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Autore: Hisomu    02/04/2017    4 recensioni
Alcool e musica: tutto il necessario per un festino universitario.
Ma cosa succederà a Lucy quando, il mattino dopo, non si risveglierà nel suo letto? E quale sarà il motivo per cui è impossibilitata ad uscire da quella stanza?
L'alcool le ostruiva la memoria, mentre la confusione totale si mescolava all'emicrania che l'aveva colpita.
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NaLu / AU || Ps. Mi auguro possa piacere sebbene non sono fiera del risultato
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Luci soffuse, luci accecanti.
Una miriade di suoni e lampi stroboscopici, tipici di una festa che si rispetti, riempivano quel modesto e piccolo appartamento.
Musica ad alto volume rimbombava tra le orecchie della bionda, già abbastanza brilla per non capir il senso delle canzoni che venivano riprodotte dal grande stereo nel salotto.
Era un festino come un altro, organizzato da amici di amici di amici.
Cana l'aveva trascinata all'interno di quella festa e, neanche la castana ricordava neanche chi l'avesse effettivamente invitata, ma in quel momento non le interessava.
Trangugiava whisky quasi fosse acqua, inebriandosi del bruciore che le regalava ad ogni sorso.
Aveva perso la cognizione del tempo, le luci divenivano sfocate e la musica, le voci, ovattate.
La testa cominciò a girare in un turbine confuso e non intento a fermarsi.
Eh già, aveva decisamente esagerato.










Nonostante fosse sveglia, rifiutava di muovere anche solo un muscolo dal proprio letto.
Sperando che fosse il suo letto.
La testa le stava letteralmente esplodendo, quindi tentava di rimettersi a dormire, ottenendo però scarsi risultati.
Qualcosa si mosse accanto a lei, ma non diede molto peso a cos'era, e poco dopo la luce mattutina del sole la colpì dritto sul volto, facendole storcere il viso in una smorfia.
- Ma dai... - disse con la voce ancora impastata dal sonno.
Aperti gli occhi guardò l'artefice di quel suo disturbo.
Una figura sconosciuta aveva aperto le persiane, illuminandolo, e rivelando un ragazzo atletico dai capelli rosati intento a diffondere la luce nella piccola stanza.
Una piccola stanza composta da un grande letto, a cui si piazzava di fronte un enorme armadio. Alla sinistra del letto, si trovava l'uscita della stanza ed ai fianchi del letto erano presenti due comodini, con sopra cose che ancora non aveva identificato.
Ah, il ragazzo era senza maglia.
Il panico la pervase, dirigendo veloce il proprio sguardo verso il proprio corpo trovandolo immacolato e vestito.
Un sospiro di sollievo uscì poco dopo dalle labbra della bionda: non aveva commesso niente di cui si sarebbe dovuta pentire in futuro.
- Buongiorno non si dice dalle tue parti? - ah giusto, si era scordata momentaneamente del ragazzo.
Si grattò il capo dorato, guardandolo tutt'ora confusa e disorientata: - No sai, mi hanno insegnato di non rispondere agli sconosciuti. -
- Magari non te ne sei accorta ma sei sul mio letto, nella mia stanza.. - affermo il rosato, per poi sedersi sul letto, proprio nella posizione opposta a lei, con il bacino poggiato ad un cuscino  - ... nella mia casa. -
L'aveva colta in flagrante a quanto pare, infatti deglutì quel amaro boccone prima di rispondere, cercando di non farsi mettere i piedi in testa da quello sconosciuto.
Quest'ultimo, le aveva piantato addosso due iridi color smeraldo, facendola sentire oggetto di attenzioni gradite ma non richieste e quindi in uno strano imbarazzo.
- Beh, io.. ah! - un gemito di dolore le uscì dalle labbra, per poi reggersi la testa che non intendeva fermarsi.
I postumi dell'alcool cominciavano a farsi sentire, facendola sentire come se all'interno della sua testa stesse avvenendo una guerra a "Chi spara più bombe contemporaneamente?".
Serrò gli occhi più forte che poteva, convinta che tenendosi la testa e oscurando la vista sarebbe migliorato qualcosa.
Lo sconosciuto ragazzo posò la sua mano sulla spalla di Lucy, facendola sobbalzare e per un secondo si scordò dell'emicrania che l'aveva colpita.
- Tutto apposto? - chiese lui, preoccupandosi di una perfetta sconosciuta dopotutto.
Sempre più confusa, ma leggermente più ad agio rispetto a prima, sorrise al ragazzo: - No, grazie. Sto bene -
Lui sorrise a sua volta, sollevato da quelle parole.
- Comunque, mi chiamo Lucy. - disse lei, poggiando una mano sul proprio petto come ad indicare ad un bambino che si stesse parlando di lei.
Il ragazzo sorrise a quell'atto tanto sincero ed infantile, presentandosi a sua volta: - Natsu, Natsu Dragneel, piacere di conoscerti. - disse poi, allungando una mano verso lei me.
Sorridendo, afferrò quella mano ambrata a sua volta.
Da quella stretta lei ebbe modo di constatare una cosa: la sua pelle emanava un calore piacevole che mai aveva avvertito prima d'ora.














Natsu si era alzato dal letto ed era andato verso l'armadio, dandole le spalle quando aprì una delle ante di esso.
Grazie a quel piccolo viaggio, Lucy ebbe la possibilità di constatare il fisico ben più che solo atletico del ragazzo.
Le spalle allenate e toniche si andavano a chiudere in una sottile vita, contornata da dei pantaloni della tuta neri.
Nonostante la comodità di quest'ultimi però, il lato B del ragazzo era tuttavia ben visibile, meritandosi non pochi apprezzamenti da parte della giovane.
- Vuoi una delle mie maglie per caso? - fu la voce di lui a farle distogliere lo sguardo da quel ben di Dio.
- Ehm.. se puoi - rispose Lucy imbarazzata, con le gote leggermente arrossate.
Natsu si mostrò leggermente incuriosito da quel l'imbarazzo, ignorandone la possibile causa, ma lasciò perdere e decise piuttosto di lanciare una delle proprie maglie alla ragazza.
Questa la prese al volo, inebriata da un nuovo odore a lei piacevole proveniente dalla maglia in questione.
La bionda lo ringraziò, vedendo che comunque stava aggirando il letto, probabilmente dirigendosi verso l'uscita della stanza e quindi lasciandole lo spazio per cambiarsi lontana da occhi indiscreti.
Invece, a contrario delle piccole convinzioni di lei, Natsu si sdraiò nuovamente sul letto, con la pancia rivolta verso il basso e la testa infossata tra le braccia incrociate sopra il cuscino.
- Ehm.. non vorrei sembrare viziata o troppo pretenziosa.. ma potresti uscire dalla stanza? Così posso cambiarmi. -
Lui di tutta risposta alzò il capo, guardandola come se proprio in quel momento fosse riuscito a ricordare un dato importante:
- Non te l'ho detto? Siamo bloccati qui finché non torna il mio coinquilino. -
Lucy sbattè le palpebre per più di una volta incredula: - ....Come scusa? -
Natsu mise su un broncio infastidito, sentendosi come un alieno o uno straniero, erano tanto difficili le sue parole per quella ragazza?
- Non ricordi niente di ieri sera per caso? - cercò di indagare il ragazzo.
Quella domanda fu un tabù per Lucy, visto che il mal di testa tornò nuovamente, come a ricordarle che non l'avrebbe lasciata così facilmente in pace.
Lucy si abbracciò le gambe al petto, infossando la schiena sulle ginocchia e Natsu, vedendola in una non indifferente difficoltà, cominciò a rovistare nel comodino alla ricerca di un qualcosa per aiutarla.
- Ahhh.... - si lamentò lei, cercando di massaggiarsi la testa nel tentativo di migliorare la situazione.
La spalla fu innondata da un profondo calore, attirando la sua attenzione.
Con la testa pulsante, Lucy vide una mano confortante sulla propria spalla e l'altra che reggeva una bustina di Efferalgan: un'ottimo antidolorifico.
Doveva sembrar disperata, infatti Natsu si girò verso il comodino prendendo il bicchiere e la bottiglia d'acqua risiedenti su esso, pronto a preparare l'aspirina per la ragazza.
Dopo aver bevuto, la ragazza espose un piccolo dubbio che le era nato: - Senti... come mai hai una bottiglia ed un bicchiere in stanza? -
Lui sogghignò quasi tristemente - La notte capita che mi sveglio di soprassalto dopo un incubo, e diciamo che per calmarmi tendo a bere molta acqua. -
Da quella piccola curiosità, sfociarono nei più svariati e colorati discorsi, arrivando a conoscere alcuni tratti di entrambi difficili da notare a prima vista.
Pian piano, Lucy si sentiva attratta da quel ragazzo dal capo sbarazzino ed il sorriso sincero e, Natsu a sua volta, notava la bellezza interiore di quella ragazza ritenuta all'origine solo una "ragazza affascinante".
E mentre lei parlava, apriva il suo essere a quello sconosciuto, lui ripercorreva nella sua testa la sera prima:

Aveva gentilmente chiesto a Gray di non disturbarlo durante quel festino, infatti, si chiuse in camera con le cuffie cercando di prender sonno.
Cercando di fidarsi del moro, gli diede la chiave della propria stanza dandogli un semplice ordine: "Non fare entrare nessuno in stanza"
Semplice, no?
Intanto, nel salotto, la musica a grande volume si confondeva tra le urla di ragazzi, e ragazze, ubriachi ed esaltati.
Sul tavolino posto tra i due divanetti rossi stava avendo luogo una gara di bevute tra due ragazzi: Gray Fullbuster e Lucy Heartfilia.
Il conto delle bottiglie svuotate dai due era incerto, ma ciò non li fermava dal continuare.
Scambiandosi entrambi sguardi di sfida poco seri, dato l'alcool che scorreva nel loro corpo, bevevano e bevevano. Finché Gray non si arrese, lasciando la bottiglia di whisky sul tavolino e dichiarando la bionda vincitrice di quella strana gara.
- Adesso.. - cerco di dire la ragazza tra i singhiozzi con voce instabile, afferrando la chiave posta come premio in palio al vincitore sul tavolino - .. la.. la prendo io..! -
Lucy, vittoriosa, si diresse barcollante verso la stanza interessata dalla chiave in questione.
Il moro l'aveva sfidata, promettendole in palio la chiave per una stanza magica e lei, già brilla di suo, aveva accettato calorosamente quella sfida.
Aprì la porta della stanza in questione, lasciando fuori la chiave e richiudendo la porta dietro di sè.
Si ritrovò in una comunissima stanza e non c'era nessuna presenza della magia che aveva sperato.
Intanto dalla porta provenne uno schiocco, e sebbene fosse ubriaca, aveva capito di esser rimasta bloccata in quella stanza.
Imbronciata, cominciò a guardarsi intorno, notando poi un ragazzo sull'unico grande letto della stanza.
Quest'ultimo non si era accorto di lei, dato che le dava le spalle e l'udito ostruito dalle cuffie nelle orecchie.
Lentamente si avvicinò, ma un giramento di testa la colpì, non facendola reggere in piedi correttamente.
Inciampò sul ragazzo e svenne, per poi arrivare alla situazione attuale.

Più parlava, più Natsu smetteva di ascoltarla.
Non perchè fosse noiosa o che gli urtasse i nervi, ogni secondo che passava si sentiva sempre più attratto.
Da una piccola fiamma, il desiderio che provava verso quella ragazza si trasformò in un incendio che a malapena riusciva a mantenere.
La sua attenzione, tuttavia, fu catturata dal silenzio della ragazza che lo guardava con uno sguardo emozionato, quasi brillasse di luce propria.
Non avevano bisogno di parole, non capivano da dove fosse nato quel desiderio comune ad entrambi: si conoscevano da ore, eppure fu come se si conoscessero da sempre.
A gattoni, Natsu si avvicinò a Lucy, senza spiccicar parola e senza distogliere lo sguardo dalle sue iridi color cioccolato.
Che fosse stato amore a prima vista?
Il rosato non credeva a queste dicerie, ma proprio non riusciva a spiegare quell'irrefrenabile voglia di averla.
Ed in un secondo, mandarono a quel paese il buon senso, catturando le labbra di entrambi in un bacio passionalmente peccaminoso all'orgoglio dei due.
Le mani di lui, con carezze dolci sulla pelle levigata della ragazza, cercavano di togliere l'ostacolo postogli dai vestiti della ragazza, che dalla sera prima non aveva ancora tolto.
Una piccola risata uscì da entrambi quando Natsu prese tra le mani la maglia che Lucy avrebbe dovuto indossare: adesso non le serviva più però.
Vestiti a terra, coperte sparse e gemiti provocati da carezze lussureggianti.
L'amore era imprevedibile ed inaspettato, questo pensava Lucy in quel momento.
Che si fosse davvero innamorata? Fosse davvero quello l'amore?
Lui dentro di lei, sguardi imbarazzati ma non intenti a distogliersi altrove, mentre le molle del letto cantavano, sottolineando l'atto che stava avvenendo tra i due giovani.
Al culmine di quel che avevano chiamato "amarsi", erano crollati sul materasso.
Abbracciati, tornarono a dormire, nudi, mostrandosi per com'erano in tutto e per tutto: difetti e pregi.
Non potevano certo immaginare che, mentre dormivano, Gray fosse tornato a casa e quindi avesse aperto la porta della stanza dell'amico, trovandolo sorprendentemente coperto solo da un velo di stoffa insieme ad una ragazza.
Aveva sogghignato, socchiudendo la porta e dirigendosi in cucina.
E, mentre beveva una tazza calda di tè, Gray pensò: " E così anche il piccolo Natsu aveva trovato la sua dama eh?" 













/Angolo dell'autrice:
Partiamo con il presupposto che non sono fiera di questa fanfiction ;w;
Ma per niente proprio.
Ho avuto quest'idea prendendo spunto da una serie tv (di cui al momento non ricordo neanche il nome) quindi.. si è strana xD
Sarei enormemente grata se, dopo averla letta (sempre se ci sarà un povero Cristo che si fermerà a leggere questa "cosa" ;w;), ci sia qualcuno che commentasse che ne pensa, sarebbe davvero gradito da parte mia :3
Arrivederci anche se, lo so, avrei potuto fare di meglio T^T


ps. prevedo di aggiungere un piccolo capitolo extra, tipo uno speciale, ma solo se piace quest'idea.
  
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