Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    08/04/2017    1 recensioni
Semir e Ben sono tornati ad essere colleghi, dopo l’ultima disavventura che li ha visti ‘uno contro l’altro’. Ben sembra aver anche trovato il vero amore, ma qualcosa di drammatico ed inaspettato sconvolgerà nuovamente le vite dei nostri due protagonisti. E ancora una volta Semir sarà chiamato a salvare il suo giovane socio da un pericoloso individuo che tenterà in ogni modo di eliminarlo.
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Consigliata, ma non indispensabile, la lettura delle storie precedenti.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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La lista

Semir parcheggiò l’auto sotto il fatiscente condominio dove era situato l’appartamento di Marko Dexter.
“Che posto orribile” esordì Kim, scendendo dall’auto e storcendo decisamente il naso.
“Già la zona non è delle più belle della città” ribadì Semir, chiudendo l’auto  ed assicurandosi che fosse davvero chiusa “E’ quello che io considero un quartiere  tra i più malfamati di Colonia, sarà meglio guardarsi le spalle e non solo, da queste parti le forze d’ordine non sono ben viste”
I due si stavano avviando verso l’entrata del palazzo quando il cellulare del commissario vibrò.
“Dottoressa Brenner” rispose subito Kim dopo aver dato una fugace occhiata al display “Ci sono novità?”
“Sì ho identificato il cadavere che è stato rinvenuto nel bagagliaio dell’auto finita sul fondo del Reno, l’uomo è presente nei vostri database, prima quando è venuta nel mio laboratorio non potevo accedervi per un aggiornamento dei server, ma adesso posso confermarle l’identità. Aveva ragione commissario si tratta di Harold Singer” sciolinò la patologa.
“La ringrazio dottoressa…ora devo lasciarla” si scusò Kim “Sto eseguendo una perquisizione…”
“Certamente” replicò la patologa “Le inoltrerò il referto dell’autopsia quanto prima”
“Novità?” chiese Semir mentre Kim riponeva il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.
“Il cadavere rinvenuto nel bagagliaio è di Harold Singer” lo informò Kim.
“Il nome non mi dice molto, ma a lei forse sì, lo noto dall’espressione del suo volto”
“Sì Harold Singer lo conoscevo molto bene. Fu arrestato anni fa per possesso illegale di armi, in casa sua venne trovato un piccolo arsenale” sentenziò il commissario “Inoltre la dottoressa Brenner mi ha detto che la causa del decesso è avvenuta….si insomma qualcuno gli ha spezzato il collo”
“Caspita…” ribatté Semir immaginando la scena “Commissario ritiene che Singer abbia fornito il fucile e i proiettili al cecchino?”  
“Potrebbe essere una valida supposizione, azzarderei anche che il killer abbia deciso di ucciderlo per non avere testimoni, sa Singer era molto curioso, forse troppo e la curiosità a volte può essere…fatale”
“Una cosa è certa” replicò Semir sistemandosi il giubbotto “Non fornirà più armi a nessuno”
 
I due poliziotti salirono la piccola scalinata soffermandosi davanti al videocitofono dello stabile.
“Il sospettato abita al secondo piano, appartamento 4” confermò Kim.
“Commissario, ma facciamo irruzione senza mandato?” chiese accigliato Semir.
“Chi dice che non lo abbiamo?” rimbeccò Kim.
“Scusi, ma…” tentò di controbattere Semir aggrottando la fronte.
“Gerkhan, secondo lei un folle cecchino che gira per Colonia, che ha già tentato due volte di uccidere il nostro collega …insomma al mandato penseremo dopo, coraggio entriamo”
Semir restò un attimo impalato sulla soglia del portone.
“Allora apre lei o apro io? O suoniamo i campanelli a caso?” Kim lo guardava impaziente.
“Apro io, ritengo sia meglio che nessuno ci veda o senta arrivare, soprattutto il nostro sospettato ammesso che sia in casa” chiosò Semir.
“Le ricordo che il corpo non è ancora stato trovato, e in questi casi meglio essere cauti” rimbeccò severa Kim.
“Agli ordini capo”
Semir aprì il portone ed entrambi sfoderarono le loro armi d’ordinanza. Con molta circospezione salirono le scale che portavano all’appartamento di Dexter. Dopo alcune rampe i due si ritrovarono davanti alla porta d’entrata dell’appartamento di Marko Dexter.
Il piccolo ispettore poggiò l’orecchio contro la porta, dall’interno non proveniva nessun rumore.
“Al mio tre…” sussurrò Semir.
Kim Kruger rispose con un cenno del capo.
“Uno, due , tre!” e con un calcio secco Semir spalancò la porta.
I due poliziotti in pochi istanti furono all’interno dell’appartamento.
Velocemente perquisirono le stanze con estrema cautela, ma dell’uomo non c’era traccia.
L’appartamento era immerso nel caos più totale.
C’erano indumenti sparsi in ogni angolo della casa, stoviglie da lavare nel piccolo lavello della cucina e sopra un tavolo. Le credenze avevano le ante spalancate e al loro interno c’erano piatti e bicchieri riposti disordinatamente.
Polvere e sporcizia in ogni angolo della casa.
“Mi sembra evidente che chi vive in questo appartamento non sappia cosa sia un  aspirapolvere o una scopa” constatò Kim con un’aria decisamente disgustata.
“Magari il proprietario ha licenziato la colf…” ironizzò Semir.
“Gerkhan, per favore non mi sembra il caso”
“Mi scusi capo, comunque è meglio se prendiamo delle precauzioni” Semir porse un paio di guanti in lattice a Kim “Qui come minimo rischiamo di prendere la leptospirosi”
Con le mani protette entrambi cominciarono a perquisire l’appartamento, aprendo cassetti, credenze ed armadietti. Semir aprì anche il frigorifero, ma dopo una rapida occhiata lo chiuse subito, sentendo provenire da esso un odore a dir poco nauseabondo.
“Gerkhan” chiamò poi la Kruger “Venga a vedere”
La donna gli porse una scatola: all’interno alcuni proiettili riposti in una specie di rastrelliera.
 “Penso che Dexter sia il nostro uomo” suppose Kim.
“Già questa scatola sembrerebbe una conferma. All’esterno c’è solo un numero scritto a mano: 20. Forse si riferisce al numero di proiettili che vi erano in partenza e…” Semir contò velocemente i restanti “Ne restano dieci di cui uno verniciato di rosso”
“Secondo lei quelli mancanti dove sono?” chiese il commissario a Semir.
“Dunque potremmo pensare che due li ha usati per tentare di uccidere Ben, ma purtroppo sappiamo come è finita, uno ha ucciso Mayer…restano sette proiettili, ammesso che in partenza fossero veramente venti come il numero scritto sulla scatola” sentenziò Kim.
“Dobbiamo capire cosa lega Mayer a Ben e il perché vi incida il nome…” replicò il piccolo ispettore “E quel proiettile rosso chissà perché è colorato…e soprattutto per chi è”
“Una cosa è certa” ribadì la donna “Siamo in presenza di una persona che non ha tutte le rotelle a posto questo è poco, ma sicuro”
I due continuarono ad ispezionare la casa.
Semir si addentrò nella piccola camera da letto facendo attenzione a non calpestare la biancheria e i vestiti disseminati per tutto il pavimento.
Si avvicinò al piccolo armadio aprendolo. Sopra un ripiano c’era una scatola da scarpe.
Sempre con molta cautela l’aprì, all’interno una cartellina piena di articoli ingialliti di un quotidiano locale.
Velocemente lesse i titoli degli articoli, poi ritornò dal suo capo.
“Commissario forse ho trovato cosa lega Mayer a Dexter. Guardi cosa ho trovato…questo articolo di giornale, risale a molti anni fa. Qui c’è scritto che Mayer e Dexter erano commilitoni, operavano nella stessa squadra e quest’ultimo è finito in prigione dopo la testimonianza di Mayer. Stando così le cose potremmo supporre che Dexter abbia ucciso Mayer per vendetta personale”
“Potrebbe anche essere, ma il suo collega, il fatto che lo voglia uccidere a tutti i costi..." Kim venne interrotta da Semir.
“Non capisco cosa possa avergli fatto Ben, i due neanche si conoscono…almeno credo” ribadì Semir.
“Sa sono sicura che lei non conosca tutti gli amici o conoscenti di Jager” replicò secca Kim.
“Ha ragione, quando lo vedrò glielo chiederò”
Kim proseguì la perquisizione dell’appartamento mentre Semir continuò a leggere gli articoli di giornale presenti nella cartellina.
“Gerkhan, forse ho scoperto perché Jager è stato preso di mira da Dexter” il tono della donna era decisamente preoccupato.
In mano la Kruger aveva un verbale, in calce la firma di Ben.
Marko Dexter alcuni mesi addietro era stato fermato in autostrada. Completamente ubriaco si era messo alla guida della sua auto provocando una serie di incidenti.
“Sicuramente stando a quello che c’è scritto nel verbale Dexter era completamente ubriaco…ritiro della patente con effetto immediato…” sentenziò Kim.
“Susanne mi diceva che si guadagnava da vivere facendo delle piccole consegne per un negozio” continuò Semir “Senza patente avrà perso il lavoro”
“Sta pensando che Dexter abbia voluto vendicarsi di Ben che indirettamente gli ha fatto perdere il lavoro?” domandò la donna.
Semir aggrottò la fronte.
“Quindi stiamo ipotizzando che Dexter voglia vendicarsi di tutti quelli che gli hanno fatto un torto? Capo se è così tutti gli abitanti di Colonia potrebbero essere in pericolo. Dobbiamo assolutamente trovarlo…vivo o morto”
Kim continuò a setacciare la casa ascoltando Semir poi quest’ultimo la vide improvvisamente impallidire.
“Capo…si sente bene?”
Il commissario senza proferire parola consegnò al piccolo ispettore un foglio di un blocco notes che aveva appena trovato e letto all’interno di un libro.
“Porca miseria, ma questa sembra proprio una lista delle persone da…” la gola di Semir si seccò di colpo, quasi impedendogli di continuare a parlare.
Pochi istanti dopo si schiarì la gola “Non può essere lei, posso capire che c’è l’abbia con Mayer che lo ha fatto incarcerare, Ben che facendo il suo lavoro gli ha ritirato la patente, ma lei. Cosa può averle fatto di tanto grave per inserirla nella lista???”
 “Bisognerà avvisare subito Jager” propose la Kruger.
“Lo faremo domani, nessuno a parte me sa dov’è, quindi per il momento entrambi sono al sicuro, li avviseremo domani con calma” ribadì secco Semir.
“Come vuole, mi fido del suo intuito e buon senso” rispose la donna “E se lei è d’accordo direi che possiamo tornare  al commissariato, chiamerò la procuratrice Schrankmann, inoltre diramiamo un avviso di ricerca per Marko Dexter”
 
Pochi minuti dopo Semir e il commissario uscirono dall’appartamento, stavano per salire in auto quando il telefono dell’ispettore suonò.
“Dottoressa Brenner” esordì Semir “Ha altre novità?”
“Decisamente Semir” rispose con la solita schiettezza la donna “Un mio collega ha effettuato l’esame autoptico su un cadavere rinvenuto sulle rive del Reno ieri sera “Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione, la morte risalirebbe a circa due settimane fa, ma dopo un esame più approfondito potrò darti la data esatta, ma la cosa più interessante è che forse siamo in presenza di un’altra vittima del serial killer che ha tentato di uccidere Ben”
“Milly mi stai dicendo che l’uomo è stato ucciso con un proiettile di un fucile a precisione con inciso il nome?”
“Esattamente” ribadì la patologa.
“Il nome inciso è per caso Schmidt? Oppure Zimmer o…” cominciò ad elencare il piccolo ispettore leggendo i nomi presenti nella lista trovata nell’appartamento di Dexter.
“Schmidt, Frank Schmidt, ma voi come lo sapete?” lo interruppe la dottoressa.
“E’ su una lista che abbiamo trovato a casa di colui che pensiamo sia il nostro serial killer, il suo nome insieme a quello di Mayer e di Zimmer sono depennati” delucidò Semir.
“Pensi che ci sia un altro cadavere che non abbiamo ancora trovato?” chiese la dottoressa.
“Temo di sì” confermò Semir “Purtroppo nella lista ci sono alcuni cognomi che non sono stati ancora depennati, tra cui quello di Ben”
“Pensi di mettere queste persone sotto protezione?” chiese curiosa la patologa.
“Purtroppo i cognomi sono molto comuni Kaiser, Hoffman, Schulz, Muller chissà cosa possono aver fatto questi individui per scatenare l’ira di Dexter trovare un collegamento per rintracciarli mi sembra un’impresa a dir poco impossibile, ma c’è un cognome che ci preoccupa quanto quello di Ben” rifletté cupo Semir.
“Chi?” chiese alquanto preoccupata la dottoressa.
“Karpov e l’unica persona che qui a Colonia porta quel cognome è Livyana, la ragazzina che ha in affido Ben”

Marko Dexter stava finendo di incidere due proiettili.
Era ritornato nel suo piccolo covo, un piccolo garage ad un centinaio di metri da dove abitava. Lì aveva tutta l’attrezzatura per incidere i proiettili. Ormai non gli restava più molto da vivere, ancora qualche mese e la malattia lo avrebbe ucciso, ma prima di andarsene voleva eliminare dalla faccia della Terra tutti quelli che lo avevano umiliato, offeso, deriso o detto verità che lui non voleva sentire.
Finito di incidere i proiettili, Dexter prese da un armadio a muro un altro fucile. Era forse meno preciso dell’altro finito in fondo al Reno poche ore prima, ma poco importava per la sua vendetta sarebbe andato comunque bene. L’arma come l’altro fucile era una specie di souvenir delle sue passate missioni, nessuno dopo il suo congedo aveva pensato di sequestragliele questo perché nessuno sapeva che se li era procurati come quasi fossero proprio dei souvenir.
Mentre lucidava con cura quasi maniacale i proiettili Dexter fece alcune considerazioni: si era già vendicato di Mayer colui che considerava un amico, ma che lo aveva fatto finire in prigione con la sua testimonianza. Poi era arrivato il turno di Zimmer, l’avvocato d’ufficio che non era stato in grado di difenderlo a detta sua adeguatamente. Aveva eliminato anche Schmidt un oncologo la cui unica colpa era  stata quella di avergli diagnosticato un male che ora lo stava piano piano portando alla tomba e che già lo aveva fatto letteralmente impazzire.
Un osso duro si era rivelato lo sbirro dell’autostradale; due volte lo aveva mancato, gli aveva ucciso la neo sposa e questo per lui era stata una piccola soddisfazione, ma Dexter voleva a tutti i costi anche la sua vita.
Avrebbe ucciso lo sbirro insieme alla ragazzina, colpevole di averlo rimproverato sull’autobus.
Il solo pensiero gli fece ribollire il sangue nelle vene.
Tutto accadde una mattina di maggio. Livyana vedendo salire una vecchietta sull’autobus si era alzata dalla sedia per farla accomodare, ma Dexter fregandosene delle buone maniere aveva preso possesso del posto. La ragazzina per niente intimorita lo aveva ripreso, suscitando l’ilarità di tutto il mezzo, ma lui, imperterrito non si era alzato.
Era riuscito a risalire alle sue generalità perché la ragazzina in quel frangente aveva in  mano un vocabolario con una targhetta in cui era scritto il suo nome.
Dexter continuò a macinare rabbia e vendetta. Dopo di loro sarebbe stato il turno di Sebastian Hoffman, il tabacchino che non gli faceva più credito, di Klaus Kaiser il proprietario dello stabile dove viveva che continuava a lamentarsi e di altre due persone, ma prima voleva eliminare lo sbirro, aveva una lista con un ordine ben preciso e voleva seguirla fedelmente.
L’unica eccezione l’avrebbe fatta per la ragazzina.
“Due piccioni con una fava” continuava a ripetere come fosse una nenia “Sì morirete entrambi…due piccioni con una fava”

Angolino musicale: svelato il mistero...
‘Coldplay’ Speed Of Sound (Velocità del suono)
Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=0k_1kvDh2UA
 
Quanto tempo ci vuole prima che io entri? Prima che ciò inizi, prima che io cominci? Quanto tempo ci vuole prima che tu decida? O prima che io sappia come ci si senta? Dove, dove sto andando? Se non hai mai provato non lo saprai mai Per quanto tempo devo arrampicarmi Su per il lato di questa mia montagna? Guardo in alto, in alto verso la notte I pianeti si stanno muovendo alla velocità della luce…Comincerò prima che possa fermarmi O prima che veda cose nella giusta posizione Tutto quel rumore e tutto quel suono Tutti quei posti che ho trovato E gli uccelli volano alla velocità del suono Per mostrarti come tutto è iniziato. Gli uccelli sono venuti in volo da sotto la terra Se avessi potuto vederlo allora avresti capito…
  
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