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Autore: fenris    08/04/2017    4 recensioni
Fin da quando Kagome ha attraversato il pozzo lei e i suoi compagni hanno dovuto affrontare ogni genere di pericoli: demoni, guerrieri resuscitati, sacerdotesse malvage e molto altro ancora. Ma in realtà tutto quello che hanno affrontato finora non è che la superficie di un abisso senza fondo e forze ben più terribili di Naraku stanno emergendo e forse solo un'alleanza all'apparenza impossibile potrà salvare questo mondo. Pronti a scoprire quanto è davvero pericoloso questo mondo? Allora entrate pure.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il ritorno del vento

Sesshomaru, Kagome, Kohaku e Kanna, in groppa a Inuyasha si stavano facendo strada su una montagna, ricoperta di neve nonostante fosse già estate. La ragazza dal futuro riusciva a malapena a camminare per colpa del freddo inspiegabile e anche perchè la notte precedente aveva fatto un sogno a dir poco orribile: Kikyo era sua sorella maggiore, loro due e Inuyasha erano consiglieri in un campo estivo scassatissimo insieme a Sango, Miroku era il cuoco, Naraku il proprietario spilorcio che ci proprietario spilorcio che ci provava spudoratamente con Kikyo, con parecchio successo. E per di più un giorno Shippo e Rin ( figlia di Sesshomaru e Kagura e nipote di Inuyasha, tra l'altro) trovavano lei e Inuyasha a letto e Naraku li costringeva a fare il “discorso” ai due bambini . E tutto si concludeva con il matrimonio di Kikyo e quello stronzo, mentre Inuyasha le faceva la proposta. Kagome si ripromise di non mischiare più il caffè con le bevande gassate per stare sveglia più a lungo, gli effetti erano troppo strani.

“ Ehi, Sesshomaru, sei sicuro che potrebbe funzionere con Kagura. Insomma, non ha più il...”, Sesshomaru lo zittì.

” Deve funzionare.”. Kagome non ne era così sicura, certo, la spada di Inuyasha in qualche modo aveva guarito Kanna, ma il suo corpo per quanto danneggiato era ancora integro. Dubitava che avrebbe funzionato a dovere con qualcuno privato del cuore e temeva che Inuyasha avrebbe fatto qualche sciocchezza. E per di più Kanna sembrava guardare Inuyasha come un padre e lui stava al gioco(rendendola gelosa come non mai, ma non l'avrebbe ammesso ad anima viva), mentre Kohaku sembrava aver preso per qualche motivo un interesse in Sesshomaru, che intanto era arrivato davanti a una grotta e si era fermato.

“Tsume, vieni fuori! Ho trovato ciò che ci serve.”. Dalla caverna uscì un uomo dalla pelle bianca e i capelli dello stesso colore con strisce d'azzurro, vestito con un kimono nero e una cintura bianca. Non indossava calzature, ma la neve sembrava non dargli il minimo fastidio e aveva un'aria piuttosto imbronciata, come se qualcuno l'avesse tirato giù dal letto alle due di mattina.

“ Sesshomaru, hai portato il necessario?”, il demone cane indicò Inuyasha.

” Forse ho di meglio.”. Spiegò al medico quanto era successo il giorno prima e questi si grattò la testa pensoso.

“ Mhh, ho i miei dubbi che possa funzionare, ma vale la pena fare un tentativo. Alla peggio dovrò occuparmi di un nuovo paziente.”. Inuyasha rabbrividì ed entrò insieme agli altri nella caverna, dove si trovavano unicamente un piccolo tavolo invaso da attrezzi medici di ogni genere, un paio di armadietti e quello che a prima vista i visitatori presero per un letto, ma che poi capirono essere un blocco di ghiaccio con qualcuno al suo interno. Il mezzodemone deglutì e strinse i pugni, mentre Kagome e Kohaku guardarono scioccati il contenuto e Kanna si avvicinò timida.

“ Kagura...”, sussurrò in un singhiozzo e una lacrima le scese sul volto. Inuyasha digrignò i denti chiedendosi se quella fosse la prima lacrima versata dalla bambina e maledicendosi ulteriormente per non aver salvato la donna, quindi attivò Hakai no kiba e si avvicinò alla bara di ghiaccio, ma Kagome lo trattenne.

“ Kagome, lasciami, devo farlo.”, la ragazza strinse più forte.

” Te lo scordi, non è detto che funzioni e nel peggiore dei casi ci lascerai la pelle. Quindi smettila di fare l'eroe, non puoi salvare tutti per quanto tu lo voglia.”. Inuyasha per tutta risposta sospirò e la baciò, beandosi del sapore di quelle labbra rosse e umide....e poi la sbattè a terra.

” Scusa, Kagome, ma c'è una promessa che ho infranto e devo rimediare.”. Prima che la sacerdotessa potesse saltargli addosso per strangolarlo, Kohaku riuscì ad afferrarla, dando tempo a Inuyasha per svolgere il suo lavoro. Il mezzodemone si inginocchiò accanto alla bara di ghiaccio e la infilzò con la spada serpentina, inondandola con tutta l'energia che aveva in corpo e a confronto quello che aveva fatto con Kanna sembrò una bazzecola. Questa volta si sentiva come se a venire risucchiata fosse la sua stessa anima, come se Kagura stessa in un tentativo di salvarsi si aggrappasse a lui e cercasse di trascinarlo a fondo con sé, ma Inuyasha resistette e dopo quella che sembrò un'eternità svenne.

Nel suo stato di sonnolenza vide diverse immagini, spesso orribili: la morte di sua madre, quella della donna nel villaggio in fiamme e peggio di tutte un ammasso di cadaveri di cui sapeva essere il responsabile. Finalmente quell'incubo finì, solo però per lasciare spazio a uno peggiore, perchè la prima cosa che vide fu Kagome incazzata nera. La sacerdotessa lo prese per il collo e gli piantò lo sguardo infuocato dritto negli occhi.

“ Inuyasha, in questo momento c'è un'unica cosa che mi impedisce di ammazzarti, ed è che sei riuscito a fare questa cazzata. Ma non credere che ti perdonerò così facilmente.”, Inuyasha si guardò intorno cercando di ignorare l'esercito di orchi che gli ballava nel cervello e vide che Kagura si era effettivamente risvegliata e senza nessuna ferita al cuore. In quel momento si stava guardando intorno confusa, mentre Kanna l'abbracciava contenta e Sesshomaru guardava a distanza, nascondendo senza successo un sorriso.

“ Sesshomaru, ho fatto quanto mi hai chiesto. Ora se non ti dispiace, dammi il mio compenso e sloggiate tutti, mi piace stare solo.”, disse l'eremita e il demone gli passò un cristallo rosso, poi lasciò la caverna insieme a tutti gli altri con Kagura ancora intontita sulle spalle. Nel frattempo Kohaku si era avvicinato a Kagome e Inuyasha con un'espressione seria.

“ Kagome, Inuyasha, ascoltate. Io... ho deciso di viaggiare per qualche tempo con Sesshomaru.”, i due lo guardarono sconvolti e il ragazzo spiegò che non voleva essere più un peso per la sorella, voleva diventare ancora più forte per difendere lei e tutte le persone che amava e ne aveva già parlato con il fratello di Inuyasha, si sarebbe unito a lui ufficialmente subito dopo aver salutato Sango. Finita la conversazione Inuyasha crollò in ginocchio e Kagome lo aiutò a rialzarsi, rimproverandolo ancora di aver fatto un'immensa stupidata.

“ Lascia perdere, mi sento solo un po' debole, pochi giorni e sarò come nuovo.”, in effetti Inuyasha si sarebbe ripreso in fretta, ma non sapeva che quello che aveva appena fatto aveva cambiato in maniera positiva il suo destino, quello delle persone che conosceva, del Giappone e forse di tutto il mondo.

                                                                                                                                     ***********

Un'ondata di fuoco bianco ridusse in cenere un'altra decina di alberi, mancando totalmente il suo obbiettivo. Naraku si stava divertendo parecchio a far incazzare Kikyo. Parò un altro attacco con la sua spada di energia e si portò a massima velocità dietro l'avversaria, che però aveva già eretto una barriera e si ritrovò scagliato diversi metri indietro, ma si riprese e provò a rispondere con una scarica di pugni. La sacerdotessa non riuscì a schivare i primi colpi, ma riuscì a riprendersi e bloccò Naraku in una morsa telecinetica, da cui il mezzodemone provò a liberarsi con tutte le sue forze, ma venne infine scaraventato con non poco sforzo a più di cento all'ora a mezz'aria, ricadendo a terra dopo qualche secondo. Rialzandosi notò di essere davanti a una locanda e si rimise in posizione, preparando la spada, ma notò diverse aure demoniache provenienti dall'edificio dietro di lui, anche se molto deboli. Mentre rifletteva su come usarle in qualche modo però venne colto di sorpresa da un fulmine e Kikyo sbucò dagli alberi con un'aria molto, ma molto incavolata e fece per scagliargli contro un'altra raffica di fulmini, quando una voce li interrruppe.

“ Ehm, volete una camera?”, sulla porta dell'edificio erano apparsi un uomo e una donna piuttosto anziani che guardavano stupefatti i due contendenti, che si guardarono a vicenda

. “ Tregua?”, propose Naraku e Kikyo rispose affermativamente.

” Tregua.”. Entrarono nella locanda e i due “coniugi” si grattarono le mani e si trasformarono in due cuccioli di demoni volpe, certi che con un mezzodemone e una sacerdotessa di quel calibro avrebbero guadagnato un sacco di punti per l'esame.

                                                                                                                 **********

Uno scarcio nero si aprì nel cielo e Sesshomaru digrignò i denti, pensando non fosse ancora abbastanza. Poco lontano Kagura si stava allenando con Gatsu e Kohaku, mentre Rin la osservava ammirata. La signora del vento si era ripresa in tempo relativamente breve e dopo aver ringraziato Inuyasha, promettendo di ricambiare il favore, si era unita in pianta stabile al gruppo del demone cane e grazie a Gatsu aveva imparato a usare in tempo relativamente breve la sua energia demoniaca assieme ai punti di pressione in maniera ottimale, anche se il corpo a corpo le dava ancora dei problemi. Sesshomaru intanto stava cercando di ingrandire Meidou Zangetsuha e perfezionarne la forma, ma trovava qualche difficoltà e mentre muoveva l'ennesimo fendente avvertì un'aura decisamente troppo familiare e irritante. Un'immenso cane bianco discese dal cielo e ruggì, facendo tremare l'aria circostante. Gatsu, Kagura e Kohaku si misero in posizione, mentre Rin e Jaken salirono su Ah- Hun e si allontanarono a distanza di sicurezza. Sesshomaru si diresse l'essere appena atterrato e con sorpresa di tutti, sospirò e rinfoderò la spada.

“ Salve, madre. Posso sapere cosa vi porta qui?”, i suoi compagni sboccarono scioccati e Kagura cominciò a ripetere tra sé e sé quella parola. Davanti ai loro occhi il demone si trasformò in una donna apparentemente umana con i capelli bianchi con due code cadenti sulle spalle, un quarto di luna viola sulla fronte, un kimono viola e bianco e una sorta di scialle di pelo bianco. Aveva un ghigno decisamente beffardo rivolto a Sesshomaru e osservò divertita gli accompagnatori di lui.

“ Vedo che ti fai accompagnare da degli esseri umani, cucciolo mio, per caso sono la tua cena?”, il demone cane grugnì infastido e Gatsu cominciò a provare un improvviso impulso femminicida.

“ No, l'uomo è il mio insegnante, il ragazzo un allievo e la bambina..... non è importante. Ora, che ci fai tu qui?”, l'intento di Sesshomaru era levarsi di torno la madre il prima possibile, ma lei aveva perso interesse dopo tre secondi e si era messa a osservare Kagura con aria a dir poco inquisitoria.

“ Mhh, è troppo magra per essere una moglie come si deve. Sei sicuro, Sesshomaru?”, Kagura iniziò a avvertire gli stessi impulsi femminicidi di Gatsu e Sesshomaru si sbattè una mano in faccia, maledicendo il giorno in cui aveva incontrato il samurai e aveva cominciato a perdere la sua figaggine. Doveva assolutamente riottenerla ed era meglio incominciare subito.

“ Madre, ve lo chiedo un'altra volta. Cosa ci fate qui?”, il suo tono era calmo, ma lasciava traspirare la sua immensa irritazione e forse rendendosi conto di aver calcato troppo la mano, la donna decise di smettere di giocare. Tirò fuori una collana dorata con una pietra nera al centro e la mise nella mani del figlio.

“ Questa pietra dovrebbe rendere il tuo Meido moltò più grande e potente, inoltre..”.

“ Non mi interessa.”. Ancora una volta i compagni del demone rimasero di sasso, stupendosi che uno come Sesshomaru potesse rinunciare a un'occasione per ottenere più potere e la donna aveva un'espressione a dir poco scandalizzata.

“ Intendiamoci- disse mentre si mise una mano tra i capelli- fino a qualche settimana fa non avrei esitato un istante a prenderla. Ma ora non mi interessa più, ho capito che non mi servono certi ammennicoli per diventare più forte, quello che otterrò me lo prenderò con le mie sole forze, non mi serve un ' puff, diventa più forte'. Vi auguro una buona giornata, madre, spero di rivedervi presto.”. La demonessa strinse i denti e volò via incazzata nera e Kagura giurò di sentirle urlare scongiuri di ogni genere contro l'intera razza maschile e lo stupido orgoglio degli uomini. Si voltò sospirando verso Sesshomaru.

“ Ti prego, dimmi che non la rivedremo più. Ne ho già avuto abbastanza di genitori stronzi e deficienti con Naraku.”. Sesshomaru le mise una mano sulla spalla.

” Tranquilla, probabilmente non uscirà dal suo palazzo per almeno qualche secolo.”. Kagura pensò per un attimo di averlo visto sorridere, ma decise di averlo immaginata, poi i due e il resto della squadra ripresero il loro viaggio.

                                                                                                                     *****

Salve a tutti, scusatemi per questo capitolo idiota e inutile, ma l'ispirazione è canaglia e la scuola mi ha portato via più tempo di quanto volessi, spero comunque di avervi strappato via un paio di risate. Se a qualcuno può interessare l'idea del sogno di Kagome mi è venuta in mente guardando Camp camp, webseries di Rooster teeth, ma non aspettatevi di vedere un'Au di sorta, perchè non ho la minima voglia e tempo. Vi auguro buon week end e come al solito ringrazio i recensori e Jacobstark(di cui consiglio la storia Ranma 2).
  
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