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Autore: elfin emrys    07/04/2017    1 recensioni
{Het!PruAus, AU}
Hilde era piuttosto sicura di amare Roderich, nonostante tutto quello che avrebbe potuto dire o non dire. Ne era sempre stata certa, nella parte più profonda del suo animo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Nyotalia, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota iniziale: Hilde è il nome scelto per Fem!Prussia... il nome che le danno di solito non mi piace proprio >.< Spero non vi dia troppo fastidio. Buona lettura!



La volta buona

 

Hilde controllò la temperatura del tegame pieno di olio. Guardò con aria tesa le paste. Le avevano sempre cotte nello strutto, lei e Monika, e quella era la prima volta che preparava i krapfen da sola.

-Dio, ti prego, fa’ che non mi rimanga l’odore addosso…!

Maledetto. Maledetto Roderich. Anzi, maledetta lei quando lo aveva invitato a venire a casa sua. Il fatto era che, bah, era veramente sicura avrebbe detto di no, e invece il ragazzo l’aveva sorpresa. Non che avesse mai rifiutato i suoi inviti, ma semplicemente non le era mai sembrato fosse entusiasta di vederla da sola. Forse era stata l’idea dei krapfen a convincerlo! Lo sapeva, in fondo, che era un tipo goloso…

Hilde era piuttosto sicura di amare Roderich, nonostante tutto quello che avrebbe potuto dire o non dire. Ne era sempre stata certa, nella parte più profonda del suo animo.

Ogni volta che pensava a lui, si chiedeva se avrebbe accettato una sua dichiarazione e ogni volta si rispondeva che l’avrebbe sicuramente accettata, ma la realtà era che non lo credeva davvero. Nel profondo del suo cuore, era convinta che Roderich potesse avere molte più donne di quante effettivamente aveva avuto o voleva avere, donne molto meno rumorose e superbe di lei. Dal suo punto di vista, Hilde era sicura che lui se ne rendesse perfettamente conto. Quindi perché avrebbe dovuto accettare lei, la proposta più difficile?

Per la sua bellezza? Hilde sapeva che per Rod contava poco.

Per la sua spavalderia? Non era per tutti un pregio.

Per la sua sicurezza? Sì, bella qualità, ma se la sicurezza si tramutava in eccessiva confidenza in sé…

Per la sua vivacità? Rod era uno che amava la vita tranquilla, quella roba per lui non valeva nulla.

Ma la speranza era l’ultima a morire. Testarda come un mulo. Da quanto tempo era che gli piaceva Roderich? Due anni, ormai. Quanti ragazzi aveva rifiutato aspettando che le cose fra loro due si evolvessero? Aveva perso il conto. Era uno spreco, un assoluto e disgustoso spreco e si sentiva malvagia ad aver rifiutato tutti quei poveracci senza aver dato loro una spiegazione precisa.

Era solo che dire ad alta voce che le piaceva un altro ragazzo l’avrebbe reso più vero.

Roderich era tante cose per lei, così tante da non poterle elencare: ogni tanto ci provava e falliva miseramente nell’impresa di esprimere quanto quel ragazzo fosse qualcosa per lei.

Roderich era, per esempio, il suo dolore preferito.

Un dolore continuo, che le stringeva il cuore in una morsa che si rafforzava ogni volta che vedeva un ragazzo che assomigliava a lui, o quando sentiva qualcuno parlare con accento austriaco o quando vedeva qualcuno suonare il piano. Eppure, nonostante sentisse come se il respiro si smorzasse sotto il peso di quell’angoscia –la consapevolezza di sapere che non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli quello che provava- Hilde non poteva fare a meno di pensarsi felice. Felice e sola, ogni volta che lo pensava e ogni volta che stava con lui.

Roderich era pure il suo “E se” preferito.

Ogni tanto, quando era sola, annoiata, stanca, si chiedeva cosa sarebbe successo se avesse avuto il coraggio di dichiararsi a lui. O cosa sarebbe potuto accadere se lo avesse fatto in passato. E se non lo avesse mai incontrato, sarebbe stata innamorata di un altro? E se fosse stato una ragazza e lei un ragazzo, o entrambi ragazzi o, che ne sapeva, entrambe ragazze, l’avrebbe amato comunque? E se lei avesse deciso di tagliare i ponti con lui, sarebbe stata meglio? E se fosse con lui, in quel momento, cosa starebbe facendo?

Roderich era troppo spesso il suo desiderio proibito preferito.

Quanti sogni e fantasie erano partiti da lui, dal suo ricordo fresco nella mente di Hilde! Sinceramente, non le andava di parlare delle cose che aveva pensato e delle cose che aveva combinato pensandoci. Se doveva dire la verità, non aveva mai davvero pensato a un ragazzo in quel modo ed era una cosa così nuova per lei da non sapere come gestire il calore, la voglia e i sospiri.

E Roderich era anche, sorprendentemente, il suo uomo preferito.

Razionalmente Hilde sapeva perfettamente che Rod non era bello, ma, ogni volta che lo vedeva, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse magnifico e sentiva il suo petto aprirsi a quella constatazione, davanti all’evidenza di quel dato di fatto. Non ne era gelosa, era come se volesse che tutti quanti notassero il suo fascino profondo. Si diceva che ogni uomo sul pianeta avrebbe dovuto invidiarlo per il suo sguardo, il viso, le mani, la postura, l’altezza, le spalle.

E che ogni donna sul pianeta avrebbe dovuto invidiare lei, che lo guardava in quel momento, bello come il sole.

Hilde finì di friggere e riempire l’ultimo krapfen. Si pulì le mani sul grembiule e passò velocemente un panno su tutto il piano da lavoro per togliere almeno il grosso. Fortuna che non avrebbero dovuto mangiare in cucina! Andò in bagno e si guardò allo specchio. Si passò una mano sul viso. Era un completo disastro: i capelli erano scomposti, il trucco totalmente andato, puzzava di fritto, la maglietta era sporca di… di non sapeva bene cosa (nonostante avesse indossato la palandrana!) e, forse, aveva anche sudato un po’ per il nervosismo. Guardò l’orario, sperando fosse abbastanza presto per almeno pettinarsi e darsi una rinfrescata quando sentì suonare il campanello.

-Chi è?

-Roderich.

Hilde sospirò, aprendogli e cercando di sistemarsi quei pochi secondi che dividevano il loro incontro.

Guardò al cielo, pregando di essere carina.

In fondo, magari quella era la volta buona, si disse.

Poi, aprì la porta.


Note di Elfin

Ed ecco a voi l'ennesima ff senza molta ragion d'esistere :D Yeeeeee...! È stata scritta a più riprese, spero non sembri "attoppata" :P Spero comunque vi sia piaciuta :) Lasciatemi un commentino, per favore, piccolo piccolo. Mi farebbe molto piacere <3

Grazie comunque per aver letto!

Kiss

   
 
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