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Autore: lapisblu    08/04/2017    0 recensioni
Nicole ha diciotto anni ed è felice. Ma in passato la vita non è stata così benevola con lei. Nata da una relazione extraconiugale del padre, ha visto suo padre al massimo tre volte nella vita, all'età di undici anni rimane orfana della madre, che muore suicida. Passa i restanti quattro anni sballotata a destra e a manca mentre le diagnosi di psicosi, di schizzofrenia e di altro ancora si accumulano a causa delle strane cose che vede. A quindi annni fugge da quelle persone solo per finire in guai ancora più grandi - un'asta di schiavi. A quel punto la svolta: Zenon la compra all'asta. Cercava proprio lei.
Zenon, uno stregone che riesce a vedere lo strano e folle mondo che si nasconde dietro la nostra realtà, fa di lei la propria apprendista; e ora che ha diciotto anni le chiede di diventare la sua sposa. Nicole accetta. Diventa, così, la sposa e l'allieva di un incubo che ha assunto forma umana e che cammina nel mondo reale.
Ora entrambi passano le giornate studiando la stregoneria in completa tranquillità.
Di mestiere Nicole e Zenon risolvono i problemi degli altri.....
e adesso un problema sta per bussare alla porta
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nascosta tra le palme della spiaggia, si trova la sorgente d'acqua calda del Mucchio Selvaggio del Generale Cane. Un grosso masso si trova al centro della pozza d'acqua. Un bel posto – pensa Nicole – dopo tutta quella corsa dall'incontro con la Regina Vedova, ci voleva proprio un bagno per rilassarsi e ripulirsi.

 

Nicole sta lavando la schiena di Topolina. Per puro caso i due gruppi, quello di Zenon e quello di Topolina si sono incontrati nell'accampamento del Generale Cane. Il Generale ha permesso ai due gruppi di usare la sorgente, i primi a lavarsi sono stati Zenon e Falco, poi è venuto il turno di Topolina e Nicole.

 

“si sta davvero bene.....” - dice Topolina

 

“sì. Ci voleva proprio. Io e Zenon eravamo ricoperti dalla salsedine e la mia pelle aveva iniziato a prudere” - Nicole accarezza le spalle di Topolina.

 

“cosa vi è successo, Nicole?” - dice Topolina girando in parte il viso verso Nicole.

 

“abbiamo incontrato un mostro marino, credo che si chiami ecantompodo o qualcosa di simile, e per poco non siamo stati trascinati sul fondo del mare.” - risponde Nicole appoggiando l'indice della mano destra sul labbro con fare pensoso. - “ e a voi cosa è successo?”

 

“io e Falco eravamo in mare e abbiano incontrato uno strano ammasso di serpenti di mare, l'urto con quella cosa ha danneggiato la chiglia della nostra piccola barca. Per pura fortuna siamo riusciti ad arrivare su questa spiaggia.” - Topolina ha iniziato a strofinarsi i capelli - “stavamo affondando, sai Nicole? È stato tremendo, avevano l'acqua quasi alla cintola.”

 

“ti capisco....” - Nicole ricorda la sensazione che aveva provato prima quando le sembrava di affogare nella colonna d'acqua - “senti, potrei lavarteli io. Posso?”

 

“oh, certo. Grazie, Nicole” - il sorriso di Topolina è così infantile che è difficile credere che questa bambina abbia cento e passa anni e sia in realtà un animale mutato in essere umano, pensa Nicole.

 

Attorno a loro le femmine del Mucchio Selvaggio si stanno lavando, alcune sono adolescenti, altre sono madri e hanno portato i piccoli alla sorgente. Hanno un aspetto umano, ma le zanne e gli artigli sono ben visibili. Animali in forma di esseri umani – riflette Nicole – l'anatomia di queste creature è simile alla mia, ma nessun essere umano ha canini così sviluppati, una peluria striata rossa, bianca, nera o grigia, nessun essere umano ha occhi da lupo o da gatto.

 

“Alla fine, l'unico essere umano qui, sono io.” - conclude sottovoce Nicole

 

Al che l'attenzione di Nicole viene catturata da una ragazza che viene verso di lei. È umana, niente zanne, niente artigli, occhi normali, pelle liscia e niente pelo. Capelli neri lunghi, alcune ciocche sul lato destro sono state acconciate in una piccola treccia chiusa sul fondo da tre perline. Porta con sé una scodella fatta con la metà di una noce di cocco.

 

“ciao!” - dice la ragazza

 

“ciao” - risponde Nicole - “io sono Nicole”

 

“piacere di conoscerti Nicole. Io sono Akane. Che ne direste di provare questo sapone?” - la ragazza porge la scodella “lo facciamo con il latte del cocco, è dolce quanto basta per far riavere la pelle dalla salsedine”

 

“grazie” - Nicole prende la scodella - “ah! Giusto. Lei è Topolina” - dice

 

“ciao, Akane.” - Topolina sorride

 

“ciao, Topolina” - Akane sorride.

 

No. Lei è decisamente umana. - pensa Nicole – cosa ci fa qui una donna umana?

 

“vi dispiace se mi metto qui con voi?” - chiede Akane.

 

“no, per nulla. Giusto, Topolina?” - risponde Nicole

 

“Giusto” - dice Topolina

 

Nicole prende il sapone dalla scodella e inizia a lavare i capelli di Topolina, mentre Akane inizia ad insaponarsi le braccia prendendo il sapone dalla stessa ciotola.

 

“senti, Nicole...” - dice la bambina

 

“dimmi, Topolina” - risponde Nicole massaggiando i capelli di Topolina

 

“tu sei una fata? Quando ti vedo, sento la stessa sensazione che provo quando sono vicino alla buona fata.” - il tono della voce di Topolina è molto basso come se si stesse vergognando a chiedere questa cosa.

 

“devi davvero voler bene alla fata” - Nicole continua a massaggiare i capelli di Topolina

 

“oh, è stata una buona mamma per me e Falco. Ci ha raccolto quando eravamo piccoli. Piccoli ed infreddoliti ci nascondevamo nel tronco di un albero cavo. Quei giorni pioveva ed avevamo la febbre, saremmo morti se lei non ci avesse trovato e preso con sé.” - lo sguardo di Topolina è distante

 

Per un attimo Nicole vede una piccola topina bianca rannicchiata nel cavo di un albero, accanto a lei giace un piccolo falco che a fatica respira. Mani bianche e delicate prendono prima la topolina e poi il falchetto. Prima erano animali, adesso sono due bambini: un maschio e una femmina. La fata li porta in collo, mentre si allontana dall'albero. La pioggia non osa bagnare la splendida fata dai capelli d'oro, le gocce cadono lontano dalla sua persona1.

 

Ma cosa? Una visione del passato?- pensa Nicole mentre continua a lavare i capelli di Topolina – deve essere successo perché sto toccando i capelli di Topolina. Zenon mi aveva avvertito che per alcuni malocchi si usano i capelli della vittima perché contengono l'essenza della persona dalla quale provengono.

 

“oh, Topolina. Io non sono una fata, sono una strega. Zenon è il mio maestro. Ciò nonostante pratichiamo la magia come le fate.” - risponde Nicole prendendo un po' d'acqua dal catino lì vicino. - “per questo mi hai sentito simile alla tua buona fata”

 

“che cos'è una strega? È la stessa cosa di una maga? Perché chi pratica la magia, non si chiama forse mago?” - chiede Topolina

 

“non del tutto. Per gli uomini, l'affinità per l'occulto e la magia deriva dalla posizione di plutone al momento della nascita. La sua posizione distingue i maghi mezzosangue dai maghi purosangue, questi ultimi hanno plutone al massimo. Mi segui, Topolina?2” Nicole inizia a lavare via il sapone dai capelli di Topolina.

 

“certo, Nicole.” - risponde la bambina

 

“Per essere maghi questo basta ed avanza. Il loro potere deriva dalla capacità che hanno di fare patti con gli spiriti che non vedono e non percepiscono, le loro formule magiche servono a focalizzare la volontà e farsi ascoltare.” - Nicole si ferma un attimo a riflettere - “le bacchette di un mago, contengono una volontà, uno spirito, per questo la bacchetta sceglie il proprietario e lo aiuta nella magia. Privo dei suoi strumenti di potere, bacchette e affini, il mago è inerme ed inoffensivo3.”

 

Hally nuota beata nella pozza d'acqua calda. Akane si sta insaponando le gambe e lancia un'occhiata a Nicole: sta ascoltando i discorsi della ragazza. Nicole se lo aspettava.

 

“Uno stregone è diverso. Anche lui ha plutone in una certa posizione, ma deve avere anche i pianeti che riguardano il carisma in un certo modo. Il suo potere deriva da dentro di sé, non ha bisogno di spiriti per praticare la magia, sebbene lui percepisca gli spiriti e venga ascoltato da loro senza bisogno di formule magiche.” - Nicole passa rovescia un po' d'acqua sui capelli di Topolina - “Di solito lo stregone ha lo scorpione come segno, alcuni hanno il leone, altri, più rari, hanno il toro. Io, ad esempio, sono un toro ascendente scorpione4.” - Nicole tronca il discorso perché Topolina non la sta seguendo, infatti la bambina si è limitata ad annuire durante tutto il discorso di Nicole.

 

“Parlando di altro, io ho finito, Topolina. Se vuoi andare in acqua, puoi farlo.” esclama Nicole tirando un pizzicotto al fianco della bambina

 

“Eh! Eh! Eh! Sono contenta di averti incontrato, Nicole. Sei così buona, sei buona come la Fata dai Capelli d'oro.” - La bambina canticchia contenta.

 

“ah! Non ti serve una mano, Nicole?” - dice la bambina girandosi verso Nicole

 

“Grazie, Topolina” - risponde Nicole

 

Hally sfreccia in acqua inseguita da tre bambini – cane

 

“meoowwww! non voglio giocare! Voglio godermi l'acqua calda” - esclama la gattina

 

“sembra che si stia divertendo, almeno visto da fuori” - commenta Topolina

 

“direi che Hally stia aspettando qualcuno con cui giocare” - risponde Nicole

 

Detto fatto, Topolina si allontana per andare a giocare nella pozza d'acqua. Rimasta sola, Nicole prende dell'altro sapone ed inizia a passarlo sul seno e sulle spalle. Akane la osserva.

 

“che brutta ferita alla schiena” - dice alla fine Akane - “ sembra l'opera di un animale feroce”

 

“queste dici, Akane?” - Nicole allunga la mano dietro la schiena per toccarsi la cicatrice - “è il segno di uno spiacevole incontro”

 

“doveva essere molto feroce” - Akane si siede accanto a Nicole

 

“indubbiamente. Ha lasciato delle brutte ferite anche a Zenon” - Nicole prosegue a lavarsi.

“il tuo uomo?” - chiede Akane

 

“sì....” - risponde Nicole

 

“sei una strega..... non ne ho mai visto una dal vivo. Conosco gli omnyio, ma non ho mai visto all'opera una strega” - Akane annuisce come se volesse darsi ragione da sola.

 

“non siamo molto diffusi. È più facile incontrare un mago che uno stregone, oggi. Inoltre io e Zenon in questo momento siamo indeboliti dopo l'incontro con l'ecatonpodo” - Nicole adesso si sta strofinando i fianchi.

 

“è una brutta bestia. Il generale Cane ci ha sempre detto di non avvicinarci troppo a quel mostro.” - Akane guarda lontano.

 

“già. Abbiamo provato sulla nostra pelle cosa è capace di fare quella bestia.” - Nicole prende un po' d'acqua nelle mani dal catino vicino - “parlando d'altro: tu chi sei Akane? Le altre donne ti trattano con rispetto e abbassano lo sguardo quando passi”

 

“sono la moglie del Generale Cane. Io e lui ci siamo conosciuti tanti anni fa, fuori da questo luogo” - Akane si volta e in un attimo mostra la schiena a Nicole per prende il sapone dalla ciotola.

 

Nicole, vede una piccola coda, una coda da coniglio, che spunta alla base della schiena di Akane, ma non ne è turbata perché se lo aspettava. Alla fine, era evidente che anche Akane fosse una chimera donna animale.

 

“siete una bella coppia, tu e lui. Lo sai, Nicole?” - continua Akane

 

“siamo maestro e allieva.... siamo anche amanti. Eppure c'è stato un momento nel quale stavamo per prendere strade diverse.” - Nicole fa per alzarsi

 

“davvero?” - lo sguardo di Akane è sorpreso

 

“accadde tanto tempo fa. Decisi che non potevo andarmene via e tornai da lui.” - Nicole si gira verso Akane - “ti va di fare il bagno insieme?”

 

“volentieri”

 

Hally sguazza tutta felice nell'acqua con Topolina.....

 

 

****

 

nella casa comune Zenon, il Generale Cane e Falco stanno mangiando mentre aspettano che le donne abbiano finito il bagno.

 

“mi dispiace ammetterlo, ma quando i piccoli sono alla sorgente con le donne, regna una pace stupenda” - il Generale Cane sgranocchia una chela di granchio mentre parla.

 

Zenon ha rimboccato le maniche della camicia, è senza cravatta ed è seduto con le gambe incrociate: prende un pezzo di carne di granchio dal guscio aperto senza dire una parola.

 

Falco, loquace di solito, non commenta intimorito dagli occhi gialli cerchiati di rosso del Generale Cane. Il Generale è un uomo muscoloso dalla lunghissima chioma bianca, dalla vita in su nudo, ricoperto da una bianchissima pelliccia bianca. Un paio di orecchie da cane gli spuntano tra i capelli. Falco vede nel Generale uno degli orchi delle favole che la Fata gli raccontava quando era piccolo5.

 

“in effetti i piccoli sono fastidiosi alle volte” - dice alla fine Zenon - “gli occhi dei bambini rendono il male palese e vedono le creature fantastiche. Una volta sono dovuto fuggire da.... da Verdun, mi pare, perché un bambino aveva svelato a tutti il mio aspetto in un locale. Tutti gridavano di terrore di fronte al mio vero aspetto”

 

“brutta storia. È per questo che non lascio mai l'incubo. I bambini umani sono terribili da questo punto di vista” - il Generale Cane fa una smorfia: la chela di granchio si spezza sotto il morso del Generale.

 

“ora non mi succede più, ma all'epoca non ero così abituato a reprimere la mia natura. Certo essermi unito con Nicole, mi rende più facile assumere un aspetto che ricorda quello degli uomini” - Zenon prende un altro pezzo di carne.

 

“accidenti, Zenon. Da quanto tempo ci conosciamo? Lo sai che ci siamo visti così poco che non noto nessuna differenza rispetto alle altre volte” - il Generale Cane sorride mostrando le zanne. È il suo modo di essere amichevole.

 

“adesso ho l'aspetto che mostro di solito” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli d'oro - “sfido io che non noti differenze.”

 

“vi conoscete da tanto tempo? Io l'avevo detto a Topolina che saremmo stati trattati bene qui perché conoscevamo Zenon” - dice Falco tutto gongolante

 

“da tanto, piccolo” - il Generale Cane riflette un attimo - “credo che siano passati circa 50 anni dico bene?”

 

“è stato il 1945....” - Zenon si gratta il mento - “ci siamo conosciuti quando l'Imperatore mi chiese di dare pace alle anime di coloro che furono spazzati via dal sole artificiale degli americani. Auberon mi disse che un messaggero della Dea del Sole Amaterasu mi stava cercando: sapevano che lavoro anche come psicopompo6.”

 

“la scienza degli uomini: un altro buon motivo per tenere la mia gente in questo incubo al sicuro” - il Generale Cane torce la zampa del granchio per spezzarla, poi inizia a succhiarla - “ssgrhh.... nulla che possa ucciderci, ma è troppo poco.... sicuro.... vivere nel mondo degli uomini adesso. Almeno per gli yokai come me e loro”

 

“se non ricordo male, avevi raccolto un gruppo di orfani. Dico bene?” - Zenon lancia al Generale uno sguardo d'intesa.

 

“ricordi bene. Vivono ancora con noi. Figurati che la bambina che si chiama Akane crescendo è diventata la mia donna” - il Generale Cane si batte il petto in segno di orgoglio - “non potevo lasciarli a morire in quel modo nel mondo degli uomini7.”

 

“E li hai portati con te. Qui.” - Zenon si passa la mano destra ancora una volta tra i capelli

 

“certo. All'inizio è stato difficile, ma poi sono diventati come noi a furia di vivere con noi. Adesso sono come noi in tutto e per tutto” - lo sguardo del Generale diventa languido - “Akane ad esempio non parlava quando la raccolsi nel mondo degli uomini, le ci vollero circa cinque anni prima che riuscisse a scuotersi dall'apatia che la guerra le aveva messo addosso.”

 

“bambini che hanno visto la morte in faccia. Nulla può alterare la loro mente, neppure questo luogo folle” - Zenon allunga la mano sinistra per prendere un pezzo di tubero arrostito dal vassoio vicino al Generale.

 

Il Generale avvicina il piatto a Zenon.

 

“guarda le mie cicatrici” - il Generale indica i segni sul petto nudo ricoperto da una sottile pelliccia bianca - “sono il segno del mio valore fin dall'epoca di Oda. Sembra che anche tu abbia avuto la tua dose di valore”

 

“queste?” - Zenon indica le cicatrici sul braccio sinistro - “ho soltanto avuto sfortuna di incontrare un abominio. Ma lui ha avuto più sfortuna di me”

 

“l'hai ucciso?” - chiede il Generale

 

“sì. È stato il quinto o il sesto della loro genia che faccio a pezzi senza alcuna pietà” - Zenon sorride mostrando i denti inferiori da squalo. È soddisfatto - ”l'ho spedito all'inferno per direttissima, ammettendo che esista un inferno per esseri come quelli”

 

“perché non sei sicuro del numero di quelli che hai ammazzato, Zenon?” - chiede il Generale

 

“uno non sono sicuro di averlo colpito a morte. Vedi, quello era il primo che incontrai e dovevo ancora imparare ad ucciderli in modo efficace.” - Zenon prende un altro pezzo di carne di granchio - “l'ultimo che ho ucciso mi ha ferito in questo modo perché dovevo liberare Nicole in fretta e non potevo fare altro che colpire il più duramente e il più a lungo possibile”

 

“sembrano nemici pericolosi. Ma io ho fiducia nella mia lama per ucciderli se mai li dovessi incontrare.” - Falco tocca il fodero del pugnale che tiene al fianco - “ Topolina non vuole che io combatta, ma io me ne frego. La gloria che si ottiene dalla vittoria è dolce. Mi piace”

 

Zenon non risponde.

 

Il Generale Cane si alza, allunga la mano verso l'alto per prendere qualcosa che tiene al sicuro nel contro soffitto della casa comune.

 

“guarda, piccolo.” - il Generale Cane mostra a Falco una spada lunga quanto un uomo - “questa è la mia zanna, la mia Raiken. Con questa una volta ho tagliato in due un fulmine. Il tuo pugnale ha fatto qualcosa di così grandioso?”

 

silenzio.

 

“lo sospettavo. Le spade hanno un'anima, il vero guerriero la conosce. Ad una prima occhiata il tuo pugnale non ha molto di cui potersi vantare. Dovresti usarlo per le imprese eroiche. Vedrai che l'uso gli darà un'anima” - il Generale Cane ripone la spada nel vano del contro soffitto e si rimette a sedere.

 

Zenon osserva la scena in silenzio.

 

“la Raiken....” - dice alla fine lo stregone - “ho sentito dall'arma provenire un'eco del tuo potere, Generale. Hai usato una parte del tuo corpo nella forgiatura, vero?”

“certamente. Due dei miei denti sono stati usati per affilarne la lama e il manico è stato rivestito con un filo ottenuto dai miei capelli” - risponde il Generale

 

“maghi o guerrieri sono simili. Hanno bisogno di alleati, che siano o lo spirito della bacchetta magica o l'anima della spada sono sempre la stessa cosa” - Zenon si prende il mento tra l'indice e il pollice della mano destra.

 

“eppure nel mondo ci sono tante armi senza un'anima. Come va il mondo fuori di qui, Zenon?” - il Generale prende il bicchiere per bere

 

“male. Sembra che abbia fatto bene a crearmi il mio piccolo regno in Scozia, ben lontano dall'Europa. La Francia non esiste più. La manica permette ad Auberon di mantenere il suo potere sulla terra d'Inghilterra mentre il resto del continente è il campo di battaglia tra Demoni e Diavoli. E per adesso stanno vincendo i Demoni adoratori del chaos8.”

 

“è davvero così brutta la situazione?” - il Generale Cane posa il bicchiere senza aver bevuto

 

“sì. Stanno riducendo l'uomo ad un ammasso di desideri animali privandolo della volontà di essere e di agire come individuo. Un branco di animali. Ecco cosa sta diventando l'uomo senza la volontà.” - Zenon mostra ancora una volta il sorriso anomalo, ma stavolta quel sorriso è crudele e cattivo - “quegli stupidi non fanno che ringraziare ed adorare i demoni che li stanno riducendo così.”.

 

“vermi senza onore, senza amor proprio, pronti per essere schiacciati.” - il Generale Cane beve un sorso dal bicchiere.

 

“già. La scelta alternativa, i Diavoli, non è migliore neppure. Del resto gli esseri buoni, a furia di fare del bene, si sono consumati senza lasciare successori.....” - Zenon scrolla le spalle - “sia come sia per me, bene o male non fa differenza, io sono neutrale. E non rispetto altre leggi che non siano le mie9.”

 

“posso prendere parte a questa lotta.” - Dice Falco. Sebbene la sua sia un'affermazione dal tono suona quasi come una domanda.

 

“Interessante. Se mai dovessi affrontare gli abomini, proteggiti la fronte, Falco.” - dice Zenon passandosi la mano destra tra i capelli.

 

“perché?” - chiede il bambino.

 

“adorano torturare la vittima colpendola alla testa. Conosci la storia del terzo occhio, no? Si trova più o meno sulla fronte” - risponde Zenon.

 

“ e come lo uccido?”

 

“semplice. Devi desiderare di ucciderlo. Tutto sta nella forza della tua determinazione. Quando la tua volontà di distruggerli vince la loro volontà di esistere, quegli esseri diventano fragili come il vetro soffiato e muoiono.”

 

*****

 

è notte nella casa comune, tutti gli altri individui del gruppo selvaggio dormono negli spazi assegnati. Nicole nota come alla fine questi esseri ibridi si comportino come un branco di cani, hanno una casa comune, vivono in comune e di solito mangiano tutti insieme. Sono un branco. Zenon, Nicole, Topolina e Falco sono stati sistemati in una parte destinata agli ospiti. Alcuni paravento delimitano lo spazio riservato a loro. Topolina e Falco hanno uno spazio ricavato tra due paravento, anche per Zenon e Nicole è stato destinato uno spazio analogo.

 

Zenon è disteso su una stuoia, le scarpe messe poco distanti da lui, la giacca sotto la testa a fare da cuscino. Nicole distesa accanto a lui appoggia la testa sul suo petto.

Zenon passa la mano destra nei capelli castani di Nicole.

 

Intorno a loro il buio della notte. Se Nicole si concentra può vedere, la sagoma di Hally. I denti bianchi di Hally fluttuano intorno a Nicole, la gattina vuole divertirsi pensa Nicole. Oppure, pensa, nel sonno ha perduto la forma fisica.

 

“non avrei mai pensato di rivedere quel vecchio arnese” - mormora Zenon

 

Nicole sposta il capo verso Zenon con fare interrogativo.

 

“mi riferisco alla Raiken, la spada del Generale Cane” - dice Zenon con il pensiero

 

“è un'arma speciale?” - chiede Nicole con il pensiero

 

“ha ucciso una bestia del fulmine. Un'arma simile potrebbe uccidere anche l'ecatonpodo.” - Zenon infila la mano sotto la t-shirt di Nicole per accarezzarle la schiena.

 

“siamo stati fortunati ad incontrare questa gente” - osserva Nicole.

 

“vedremo quanto siano stati fortunati domani. Per adesso questo strano yokai ci ha offerto cibo e un ricovero, ma nessun aiuto, e dobbiamo ancora guarire” - Zenon fa per stringere a sè Nicole.

 

“già....” - Nicole sospira - “guarire....”

 

§§§§

 

Zenon e Nicole vengono scortati dal capo di questo strano gruppo di animali antropomorfi. La casa comune è una grande capanna: il tetto è fatto con foglie di palme, il pavimento è rialzato da terra costruito su una palafitta, le pareti non esistono, soltanto un basso parapetto delimita il perimetro della casa. Distante dalla casa di palme, le donne stanno cucinando del cibo: l'odore ricorda il pesce affumicato della Scozia. Nicole trova decisamente intelligente, l'idea di accendere il fuoco per cucinare in una buca nel terreno, in questo modo non c'è il rischio di un incendio.

Le donne sono quasi completamente nude, un leggero gonnellino di stoffa protegge le parti intime. Anche i maschi non sono vestiti in modo molto diverso dalle donne.

 

Dalla capanna esce un uomo-cane dal pelo bianco, occhi gialli cerchiati di rosso, canini sporgenti, fisico muscoloso. Sfoggia tremende cicatrici sul torace.

 

Il viso dell'uomo-cane si illumina vedendo Zenon.

 

“amico mio, che piacere rivederti” - dice

 

“Generale Cane, ne è passato di tempo. Andiamo dentro?” - Zenon sorride allargando le braccia con fare amichevole - “ ti abbiamo portato dei doni e i saluti del Cavaliere che regna nella Polis”

 

“hai avuto a che fare con quello svalvolato? Accidenti, Denti di Squalo, ne avrai da raccontare” - il Generale va in contro a Zenon - “accomodati”

 

“grazie, Generale.” - Zenon fa una pausa - “lei è Nicole, la mia apprendista, la mia figlioccia e la mia sposa”

 

….

 

“avete avuto una grande fortuna, perché quel mostro è davvero pericoloso. Due dei miei compagni ci hanno quasi rimesso la pelle.” - dice il Generale commentando il racconto di Zenon.

 

“come mai?” - chiede Nicole

 

“quella bestia si immerge fino giù nell'oceano dei coralli. L'acqua lì è velenosa proprio a causa dei coralli. Sicché quando quel groviglio di serpi emerge, sputa fuori quell'acqua venefica” - spiega il Generale

 

“suppongo che quell'acqua sia velenosa per gli yokai perché è straordinariamente pura.” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli - “ rischiate di essere esorcizzati a morte”

 

“precisamente. L'acqua intorno alle barriere coralline è sempre pulita e cristallina. In una parola, pura. Così pura da purificare noi yokai.” - risponde il Generale

 

“ufff....” - Zenon si allenta la cravatta - “un sigillo d'acqua sacra. Nicole, dobbiamo cambiare programmi. La cosa migliore è aspettare che il sigillo evapori, spezzarlo richiede troppi strumenti di potere che al momento non abbiamo.”

 

“capisco, Zenon. La nostra natura acquatica ci permette di diluirlo ma non di spezzarlo” - dice Nicole.

 

“precisamente.” - dalla voce di Zenon, Nicole capisce che non è per nulla contento della situazione.

 

“su con il morale, amico mio.” - dice il Generale Cane - “potreste rimanere per un po' con noi. Sembrate stanchi, riposatevi.”

 

“grazie, Generale....” - risponde lo stregone

 

§§§§

 

Nicole si sveglia nel cuore della notte. Non riesce a dormire. Come aveva detto Zenon, questo posto non è assolutamente fatto per gli esseri umani. A lungo andare anche lei sta soffrendo l'influsso della follia che si respira nella dimensione dell'incubo. Fortunatamente Zenon è accanto a lei, la sua presenza mitiga gli effetti di questo strano luogo. Nicole vede solo oscurità intorno a sé. In lontananza si sente il mare. Peccato sia un posto così strano, sarebbe piacevole altrimenti – pensa Nicole.

Nicole prende la mano di Zenon se la stringe al petto e cerca di riprendere sonno.

 

§§§§

 

“Topolina!” - esclama Nicole vedendo la bambina venirle in contro.

 

“questi sono gli stranieri che sono arrivati adesso” - dice il piccolo uomo gatto.

“sembra che oggi sia giorno di visite inaspettate” - il Generale Cane risponde all'uomo gatto - “fai preparare un posto anche per loro. Un naufrago merita di essere soccorso”

 

Topolina va verso Nicole. Le due ragazze si incontrano a metà strada fuori dalla casa comune. Nicole abbraccia Topolina.

 

“sei fradicia. Cosa vi è successo?” - chiede Nicole a Topolina

 

“abbiamo quasi fatto naufragio. Tutto per colpa di un strano mostro acquatico” - risponde Topolina.

 

Alcuni i passi indietro da Topolina arriva Falco, anche lui gocciolante. Zenon si limita ad osservare la scena da lontano, sulla soglia della casa comune. Non dice una parola. Del resto tra lui e Nicole, è Nicole quella che riesce ad essere amichevole in modo sincero con gli altri. Sono cambiate tanto le cose in questi tre anni – osserva Zenon.

 

“conosci questi naufraghi, amico mio” - chiede il Generale Cane

 

“sì. Sono i figli della Fay del Cristallo.” - Zenon rimane in silenzio per un attimo, si passa la mano tra i capelli d'oro e aggiunge - “stanno cercando qualcosa. Qualcosa per far stare meglio la Fay del Cristallo”

 

“bene.” - il Generale Cane appoggia le mani sulla cintura e si stacca dallo stregone per andare in contro a Topolina e a Falco - ”siate i benvenuti. Noi siamo il Mucchio Selvaggio. Io sono il capobranco, il Generale Cane”

 

“Grazie..... Generale Cane” - il sorriso di Topolina farebbe commuovere anche una pietra da quanto è sincero e infantile.

 

E per un attimo Nicole non si trova più sulla spiaggia del Generale Cane. La casa comune è scomparsa. Tutti sono scomparsi........ le sembra di precipitare nel buio più oscuro.

 

......cosa vorrà da noi..... in cambio.....”

 

§§§§

 

Nicole si sveglia di colpo ancora una volta. Un “AH” le scappa dalla bocca senza che se ne renda conto. Zenon è disteso accanto a lei. Il petto dello stregone si alza e si abbassa come farebbe quello di una persona normale quando respira. In questi tre anni, Nicole ha visto numerosi comportamenti tipici degli essere umani imitati da Zenon.

Ha visto in lui la paura, la gioia, la rabbia, la dolcezza di un padre, la complicità di un fratello e la premura di amante. Tutte cose davvero strane per un essere che si proclama non umano – pensa Nicole.

Nicole abbraccia lo stregone Zenon, chiude gli occhi e spera di riuscire a dormire per davvero stanotte.

Ricorda la frase che lui le disse quella notte quando si unirono: “Da adesso avrò fame, come se fossi tu ad avere fame. Avrò paura, come se fossi tu ad avere paura. Da adesso sarò felice, come se fossi tu ad essere felice”

 

“chissà se adesso condividiamo i nostri pensieri più profondi” - mormora Nicole

 

Nicole apre per un attimo gli occhi: vede una tenebra più nera della pece

“shhh... Zenon.... dormi tranquillo insieme a me. Ti prego.” - L'oscurità di agita intorno a Nicole. - “abbracciami, ma stai tranquillo. Sto bene. Andrà tutto bene.”

Qualcosa preoccupa Zenon, questa preoccupazione è arrivata fino a me e Zenon, vedendomi agitata, si preoccupa ancora di più. Spero con quella frase di averlo calmato – pensa la ragazza stringendosi a lui.

La notte prosegue tranquilla.

 

*****

 

Il giorno dopo, Zenon e Nicole sono in giro nei dintorni della casa comune e osservano quello che i membri della strana tribù di animali antropomorfi stanno facendo.

Curiosamente, solo alcuni dei membri del Mucchio Selvaggio lavorano, gli altri sembrano stare senza fare nulla.

 

“che strano” - dice Nicole - “non sembra strano anche a te, Zenon?”

 

“cosa, Nicole?” - risponde lo stregone con le mani in tasca

 

“non hanno quasi strumenti in metallo. Usano le ossa dei pesci, oppure i strumenti in legno o in pietra.”

 

“strano, in effetti....” - risponde Zenon

 

“ah! Vi ho trovato” - una voce gentile alle spalle di Zenon e Nicole

 

Zenon si volta: una donna umana dal seno scoperto lo saluta. Zenon sa che quella donna è umana solo all'apparenza perché non ci sono umani nel Mucchio Selvaggio. La demi-donna ha capelli neri lucenti e il taglio degli occhi è tipico dell'estremo oriente: Giappone.

 

“Buongiorno, Akane” - dice Nicole

 

“buongiorno a te, Nicole. Avete passato una buona notte?” - chiede la donna

 

“sì. Ti ringrazio” - Nicole cerca di essere tranquilla, non vuole svelare che ieri notte Zenon era agitato. Il che, tra le altre cose, è insolito per lui.

 

“Senti, Nicole. Ti andrebbe di aiutarmi? Devo sistemare alcune cose nella dispensa” - Akane indica una casa su un albero poco distante.

 

Zenon leva le mani di tasca, Nicole gli lancia uno sguardo d'intesa, la decisione è presa.

 

“volentieri, Akane” - Nicole sorride.

 

Mentre Nicole si allontana con Akane, dall'ombra di Nicole Hally fa l'occhiolino a Zenon: la terrà d'occhio lei.

 

Zenon va in cerca del Generale Cane. Lo trova sulla spiaggia con alcuni dei suoi uomini indaffarati intorno alle reti. Devono essere tornati dalla pesca. Le reti sono terribilmente vuote.

Zenon si avvicina al Generale tenendo le mani in tasca, si ferma a pochi passi, resta in silenzio per alcuni istanti.

 

“non è una bella notizia. Da quanto tempo le vostre reti sono vuote?” - dice alla fine lo stregone

 

“da quando quella cosa è arrivata. Prima, quando il Re dei Calamari regnava, quella creatura non si faceva vedere da queste parti. Io e il Re avevamo un patto” - risponde il Generale dando le spalle a Zenon.

 

“capisco.” - dice Zenon lanciando un'occhiata al mare che luccica.

 

“dimmi, amico mio. Dove si trova la tua allieva?” - il Generale Cane si alza e si avvicina allo stregone

 

“è andata ad aiutare Akane. Nicole mi ha raccontato che quella donna è la tua compagna” - dice Zenon in modo distratto.

 

“che te ne pare?” - chiede il Generale - “ti piace? Sai che lei era un'umana un tempo?”

 

“non lo mettevo in dubbio. È una di quelle bambine che tu e i tuoi uomini avete salvato. Ho ragione?” - Zenon tiene le mani in tasca mentre parla con il Generale, si avvicina alle reti per vedere se davvero sono vuote come gli sembrava ad un primo sguardo.

 

“lo era e adesso tutte loro sono diventate come noi. Le abbiamo salvate dalla morte quando le abbiamo portate qui.” - dice il Generale - “Non che avessero altre possibilità, o diventare come noi o morire.”

 

“uh.” - Zenon si allontana dalle reti e dal Generale Cane. - “eterna giovinezza, perdere la propria debole natura umana e chissà cos'altro. Chissà se avrebbero scelto questa strada, se avessero potuto.... è probabile che lo avrebbero fatto, tutti vogliono vivere”

 

“giusto.” - il Generale Cane tira un sospiro - “ti dirò che il mio comportamento stupisce anche me. In altri tempi, le avrei lasciate morire, ma dopo aver visto quello che il sole artificiale degli uomini...... quello che la scienza dell'uomo..... può fare all'uomo stesso.... io ho avuto pietà” - il Generale Cane mette le mani sulla cintura e fa una smorfia mostrando un canino.

 

“e adesso hanno un futuro. Uno scambio equivalente” - Zenon si gira dando le spalle al Generale Cane.

 

La discussione viene interrotta dagli schiamazzi di una voce ben conosciuta da Zenon.

 

“METTETE GIÙ QUELLE ZAMPACCE! IO SONO UN'ARMA VIVENTE! SONO UNO SCUDO! NON SONO UN PESCE DA FRIGGERE IN PADELLA!!!” - protesta lo Scudo

 

“Scudo?” - chiede Zenon voltandosi - “allora sei ancora tutto intero”

 

“oh, Potente Ombra. Ti prego salvami” - piagnucola lo Scudo.

 

“interessate.... vi conoscete” - il Generale Cane sorride in modo strano - “ come mai?”

 

“io e Nicole stavamo volando alla volta del regno del Re dei Calamari, quello scudo ci faceva da guida” - Zenon leva le mani di tasca e fissa il Generale. Mentire al Generale non migliorerebbe la situazione, pensa Zenon.

 

“cosa facciamo capo?” - domanda un uomo cane

 

“per ora lasciatelo tutto intero e mettetelo al sicuro sotto chiave” - il Generale ordina senza neppure voltarsi verso il suo sottoposto: fissa Zenon con uno strano sorriso.

 

Silenzio.

 

“dimmi, amico mio. Cosa ne pensi della mia gente? Di quello che ho costruito qui?” - chiede il Generale con fare amichevole. Così amichevole da sembrare falso - “cosa ne pensi di questo posto?”

 

“vi siete ritagliati un piccolo mondo tranquillo. Se mi interessa, posso fornirvi uno dei miei mondi dipinti. Li costruisco su misura del cliente.” - Zenon risponde in tono serio, si tratta di affari.

 

“ti ringrazio ma sono troppo piccoli per me e la mia gente. Questa realtà è più piacevole, più spaziosa e meno artificiale di quelle che costruisci tu, amico mio.” - il Generale inclina il capo di lato e con una smorfia mostra gli incisivi.

 

“potrei farne una speciale per voi. Una che non faccio per i clienti regolari.” - Zenon non cambia espressione e tono della voce: sta sempre trattando un affare.

 

“in realtà in questo periodo io e la mia gente abbiamo un problema che, magari, tu potresti risolvere.” - la proposta del Generale è accompagnata da un sorriso.

 

“se non volessi aiutarti io e Nicole dovremmo andarcene. Non è vero?” - i capelli d'oro di Zenon si agitano

 

“ospitarvi per me è faticoso. Siete in tanti, amico mio, consumate le poche risorse della mia gente” - il Generale Cane si gratta la nuca con la mano sinistra.

 

“curiosa osservazione la tua, Generale. Non mi hai forse offerto del granchio fresco ieri? Da dove possono mai derivare le vostre difficoltà?” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli10.

 

“la vita qui è difficile. Il metallo, come quello di cui è fatto quello scudo, è raro. La salsedine corrode tutto.... e le risorse si trovano nel bosco delle mangrovie” - il Generale è serio, niente più sorrisi per lui - “tu sai cosa sono le mangrovie, amico mio? È lì che peschiamo i granchi e da lì viene la maggior parte del nostro cibo”

 

“parlamene, amico mio.....” - Zenon rimarca con il tono della voce la sua amicizia con il Generale Cane - “anzi, aspetta, voglio che sia presente anche Nicole.”

 

“non ho nulla in contrario. Vorrò far partecipare alla discussione anche Akane.” - il Generale Cane fa un gesto con la mano come per fare strada a Zenon verso la casa comune

 

“oh, Potente Ombra....” - mormora lo Scudo imprigionato nella rete



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nel prossimo capitolo: cosa si nasconde nel bosco delle mangrovie.

 

 

note 


 

  1. Come spiegato nel capitolo 3, Topolina e Falco non sono esseri umani. Sono animali trasformati dal potere della Fata.

  2. Ho deciso di rendere un po' meno vago il sistema che regola la magia nel mondo di Zenon e Nicole e l'ho legato alla congiunzione astrale alla nascita.

  3. Qui si evidenzia la differenza tra un mago e uno stregone. Curiosamente, a ripensarci sopra, questo discorso sulle bacchette magiche ricorda molto Harry Potter... e dire che non ho mai letto un libro della saga. Ho solo giocato i videogiochi della serie Lego Harry Potter. L'idea che vada usato uno spirito per creare una bacchetta magica l'ho trovata in the elder scroll morrorwind.

  4. La solita contrapposizione tra stregone e mago che nasce dei tempi dei tempi nei gdr qui è spiegata considerando l'origine della forza magica. Anche in ancient magus' bride viene data una spiegazione analoga, sebbene in quella storia Chise e Elias si definiscano maghi.

  5. Il Generale Cane è stato creato pensando sia al personaggio di Sesshomaru che a quello di Inuyasha. Del resto chi meglio di un ibrido cane umano, può governare un branco di animali umani?

  6. Qui viene introdotto un tema importante: Zenon è uno psicopompo. Yuna in Final Fantasy X è uno psicopompo, Caronte è uno psicopompo, Tanato nella mitologia greca è uno psicopompo. Accompagna le anime dei morti nell'aldilà. È per questo che i partecipanti all'asta di tre anni fa quando lo riconobbero, cercarono di nascondersi alla sua vista. È per questo che nessun essere vuole stargli vicino.

  7. Zenon con Nicole, la Fata con Topolina e Falco, il Generale Cane con gli orfani: tre modi diversi di gestire il rapporto con la discendenza.

  8. Chi conosce dungeons and dragons sa che esiste questa contrapposizione tra i Demoni, esseri malvagi che vogliono portare il Chaos, e i Diavoli, esseri anch'essi malvagi che vogliono portare un loro personalissimo ordine. Per non andare troppo lontano pensate a Dark Souls: i Demoni nascono dalla Fiamma del Chaos che tutto corrompe e altera mentre i serpenti primordiali, i diavoli della vicenda, vogliono che il protagonista uccida gli Dei e diventi Dio a sua volta. Vi ricorda nulla? Sia come sia, ho ripreso l'ideadel conflitto tra Diavoli e Demoni da queste fonti.

  9. Se questo fosse un gdr, Zenon sarebbe un caotico neutrale.

  10. Zenon conosce davvero questo yokai. Sa che non dà nulla per nulla. Questo getta una luce sinistra sulla vera motivazione che ha spinto il Generale Cane a prendere con sé quegli orfani: voleva davvero salvarli oppure voleva aumentare i ranghi del suo esercito?

   
 
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