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Autore: Butterflix2002    02/04/2017    0 recensioni
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Questa è la storia del gruppo degli Star Criceto, un gruppo di personaggi noti e non noti a tutti che per un imprevisto si conoscono e scoprono che possono essere più di quello che sanno.
"C'era una botola che gli permetteva di osservare le stelle. Erano apparentemente minuscoli punti insignificanti, ma si sa che in realtà sono infinitamente più grandi di qualsiasi creatura vivente. Tutto sommato, le stelle erano un po' come lui."
Characters created by me, ZhuZhu Pets, Hamtaro, Nintendo, Disney
Nota: Questa storia è pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due giorni dall’inizio della loro indagine, ma Mr. Squiggles e Penguin non avevano ancora scovato alcuna traccia del re. Nulla di nulla. A Plushland dominava un forte terrore per l’instabilità politica. Il TG Yoshina (diretto da una Yoshi di color rosa) stava ricevendo più spettatori del solito, così lei ne approfittò inventandosi menzogne per aumentare l’attenzione del pubblico. Per esempio disse che era stato avvistato il complice del rapitore. Ma i nostri eroi sapevano che in realtà non c’era stato alcun compare.
Penguin si era trasferito a casa del criceto, visto che la sua era stata distrutta dalle guardie tempo fa.

La mattina del terzo giorno, Mr. Squiggles si alzò e si diresse verso il bagno. Si guardò allo specchio: quel riflesso lo turbava. Non poté non domandarsi quale fosse il suo scopo. Abbassò lo sguardo verso il torace. Gli dava un terribile fastidio indossare quella fascia. Così, con un po’ di esitazione, la tolse: non c’era alcuna ferita. Il cuore iniziò a battere più celermente: che cosa stava accadendo al suo corpo? Perché si stavano manifestando i suoi poteri?

Uscì dal bagno. Penguin stava sorseggiando una fredda limonata.
“Buongiorno Mr. Squiggles! Ho avuto un’idea geniale!”
“Dubito, ma sentiamo …” ironizzò Mr. Squiggles, che alla vista dell’amico si sentì più tranquillo.
“Se hai detto di aver visto un’ombra, dobbiamo indagare sotto le ombre!”
“Eh???” E Penguin spinse fuori di casa l’altro, lanciando indietro il bicchiere che si spezzò.

Giunsero nel parco principale di Plushland. Penguin cercava esaltato qualche indizio sotto le ombre degli alberi.
Mr. Squiggles, con le mani tra le mani, gli disse: “È l’idea più stupida che io abbia mai sentito. Stiamo perdendo tempo!”
Ma l’altro rispose allegramente: “Tanto il tempo lo si perde comunque. Perlomeno, lo stiamo perdendo per una buona causa.”
“Non sono tanto sicuro che questo sia il modo migliore per la nostra buona causa” disse Mr. Squiggles, girandosi poi per guardare i presenti. C’erano dei babies che correvano spensierati lungo il perimetro del parco. C’erano tanti papaveri che venivano osservati dalla principessa Peach, la quale era in compagnia del suo fedele Toad. C’erano degli abitanti che stavano tenendo una partita a calcio. Ma qualquadra non cosa.
Osservò meglio. I giocatori non erano divisi in squadre. Infatti c’era un solo portiere di piccole stature. Era un criceto come lui, di colore bianco ma con delle macchie arancioni nel capo. Aveva due grandi occhi neri, che seguivano visibilmente terrorizzati gli spostamenti del pallone. Poi il colpo decisivo. Un Koopa calciò la palla contro la pancia del portiere, il quale cadde addolorante. Gli altri presenti risero sonoramente. Nessuno porse una mano al poveretto per aiutarlo.
Perciò Mr. Squiggles, tenace più che mai, volle andare ad aiutarlo, facendo cessare qualsiasi cosa stesse combinando Penguin.
Mr. Squiggles porse la mano (la zampetta) al criceto a terra. L’altro fissò i due arrivati. Non sapeva se farsi aiutare.
“AHAHAH dai, tranquillo! Noi siamo due fighi. Non siamo malvagi!” esclamò il pinguino, aggiungendo un simpatico occhiolino.
“Ehm, no. Qua il figo sono soltanto io. Ma neanche il mio amico è malvagio” continuò Mr. Squiggles.
“EHI!! AHAHAHAH!”
Tutto sommato, parevano sinceri. Così il criceto si fece aiutare. Si alzò.
“Dai, allora riprendiamo da dove ci siamo interrotti!” disse un Patrat, colpendo nuovamente il pallone. Stavolta però andò diversamente. Penguin creò un scudo di ghiaccio che bloccò il colpo. Gli altri li guardarono meravigliati. Dopo un attimo di stupore, non si arresero e ripresero a calciare il pallone cercando di distruggere quella strana magia. Intanto Mr. Squiggles ne approfittò per chiedere qualche informazione al criceto. Si chiamava Hamtaro, abitava da non molto a Plushland e anche lui era preoccupato per la scomparsa del re. Dopo infinite supplicazioni da parte di Mr. Squiggles, ammise di non amare il calcio e di essere stato costretto a giocare. Anche lui, come lo ZhuZhu Pet, era bisognoso di un’amicizia. Lo si capiva dal suo modo di parlare, dal suo continuo abbassare lo sguardo, dal suo cercare di nascondersi … Qualche minuto dopo, Penguin li avvertì: “Il mio scudo sta per distruggersi! Che facciamo? Ci diamo alla fuga? Oppure potremmo darci al giga? Saremmo superfighi in versione giga. Ehh? Ehh? No okay, non faceva ridere. Questa situazione mi sta leggermente stressando”
Mr. Squiggles si rivolse ad Hamtaro: “Dipende da quello che vuoi fare tu.”
L’altro rispose incerto: “Io …. Io non lo so … non voglio scappare come un vile … e poi, nonostante non ci siano grandi rapporti, mi dispiace andarmene senza un saluto …”
Mr. Squiggles stranamente non sapeva che dire. Così, dopo che lo scudo fu distrutto, Hamtaro fece un piccolo passo avanti e si rivolse agli altri presenti:
“Mi dispiace, ma … ecco … io …” e iniziò a balbettare. I due amici lo guardarono preoccupati ma poi qualcosa venne a salvarli. Yoshina aveva deciso di girare la nuova edizione del notiziario proprio nel parco. Così tutti i giocatori, notata la presenza, andarono ad accorrerle. Aveva molti ammiratori … Un inaspettato imprevisto. Un inaspettato ma fondamentale imprevisto. Le cose migliori sono quelle che non ci si aspetta.
Mr. Squiggles tirò un respiro di sollievo. Hamtaro li ringraziò: “Grazie mille per quello che avete fatto. Io …”
Penguin lo fermò: “Non ringraziarci! È un piacere per noi!”.
Hamtaro sorrise.
“Hai detto che sei preoccupato per il re?” gli domandò Mr. Squiggles.
“Beh, sì … ecco … come tutti, penso.”
“Allora che ne dici di aiutarci a cercarlo?” propose sorridente il nostro eroe. Hamtaro questa volta non esitò, e sorrise timidamente a sua volta. “Ma come faremo …?” chiese dubbioso.
“Seguiamo la mia idea geniale!” e così dicendo portò i suoi amici a cercare tra le ombre degli alberi.

Il tempo passò e con il calare del Sole, Mr. Squiggles vide che ormai oltre a loro tre, era presente soltanto un quarto individuo: era una cricetina proveniente dal mondo degli ZhuZhu Pets. Lo sapeva perché aveva riconosciuto la voglia nella schiena, caratteristica di ogni animale di quelle parti.
La cricetina stava osservando i papaveri, così come qualche ora fa aveva fatto Peach. Li annusò e li mise in testa. Mr. Squiggles le si avvicinò, tanto i suoi amici non se ne sarebbero accorti, visto che erano troppo impegnati nella ricerca.
“Ehi!” la salutò. Lei si girò. Aveva una pelliccia delicata di un chiaro grigio, un corpo esile e una faccia impassabile. Mentre la guardava, pensò che non aveva mai incontrato qualcuno di più affascinante. Lei non disse nulla. Tornò ad osservare i fiori. Mr. Squiggles la imitò. “Spesso” iniziò la cricetina “la bellezza ci sembra così immutabile, così indispensabile. Guarda questi fiori per esempio: sono meravigliosi e hanno un dolce profumo. Ma poi …” raccolse un altro papavero “se cerchi di tenerteli iniziano ad appassire. Perdono il loro caratteristico colore e il loro odore. E nonostante tu ne fossi così interessato, col tempo inizi a pensare che, tutto sommato, i fiori non sono poi così meravigliosi. E invece lo sono. Sei tu che li hai voluti staccare”. Si girò verso Mr. Squiggles:
“Sbaglio?”.
Lui non rispose. Lei lasciò a terra i papaveri e si allontanò imperturbabile.
   
 
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