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Autore: Class Of 13    03/04/2017    1 recensioni
Ispirata dalle parole di Last Song, ending di Bravely Second, una brevissima raccolta di One Shot incentrata sui momenti più importanti tra Ringabel ed Edea in entrambi i giochi.
I - さよなら - Sayonara - "Perdonami per essermene andato senza dire niente".
II - 君の今と私の今 - Kimi no ima to watashi no ima - "Se un giorno il tuo presente e il mio presente dovessero incrociarsi ancora..."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Edea, Ringabel
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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II - 君の今と私の今 - Kimi no ima to watashi no ima.
 
«いつか君の今と私の今 また交差するその時には…».
Se un giorno il tuo presente e il mio presente dovessero incrociarsi ancora…
 
Nonostante fossero trascorsi due anni e mezzo, il Castello del Vampiro era rimasto identico a come lo avevano lasciato dopo il valoroso sacrificio di Lester De Rosso. Nei saloni scuri e riccamente arredati aleggiava l'aria carica di elettricità che precedeva uno scontro, una battaglia alla ricerca della verità.
Non sapeva nemmeno lei cosa li avesse spinti sulla soglia di quel castello immerso nelle nevi gelide di Eternia, ma, nel momento in cui vi avevano messo piede, una morsa gelida le aveva attanagliato lo stomaco: un inconfondibile elmo scuro giaceva ai piedi di un dipinto raffigurante una Yōko dall'espressione maliziosa dipinta sul volto dai lineamenti raffinati.
 
Alternis era lì. E le parole che Yōko aveva speso su di lui non erano affatto rassicuranti. Dovevano raggiungerlo, dovevano salvarlo, non poteva permettersi di perdere un'altra persona importante.
 
Il coraggio con cui Yew aveva affrontato la verità sulla sua famiglia l'aveva positivamente colpita: proprio come Agnés prima di lui, il ragazzo aveva accettato il passato, prendendolo come un monito per plasmare un futuro migliore con le sue stesse mani. In parte rivedeva in lui la se stessa di due anni prima, la ragazzina viziata che vedeva il mondo in bianco e nero senza rendersi conto di quanto i contorni di quei due stessi colori potessero sfumare tra loro. Eppure, proprio come lei, era stato costretto a crescere dai recenti avvenimenti e vedeva in lui quella scintilla che un giorno lo avrebbe portato ad essere un leader giusto e carismatico. A volte si domandava se suo padre avesse mai visto in lei quella stessa debole luce che stava osservando con i suoi occhi.
 
«Pensiamo che tutti voi siate davvero interessanti». Yōko sogghigna, portando una mano a coprire le labbra truccate. «Ma tra voi c'è qualcuno che coglie la nostra attenzione più di chiunque altro, qualcuno dall'animo le cui profondità sono ancora a noi sconosciute. Non vorresti aiutarci a risolvere questo problema, Edea Lee?».
 
Un brivido di paura le scorre lungo la schiena mentre i suoi compagni scompaiono assieme al resto del castello. La voce dello yōkai giunge fin troppo chiara alle sue orecchie. «Comincia pure, cara. Ti ascoltiamo».
 
Qualcosa nel suo tono di voce la spinge ad obbedire e, finalmente, Edea parla. «Il mio nome è Edea Lee, figlia del Gran Maresciallo di Eternia. Sona sempre stato orgogliosa della mia famiglia, della mia posizione, della mia reputazione».
 
Le parole sembrano venir fuori dalla sua bocca, dal suo cuore senza darle la possibilità di controllarle. C'è qualcosa di ammaliante, nella voce di quella volpe, come se Edea potesse raccontarle senza remore tutti i suoi segreti, i suoi rimpianti, i suoi sentimenti e sentirsi libera, più leggera. Parla della sé di due anni prima e del tradimento nei confronti del ducato, del bisogno di vedere il suo valore finalmente riconosciuto da suo padre, ma il senso di liberazione viene ben presto sostituito da una profonda angoscia.
 
Molto bene, Edea. Adesso scaviamo più in profondità… Solitudine. Questo è ciò che provi negli angoli più remoti del tuo cuore.
 
Le parole di Yōko bruciano sulla sua pelle e sul suo cuore come acido, nonostante le neghi con veemenza.
 
Non è altro che la verità. Agnés ha Tiz. Magnolia ha Yew. Mahzer ha Braev, Eleanor ha il Comandante Goodman. Aimee e Panettone, Holly e Barras… Vedi la loro gioia e provi solitudine… tristezza… paura.
 
Fa male. Molto più di qualunque ferita fisica un mostro possa infliggerle. Il modo in cui Tiz e Agnés si sorridono, l'imbarazzata dolcezza dei gesti tra Yew e Magnolia, l'affetto incondizionato che lega i suoi genitori. Un dolore atroce e continuo che sembra riaprire con violenza una ferita che aveva tenuto nascosta con la massima cura. È in quella ferita che Yōko colpisce ancora e ancora, fino a darle il colpo di grazia.
 
Eppure anche tu avevi qualcuno. Ma lui ti ha lasciata indietro. Non lo rivedrai mai più… Colui a cui tieni più di chiunque altro al mondo. E ciò che fa più male è che lui ha scelto di lasciarti. Ti sei detta di essere forte, che saresti stata bene da sola. Per sempre sola, senza che ci sia qualcuno ad attenderti. Non adesso, non quando invecchierai, non quando morirai.
 
Yōko ha perfettamente ragione. C'è una sola verità, una verità nascosta dietro sorrisi forzati, custodita gelosamente nel suo cuore. «Mi manca… Ringabel…».
 
«Edea!».
 
Conosce quella voce. Ha sempre pensato che non l'avrebbe mai più risentita.
 
«Perdonami, non è da me far attendere una donzella», la figura di Ringabel, armato del suo solito sorriso e della sua armatura da Cavaliere Nero le appare sfocata tra la lacrime. «Tu, sola? Non diciamo sciocchezze. Sono sempre stato al tuo fianco, per tutto questo tempo. Non ti ho mai dimenticata, nemmeno per un singolo istante. Non mi credi? Guarda pure il mio diario, se vuoi!».
 
Ringabel. Il suo sorriso strafottente e la sua voce, le spalle larghe e il braccio ferito nel proteggerla. Lui è lì, in carne ed ossa, ed Edea, tra le lacrime, non può fare altro che gettarsi tra le sue braccia, riempiendolo di insulti tanto immeritati quanto poco sentiti.
 
«Si tratta sempre di te stesso, non è vero? Io… Io ti odio!».
 
«Via, via, non era mia intenzione prenderti in giro. E adesso, ti va di tornare… Insieme?».
 
§
 
Lo scontro contro Yōko è di una violenza inaudita. Ricorrono a tutti i loro assi nella manica, per sopravvivere e, alla fine, grazie al contributo di Ringabel, riescono a prevalere.
Mentre la yōkai rivela a Yew l'ultima verità, Edea si ritrova a guardare di sottecchi il Cavaliere Nero, quasi temesse di vederlo sparire nel momento in cui avesse distolto lo sguardo. Ringabel si è decisamente fatto strada tra i ranghi, viene a sapere poco dopo, incaricato di proteggere più e più piani dimensionali da eventuali minacce. Le risate che si diffondono tra i suoi compagni le ricordano l'inizio della sua avventura, quando, nella loro beata ingenuità, non sapevano che il destino di più mondi sarebbe stato riposto nelle loro mani.
 
«Hai la mia più sincera gratitudine, Edea», le dice infine, e nei suoi occhi scorge la stessa espressione che aveva intravisto su quella spiaggia di Caldisla due anni e mezzo prima. È il preludio di un altro addio, ma non ha intenzione di rimanere con le mani in mano neanche questa volta.
 
«Non vorrai dirmi che questo è un altro addio?!».
 
Ringabel abbassa lo sguardo, afflitto, e il senso di colpa la fa vacillare per un istante. «Mi dispiace, Edea. Ma, per dirla tutta, non avrei nemmeno dovuto rivelarvi la mia identità-».
 
«No, fermo lì! N-non puoi lasciarmi un'altra volta!».
 
L'onestà con cui parla dei suoi sentimenti sorprende perfino lei. Se esistono infiniti piani dimensionali non può fare a meno di domandarsi se arriverà mai il giorno in cui i loro presenti si sarebbero incrociati ancora una volta, se avrebbe mai avuto l'occasione di dirgli ciò che Yōko con le sue parole aveva già insinuato.
 
«Edea…», la interrompe. La sua espressione è seria, quasi solenne, e lei sa già che, anche questa volta, non ci sarà modo di trattenerlo. «Tu non sarai mai, mai sola. Non ti ho mai lasciata né lo farò mai. Dopotutto è proprio come ho già detto… Dovunque tu sia, ogni volta che sarai in pericolo, io sarò lì».
 
Non ha il coraggio di vederlo andare via nemmeno questa volta. Quando estende un braccio, la sua mano non fa altro che afferrare il vuoto. È triste, ma fa meno male dell'ultima volta.
 
 
Si sarebbero rivisti presto, era una promessa.
 



Note 

Questa scena è la famosa scena in cui Ringabel rivela la propria identità durante la sidequest di Yoko, una scena in cui Edea si trova con le spalle al muro ed è costretta ad affrontare i propri sentimenti, solo per poi ritrovarsi a dare un altro addio.
Tralasciando il fatto che il finale di Second, per colpa di questi due poveretti che proprio non riescono a stare insieme, mi ha fatto desiderare un Bravely Third come poche cose al mondo, passiamo alle informazioni più importanti.

Il titolo di questo capitolo ("Kimi no ima to watashi no ima") significa "il tuo presente e il mio presente" e il suo sottotitolo si legge "Itsuka kimi no ima to watashi no ima mata kousa suru sono toki ni ha". Come già anticipato nelle precedenti note, anche queste sono delle frasi prese dal testo della canzone.

Attualmente sono indecisa se scrivere o meno un possibile nuovo capitolo, su un loro incontro definitivo in cui finalmente - se lo meriterebbero - si dicono tutto quello che vorrebbero/dovrebbero dirsi, ma ho il terrore di snaturare questi personaggi così belli e che hanno avuto una crescita splendida e sono così indaffarata con lo studio che non so se questa scena verrà mai alla luce. Per seguire eventuali aggiornamenti sulle mie storie (ma anche sulle... cose, che traduco), potete trovarmi sulla mia pagina Facebook:

 
 
   
 
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