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Autore: Revenge71107    07/04/2017    2 recensioni
San Marino, 1880. Il marito di Angela è appena partito per una stagione lavorativa, lasciando la giovane donna sola a casa. Tra le ore di semina nei campi e le uscite con la cognata, Angela trova però il tempo per rivoluzionare la propria vita, anche se non in maniera del tutto positiva...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: L'Ottocento
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La giornata lavorativa era quasi volata, Angela si trovava bene nei campi con la propria famiglia. La moglie di suo fratello maggiore, Cristina, era una bravissima ragazza con cui amava trascorrere del tempo. Avevano qualche anno di differenza ma trovavano spesso conforto l’una nell’altra.
Angela invidiava molto i capelli della cognata, di un biondo perfetto ed arricciati in modo naturale. Sembrava una bambola, mentre Angela, con i suoi capelli corvini, non si era mai sentita una bella donna, nonostante suo marito le ripetesse sempre il contrario.
Cristina l’aveva invitata ad andare a teatro con lei l’indomani sera, poiché avrebbero messo in atto una commedia dialettale che sembrava aver riscosso molto successo.
Una serata fuori senza essere accompagnate da un uomo le sembrava una follia ma Cristina era abituata, abitava a pochi passi dal teatro di Città e suo marito non aveva problemi ad accompagnarla e poi tornarla a prendere in queste occasioni. Angela avrebbe dovuto fare un tratto di strada in più rispetto a loro ma sapeva che la commedia non sarebbe finita molto tardi, inoltre avrebbe sicuramente incontrato qualche conoscente del Borgo con cui fare insieme il percorso.
A prescindere dalle antipatie personali, tutti gli abitanti del Borgo si conoscevano e si sostenevano a vicenda. I pettegolezzi erano comunque all’ordine del giorno, tutti sapevano tutto di tutti e le voci giravano in fretta. Angela aveva persino saputo che qualche vicina di casa aveva iniziato a dubitare della sua fertilità, poiché non era ancora riuscita a dare un figlio a Marino. Questa cosa la deprimeva abbastanza ma cercava di non dare troppo peso alle male lingue. Non poteva farci niente se le altre persone spettegolavano su di lei o su suo marito, l’unica cosa che le importava era che il suo rapporto con Marino fosse saldo e pieno d’amore.

Si ricordava perfettamente il giorno in cui l’aveva conosciuto: era marzo di qualche anno prima. Angela stava percorrendo il breve tratto di strada tra casa sua ed il lembo di terra dei suoi genitori quando vide questo uomo alto e bello che camminava nel senso opposto.
Suo padre, che all’epoca ancora riusciva a svolgere qualche lavoretto nei campi, si fermò a salutare quell’uomo e lo presentò alla figlia: Marino Condotti di Borgo Maggiore. I due si scambiarono i convenevoli di rito e poi suo padre invitò Marino ad andarli a trovare a casa qualche volta.
Per tutto il giorno Angela non fece altro che pensare a quel bel Marino, alle sue mani da lavoratore e al suo sguardo solare.
Pensava che le sarebbe piaciuto passare le sua vita con quell’uomo, rispetto a tutti gli altri che aveva conosciuto lui sembrava una persona sincera e fedele.
Come promesso al padre di Angela, Marino andò a trovarli una volta, poi un’altra ed un’altra ancora, fino a che, un giorno, non si decise a chiedere la mano della ragazza.
Quando Marino aveva iniziato a corteggiarla, Angela era un po’ spaventata dalla situazione: molte sue compaesane erano state ingannate dai loro spasimanti che, con finte promesse di matrimonio, le avevano convinte a donare la propria virtù. Marino invece era stato un gentiluomo nei suoi confronti, non le aveva mai fatto proposte di questo tipo e al massimo le aveva strappato qualche bacio sull’uscio di casa.
Angela conservava memoria di quei baci come se fossero la cosa più preziosa del mondo. Li ricordava come baci del vero amore, teneri ed impacciati.
 
Mentre i suoi pensieri continuavano a tornare a quei giorni felici, Angela si ricordò di dover potare a Maria l’impasto della ciambella da cuocere. Non era l’unica fornaia del Borgo ma, per motivi di amicizia, si rivolgeva sempre a lei in caso di bisogno. Maria era sposata da qualche anno con Giuseppe, il vero proprietario del forno. Capitava spesso che Angela andasse a casa loro per la veglia, qualche chiacchiera prima di dormire era sempre un buon metodo per rilassarsi dopo una giornata di lavoro.
I loro mariti avevano imparato a conoscersi nel tempo e, ogni tanto, Giuseppe chiedeva a Marino di mettersi in affari con lui, aprendo magari una piccola bottega con i prodotti del suo campo e quelli del forno di Giuseppe.
Arrivata al piccolo forno, Angela chiese a Maria se avesse avuto voglia di andare con lei e sua cognata alla commedia dialettale. L’amica però le disse che avevano già preso impegni con la famiglia di Giuseppe e che non poteva assentarsi.
Angela si rattristò un po’ per questa cosa ma decise di andare comunque a teatro, non poteva rinchiudersi in casa per tutti i mesi che doveva passare senza Marino.
  
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