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Autore: guiky80    04/04/2017    6 recensioni
Il sospiro di Mamoru fece girare appena il viso a Morisaki che terminò la sua domanda: “Eri distratto... perché guardavi me?”
Una domanda improvvisa a cui Mamoru non sa cosa rispondere, ma sarà Yuzo a toglierlo dall'imbarazzo.
I primi tormenti dei 'pucciosissimi' Morizawa!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I sorrisi nascosti erano una cosa tipica di Yuzo.

Non che fosse una persona cupa, tutt'altro, ma lui sorrideva spesso quando la gente non lo vedeva.

Un pensiero, un ricordo, qualunque cosa poteva scatenare i suoi sorrisi nascosti così dal nulla.

Solo lui li aveva notati, solo lui li conosceva e sapeva prevedere quando si sarebbero scatenati. Si voltava, cercando il viso del portiere, ed eccolo lì: il sorriso nascosto, che faceva sorridere lui di riflesso.

Mamoru amava i sorrisi nascosti di Yuzo.

Più semplicemente: Mamoru amava Yuzo.

Ogni atteggiamento, ogni gesto, ogni parola, anche quando erano contro di lui, Mamoru non poteva fare a meno di amarlo.

Tutto quello che riguardava Yuzo, riguardava lui, inevitabilmente.

Proprio a causa di uno di quei sorrisi nascosti, si trovò in una pessima situazione: stretto contro un muro da uno della squadra di kendo, che lo stava prendendo a pugni nello stomaco. Lui riuscì solo a sferrarne uno, prima di finire in quel vortice di colpi e dolore, dolore e colpi, ripetuti, precisi, e tremendamente forti.

Poco prima aveva avuto la malsana idea di rintanarsi in un angolo del cortile della scuola, chiamato da una ragazzina del primo anno, che aveva una cotta per lui.

Gli aveva aperto il suo cuore, ma lui sorridendo l'aveva respinta, nel modo più delicato possibile. Lei, con la testa bassa, si era defilata.

Il suo sospiro lo aveva portato a sollevare la testa e incrociare il sorriso di Yuzo due piani più in alto: lo aspettava per tornare il classe, ma Mamoru alle scale non arrivò mai.

Distratto. Mamoru si era distratto a fissare il sorriso di Yuzo, non vedendo quel ragazzo arrivargli addosso di corsa. Nella concitazione del momento era riuscito solo a capire che si trattava del fratello della ragazzina del primo anno.

“Izawa, ti cambio i connotati! Cosa hai fatto a mia sorella? È solo una bambina! Perché era in lacrime? Brutto stronzo!”

Con non poca fatica, Mamoru riuscì ad articolare qualche parola.

“L'ho respinta, voleva uscire con me!”

L'altro sgranò gli occhi, mentre il terzino tossiva anche l'anima.

“Cos'è? La mia sorellina non è alla tua altezza?”

Izawa sbarrò la bocca replicando: “No, è troppo piccola! Idiota!”

Un altro pugno gli bloccò il respiro; il tizio del kendo non sembrava intenzionato a lasciarlo andar via.

Una frase lo fermò all'improvviso: “Ehi, mollalo!”

Alzando gli occhi, Mamoru trovò, alle spalle del suo aguzzino, mezza Nankatsu. Yuzo e Hajime in testa a tutti, con un'aria piuttosto truce.

Il tizio del Kendo contrasse la mascella, decidendo poi di desistere, essendo in evidente inferiorità numerica.

Diede un ultimo strattone a chi ancora aveva tra le mani e si allontanò velocemente.

Mamoru respirò a pieni polmoni, cercando di contenere il dolore.

I suoi compagni confabularono qualcosa, finché Hajime decise per tutti: “Yuzo, portalo in infermeria, nel frattempo noi ci inventeremo qualcosa con il professore di storia. Ci vediamo dopo.”

 

In infermeria Mamoru si sedette sul lettino, in attesa che l'amico radunasse bende, disinfettante, cerotti e altro. Lo osservava di spalle frugare nell'armadietto, mentre parlottava da solo.

Senza voltarsi il portiere pose una domanda: “Come hai fatto a non vedere quel tizio correrti addosso?”

Il sospiro di Mamoru fece girare appena il viso a Morisaki che terminò la sua domanda: “Eri distratto... perché guardavi me?”

Il rossore e il sussulto del terzino fecero sorridere l'altro.

“Ma che dici...”

“Mamoru, me ne sono accorto. Non sei così discreto come credi.”

“Che vorresti dire?”

Yuzo strinse le labbra, guardò a terra prima di riprendere:

“Che mi osservi, mi guardi, i tuoi occhi mi seguono, mi proteggono, mi cullano quasi... io lo sento e mi piace. Mi piace sapere che sei sempre presente per me. Mi piace tanto, vorrei solo sapere fin dove arriveresti.”

I loro occhi si incrociarono, il terzino era confuso: davvero Yuzo aveva capito tutto? Lo ricambiava? O forse no?

Avrebbe voluto tentare il tutto per tutto, ma aveva paura.

Fu Morisaki il primo a muoversi.

Lentamente gli arrivò davanti, mani ai lati del viso e un lieve sfioramento di labbra, un contatto innocente e fugace.

Mamoru sbatté le palpebre sorpreso. Yuzo sorrise un po' rosso in viso, la sua voce risultò stentata.

“Quindi... posso spingermi fin qui?”

Il terzino deglutì, ma si sentì improvvisamente più sicuro di sé.

“Puoi spingerti fin dove vuoi.”

Occhi negli occhi, decisi, nessun tentennamento, nessun rossore, solo sicurezza e lingue che si intrecciavano, per il loro primo vero bacio.

 

Lasciare l'infermeria si presentò come una tortura, ma dovevano tornare dagli altri per non dare nell'occhio.

Poco prima di uscire, Mamoru trattenne Yuzo per un polso, deglutì vistosamente prima di azzardare una proposta.

“Stasera torniamo insieme? Potremmo deviare per il parco, fare due passi, parlare...”

Il sorriso di Yuzo fece capolino, gli occhi brillarono: “Ci sto. A una condizione.”

“Quale?”

“Mi bacerai ancora?”

Mamoru si sporse e lo baciò subito.

“Ti bacerò tutte le volte che vorrai.”

“Allora si può fare.”

Sorridendo lasciarono l'infermeria per tornare dagli altri.

 

Entrando in aula, si scontrarono con la Silver Combi che discuteva dell'allenamento; Teppei sorrise allegramente.

“Allora? Come va, Mamoru?”

“Bene, grazie, niente di che... qualche livido.”

L'arrivo del professore li fece tornare al proprio posto.

Yuzo, nel banco accanto a Mamoru, strinse le labbra prima di sussurrare.

“Scusa, non ho nemmeno controllato i tuoi lividi.”

Mamoru si sporse verso di lui.

“Sto bene, anzi sto molto bene.”

Lo sguardo che si scambiarono fu lungo, profondo, intenso, nemmeno notarono il professore che iniziava a spiegare. Non fecero caso a Teppei e Hajime e ai loro sussurri.

Tutto scomparve, solo i loro occhi restano fissi, legati, come loro.

 

 

Angolino dell'autrice: anche per questa one shot, ringrazio le mie tre caravelle... care anime... Sanae77, Melanto, Lenea.

Però la one shot la dedico all'ultima caravella entrata nel giro: Lenea, per la sua nuova avventura lavorativa, in culo alla balena!!!

Grazie a tutti, alla prossima, ciao ciao.

Guiky80

   
 
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