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Autore: Altair13Sirio    07/04/2017    5 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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Robin si lanciò sulle scale per poter raggiungere in tempo la sala dove stavano portando Stella. Era stato rallentato da un gruppo di teppisti di strada, in città, e non era potuto tornare alla torre in tempo. Cyborg lo aveva contattato il più velocemente possibile ai primi sintomi, ma lui si era riuscito a sbrigare solo ora.
Poggiò con forza un gomito alla parete mentre usciva dalla rampa di scale a tutta velocità e si diede una forte spinta per poter tornare subito a correre nel corridoio. Passò davanti alla sala comune e vide che sembrava esservi passato un tornado: i vetri alle finestre erano graffiati e i mobili della cucina erano addirittura ammaccati, mentre fogli di giornale e mappe erano sparpagliati su tutto il pavimento, ridotti a brandelli. Robin non si curò molto dello stato in cui era stata lasciata la sala e continuò a correre, sperando di essere ancora in tempo.
Svoltò a destra e attraversò di corsa un altro corridoio; prima di raggiungere la fine avrebbe dovuto entrare in una stanza alla sua sinistra, e a quel punto avrebbe dovuto essere pronto ad aspettarsi qualunque cosa.
Un ruggito tremendo scosse l'intera Teen Tower e Robin si arrestò per un istante davanti alla porta. Nel silenzio che seguì riuscì a percepire i suoni più deboli e reconditi del suo stesso corpo: il battito affannato del suo cuore, il suo respiro fremente, ma sentì anche le gocce di sudore che scivolavano giù dalle sue tempie e il grande calore che lo aveva avvolto nello stesso istante in cui si era avvicinato a quella porta. Stava sudando copiosamente, neanche i suoi capelli sempre perfetti resistevano più alla tensione; stava per affrontare la sfida più difficile di tutte, una sfida di fronte alla quale tutte le sue avventure diventavano niente.
Per un attimo esitò, ma quando un urlo di dolore scosse l'aria, ridestandolo dai suoi pensieri negativi, il supereroe non ci pensò due volte prima di aprire la porta scorrevole ed entrare a grandi falcate nella stanza per soccorrere i suoi amici.
L'urlo acuto di Stella Rubia si ripeté, questa volta più gracchiante e gutturale, e Robin venne investito dalla delusione nel vedere che alla sua consorte erano già stati infilati gli abiti per l'operazione. Erano in quattro al centro della stanza che Cyborg aveva allestito per affrontare il parto della loro amica, e mentre Stella se ne stava semidistesa su un lettino sopraelevato, circondata da macchinari e strumenti inquietanti, gli altri tre membri dei Teen Titans le giravano attorno quasi in preda al panico.
BB era felicissimo, ma non riusciva a nascondere il proprio terrore di fronte a quell'evento meraviglioso, mentre Corvina restava immobile a uno dei lati della sedia con stampata in volto la sua solita espressione di sufficienza; in realtà era piuttosto tesa, ma non poteva lasciare trasparire i suoi sentimenti, altrimenti al caos in quella stanza si sarebbe aggiunto altro caos; si poteva però notare un piccolo tic all'angolo di un sopracciglio dovuto alla tensione, che le dava un'aria alquanto comica. Cyborg era piegato in avanti di fronte a Stella; aveva un mascherina bianca davanti alla bocca e fissava con esitazione in mezzo alle gambe di Stella coperte da un lenzuolo, madido di sudore nonostante la maggior parte del suo corpo fosse fatta di metallo.
<< Che cosa!? >> Esclamò contrariato Robin. << Uffa! Non ho nemmeno avuto il tempo di vederti con il pancione! >>
<< ROBIN, SEI ARRIVATO FINALMENTE!!! >> Gridò a squarciagola Stella, apparentemente calma. Subito dopo fece una smorfia e le sue palpebre si allargarono smisuratamente mentre la sua voce spariva per un istante, sostituita da dei rantoli gutturali.
<< Perché non mi avete avvisato prima? >> Si lamentò con Cyborg, che in quel momento non avrebbe voluto sentirsi fare domande di quel tipo.
Il suo amico balbettò qualcosa gesticolando ampiamente. << E' stato tutto così improvviso, e… E io non ho saputo cosa fare! >> Riprese fiato. << L'ho portata subito qui per evitare che succedesse qualcosa al bambino. >>
<< SCUSA TESORO NOI TAMARANIANI SIAMO FATTI COSI'! LO STATO INTERESSANTE DURA ESATTAMENTE QUANTO VOI UMANI MA I CAMBIAMENTI FISICI AVVENGONO SOLO AL MOMENTO DEL PARTO! >> Urlò tutto d'un fiato la giovane Tamaraniana non appena fu di nuovo capace di parlare, tornando subito a contorcersi per le doglie, trattenendo tra i denti un'imprecazione in una lingua sconosciuta.
Stella lanciò un altro urlo rapido contorcendosi come un animale in pena e spaventò Robin. << Perché urla così? >> Non credeva che fosse normale gridare tanto durante un parto. A un certo punto, alle urla si aggiunsero delle inconsuete risate e questo non fece che aumentare lo sconcerto di Robin, che non capiva se lo si stesse prendendo in giro o meno.
Cyborg si coprì le orecchie con le mani e cercò di parlare, ma Robin gli strappò la mascherina dalla bocca e gli urlò di alzare la voce. << Dice che è una caratteristica dei Tamaraniani. >> Spiegò senza sforzarsi di urlare più di prima.
Robin restituì la mascherina a Cyborg e si sentì agguantare alle spalle da qualcuno più basso di lui: Beast Boy era il lacrime e lo guardava con quei suoi occhioni verdi come se volesse aiuto, in qualche modo. << Robin, meno male che sei qui! >> Urlò stringendogli la vita con forza e piantando il mento sulla sua pancia. << Per favore, falla smettere! >>
<< Che vuoi che faccia? Non sono un esperto, io sono solo il padre! >> Reagì con sorpresa il ragazzo in maschera, quindi cercò di toglierselo di dosso.
Corvina guardò prima la sua amica in agonia e poi passò lo sguardo sui tre maschi che, evidentemente, se la stavano facendo sotto dalla paura; decise di ammonire severamente tutti quanti per ricordargli quale fosse l'emergenza. << Volete piantarla di fare gli imbecilli?! Stella Rubia ha bisogno di assistenza, non di un branco di incapaci che non fanno nient'altro che confusione! >> Dalla schiena di Corvina si sollevò un'ombra inquietante che minacciò i tre ragazzi di riversare la propria ira su di loro; era sotto stress, come tutti, ma era anche l'unica che sapeva mantenere il sangue freddo in una situazione critica come quella. Al suo rimprovero si fermarono tutti quanti, anche la povera Stella che si sforzò per trattenere i propri lamenti. << Se Robin è arrivato, non vedo il motivo per tardare ancora oltre questo parto. >> Concluse spostando con un braccio il proprio mantello blu per indicare la aliena sdraiata alle sue spalle.
Stella soffiò l'aria con rapidità e si rivolse a Cyborg agitando le gambe. << SI' PER FAVORE SBRIGHIAMOCI NON CE LA FACCIO PIU'! >> Gridò cercando questa volta di dosare il timbro della voce.
Cyborg era quello che avrebbe dovuto effettuare l'operazione, e forse era normale che fosse un po' nervoso in quel frangente, ma un'occhiataccia di Corvina bastò per far sparire ogni sua incertezza e mandarlo da Stella per cominciare. << Va bene, facciamolo! >> Sbottò con decisione avanzando a passi lenti. Robin e BB, invece, rimasero nello stesso punto in cui erano prima, l'uno avvinghiato all'altro; a un tratto, però, il leader dei Titans spinse via l'altro ragazzo
 che quasi rotolò via da lì – e raggiunse la sedia dove giaceva Stella Rubia.
<< D'accordo Stella, sono qui vicino a te! Stai tranquilla e andrà tutto… >> Prima ancora che Robin potesse concludere la sua frase di incoraggiamento alla moglie, la ragazza aliena reagì al suo semplice tocco della mano con un urlò improvviso e dai suoi bulbi oculari partirono due laser verdi che incenerirono uno dei tanti macchinari nella stanza.
Cyborg era sulla traiettoria dei laser e dovette buttarsi a terra per scansare il colpo; dopo aver sentito il boato alle proprie spalle, si voltò guardando con abbattimento i resti di uno dei suoi macchinari. << Ed ecco che se ne va la macchina per le ecografie… >> Mormorò rialzandosi.
Stella cercò di scusarsi, ma l'intervento di Corvina la precedette. << Tanto non ci è mai servita a niente. >>
<< Non importa, adesso occupiamoci di Stella! >> Esclamò autoritario Robin voltandosi verso gli altri e riavvicinando la propria mano a quella della moglie, questa volta con più cautela.
I Teen Titans si erano preparati da tempo per quel giorno, teoricamente; Stella Rubia gli aveva fornito ogni tipo di informazione per fare in modo che il parto andasse bene, ma nessuno aveva messo in conto il panico che si sarebbe creato, arrivato il momento dell'operazione. Cyborg sapeva che non sarebbe stato facile far nascere il bimbo e per questo non doveva lasciare che le emozioni gli impedissero di operare; Corvina pianificava di prendere in mano la situazione se qualcosa fosse dovuto andare storto, ma avrebbe preferito non farlo; Beast Boy voleva tanto assistere alla nascita del nuovo nipotino, ma il suo terrore per ogni tipo di chirurgia lo stava facendo andare fuori di testa; Robin, infine, sapeva che avrebbe dovuto lasciar fare tutto ai suoi amici, mentre avrebbe dovuto concentrarsi sul mantenere calma sua moglie e aiutarla a respirare durante il parto.
Stando a quanto aveva detto Stella, i Tamaraniani non avevano una vera e propria gravidanza: i bambini si formavano nel corso dei nove mesi in modo diverso da quelli umani, e da una piccola massa energetica il giorno della nascita raggiungevano le dimensioni di un neonato. Il figlio di Stella e Robin, però, era per metà umano, e per questo non avevano idea di cosa sarebbe potuto accadere. Inoltre, i bambini Tamaraniani nascevano rapidamente ed erano sani solo se il chirurgo era in grado di non fargli provare dolore; se malauguratamente fosse accaduto qualcosa di inaspettato durante il parto, il bambino avrebbe potuto portarsi dietro le cicatrici di quell'errore per tutta la vita. Non sembrava un incarico adatto al grosso Cyborg, ma Robin pensava che grazie alla sua precisione millimetrica sarebbe andato tutto bene.
<< Tranquilla, Stella… Andrà tutto bene… >> Continuava a ripetere Robin tenendole la mano, mentre lei spingeva ogni volta che Cyborg glielo ordinava.
<< NON SERVE CHE ME LO RIPETI SONO IO QUELLA CHE DEVE PARTORIRE!!! >> Urlò in risposta lei in preda all'isteria. Robin non si scompose sapendo che l'umore di sua moglie avrebbe potuto subire delle continue variazioni durante l'operazione e continuò a stare vicino a Stella, mentre Cyborg teneva gli occhi fissi sull'obiettivo.
A un tratto, Cyborg sembrò accorgersi di qualcosa e corrugò la fronte. Non ebbe nemmeno il tempo di lanciare un'esclamazione che Stella ebbe un'altra violenta reazione e con un urlo partirono dei fasci di luce verde dai suoi occhi che colpirono in pieno il viso dell'amico, spingendolo via fino a fargli sbattere violentemente la testa contro il muro.
<< Che succede?! >> Chiese BB sul punto di scoppiare. Spostò le dita davanti agli occhi e vide il suo amico privo di sensi in fondo alla stanza. Urlò e si lanciò su di lui. << Andiamo amico, non puoi abbandonarmi ora…! >> Urlava disperato. << Se non la fai partorire tu, io come farò a sopportare le doglie infinite di una ragazza aliena incinta? Forza… >> Cercò di strattonarlo per farlo rinvenire, ma fu tutto inutile.
Robin e Corvina si scambiarono degli sguardi preoccupati: Corvina non lo mostrò, ma quell'inconveniente per un attimo le aveva fatto temere il peggio. Dopo che i due ragazzi si furono guardati per un istante, Corvina tornò a volgere lo sguardo verso BB e Robin lo chiamò:<< BB… Non si sveglia? >>
Beast Boy adagiò piano la testa di Cyborg sul pavimento come se il suo amico fosse passato a miglior vita e, assumendo un tono di sconforto, sentenziò con drammaticità:<< E' andato
>> Il ragazzo verde non riuscì a trattenere le lacrime, questa volta; non perché il suo amico si fosse fatto male, perché sapeva che avrebbe dovuto sopportare quella tortura ancora per molto, dato che l'unico in grado di far nascere il bambino era Cyborg, e in quel momento era fuori gioco.
Prima ancora che i due – quasi – genitori potessero reagire alla notizia dell'amico, Corvina si fece avanti con lo sguardo duro nascosto sotto al cappuccio e disse che ci avrebbe pensato lei.
<< Corvina… Sei sicura di quello che fai? >> Chiese preoccupato Robin mentre la ragazza si toglieva il mantello e si abbassava per avere una visuale migliore su Stella.
<< Cyborg non può farlo, lo hai sentito. Stella non può aspettare in eterno e nemmeno partorire da sola; chi altri è in grado di eseguire l'operazione, secondo te? >> Il suo tono per niente toccato rese molto inverosimile la situazione, anche perché dal suo sguardo si poteva riconoscere quella paura che tanto nascondeva; questa volta Corvina non si era preoccupata di non mostrarla.
Robin fissò la ragazza con un sopracciglio inarcato e dopo una lunga esitazione
– notando anche lo sguardo di supplica del ragazzo verde alle spalle della maga – accettò con un sospiro. << E allora forza! >> Disse stringendo un pugno mentre con l'altra mano stringeva ancora più forte la mano di Stella.
Corvina si abbassò completamente sulle gambe di Stella Rubia e allungò le braccia in avanti, in attesa di poter aiutare il bambino ad uscire senza problemi; tecnicamente, il neonato avrebbe dovuto solo ricevere l'assistenza necessaria per potersi staccare definitivamente dalla madre, quindi Corvina avrebbe solo dovuto accompagnare la nascita del bambino, ma dato che ad effettuare quell'operazione avrebbe dovuto esserci Cyborg, la tensione crebbe enormemente nella stanza. << Va bene, Stella: spingi! >>
Stella cominciò a forzare i muscoli addominali e sentì qualcosa attraversarle il corpo dalla vita in giù; venne scossa da tremiti e brividi mentre un rumore scivoloso accompagnava l'operazione della sua amica. Lasciò sfuggire un piccolo rantolo e fu a quel punto che Robin si strinse a lei per farle sentire la sua vicinanza; la aliena fu grata a suo marito per quel gesto e trovò la forza di continuare.
BB osservava con terrore e ammirazione, nonché curiosità, la sua amica china su Stella Rubia, concentrata sull'operazione e decisa a portarla a termine; sembrava avere tutto sotto controllo, ma in realtà lui sapeva che, dopo la notizia dell'arrivo di un bambino tra di loro, Corvina aveva riunito ogni tipo di testo che affrontasse l'argomento "gravidanza e parto", così da essere pronta ad affrontare quel giorno: aveva addirittura cercato dei libri Tamaraniani nel suo mondo, Azarath, per sapere tutto sull'argomento nel suo specifico. Quello era un segno del fatto che Corvina fosse terrorizzata da quell'evento e dalla possibilità che qualcosa andasse storto.
Fu un attimo, ma fu sufficiente per causare uno svenimento nel ragazzo verde, quando Corvina tirò fuori da sotto il lenzuolo che copriva le gambe di Stella un minuscolo esserino dalla carnagione dorata con qualche ciuffo di capelli scuri sulla testa. << E' una femmina! >> Sentenziò con voce lieta, lasciando andare un minuscolo gemito di commozione mentre la bambina cominciava a strillare e a dimenarsi in braccio a lei.
Dapprima i Teen Titans non si resero conto di quello che era appena successo: i due neo-genitori rimasero immobili di fronte alla loro amica che sorreggeva la neonata, poi cominciarono a reagire e credettero di stare vivendo un sogno.
Cyborg fu risvegliato da una mano nera di Corvina, mandata proprio per quel proposito, mentre lei girava attorno al lettino operatorio per portare la bambina dai genitori, e Robin non nascose il suo tremore quando la ragazza gli porse quel minuscolo corpo; gli mostrò un sorriso benevolo prima di lasciare che la prendesse in braccio e a quel punto il ragazzo in maschera poté guardare sua figlia direttamente in faccia: la bimba aveva dei tratti misti tra i suoi e quelli di Stella, la sua pelle non era chiara quanto la sua, ma nemmeno di una tonalità accesa come quella della moglie; non aveva l'ombelico, come sua madre, ma i lineamenti del viso ricordavano molto il padre che adesso si commuoveva e per poco non si metteva a piangere vedendo ciò che era riuscito a realizzare assieme alla sua dolce metà.
La condusse da Stella, esausta; la ragazza aveva smesso di lanciare grida disperate dallo stesso momento in cui la bambina era nata. Adesso non sentiva più niente e anche sollevare un braccio era un'impresa impossibile per lei, ma regalare un sorriso a sua figlia era un piacere; quando Robin gliela porse, per un attimo Stella temette di non riuscire a sorreggerla con le sue sole forze. Quando la prese con sé le sembrò che qel minuscolo corpicino fosse pensate come un macigno, però Stella capì anche quanto fosse bello essere una madre, quanto fosse importante che riuscisse a trovare la forza per sua figlia; la bambina smise istantaneamente di piangere e, dopo qualche tenero gemito, aprì gli occhi tremando. I suoi occhioni verdi, uguali a quelli della madre, la scrutarono nel profondo del suo animo e la Tamaraniana sentì quasi come se potesse leggerle nella mente.
Un attimo dopo, la bambina tornava a chiudere gli occhi e poggiava beatamente la testa sul petto della madre, cominciando a sonnecchiare in silenzio. Sopraggiunse Beast Boy, che era stato fatto rinvenire da Cyborg dopo aver assistito alla scena, e si appoggiò a una spalla di Robin; notando che lo sguardo del ragazzo si era fatto molto più dolce e che dalla maschera sembravano essere evase alcune lacrime di gioia, il ragazzo capace di mutare il suo aspetto decise di tirare fuori il suo solito spirito e disse:<< Ora puoi anche togliertela quella maschera, sai? Tanto lo sappiamo tutti che ti stai sciogliendo come burro al sole
>>
Robin scosse la testa e si passò una mano guantata sopra il viso, premendo via dalla maschera ancora più lacrime. << Va bene anche così. >> Sussurrò senza voce. Per non farlo sentire male, a quel punto, BB decise di ridere e dargli qualche pacca sulla spalla facendogli i suoi complimenti per essere appena diventato padre.
<< E' una bimba bellissima! >> Commentò Cyborg sporgendosi in avanti per poter vedere meglio la bambina. << E' un peccato che mi sia perso la sua nascita… >> E detto questo sghignazzò senza spirito, vergognandosi un poco per la facilità con cui fosse stato messo fuori gioco.
Stella sorrise all'amico. << Per fortuna io ho una amica davvero premurosa… >> E detto questo girò lo sguardo verso Corvina, che si era già rimessa il cappuccio sopra la testa. Quando la ragazza si avvicinò, Stella Rubia la strinse a sé con forza e vivacità ringraziandola per tutto quello che aveva fatto.
Dopo aver riacquistato compostezza, Corvina nascose nuovamente il proprio corpo sotto il mantello scuro e disse con voce atona:<< Sì, sì non c'è di che… Ma i pannolini non glieli cambio io! >> Provocando una grande ilarità tra i Teen Titans.
Quando la situazione si fu calmata e tutti i presenti poterono distendere i nervi, Cyborg si sporse un'altra volta sopra a Stella e alla bambina e disse con voce raggiante:<< E' ora di fare il primo bagnetto! >> Fece per prendere in braccio la neonata che sembrava aver trovato una posizione molto comoda sopra al petto della madre. << Vieni dallo zio Cyborg, piccola… >>
La voce di BB lo interruppe. Quando la concentrazione generale si fu focalizzata su di lui, il ragazzo parlò senza esitazione:<< Come avete deciso di chiamarla? >>
Sembrava che dopo tutte le difficoltà della giornata, i due genitori avessero quasi dimenticato di dover dare un nome alla loro figlia. Corvina si accostò al ragazzo verde e sostenne la sua domanda:<< E' vero: è importante scegliere un bel nome che porti bene alla nuova nata. >>
Mentre Cyborg tornava sul suo posto, vedendo che Stella non sembrava ancora pronta a lasciare andare la bambina, i due genitori si rivolsero sorrisi e sguardi di approvazione; poi fu Robin a prendere la parola rivolgendosi a tutti i Titans.
<< Il suo nome è Nirihs'Oūm. >> Sentenziò con tono solenne, mentre Stella Rubia stringeva con entusiasmo la piccola al proprio petto e tutti quanti sorridevano in approvazione sapendo cosa significasse quel nome nella lingua Tamaraniana.
   
 
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