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Autore: TeamFreeWill    03/04/2017    7 recensioni
Nel paradiso vigeva una regola fondamentale che ogni angelo sapeva: eseguire gli ordini senza fare domande. Tutti la sapevano. Tutti la rispettavano. Tranne Castiel.
Lui era il famoso granello di sabbia negli ingranaggi. Naomi aveva ragione. :)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Prima dell'inizio'
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Nel paradiso vigeva una regola fondamentale che ogni angelo sapeva: eseguire gli ordini senza fare domande. Tutti la sapevano. Tutti la rispettavano. Tranne qualcuno.
Cas era quel qualcuno. L’angioletto era molto curioso. Faceva domande. Si metteva in discussione. Ragionava.

Ogni volta che ne aveva possibilità', chiedeva informazioni ai vari angeli sulle missioni. I suoi fratelli e sorelle, titubanti, cercavano di rispondere vagamente. Lui ascoltava tutto con entusiasmo, fissandoli con sguardo penetrante e inclinando la testa quando non capiva.

Faceva anche altri tipi di domande però, cui gli angeli non sapevano rispondere e a questo punto veniva mandato via. Domande che non riguardavano le missioni. Domande sul senso della vita. Domande sulla famiglia. Sull'amicizia. Sul rispetto. Sul dovere. Su dove fosse Dio. Sull'uomo. Sui sentimenti.

Triste, Cas volava via ogni volta. Così un giorno decise che doveva cercare le risposte da solo, osservando da vicino gli umani da una nuvola, senza farsi scoprire dagli altri. Era vietato per loro andare sulla Terra. Il dolce angelo aveva anche iniziative personali!

Capì alcune cose, anche se molte proprio non le comprendeva. Ma era sempre meglio che rimanere ignoranti, pensò sorridendo.

Tra un’osservazione agli umani e l’altra, l’angelo cresceva e veniva addestrato ad essere un buon soldato. E cosa più importante comprendeva sempre più quella opera d'arte che era l’uomo.

Dopo diversi anni finalmente era pronto. Fu assegnato a una guarnigione, quella di Zaccaria. Lui avrebbe preferito quella di Gabriele, ma decise che era meglio non disobbedire. E poi li aveva tutti i suoi amici. Sarebbe stato piacevole passare l’eternità con loro a difendere il Paradiso.

Gli ordini, finalmente, arrivarono una sera, verso il tramonto, mentre chiacchierava con Balthazar nel loro accampamento. L’angelo era veramente un birbante. Per poco non fu beccato da Virgilio a intrufolarsi nel magazzino dov’erano nascoste le armi angeliche!

Comunque la prima missione, recitava la missiva letta da Rachel, era quella di andare sulla Terra a fare pubbliche relazioni. Disse questo virgolettando con le dita le ultime parole .
Ne era felice. Poteva interagire con gli umani e capire ancora di più la loro natura, pensò. Non l’aveva mai fatto, ma ora ne aveva l’occasione. Magari avrebbe conosciuto qualche umano e fatto amicizia con loro.

Per la sua stessa natura buona aveva travisato il significato di quelle parole. Sentì per puro caso Hariel e Uriel parlare della vera natura della missione ridendo: quando comprese cercò di convincere tutti quanti a non obbedire, che era sbagliato.

Uccidere tutti i primogeniti, tranne quelli la cui porta era sporcata con sangue d’agnello? Ma che missione era? Ma come erano diventati? Non si aspettava questo da loro. Non erano stati creati per questo. Loro dovevano difendere l’uomo!

Non ci fu niente da fare. Fu costretto ad andare con le cattive, ma non riuscì a uccidere quegli innocenti. Era inerme mentre sentiva le urla di quei poveri genitori che scoprivano i propri figli morti nel sonno. Si accasciò appoggiando la schiena al muro tenendosi le mani sulle orecchie.

Fu richiamato in paradiso immediatamente, dove fu punito, torturato e riprogrammato. Naomi era soddisfatta del suo operato e fece rapporto a Michele, dicendo che era aggiustato come lo erano gli altri angeli. Definitivamente
Si sbagliava, perché in Castiel rimase quella sua innata voglia di fare domande e mettersi in discussione.

Ogni volta era la stessa storia, quando c' erano missioni che comprendevano massacri agli umani. Uriel invece li adorava. Era considerato da tutti un vero specialista.
.
Non ce la faceva invece,Cas. Non lo sopportava. Così ogni volta lo riprogrammavano.

L’ultima volta che fu riprogrammato scavarono veramente a fondo. Fu molto doloroso per l'angelo. Naomi, spietata e crudele, infilava sempre più aghi nel cervello di Cas e li girava accedendo a punti sempre più segreti. Aveva affinato la tecnica di controllo, la torturatrice. Finalmente ci era riuscita. Da quel momento Cas divenne un diligente soldato, freddo, spietato nel eseguire gli ordini.

Passarono diversi secoli dall'allora e divenne anche comandante. Certo a volte aveva dei dubbi che teneva per sè e anche delle domande, ma non si ribellava. Eseguiva e basta.

Gli altri angeli non si accorgevano di niente, tanto forte era il controllo su di loro. Continuo e imperterrito. Per loro Castiel era sempre stato un bravissimo soldato e, cosa più importante, un ottimo amico.

Era ammirato e rispettato. Sapevano solo che aveva qualcosa di diverso, una scintilla che lo rendeva speciale. Unico. Avrebbe potuto essere un ottimo leader, se solo lo avesse voluto.

Raffaele, dal canto suo, lo osservava sempre. Non era sicuro che fosse adatto per quella particolare missione, ma Michele aveva insistito. Doveva essere lui. Dio l’aveva predetto prima d’andarsene.

“Sei sicuro? Quel Castiel è molto strano. E’ diverso dagli altri. Naomi ha continuato a riprogrammarlo ogni volta e a cancellargli la memoria e modificarla” disse l’arcangelo. Michele dal canto suo ,rispose “ Era incontrollabile, ora è come gli altri angeli… non ha più disobbedito. Quindi ti dico si, sono sicuro”. Raffaele non replicò più e si convinse anche lui.

Michele fece chiamare a questo punto Zaccaria che arrivò subito dopo. Il serafino al cospetto dei due arcangeli s’inchinò, sottomesso.

Fece quello per cui era stato chiamato: ordinò a Castiel, in malo modo, di seguirlo da Michele e Raffaele. Era veramente un despota con i suoi sottoposti. Lui era da sempre l’impiegato del mese, doveva pur guadagnarsi la pagnotta. Poco importava, se era un vero stronzo.

Cas seguì il Serafino in silenzio, entrando nell’ufficio dei due arcangeli, sguardo a terra. Si avvicinò titubante alla scrivania rimanendo in piedi. A Zaccaria fu ordinato di lasciare l’ufficio e questi lo fece senza fiatare. Un perfetto cagnolino obbiedente.

Castiel cercò di capire il motivo per cui era stato chiamato, visto che non c’è n’era uno questa volta.Strano pensiero comunque, anche se non se lo spiegava. Lui era sempre stato impeccabile. Non si era mai rifiutato di eseguire gli ordini, anzi…Quindi proprio non si spiegava quella strana sensazione e pensiero. Decise che era meglio stare zitto, ma era comunque agitato.

“Stai calmo Castiel. Abbiamo per te una missione d’importanza vitale” cominciò Raffaele, poi continuò Michele con voce ancora più solenne “Lilith detiene all’inferno un uomo giusto. Questi ha spezzato il primo sigillo della Gabbia e sarà anche colui che fermerà Lucifero. Ora, tu dovrai salvare quest’ anima e farlo diventare un soldato obbediente del signore. Confidiamo nella tue capacità, soldato. Vai ora!” gli disse, calmo, osservandolo negli occhi intensamente; poi schioccò le dita e l’angelo, all’improvviso, si ritrovò circondato dai dannati, da urla tremende, da morte, da gelo, dai demoni.

La battaglia fu molto cruenta. Uccise moltissimi demoni con il suo tocco. Non era facile, ma quell’anima giusta doveva essere salvata. Era la sua missione.

La trovò infine dopo aver girato per quasi tutto l'inferno, mentre stava per torturare l’ennesima anima alla ruota. Quando la vide capì che era l’essere più puro che avesse mai visto in tutta la sua esistenza millenaria. Era qualcosa d’indescrivibile. La sua essenza era luminosa, pura, accecante. Un faro, nonostante avesse passato 40 anni in quel luogo.

Non c’era altro tempo da perdere. Si avvicinò e afferrò Dean Winchester trascinandolo via dalla perdizione e dannazione eterna riportandolo alla vita. La sua missione era stata un successo. Ora doveva solo trovare un tramite per poter parlare con lui.

Certo era che quel incontro cambiò per sempre la vita di entrambi.
Quel giorno, non solo lui impresse la sua mano sulla spalla di quell’ uomo giusto, ma lo stesso umano impresse dentro l’angelo parte di se stesso che difficilmente qualcuno avrebbe potuto estirpare. Si era creato un legame indissolubile che fece di Castiel l’angelo che tutti amiamo e conosciamo. Il resto è storia.




Note autrice
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti
  
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