La vita di un ombra
Ed ecco che col calar del sole io lentamente sparisco, solo quando si
passa affianco alla luce dei dolci lampioni mi si può
intravedere. Chi sono io? Io sono l’ombra, che ti segue
silenziosa, forse molti di voi pensano che noi ombre non abbiamo anime,
ma cari lettori su questa cosa vi sbagliate e non poco, in questo
racconto vi narrerò la vita faticosa di un ombra di una
persona qualunque.
Ecco ti sei svegliato, tu ti stiracchi e io vengo risucchiata dal mio
mondo per fare le tue stesse identiche azioni, ti alzi dal letto ed
eccomi li, ancora addormentata, che cerco di seguire ogni tuo minimo
movimento, mentre fai le classiche azioni abituali di ogni
mattina, io molto spesso mi perdo, cerco di starti dietro ma anche io
sono ancora molto addormentata, tanto che vuoi che sia, di prima
mattina non ti rendi neanche conto della mia esistenza. Finalmente esci
di casa, vengo trascinata nello schifoso marciapiede con cicche che mi
si attaccano addosso, lasciandomi un alone appiccicoso, nella parte in
cui ci passo sopra.
Arrivi finalmente al garage buio, finalmente per un attimo
torno nel mio mondo, faccio solo in tempo a tirarmi su dal letto, che
hai acceso la luce, e io sono ancora affianco a te. Ti siedi sulla tua
automobile, finalmente ho dieci minuti di relax, riesco a bermi il
caffè, che mi ero preparata la sera prima, finisco di berlo,
ma faccio cadere la tazzina in terra, che produce mille cocci neri.
Sei arrivato a destinazione,mi toccherà di nuovo subire i
mozziconi di sigarette, le chicche ma la cosa più schifosa
sono gli sputi, bleah .
Arrivi nel tuo studio tutto indaffarato ti siedi e inizi a firmare le
tue mille carte, io sono scomodissima, la mia sedia non è
reale, è solo l’immagine prodotta dello schienale,
quindi io devo stare in una posizione assurda pur di stare nella tua
stessa posizione, a volte riesco anche a cascare per terra,
però sei troppo indaffarato per renderti conto di quello,
che faccio io, pensa che quando mi annoio, mi alzo e giro per la
stanza. Naturalmente alle tue spalle, mi diverto a giocare col sole, ma
la cosa divertente e che non te ne rendi conto; il problema e quando
qualcuno entra nella tua stanza, che devo balzare dietro di te e
mettermi nella tua stessa posizione. L’ora di pranzo,
finalmente potrò “chiacchierare” con le
mie amiche ombre, infatti mentre tu sei seduto a mangiare il tuo buon
pranzetto, io ne assaporo solo l’immagine, quindi mi ritrovo
a parlare con le altre ombre. Chiacchierare tra di noi non è
molto semplice, visto che siamo lontanissime l’una
dall’altra e molte volte in direzioni completamente diverse,
dobbiamo urlare per sentirci, con tutta la voce che abbiamo, a
differenza di voi umani noi parliamo con tutte le nostre simili, almeno
ci cerchiamo di dare la forza per andare avanti nella giornata.
Dopo che abbiamo strillato per un oretta circa senza voce si torna alla
routine mattiniera, io che cerco di stare in equilibrio, anche solo
quando accavalli le gambe, all’inizio non
è così difficile, ma quando iniziano a farmi male
le gambe, ricomincio a non starti più dietro e mi addormento
per terra, almeno quello è un pavimento abbastanza pulito.
Esausta, una volta finito il tuo lavoro, vengo trascinata dai tuoi
piedi, veramente non riesco neanche più a reggermi in piedi,
le cose che di prima mattina mi schifavano non
m’interessavano, volevo solamente tornarmene a casa.
Finalmente ti chiudi in casa, il sole è tramontato e il buio
regna su tutta la città, io sono per metà nel mio
mondo e metà nel mio, infatti, magari mentre mi sto
preparando da mangiare, sparisco dal mio mondo per riapparire affianco
a te ogni volta che sei vicino a una luce. Maledetta lampadina chi ti
ha inventato, una volta pensate, che ero con la mia ombra, e mentre ci
stavamo scambiando il primo bacio sono sparita perché il mio
adorato padrone aveva deciso di leggere un libro, gentile vero? Aveva
acceso una luce in un momento così bello, infatti poi la mia
ombra, mi ha mollata.
Passano le ore e finalmente decidi che forse è
l’ora di andare a dormire, io ora mai non sto neanche
più seguendoti quasi ti spingo nel letto, come se volessi
cacciarti e finalmente quando spegni la luce, arrivo a casa.
Ho esattamente otto ore e trentasette minuti per uscire e andare a
dormire, esco subito di casa passando attraverso il muro, bhe per
fortuna noi ombre non abbiamo bisogno di porte passiamo in mezzo a
tutto, persone, oggetti in movimento e edifici.
Faccio la spesa e chiacchiero con quattro mie amiche, che anche loro
hanno tantissima fretta, tutti corrono come dei forsennati , il tempo
è denaro.
Chiudo la porta , casa , ritiro la spesa a una velocità
supersonica e mi svacco sul mio divano aspettando la mia ombra, ah
dimenticavo alla fine è tornata da me. Accendo la
televisione e vedo mille macchie nere che si muovono nello
schermo bianco, sento che mi sto addormentando, finalmente un attimo
di…
Venni catapultata nuovamente nel tuo mondo, ma che cosa ci fai in piedi
davanti al frigorifero alle tre di mattina, vuoi continuare a dormire
si o no? Ancora una volta con tutte le mie forze ti spingo nel letto,
sai com’è vorrei dormire almeno cinque orette
tonde, ma che cosa stai facendo! Perché adesso hai acceso la
Tv, non puoi rimetterti a dormire, brutto scimmione! E va bene fumati
una sigaretta, tanto il tuo letto non è mica scomodo sai,
peccato solo il tuo dolce peso su di me. Finalmente ti metti nuovamente
a dormire, e io posso rilassarmi e fare la tua stessa cosa. Almeno fino
al mattino successivo, oh quanto amo la domenica, almeno quel giorno
non mi sveglio fino a mezzogiorno!