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Autore: Adhafera    02/04/2017    0 recensioni
C'erano delle cose del mondo che Kurotsuchi non riusciva davvero a tollerare, i sapori troppo aspri e quelli troppo dolci, la saliva degli altri, i fuochi guardati da lontano e la festa di Hinamatsuri, che non mancava mai di ricordarle che per essere intera un giorno all' anno avrebbe dovuto vivere mutilata per i restanti trecentosessantaquattro.
C' erano delle cose del mondo che Kurotsuchi non riusciva davvero a tollerare, ma riusciva quasi a farsele piacere se anche solo per un giorno voleva dire condividerle con Deidara.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deidara, Kurotsuchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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HINAMATSURI HTML

Hinamatsuri.



C'erano delle cose del mondo che Kurotsuchi non riusciva davvero a tollerare, i sapori troppo aspri e quelli troppo dolci, la saliva degli altri, i fuochi guardati da lontano e la festa di Hinamatsuri. Quella in particolare era una giornata che odiava davvero, odiava le fiere dell' artigianato, le creava disagio camminare per Iwa assieme ad Akatsuchi e avere le orecchie piene di rumori e piene di risate, risate che lei in quel giorno non poteva sentire sue...lei ad Hinamatsuri finché fosse stata ad Iwa non avrebbe più sorriso.

Se la festa delle bambine non fosse stata la terza luna di Aprile lei non vi avrebbe avuto nulla in contrario, eppure era di quel giorno che capitava e Kurotsuchi l' allegria di tre Aprile non la riusciva proprio a contemplare.

Quel giorno era proprio il tre ed era proprioAprile, quel giorno aveva deciso che se ne sarebbe rimasta rintanata in casa e guai a chi l' avesse disturbata, ad Hinamatsuri lei voleva solo stare sola, ad Hinamatsuri voleva solo concedersi di essere malinconica.

Kuro-chan ci sei?”
Purtroppo per lei Akatsuchi lo sapeva e purtroppo per lei non le avrebbe permesso di starsene da sola ad essere miserabile tra le quattro mura del suo appartamento, Akatsuchi si rifiutava di lasciarla sola.

Akatsuchi si rifiutare di lasciar cadere anche lei.

Aka-chin...sono in cucina, puoi venire se vuoi”
il robusto ragazzo non si fece attendere e cercò di contagiarla con la sua famosa e inguaribile allegria, come faceva lui ad essere felice proprio ad Hinamatsuri?

Sono venuto a prenderti...Oonoki-sama non vuole che tu rimanga da sola”

la ragazza sbuffò pesantemente, ad Hinamatsuri lei odiava anche suo nonno Oonoki

Odiava sopratutto suo nonno Oonoki.

Aka-chin ti sei sbagliato, è il vecchio quello che ha bisogno di essere tenuto sotto controllo, se non stiamo ettenti e lo lasciamo solo si dimenticherà di nuovo di avere un'età che rende le ossa fragili”
“Dai Kuro-chan! È la tua festa oggi...andiamo a fare una passeggiata, andiamo fuori”
“Oggi è la festa delle bambine Akatsuchi!”
“Appunto... la tua festa”
Kurotsuchi dovette lottare contro il suo principale desiderio, ovvero prenderlo a sberle seduata stante, ma non voleva radere al suolo casa sua, il suo stipendio da Jounin non sarebbe stato abbastanza per rimettere tutto a posto in tempi brevi.

Eravamo piccoli vero?”
la ragazza vide il compagno indicare con l' indice una foto attaccata al frigo, con gli angoli mangiucchiati, aveva di certo visto giorni migliori. Kurotsuchi la guardava sempre, tranne ad Hinamatsuri, guardare le tre figure di quella foto il tre Aprile era troppo doloroso, Akatsuchi era rimasto pressoché lo stesso, le altre due figure invece, una bambina che sembrava un maschio e un maschio che sembrava una bambina, non si erano conservate guastandosi a modo loro in tempi diversi.

Deidara-nii

Per Deidara era stato veloce, trovando la sua arte aveva perso sé stesso, o forse viceversa, Kurotsuchi doveva ancora decidere.

Per lei era stato diverso, era ancora intera all' inizio quando lui se ne era andato ad Hinamatsuri quattro anni prima, arrabbiata e triste ma intera, aveva iniziato a guastarsi e deformarsi quando si era resa conto che la rabbia non avrebbe mai potuto sostituire quello che aveva perso, Hinamatsuri le ricordava che sarebbe sempre stata una persona a metà.

Quel semplice gesto di Akatsuchi le aveva reso impossibile anche stare in pace nella sua stessa casa, fu così che si lasciò convincere ad uscire, a vedere Iwa sotto le luci e sotto la neve...ancora. Passarono assieme diverse bancarelle, molte la nipote dello Tsuchikage le conosceva a memoria essendo loro protagoniste delle bravate di Deidara nelle quali lei finiva sempre in mezzo. Sorrise a quel pensiero Kurotsuchi, suo nonno le aveva affiancato Deidara sperando che lei potesse contenerlo e invece erano diventati solo più incontenibili entrambi.

Riconobbe l' odore dei pasticci di maiale di Ame, lei e Deidara-nii una volta ne avevano rubati due e il vecchio Oonoki gliene aveva date così tante ad entrambi che la ragazza ricordava ancora chiaramente il dolore... a Deidara poi doveva averne date anche troppe, visto che evidentemente gli avevano danneggiato il cervello in maniera irrimediabile.

Guarda Kuro-chan! Guarda le bambole dell' artigianato, sono proprio belle vero? Belle come opere d' arte”
“Smettila di essere così allegro Aka-chin, ricordati che è la festa delle bambine non dei grassoni”
Il ragazzo si offese un po' ma lei sorrise...finalmente.

L' arte è un' esplosione.

Kurotsuchi uscì subito dal suo stato di immersione mentale quando i fischi e le esplosioni dei fuochi d' artificio richiamarono subito la sua attenzione.

Quei colori, quei rumori, le ricordavano che la primavera arrivava anche in quel luogo gelido, le ricordavano che le sue primavere sarebbero sempre state fredde, ad un tratto uno di loro esplose di un colore inusuale, un clore che non ricordava la primavera e che era terrbilmente inappropriato per un fuoco d' artificio...un fuoco nero, come il suo nome.

Mossa da una determinazione che neanche lei sapeva di poter mettere assieme in quel giorno che odiava si allontanò da Akatsuchi che non si accorse della sua assenza, o che se ne accorse ma amandola troppo la lasciò andare per la sua strada.

Uscì dal villaggio da sola, assicurandosi di non essere seguita e andò in uno dei punti più alti della catena montuosa circostante, a godersi i fuochi da lontano... odiava guardare i fuochi da lontano, finché non lo percepì vicino a lei, il chakra dell' unica persona che se ne sarebbe dovuta rimanere rintanata a chilometri di distanza dal suo villaggio.

Non ci siamo, non ci siamo proprio... non si è mai visto un fuoco d' artificio nero, mi chiedo a cosa stesse pensando l' idiota che lo ha realizzato”
ghignò divertita sicura di aver sentito i denti di Deidara digrignare l' uno contro l' altro, a lui non piacevano le critiche ma lei amava farlo innervosire.

Forse pensava all' oscurità del mondo o a quella di Iwa... oppure semplicemente non gli piacciono gli altri colori”
Non era più solo chakra, ora era calore umano quello dell' uomo che percepiva accanto a sé, seduto a pochi centimetri di distanza da lei, avvolto in quella odiosa cappa nera che glielo aveva portato via...no, lei lo aveva perso prima.

Kurotsuchi aprì una piccola busta di plastica senza guardarlo in faccia, nessuno dei due amava fare per primo quel passo... ogni anno era la stessa storia.

Il dinamitardo fece per afferrare una delle frittelle alla crema che vi erano contenute ma a quel punto li incontrò davvero gli occhi della Kunoichi, veramente infuriati con lui.

Quella la stavo prendendo io, non solo tradisci il villaggio ma prendi pure le frittelle migliori”
il ragazzo fece per lasciarla andare ma appena fu sicuro che la guardia di Kurotsuchi fosse abbassata leccò la frittella con la lingua della mano sicuro che lei non avrebbe osato portargliela via. Con sua grande sorpresa la ragazza continuò a fissarlo con quel sguardo da strafottente arrogante infilando la sua frittella in bocca senza nemmeno gustarne il sapore e rischiando di soffocarsi.

Una bambina

Allora com'era?”

La crema è troppo limonosa...e c'è troppo zucchero”

troppo aspra, troppo dolce piena di saliva di qualcun' altro.

Rimasero in silenzio a guardare i fuochi, guardarli lì era come osservare delle piccole fiammelle colorate...eranto veramente distanti.

I fuochi erano troppo lontani

Allora Kuro-chan, come sta il vecchio?”
“Starà benone finché io e Aka-chin ci prenderemo cura di lui...qualcuno deve prendersene cura, ho sentito dire che un gruppo di sociopatici ha rapito un kage qualche tempo fa”
il Kazekage non una Kage”
“Oh sì, il ragazzo taciturno coi capelli rossi... è davvero carino, dovrei farmi mandare in missione lì”
Kurotsuchi sorrise percependo il corpo di Deidara tendersi, lei amava irritarlo.

Mi ci sono seduto sopra sai?”
la ragazza rise, non voleva, sapeva quanto erano pericolosi, ma immaginare che Deidara si fosse seduto sopra un Kage e che glielo stesse raccontando di fronte ai fuochi mangiando frittelle la faceva ridere, ridere come ormai faceva solo per finta.

Comunque non dovremmo parlare di queste cose!”
“Sono d' accordo, godiamoci la tua festa!”
“...guarda che è Hinamatsuri è la festa delle bambine Kuro-chan”
“Appunto! Visto che sono venuta in questo posto sperduto a guardare i fuochi da lontano con questa bella bambina bionda dovrei almeno cercare di godermela no?”
la ragazza iniziò a giocherellare con i capelli del terrorista ignorando le sue proteste e i suoi insulti, si ritirò solo quando il ninja cercò di leccarla con quella strana bocca che aveva nella mano...Kurotsuchi era certa che se la fosse fatta impiantare solo per dar fastidio a lei.

Deidara lo sapeva che lei odiava la saliva degli altri.

In un impeto di affettò e di bisogno di contatto fisico fece per prenderla tra le sue, era tanto che lei e Deidara-nii non si prendevano per mano, eppure il ragazzo rispose al suo tentativo ritirandola e cercando di nasconderla dentro la cappa, la ragazza pensò di capire leggendo sul suo volto vergogna, timore e insicurezza, ma sorridendo non gli permise di allontanarsi.

Non ho aspettato un anno per mangiare frittelle schifose e guardare fuochi da lontano Deidara-nii”
intrecciò le dita con le sue e rimase in silenzio finché non lo sentì smettere di fremere e tendersi e cercare di allontanarsi.

A me non importa sai?”
lo guardava sorridendo, spiazzandolo e forse intimidendolo un po'.

Non mi importa cosa ti ha fatto quel jutsu o cosa ti sei fatto da solo... per me va bene così”
“Tu non capisci...come puoi volerti far toccare da me? Io non-”
“Sei tu a non capire... l' ho sempre detto che nonno te ne ha date troppe da piccolo compromettendoti irrimediabilmente...a me non importa, per un giorno all' anno soltanto, voglio almeno tenerti per mano”
Per un giorno all' anno voglio stare con te.

Kurotsuchi lo stringeva e guardava i fuochi, Deidara la strigeva e guardava solo lei...per un giorno all' anno era l' unica cosa che voleva vedere.

Si avvicinò Deidara, come mai aveva in vita sua, non con Kurotsuchi almeno, si avvicinò e si sostituì alla visuale dei fuochi, si avvicinò esitando finché non fu lei a posare le sue labbra sulle sue, su quelle vere, su quelle che l' avevano presa in giro da bambina e che le avevano detto addio da ragazza, su quelle che ora erano calde e un po' screpolate unite alle sue, la ragazza cercò di approfondire il contatto ma fu Deidara ad allontanarla a quel punto, sparendo di nuovo dalla sua vita.

Non è così che un fratello bacia sua sorella... l' anno prossimo andrà meglio”

L' anno prossimo andrà meglio

C'erano delle cose del mondo che Kurotsuchi non riusciva davvero a tollerare, i sapori troppo aspri e quelli troppo dolci, la saliva degli altri, i fuochi guardati da lontano e la festa di Hinamatsuri, che non mancava mai di ricordarle che per essere intera un giorno all' anno avrebbe dovuto vivere mutilata per i restanti trecentosessantaquattro.

C' erano delle cose del mondo che Kurotsuchi non riusciva davvero a tollerare, ma riusciva quasi a farsele piacere se anche solo per un giorno voleva dire condividerle con Deidara.

   
 
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