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Autore: Raggio_di_Sole_    07/04/2017    3 recensioni
Questa volta sono i pensieri di Justin a fare da padrone nella storia. Ma ci sarà spazio anche per Brian. Sorta di seguito di "Mi manchi e non lo sai".
{Post 5X13}
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'altro giorno, da perfetto idiota, ho fatto le valigie e sono salito su un volo diretto a Pittsburgh. Non pensavo assolutamente alla gran cazzata che stavo facendo. Volevo solo atterrare, prendere un taxi e correre da te, Brian. Gettarmi fra le tue braccia, dirti che non mi importava un bel niente di New York, della fama, delle tempere. Niente. Mi importava solo di te, perchè eri tu il sogno della mia vita. Ma poi, una volta giunto all'aeroporto di Pittsburgh, la paura mi ha assalito. È un anno che non ci vediamo, cosa avresti potuto pensare se mi fossi precipitato a casa tua senza preavviso, senza dirtelo? E se poi non mi avessi aperto la porta? Se mi avessi detto che non volevi più avere niente a che fare con me? Ho scosso la testa, mi sono seduto e lì ho aspettato un altro volo, stavolta verso New York.
La mia casa fa schifo. La mia vita fa schifo. Tutto mi fa schifo, qui. Questa non è la mia vera casa, è solo una facciata, un plastificato, una realtà che non mi appartiene. Mi stropiccio gli occhi e sbuffo. Getto il pennello nel barattolo pieno di colore e mi pulisco le dita con uno straccio. La mia mano destra trema, fa male. La massaggio e un nodo alla gola mi sale al pensiero che una volta eri tu, Brian, a massaggiare questa maledetta mano. Piango. Piango perchè ultimamente non riesco a fare altro. Piango perchè mi manchi da morire, perchè sono un coglione, un egoista che ti ha dato retta ed è partito per New York senza volerlo veramente. Non so cosa mi succede. So solo che mi alzo, mi asciugo le lacrime, afferro la tela che avevo appena finito di dipingere e la prendo a pugni. La tela cade sul pavimento ed io inveisco contro di lei. La spezzo, la rompo, le do un calcio e la getto lontano. Il mio respiro è affannato, gli occhi pieni di lacrime e dolore. Sto peggio di prima.
Un paio di braccia mi cingono da dietro. Braccia che non sono tue, Brian. Braccia che appartengono al mio nuovo ragazzo, al ragazzo che dovrei amare ma che invece è solo un palliativo contro la tua mancanza. Mi da un bacio sul collo e cerca di calmarmi. È abituato a questi miei scatti d'ira, ormai non ci fa più caso. Lui crede che io mi arrabbi perchè non sono mai soddisfatto dei miei quadri, ma non è così. La mia rabbia è semplicemente scatenata da te, Brian, dalla tua mancanza che mi pesa sul petto come un macigno insostenibile.
Alcune volte mi chiedo se anche io ti manco. Alcune volte mi chiedo se anche tu mi sogni durante la notte e poi ti svegli e ti tocca soddisfare i tuoi istinti con una mano e nulla più, sporcando le coperte. Alcune volte mi chiedo perchè mi hai permesso di lasciarmi andare. Perchè, Brian? Io avrei sacrificato tutto per te. Tutto. Anche la mia carriera. Anche la mia stessa inutile vita.
Il mio cellulare squilla nella notte. Chi diavolo può essere a quest'ora? Il mio manager, forse? Sbuffo, stropicciandomi gli occhi stanchi. Il mio ragazzo si muove nel letto e si gira dall'altra parte ficcando la testa sotto al cuscino, infastidito. Afferro il cellulare dal comodino, mi alzo e mi chiudo in bagno. Il mio cuore perde un battito quando vedo il tuo nome lampeggiare sul display. Brian. La mano mi trema, mentre porto il cellulare all'orecchio.
“Pronto?” La mia voce esce flebilissima, è quasi un sussurro, così me la schiarisco. “Pronto?” Ripeto.
“Ciao. Ti ho svegliato, forse?”
“No, tranquillo, non stavo dormendo.” Mento innocentemente.
“Bene.” La sua voce ha un non so che di tranquillizzante. “Domani sarò a New York per lavoro.” Fa una pausa e lo sento sospirare. “Voglio vederti, Justin.”
Il mio fiato si spezza a quella frase. Sbatto le palpebre, il cuore mi va a mille.
“Ma...” Cerco di dire, ma la voce mi rimane intrappolata in gola.
“Non ammetto obiezioni, Raggio di Sole.” Mi dice Brian, con tono malizioso. “È più di un anno che non ci vediamo e...”
“Brian, io... Io ho un ragazzo, adesso.” Mormoro dalla fatica che mi è costato confessarglielo.
“Lo so.”
“Lo sai?”
“Sì.” Risponde Brian. “Ho seguito la tua carriera. So tutto di te.”
Deglutisco rumorosamente, mettendo la mano libera sopra al petto. Questo dannato cuore non smette di battere furiosamente.
“Hai un ragazzo ma scommetto che non lo ami. Vero?” Mi chiede improvvisamente Brian.
“Brian, io...”
“Tu mi ami ancora, Justin. Così come io amo ancora te.” La sua voce è ferma, calda. Sincera.
Un brivido mi corre lungo la schiena a quella sua confessione così spiazzante, una confessione che non è da lui e che, in passato, ho dovuto aspettare per ben cinque anni e dopo una maledettissima bomba.
“Sei ubriaco?” Gli chiedo ridacchiando nervosamente per smorzare un po' la tensione.
“Sono lucido, Raggio di Sole.” Quasi lo sento sorridere. “In un anno cambiano tante cose. Sono cambiato anche io. Non voglio più sprecare altro tempo prezioso. Non voglio più aspettare un altro anno e soffrire inutilmente per la tua mancanza.” Prende un profondo respiro. “Voglio che ritorniamo insieme come una volta. Ti voglio di nuovo con me, Justin.”
Fisso il mio stesso riflesso nello specchio davanti a me. Ho il viso stravolto, ma le guance sono rosse per l'emozione. In questo momento vorrei solo urlare di felicità. Brian mi rivuole con sè. Brian mi rivuole nella sua vita. Brian non ha mai smesso di amarmi.
“Sì.” Dico semplicemente, la voce ridotta ad un sussurro.
“Sì cosa?” Mi chiede lui.
“Sì, Brian. Voglio ritornare insieme a te. E questa volta per sempre, vero?”
Mi sembra di sentirlo sorridere dall'altro capo del telefono. Sembriamo due adolescenti stupidi, ma innamorati e finalmente felici.
“Sì, Justin. Questa volta per sempre.”
E quello fu, per me, il più bel “per sempre” che avessi mai sentito.




Anche questa l'ho scritta di getto sul telefono. Stamattina ero ispirata....che strano!! Ma questa volta è merito di cristina qaf che mi ha dato la spinta necessaria per scriverla, dopo aver letto la sua recensione alla storia precedente a questa. Nell'altra troviamo i pensieri di Brian, qui quelli di Justin. In pratica, questa storia è una sorta di seguito all'altra e grazie appunto a cristina qaf ho dato a questi due un happy ending. Spero vi piaccia!!! E scusate ancora per l'HTML ;) Monica.
  
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