caddero a terra; una volta realizzato cos' era successo Alastair si guardò attorno per vedere la persona che aveva urtato: si trovò davanti una giovane donna più o meno sua coetanea davvero molto carina**, alta più o meno un metro e sessanta e dal fisico minuto, dai lunghi capelli biondi e dai penetranti occhi chiari.
Imbarazzato disse subito mentre porgeva una mano alla ragazza per aiutarla, dopo essersi rimesso in piedi, e parlando forse fin troppo rapidamente:" Scusami! Sono stato davvero sbadato! Tutto bene? Ti sei fatta male?"
" No, non ti preoccupare... Sei forse il Bibliotecario?"
" A dire la verità no. Mi chiamo Alastair Carsen e ho accompagnato mio padre all' Intercessione... Perché pensavi fossi il Bibliotecario?"
La ragazza rispose divertita da quel giovane:" Dato che ti sei presentato mi sembra corretto fare lo stesso. Mi chiamo Margaret Pennon e anche io sono qui per l' Intercessione. Tu però chiamami Margie... Per rispondere alla tua domanda sappi che mi sei sembrato il Bibliotecario perché hai la loro tipica espressione un po' assente."
Prima di proseguire nei dettagli di questo scontro e dell' incontro che ne è conseguito è doveroso dire come Margie si sia ritrovata in quel punto preciso in quel preciso istante dato che se così non fosse stato la storia sarebbe stata diversa.
Margie era arrivata in Biblioteca da pochi minuti quando si era scontrata con Alastair, il motivo era simile: lei in quanto discendente di Artù Pendragon aveva accompagnato suo padre all' Intercessione; al contrario del rampollo della famiglia Carsen, Margie si era sempre sentita a suo agio ad accompagnare suo padre, Alexander, nei vari impegni diplomatici, soprattutto per quelli riguardanti la Biblioteca, molto frequenti a voler essere precisi.
Queste frequenti visite alla Biblioteca erano dovute al ruolo occupato dalla famiglia di Margie: i Pennon erano i diretti discendenti di Artù Pendragon, avevano fra l' altro deciso di modificare il cognome per non destare troppi sospetti.
Da quando Lancillotto era diventato il capo della Confraternita del Serpente c' era stata un' alleanza strettissima fra le due fazioni a causa di quel pericolosissimo nemico comune; questa alleanza era stata consolidata quando nel 1611 un misterioso Pendragon aveva consegnato Excalibur alla Biblioteca, dicendo che in futuro sarebbe servita ad un Bibliotecario.
Margie aveva quindi visitato parecchie volte la Biblioteca nel corso degli anni, interagendo più volte anche con Judson, Charlene e i vari Bibliotecari; aveva poi seguito sempre suo padre nei vari incarichi ufficiali, anche perché figlia unica.
Quando aveva saputo dell' Intercessione ne era rimasta piacevolmente colpita, aveva sempre amato arrivare in anticipo in Biblioteca e girovagare per gli scaffali e maneggiare Excalibur.
Margaret non avrebbe mai immaginato che l' Intercessione di quel giorno si sarebbe rivelata così interessante e piena di conseguenze; la giovane ventiquattrenne come da programma era arrivata piuttosto presto assieme a suo padre, raggiunta la stanza dove si sarebbe svolta l' Intercessione aveva visto Judson parlare con un uomo sulla tarda cinquantina quindi aveva lasciato suo padre in buona compagnia ed era tornata in Biblioteca.
Il suo passatempo era stato interrotto quando un ragazzo le era venuto addosso e l' aveva fatta cadere a terra; quando si rimise a sedere vide che si trattava di un suo coetaneo, alto un metro e ottantacinque, dal fisico slanciato e decisamente bello*** con i capelli scuri e profondi occhi castani che le tendeva una mano, per aiutarla a rialzarsi; il sorriso gentile e anche imbarazzato per l' accaduto gli conferiva un' aria adorabilmente impacciata, Margie era pronta a scommettere che si trattasse del nuovo Bibliotecario.
Quando Alastair aveva rivelato di essere lì per l' Intercessione la bionda era rimasta insolitamente delusa della cosa, era come se le dispiacesse sapere che probabilmente non avrebbe più rivisto quel ragazzo.
D' altra parte Alastair aveva osservato con interesse la sua interlocutrice: era sicuramente una ragazza fuori dall' ordinario, ne era assolutamente sicuro, sarebbe certamente valsa la pena di approfondire la conoscenza.
Dopo qualche veloce scambio di parole, giusto per presentarsi, Alastair chiese curioso alla ragazza:" Se sai qual è la tipica espressione dei Bibliotecari vuol dire che frequenti abitualmente la Biblioteca, sbaglio forse?"
" Sei perspicace Carsen, te ne devo dare atto. Diciamo che è un segreto... Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti."
Il tono ironico e sarcastico di Margaret stimolarono la lingua tagliente di Alastair che decise di rispondere a tono a quella biondina tutto pepe:" Sai vero che così facendo potresti attirarti contro le inimicizie della mia fazione? Non per vantarmi ma anche io ho una certa influenza giovane Pendragon."
Margie a quel punto commentò stupita:" Wow. Come hai fatto?"
Alastair rispose divertito e soddisfatto dalla reazione avuta dalla ragazza:" In realtà è stato piuttosto semplice. Già il tuo cognome da un indizio: Pennon e Pendragon hanno una forte assonanza; hai poi detto che ti sembravo un Bibliotecario, significa quindi che tu sia già stata qui parecchie volte per svariate ragioni, non per forza inerenti ad impegni ufficiali con la Biblioteca. Questo implica una fortissima alleanza fra la tua fazione e la Biblioteca: l' unica fazione che ha un tale legame universalmente riconosciuto è quella dei Pendragon a causa di Lancillotto, ho fatto i miei compiti. Il fatto che in questo momento Excalibur ti stia svolazzando alle spalle è l' ultima conferma."
La ragazza si voltò per vedere che effettivamente la leggendaria spada di re Artù le stava volteggiando alle spalle, come a volerle dire ben tornata; rispose poi ammirata e divertita:" Complimenti Carsen. Oltre che avere un bel faccino sei anche molto intelligente... Tu ora sai chi sono io davvero mentre io non so nulla di te. Come la mettiamo?"
" Beh, un' idea ce l' avrei... Dipende se sei d' accordo."
" Sentiamo Alastair Carsen. Sono curiosa."
Alastair sorrise furbescamente prima di rispondere deciso nonostante il rischio:" L' Intercessione non inizierà prima di un' ora, hai tempo fino ad allora per scoprire chi sono in realtà. Se non dovessi riuscirci ti racconterò tutto io stesso domani. Valgono tutte le domande che ti vengono in mente tranne 'A che fazione appartieni?' e simili; sono proibite anche le minacce con Excalibur."
Margie valutò con attenzione le varie alternative, tutto considerato le sarebbe convenuto accettare: percepiva chiaramente un legame con quel ragazzo, si fosse trattato di una semplice infatuazione, di un colpo di fulmine o del destino stesso non lo sapeva però aveva la chiara sensazione che in un modo o nell' altro lei e Alastair si sarebbero sempre incontrati.
Alla fine commentò con un sorriso divertito stampato in volto:" Accetto le tue condizioni Al. Toglimi solo un ultimo dubbio. Cosa faresti se ti dicessi che domani non sarò più a New York?"
Il ragazzo rispose immediatamente, con un sorrisetto furbo stampato in volto:" Ti direi di posticipare qualunque impegno che ti farà andare fuori città. Sei una newyorkese tanto quanto me! Sono pronto a scommettere che sei di Manhattan."
" Ma come diamine fai?!"
" Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti piccola Pendragon."
Margie ribatté prontamente irritata:" Non chiamarmi piccola Pendragon spilungone di un Carsen!"
A quelle parole i due scoppiarono a ridere, prima di incamminarsi assieme lungo i corridoi della Biblioteca; per l' ora successiva i due giovani parlarono ininterrottamente, scambiandosi aneddoti riguardanti qualunque cosa venisse loro in mente; Margaret sapeva di dover sfruttare quel tempo per fare almeno finta di interessarsi a scoprire la vera identità del suo interlocutore ma ad essere onesta era più interessata a conoscere meglio Alastair come persona.
Da parte sua il giovane Carsen trovava molto piacevole la compagnia di quella bionda dalla lingua tagliente, ringraziò mentalmente suo padre per l' insistenza a farlo andare a quella Intercessione: aveva conosciuto Margaret Pennon.
Alla fine giunse l' ora dell' inizio dell' Intercessione: ora la sala si era riempita di un centinaio di persone, di varie etnie ed età; Alastair dopo un veloce cenno di saluto a Margie raggiunse suo padre sedendosi nella sedia vuota alla sua destra; Regan a quel punto sussurrò divertito al figlio:" E io che pensavo ti fossi perso fra gli scaffali. Carina la tua amica."
Alastair non poté ribattere nulla a suo padre dato che poco dopo arrivò anche un uomo molto anziano, molto probabilmente l'Arbitro chiamato Judson, che iniziò a parlare:" Benvenuti a tutti. Come ben saprete questa è un' Intercessione fatta con lo scopo di rinnovare o modificare i trattati sugli artefatti in possesso della Biblioteca. Se siete tutti d' accordo e se non ci sono problemi particolari suggerirei di saltare tutte le noiose faccende burocratiche e passare direttamente al punto. Se qualcuno ha qualcosa da dire faccia pure."
Dato che nessuno ebbe obiezioni l' Intercessione poté cominciare; com' era stato previsto da Alastair la riunione in sé fu lunga e noiosa a causa di tutta la burocrazia che comportava lo scopo di quell' incontro; solo in due occasioni il ragazzo prestò attenzione: quando toccò a lui e a suo padre e quando toccò ai Pendragon.
Nel primo caso osservò come suo padre aveva trattato con Judson per ribadire lo status quo, Regan aveva infatti detto tranquillamente ma con forte autorità:" Poiché sono qui in rappresentanza sia dei Massoni Criptici sia dei discendenti di Salomone chiedo che le cose rimangano tali. Ne gli strumenti che indicano la strada per le Miniere ne la Chiave di Salomone lasceranno il posto in cui sono custodite. È una mancanza di fiducia nei confronti dei miei confratelli modificare le cose: per tremila anni abbiamo protetto il segreto e così continueremo a fare. Il motto dell' ordine è:" Il segreto sarà tramandato" e l' abbiamo sempre fatto. Se mai dovessero esserci problemi al di fuori della nostra portata chiederemo aiuto direttamente a lei Judson; il Bibliotecario ci aiuterà."
Alastair aveva anche fatto un occhiolino a Margie quando la sua identità era stata rivelata, la ragazza allora aveva semplicemente detto con il labiale:" Dove."
La risposta altrettanto silenziosa di Alastair era stata:" Central Park. Carosello. 15.00."
Nel frattempo Judson aveva risposto educato e pacato, Margie si era sempre chiesta se fosse possibile far arrabbiare quell' uomo:" Molto bene signor Carsen, penso che mantenere inalterati gli accordi fra noi vada più che bene; Salomone ha sempre saputo come proteggere i suoi tesori e lei in quanto suo erede saprà fare altrettanto."
Dopo molte chiacchiere che Alastair ascoltò controvoglia venne il turno dei Pendragon; a condurre le trattative era stato un uomo sui sessant'anni al massimo, alto all' incirca un metro e novantacinque e dal fisico imponente nonostante l'età, con i capelli biondi e degli occhi di un verde profondo; non ci volle molto per capire che era il padre di Margie.
Alexander Pennon parlò con tono sicuro e deciso, tipico di chi è abituato ad avere la situazione sotto controllo, la voce profonda aumentava solo l' aura di rispetto che emanava l' uomo:" Judson ti lasciamo Excalibur e ancora una volta non intendiamo modificare quanto stabilito nel 1611. Per quanto riguarda la corona di Artù è bene lasciarla dov'è nascosta, Merlino stesso ha confermato che è bene lasciarla lì nonostante qualcuno abbia iniziato a tramare nell' ombra... Ha però detto che quando sarà il momento i Bibliotecari assolveranno il loro compito, di lui mi fido. Per tutti gli altri accordi vigenti fra noi considerali sempre validi."
Regan vedendo che la ragazza che aveva attirato l' attenzione di suo figlio era la figlia del capo dei Pendragon iniziò immediatamente a preoccuparsi per il suo primogenito: se Alastair si fosse innamorato di lei avrebbe finito con il soffrirne visto che la loro relazione non sarebbe stata ben vista.
Unire due linee di sangue come quelle di Artù e Salomone poteva portare a grandi sconvolgimenti dell' equilibrio: era troppo pericoloso avere una persona in grado di controllare sia la Chiave di Salomone che Excalibur, per non parlare di tutto il potere collaterale... Regan doveva far cambiare idea al figlio prima che fosse troppo tardi, anzi... Forse era già troppo tardi.
Pensieri simili a quelli di Regan Carsen erano passati per la mente di Alexander Pennon: si era accorto di come sua figlia aveva guardato il ragazzo che era arrivato assieme a lei, il discendente di Salomone... Avrebbe dovuto chiedere consiglio a Merlino, la cosa si poteva rivelare decisamente spinosa.
Dopo svariate ore l' Intercessione era finalmente finita così ognuno andò per la sua strada, approfittando della piccola folla Alastair sgusciò agilmente alle spalle di Margie per sussurrarle all' orecchio:" Ti aspetto domani pomeriggio. Non fare tardi piccola Pendragon."
Detto questo era sparito, consapevole di aver fatto irritare la giovane; era però fin troppo divertente stuzzicarla con quel nomignolo visto quanto era suscettibile sulla sua altezza; a Margie invece aveva dato più fastidio non poter ribattere a tono più che il nomignolo in se, decise che in qualche modo si sarebbe vendicata l' indomani.
Quella sera entrambi i giovani non accennarono nulla alla loro famiglie, dissero solo di avere degli impegni non meglio specificati per l' indomani, dopotutto era pur sempre domenica; Alexander d' altro canto non si fece scrupoli ad andare a fare una chiacchierata con Merlino, usando come scusa il voler aggiornare il mago riguardo l' Intercessione.   
Quello che gli disse Merlino lo lasciò basito e stupefatto: non si aspettava una simile piega degli eventi... Alexander si ritrovò a stimare quel ragazzo, sua figlia non avrebbe potuto trovare compagno migliore... Ciò non toglieva che l' avrebbe messo alla prova al momento giusto, aveva il diritto di divertirsi un po' dopotutto.
Il giorno successivo Alastair giunse al luogo dell' appuntamento con una mezz'ora di anticipo, non gli dispiaceva stare un po' all' aria aperta nonostante il freddo tipico della fine di febbraio, ad essere precisi non aveva mai sofferto il freddo; alle tre in punto scorse di sagoma di Margie che si avvicinava a lui, istintivamente sorrise a quella vista, felice di rivedere la ragazza.
Quando la ragazza raggiunse Alastair lo salutò con un sorrisetto ironico:" Ciao Alaster."
Il diretto interpellato rispose irritato:" Odio quando sbagliano la pronuncia del mio nome! Te l' ho detto ieri... Tu però l'hai fatto per vendetta, mi sbaglio?"
" No Carsen, hai indovinato. Piuttosto dimmi che cos'hai in mente... Perché hai voluto che ci incontrassimo qui?"
" Non ci sono ragioni particolari in realtà. Mi è sempre piaciuto Central Park; se hai preferenze particolari dimmi pure."
Margie commentò semplicemente guardandosi attorno:" Non preoccuparti, va benissimo. Ho sempre amato passeggiare per il parco e osservare le altre persone, le loro vite..."
Alastair a quelle parole sorrise e fece un ampio gesto con il braccio a Margie per invitarla ad iniziare il loro giro; per tutto il pomeriggio parlarono ininterrottamente raccontandosi di tutto: Alastair parlò della sua infanzia, della sua esperienza come medico^ in marina e di come ne avesse approfittato per scappare dalle sue responsabilità, del fatto che non aveva mai voluto prendere il posto di suo padre e di come avrebbe voluto essere solo Alastair.
Anche Margie parlò a ruota libera sfogandosi soprattutto riguardo la frustrazione di essere stata presa poco sul serio i primi tempi dai cavalieri, del fatto che avrebbe voluto un fratello o una sorella con cui condividere le responsabilità, raccontò poi di come si era sentita la prima volta in cui era stata in Biblioteca e di quanto Judson le ricordasse Merlino.
Parlarono poi di cose irrilevanti ai fini della nostra storia ma utili a far capire a entrambi che forse avevano trovato qualcuno di speciale; era ormai buio da un pezzo quando Margie disse una frase che inizialmente mise in agitazione Alastair:" Non che non mi sia divertita a fare quasi tutto il giro di Central Park ma... sono quasi le 8!"
Alastair rispose incerto, che Margie si fosse annoiata e lo volesse bidonare:" Davvero? Non me ne ero reso conto..."
" Io ho fame. Al hai qualche idea? E perché fai quella faccia? Ti vorrei ricordare che anche le ragazze mangiano."
A quelle parole il giovane Carsen si rilassò notevolmente quindi rispose con un sorriso imbarazzato:" Anche io sto morendo di fame! Non volevo però passare per l' affamato cronico della situazione... Conosco un posto dove fanno il miglior hamburger della città^^"
Margie rispose di buon umore:" Spero sia vicino; ho una fame da lupi!"
" È qui a Manhattan tranquilla."
Alcune ore dopo Alastair e Margie stavano camminando per le vie di Manhattan visto che il ragazzo aveva insistito per accompagnarla sotto la porta di casa dicendo che non si fidava a lasciarla sola di notte; la diretta interessata aveva risposto divertita dicendo che era in grado di difendersi da sola ma non aveva rifiutato la compagnia.
Arrivati davanti al palazzo dove abitava Margie, Alastair salutò la ragazza dicendole forse fin troppo serio:" Sono stato davvero molto bene in tua compagnia, mi fa piacere aver vinto la scommessa di ieri... C'è però un' ultima cosa che ti vorrei chiedere: in quell' appartamento c'è qualcuno che ti aspetta?"
" No non c'è nessuno e neanche da altre parti se è per questo... Perché lo chiedi?"
" Molto semplice. Così non devo preoccuparmi di possibili reazioni spiacevoli visto quello che sto per fare."
Detto questo Alastair baciò Margie: fu un bacio gentile, così da poter permettere a Margie di interromperlo se e quando avesse voluto; la cosa non successe, anzi la ragazza approfondì il contatto.
Quando i due ragazzi si staccarono Margie commentò con un sorriso:" Non ho mai conosciuto nessuno come te Alastair Carsen. Dove sei stato per tutto questo tempo?"
" Dalla parte opposta del pianeta. Battute a parte buona notte Margie; se mai volessi rivedermi, cosa che spero, basta che tu scriva luogo e ora su questo biglietto."
A quel punto il ragazzo tolse dalla tasca del cappotto che indossava un cartoncino grande quanto un biglietto da visita, per poi spiegare ad una Margie piuttosto perplessa:" Questo cartoncino è stato sottoposto ad un semplice incantesimo che permette di far leggere il messaggio agli altri gemelli. Noi Massoni Criptici usiamo questo metodo per comunicare... Sai è pratico e veloce... Questo in particolare ha un unico gemello in mio possesso. Ci vediamo piccola Pendragon."
A quelle parole Alastair si incamminò verso la fermata della metro più vicina con un sorriso sulle labbra; Margie d' altro canto entrò in casa con un' espressione pensierosa e assorta, ringraziò di avere un appartamento tutto suo così da non dover subire domande imbarazzanti da parte di sua madre ad esempio...
Ripensando al pomeriggio e alla serata trascorsi in compagnia di Alastair si rese conto di una cosa che la fece riflettere: si era innamorata di quel ragazzo praticamente subito, era stato un colpo di fulmine... ed era capitato a lei, che aveva sempre ritenuto una sciocchezza tutte quelle dicerie.
Dopo svariate riflessioni Margie decise di seguire il suo cuore: le cose per cui valeva la pena vivere non potevano essere calcolate, andavano vissute appieno, senza pensarci troppo su.
Nei tre giorni successivi, i cui dettagli non sono essenziali ai fini della mostarda storia, Margie decise di accettare gli inviti di Alastair sia per rivederlo sia per provare a capire i sentimenti del ragazzo nei suoi confronti: sembrava essere interessato ma non aveva mai dato segnali chiari oltre ai baci che le aveva dato per salutarla e Margie detestava gli indecisi.
Quel mercoledì sera Margie decise di togliersi ogni dubbio quindi una volta che Alastair l' ebbe riaccompagnata a casa chiese schietta:" Alastair sono cinque giorni che provo a capirti e ancora non ci sono riuscita; è vero che non sono ai tuoi livelli ma mi sono sempre ritenuta abile... Mi sono quindi chiesta una cosa: perché ti comporti così? Sembri interessato ma non mi hai ancora dato segnali chiari; sarò sincera: mi piaci e anche tanto, voglio però capire se anche per te è lo stesso."
A quelle parole il moro deglutì a vuoto, a disagio, non tanto per il tono accusatorio di Margie quanto per la verità che gli era stata sbattuta violentemente in faccia: non era mai stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti, era fin troppo razionale in certe situazioni e fin troppo distratto in altre.
Vedendo lo sguardo azzurro di Margie scrutarlo con impazienza e determinazione decise di parlare a ruota libera, infischiandosene di tutto per una volta:" Margie... Non so che impressione ti ho lasciato. Mi spiace non essere riuscito ad essere più chiaro; avevo pensato di esserlo stato... Forse è questo il mio problema: nelle questioni di cuore tendo a pensare troppo... Come mio solito ho fatto disastri... Sarò chiaro e diretto questa volta: Margie tu non mi piaci, è riduttivo! Potrò sembrare patetico ma non mi importa: credo di essermi innamorato di te nel primo momento in cui ti ho vista in Biblioteca. Ho pensato di essere stato abbastanza chiaro ma a quanto pare non è stato così."
Margie dopo quelle parole pensò che il loro incontro era stato quasi certamente voluto dal destino, interrogandosi anche sul prossimo futuro; al momento aveva però un' unica cosa da dire:" Alastair, ricordati una cosa: le cose per cui vale la pena vivere non possono essere calcolate qui." Mentre parlava sfiorò la tempia del suo interlocutore, per poi proseguire mente spostava la mano sul suo petto, all' altezza del cuore:" Devono essere sentite qui."
" Segui il cuore? Ironico per un discendente di Salomone... Il tuo consiglio però è ottimo. Margie potrebbe sembrare affrettato visto che ci conosciamo appena ma ti andrebbe di provarci e vedere come va?"
La ragazza rispose felice prima di alzarsi in punta di piedi e baciare Alastair:" Si, te l' ho detto: non ho mai conosciuto nessuno come te, sarebbe un vero peccato lasciarti andare."
Alastair rispose a quel bacio con passione, dopotutto non era stata forse la sua ragazza a dirgli di seguire il cuore?
Quando il bacio terminò ad Al venne un dubbio:" Margie non so da voi come funziona ma nella mia famiglia il futuro capofamiglia deve presentare all' attuale capo il compagno o compagna per avere una sorta di approvazione... Ormai per noi è solo un modo per assicurarci di non essere stati fregati da qualche fazione nemica."
La bionda dopo averci riflettuto su qualche istante disse pensierosa:" In teoria da noi è il capofamiglia che decide per le figlie femmine ma ormai sono secoli che non è più così... I tempi sono cambiati ed inoltre sono la prima femmina da parecchie generazioni. Beh se non hai nulla da fare questa sera potresti venire con me dai miei, sono le dieci, sono ancora svegli."
" Ne sei sicura? Non è che disturbo?"
Margie rispose con un sorrisetto di sfida stampato in viso:" Che c'è? Il futuro capo dei Massoni Criptici e discendente di Salomone ha forse paura?"
Il moro rispose indignato, con tanto di broncio per enfatizzare il concetto:" No affatto! Sono tranquillo, Excalibur è in Biblioteca quindi non corro rischi. Però pensavo di scocciare visto l' orario e visto il fatto che mi dovrei presentare senza preavviso."
" Se è solo per quello non preoccuparti: siamo abituati a ricevere visite a sorpresa di Merlino; quel vecchio mago non ha mai avuto il senso del tempo."
Alastair a quel punto accettò: era una cosa che prima o poi avrebbe dovuto fare, tanto valeva togliersi subito il pensiero; decise però di sfruttare il momento per convincere Margie a incontrare suo padre e sua madre il giorno successivo.
Erano circa le dieci e mezza quando Alastair e Margie arrivarono nella casa dov'era cresciuta quest' ultima; una volta entrati i due innamorati si trovarono davanti l' imponente figura di Alexander Pennon, quest' ultimo notò che la figlia era in compagnia del ragazzo visto all' Intercessione, il discendente di Salomone di cui al momento non ricordava il nome. Il destino aveva fatto la sua mossa, ora toccava a lui.
L' uomo chiese infatti alla figlia fintamente cordiale:" Ciao Margaret. Chi è il tuo amico? Ha un' aria familiare."
La ragazza rispose tranquilla, nonostante si fosse accorta del tono usato dal padre:" Lui è Alastair Carsen, lo hai visto sabato all' Intercessione. Ricordi?"
" Si... Il discendente di Salomone. E dimmi, perché è qui?"
" Molto semplice papà. È il mio ragazzo."
Se quelle parole turbarono Alexander ne Margie ne Alastair poterono dirlo con esattezza: l' uomo rimase impassibile per qualche istante, poi disse apparentemente tranquillo:" Meglio proseguire il discorso seduti. Seguitemi."
I due seguirono quindi l' uomo in salotto dove trovarono una donna dai capelli rossi e gli occhi azzurri, la madre di Margie, sul divano intenta a leggere; Alexander le disse:" Elisabeth abbiamo ospiti; dobbiamo fare una chiacchierata."
La donna a quel punto chiuse il libro e concentrò la su attenzione sulla figlia e sul ragazzo che era con lei, capì immediatamente di cosa si sarebbe parlato; quando tutti si furono seduti Alexander esordì senza perdersi in inutili discorsi:" Non ho voglia di perdermi in inutili giri di parole, andrò dritto al sodo. Alaster scordati di mia figlia."
Il diretto interessato rispose trattenendo a fatica l' irritazione:" Per prima cosa non vorrei sembrarle irrispettoso signor Pennon ma le vorrei ricordare che la pronuncia corretta del mio nome è Alastair, si pronuncia com'è scritto. Secondariamente, per ordine ma non per importanza: lei non mi conosce; sa solo cosa rappresento quindi perché dice che dovrei dimenticarmi di sua figlia? Crede forse che non sia degno di lei solo perché non sono un Cavaliere della Tavola Rotonda?"
Margie non si aspettava una reazione tanto rapida da parte di Alastair però rimase piacevolmente sorpresa: le aveva appena dimostrato che era fermamente convinto di quanto le aveva detto nemmeno un' ora prima.
" Ragazzo, discenderai anche da Salomone ma proprio non ci arrivi vero? Il problema è proprio ciò che sei è ciò che rappresenti. Hai mai pensato a cosa succederebbe se si unissero le nostre linee di sangue?"
A quelle parole i due ragazzi assunsero identiche espressioni di comprensione miste a orrore, Alexander proseguì poi il suo discorso, impassibile:" Vedo che ci sei arrivato. Se mai aveste dei figli si avrebbero individui potenzialmente pericolosi per il mondo poiché sarebbero in grado di controllare la Chiave di Salomone, Excalibur e avere il supporto incondizionato di due fazioni, senza considerare che sarebbero estremamente intelligenti e dotati, grazie al retaggio familiare. Non posso permettere che capiti una simile eventualità: romperebbe l' equilibrio e inoltre cosa succederebbe se un vostro discendente passasse al lato oscuro?"
Alastair rispose di getto, senza riflettere troppo a quanto diceva:" Onestamente me ne infischio. Sono disposto a rinunciare al mio titolo in favore di mia sorella se il problema è questo; preferisco rinunciare a potere e ricchezza che a sua figlia. Potrà dire che sono un pazzo avventato, che la conosco appena, ma la amo e quindi non rinuncerò mai a lei, spero di essere stato chiaro. È stato bello conoscervi, arrivederci e buona notte. Capisco da solo quando non sono gradito."
A quelle parole Alastair uscì dalla stanza, poco dopo si sentì il rumore della porta che si chiudeva; Margie a quel punto sibilò fredda e arrabbiata nei confronti del padre:"  Papà ma ti sembra il caso? Cosa ti ha fatto di male Alastair per trattarlo in quel modo?
Mi hai poi dimostrato come la mia felicità non conti nulla per te!"
" Margaret sai bene che il nostro ruolo impone dei sacrifici, sei giovane, troverai sicuramente qualcun' altro."
La giovane bionda a quel punto esclamò furiosa:" Ma io non voglio qualcun' altro! Ci vediamo."
A quelle parole anche Margie lasciò la stanza arrabbiata; una volta soli Elisabeth, che si era limitata a osservare la scena in silenzio sospirò per poi chiedere al marito:" Era proprio necessario mettere su quello spettacolino? Tua figlia adesso è in collera con te."
Alexander sospirò stanco, mentre rispondeva alla moglie si massaggiò le tempie:" Tranquilla le passerà. Per il resto era necessario per farli avvicinare ancora di più e per farmi capire che tipo fosse in realtà Alastair Carsen."
" Cosa mi hai tenuto nascosto?" Elisabeth chiese solo quello, sicura che il marito avesse qualche segreto.
" Sabato Margie e quel Carsen si sono presentati nella stanza dell' Intercessione assieme; ho subito visto gli sguardi che si scambiavano e ho capito come sarebbe andata a finire: quello che ho detto loro lo pensavo davvero, sono andato anche da Merlino per sentire il suo parere... Mi ha detto cos' ha visto nel Telaio del Fato: quei due sono un nodo e quello che verrà dopo è incredibile..."
" Alexander, vai al sodo."
" Dritta al punto come al solito..."
Elisabeth commentò tranquillamente:" Tu sarai anche il discendente diretto di Artù ma ti ricordo che io discendo da Galvano, so come trattare voi Pendragon. Vai al punto. Se sai che loro due sono un nodo perché hai detto a quel ragazzo di dimenticarsi di nostra figlia? Sai bene che nell' ambito del sovrannaturale raramente troverebbe un partito migliore."
" L' ho fatto per incentivarli in realtà; sai com'è fatta Margie: proibiscile qualcosa e lo farà di sicuro, poi volevo mettere alla prova il ragazzo... Merlino mi ha detto cosa riserverà il futuro per lui e volevo essere certo che non si fosse sbagliato... Quel ragazzo ha solo venticinque anni ma merita tutto il mio rispetto: è probabilmente molto più coraggioso e molto più saggio di tutti noi... Sappi solo che in famiglia avremo un Vero Bibliotecario."
Quell' ultima affermazione lasciò basita la donna: un Vero Bibliotecario era raro ed era sempre una persona straordinaria, superiore perfino ai normali Bibliotecari, incredibili loro stessi... Si chiese poi cosa sapessero suo marito e Merlino e che non le avevano voluto dire, era vero però che conoscere il futuro era pericoloso.
Una volta rientrato a casa Alastair venne accolto nel corridoio dalla madre, Stephanie, una donna di corporatura media dai capelli neri e gli occhi scuri, che vedendo l'espressione turbata e adirata sul volto del figlio chiese allarmata:" Cosa ti è successo? Hai litigato con quel tuo amico?"
" Per l' ennesima volta: Jerry non è mio amico, lo tengo sotto controllo perché quel tizio ha in circolo il mio sangue... Comunque lui non c'entra; sto solo cercando di capire se posso avere qualche possibilità a duello contro un Pendragon."
A quelle parole una voce femminile intervenne all' improvviso commentando ironica:" Al non hai alcuna speranza, chiunque sia quel tizio ti userà come puntaspilli per Excalibur."
" Simpatica come al solito pulce. Sappi che sta sera non sono in vena di sopportare le tue frecciate Elly."
La ventenne, copia sputata della madre, pensò bene di stare alla larga dal fratello visto l' umore e chiamare il padre, lui forse poteva fare qualcosa.
Raggiunto il figlio Regan si fece raccontare tutto quello che era successo, a partire dal pomeriggio dell' Intercessione fino a quella sera; Alastair concluse dicendo:" La amo papà; non c'è nulla che tu possa dire o fare per farmi cambiare idea, sono disposto a rinunciare al mio titolo."
Regan commentò semplicemente, dopo aver sentito tutta la storia:" È brutto da dire ma Alexander Pennon o Pendragon, come vuoi, non ha tutti i torti... Almeno in teoria. Non ti ho però mai visto così deciso su qualcosa; se vuoi il mio consiglio ascolta il tuo cuore, alla fine farai la scelta giusta."
Quelle parole diedero molto da pensare ad Alastair: anche suo padre pensava che non fosse la scelta più furba la sua, però al contrario del padre di Margie non lo aveva ostacolato; decise di contattare la sua ragazza e avvisarla delle novità, assieme decisero di affrontare Alexander l' indomani e dirgli che avrebbero fatto tutto di testa loro. 
Così fecero: affrontarono Alexander Pennon e misero le cose in chiaro; dopo una lunga discussione, in cui Alastair venne praticamente messo sotto processo, i due giovani la spuntarono inconsapevoli che stavano facendo esattamente quanto previsto dal capo dei Pendragon.
La settimana successiva decisero di ufficializzare la loro storia anche nel mondo "normale" presentandosi reciprocamente ad amici e parenti non a conoscenza della verità; Al e Margie decisero di trovarsi in una sala da ballo, nonostante il moro ne fosse allergico, a causa delle insistenze di Jerry.
Alastair lo teneva sotto controllo da quando in Vietnam era stato costretto a fargli una trasfusione con il suo sangue per salvargli la vita; questo perché era il sangue di Salomone che permetteva di poter usare la Chiave, un potentissimo libro in grado di alterare lo spazio e il tempo.
Quella sera successe però una cosa che i due non avevano previsto: Jerry si prese una cotta per Margie; questo comportò una serie di reazioni a catena che si sarebbe risolta solamente trentatré anni dopo, nell' aprile del 2006.
Quello che accadde dopo quella sera di febbraio è, come si suol dire, storia: avete di sicuro capito a cosa mi riferisco; il punto cruciale era infatti arrivare alla sera in cui per tutti quanti Alastair Carsen e Margaret Pennon si conobbero.
Essendo arrivati al traguardo non c'è molto altro da dire; per correttezza e completezza saranno trattati brevemente anche i mesi e gli anni futuri, per chiudere il cerchio come si suol dire.
Due mesi dopo Alastair fece la fatidica domanda alla sua fidanzata, che accettò di buon grado; i due ragazzi si sposarono in una cerimonia lampo, con lo sgomento di Jerry: non si era aspettato una simile piega degli eventi, soprattutto perché anche lui si stava innamorando della bella e dolce^^^ biondina.
Circa un anno dopo nacque il primogenito di Alastair e Margie; era il 31 marzo 1974 quando venne al mondo Flynn Carsen, discendente diretto di Salomone e di Artù e futuro Bibliotecario.
Ci sarebbero moltissime cose da dire e raccontare su quello che successe poi; sappiate che non è semplicemente il momento per saperlo in modo approfondito e dettagliato, anche per non spegnere buon umore ed ottimismo: è meglio pensare che ci sia un lieto fine per tutti.
 

Note:
( si anche in questo prologo/spin off vi assillerò con le note:P)

* non viene mai detto nulla a riguardo ma vista tutta la gente che Margie invita alla festa a sorpresa di Flynn credo ci siano anche cugini di un grado minore che il terzo. Vi ricordo inoltre che la tipa con cui Margie prova a sistemare Flynn è sua cugina di terzo grado quindi o un/a nonno/a o un/a bisnonno/a di Flynn aveva dei fratelli; inoltre il Massone marocchino ha due figli. Tutto questo per dire che nelle mie storie non mi dimenticherò dei parenti, cugina Rose e zia Laura comprese.

** grazie a internet ho trovato l' attrice che interpreta Margie da giovane, non me ne voglia Olympia Dukakis ma ho deciso di usare Tamsin MacCarty come riferimento, vi allego per scrupolo la sua pagina IMdB http://m.imdb.com/name/nm0531459/?ref_=m_ttfcd_cl23 

*** che la bellezza sia quanto di più soggettivo ci possa essere è noto a tutti ma a mio avviso Noah Wyle, che vi ricordo interpretare sia Flynn che suo padre, ha decisamente un suo perché e un certo fascino. 

^ tecnicamente il padre di Flynn dovrebbe essere un rappresentante di abbigliamento ma ho sempre pensato che fosse una scusa per coprire i suoi viaggi, personalmente immagino Alastair come un medico anche perché Noah Wyle ne ha interpretato uno per svariati anni.

^^ è un riferimento esplicito alla 4x02 di HIMYM, ho amato quella serie ( tranne il finale ma dettagli) quindi non potevo non citarla ;)

^^^ piccola precisazione tecnica. Margie in questa storia non è stata dolce carina e coccolosa per una semplice ragione: per me è una tipa tosta, finge di essere una dolce e adorabile nonnina; nessuno mi farà cambiare idea U.U

Note dell' autrice:

Come vi avevo preannunciato eccovi la one shot che spiega come si sono incontrati i genitori di Flynn; è stata una sfida, lo ammetto: a parte Judson, Charlene e in parte Margie e Jerry tutti i personaggi sono di mia invenzione per quello che riguarda ruolo, caratteri e quant' altro... Rendere coerenti i personaggi con quanto detto dai film e dalla serie non è stato facile... Ho avuto parecchi ripensamenti per quanto riguarda Alastair ma alla fine ho deciso di renderlo simile a Flynn: dopo tutto nel primo film viene detta una frase del tipo:" Mia madre dice che mio padre era un sognatore, è morto quando ero piccolo. Ho cercato di colmare la sua assenza comportandomi come lui."
Va poi precisato che la lettura di questa storia è consigliata dopo aver letto il capitolo 8 di "The Librarian and The Guardian" visto che spiega e approfondisce quanto ho scritto nei capitoli conclusivi del primo arco narrativo e in questa storia sono spiegate cose che citerò nella seconda ( calice di Giuda) e terza parte ( prime tre stagioni) della storia.
Il titolo è ovviamente una citazione di Margie del primo film che poi ho inserito anche nella storia; l' illuminazione mi è venuta dopo aver visto la 3x09 (TT_TT) e aver ripensato al primo incontro di Flynn e Charlene(TT-TT)... Non ho ancora superato il finale della 3x09 dopo averlo visto la prima volta e averlo rivisto in italiano mi ha riaperto la ferita; sta di fatto che credo sia il miglior episodio della serie assieme alla 1x10, 2x05 e alla 3x06... Tornando al punto: ripensando a quell' incontro mi è venuta in mente la frase di Margie e credo sia perfetta per descrivere la sua storia con Alastair: sono due giovani innamorati, decidono di ignorare ciò che dice la ragione e il buon senso per seguire il cuore ed essere felici.
Altre cose su Alastair e Margie: Alastair, come Flynn, è molto sveglio e bravo a leggere le persone anche se Flynn è molto più dotato. Questo nella mia testa è giustificato dal fatto che la discendenza di Salomone è caratterizzata da un' intelligenza fuori dal comune, non è un caso che Salomone sia indicato come uno dei re più saggi della Bibbia e non solo; per quanto riguarda Margie me la sono immaginata ironica, sveglia, leggermente sfrontata e con un carattere forte, discendendo da Artù ha poi le caratteristiche che tutti attribuiscono al re.
Avrete poi notato che tutti gli altri personaggi sono stati piuttosto marginali, Jerry compreso, beh è voluto: i protagonisti sono Alastair e Margie quindi mi sono concentrata su di loro.
Ho poi scritto dell' esistenza di un Vero Bibliotecario senza specificare cosa sia; per sapere a cosa mi riferisco dovrete attendere, se invece avete intuizioni o dubbi vi risponderò senza problemi :)
Infine c'è un' ultima cosa da dire e riguarda il finale: questa, nonostante la lunghezza, è una oneshot. Mi sono accorta di aver scritto molto più di quanto avevo preventivato perciò ho deciso di scrivere un seguito in cui racconterò tutti gli avvenimenti che vanno dalla nascita di Flynn alla morte di suo padre.
A causa di questa decisione il finale potrà sembrarvi affrettato, me ne rendo conto: è una scelta voluta però; non volevo scrivere troppo ma volevo comunque lasciare un' indizio di quanto succederà in futuro.
Credo di aver detto tutto quindi ci rivedremo con il prossimo capitolo della storia principale. 
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione
Amilcara95
  
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