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Autore: sisterchris88    08/04/2017    0 recensioni
La storia parla di Hernando e Camila, il titolo richiama ad una frase che loro si dicono nell'episodio 1392 quando si promettono di impegnarsi "contro viento y marea" per essere felici= impegnandosi contro tutto e tutti. La storia prenderà una strada sua alcune trame saranno simili altre completamente cambiate. Sono presenti personaggi delle serie passate de il segreto.
La storia parte dalla puntata 1450 circa.
E' rivolta a tutti gli appassionati della coppia Hernando e Camila. (Sono presenti altri personaggi quasi tutti dai Manantiales ma anche Alfonso Emilia Matias, e ...vecchi amati personaggi...Gonzalo e Maria!)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La storia parte dalla puntata 1450/ 51 (attualmente in italia siamo alla 1322) con la trama di Nestor per chi non avesse seguito le puntate spagnole ma desidera leggere comunque la mia storia riassumo brevemente, Nestor è il vero motivo per cui Camila ha accettato di sposarsi per procura con Hernando,voleva scappare da quest'uomo che a Cuba ormai la trattava come un bene suo. Da giovanissima Camila credeva di amarlo ma la sua inesperienza non le ha fatto capire subito che pessima persona era Nestor oltre che assassino. Fu Gabriel Mella migliora amico di Hernando a salvarla aiutandola a scappare e facendola sposare con Hernando, nel momento in cui Hernando e Camila erano più felici Nestor appare a Puente Viejo e si finge cugino di Camila con Hrnando in realtà lui è li per riportarsela via e per scoprire che fine ha fatto sua figlia Belen, che viveva con lui e Camila a Cuba. Nestor minaccerà quotidianamente Camila di fare del male ad Hernando e ci riuscirà anche, sarà lui che provocherà un crollo nelle gallerie dove si lavora ai Manantiales ed Hernando rischierà di morire. Proprio mentre è convalescente Camila capisce che Nestor è disposto a tutto, arriva persino a violentarla pur di ricordarle a chi appartiene, Camila è distrutta e provata ed Hernando è ancora in coma. Solo quando il marito si sveglierà Camila non avrà più scelta perchè Nestor è furioso nonostante i tentativi di nascondere i miglioramenti di Hernando, Nestor vede che il marito di Camila migliora e tenta ancora di ucciderlo per gelosia e ossessione. Camila così decide che per salvare la sua famiglia deve cedere a Nestor e acconsente al suo ricatto. Partirà con lui per Cuba così Hernando e Beatriz vivranno. Camila dirà addio ad Hernando, le parole che leggerete dopo sono proprio della serie, ma nella serie Hernando ferma Nestor rischiando la paralisi io invece ho fatto una scelta diversa che leggerete..... Sono a vostra disposizione per qualunque domanda! Buona lettura spero di avervi spiegato tutto al meglio!

Contra viento y marea
Capitolo 1

 
Era solo da pochi minuti che Rogelia aveva intuito cosa stesse succedendo ai Manantiales, Hernando si era alzato dal suo letto contro ogni divieto medico per andare a cercare Camila. Rogelia non sapeva il motivo ma il ricordo dell’ultima conversazione con il suo signore le aveva portato alla mente un terribile sospetto. Chiamò la guardia civile e corse fuori dove trovò Beatriz e la informò della sua paura. Tornarono dentro e decisero di chiamare subito in paese per chiedere l’aiuto di tutti per ritrovare Hernando, ogni movimento poteva causargli traumi irreparabili ma nonostante questo lui aveva deciso di alzarsi perché sapeva e sentiva dentro il suo cuore che Camila era in pericolo.
§
Hernando sentì delle mani sulla sua fronte, ma non riusciva a riprendersi del tutto, molte voci erano intorno a lui ma non ne distingueva nessuna. Ricordava vagamente del suo terribile presagio dopo l’incontro con Rogelia, la certezza che Camila non era andata dalla sarta…ricordò di essersi vestito mentre i dolori lancinanti dalle costole non lo lasciavano respirare del tutto, ma ad ogni fitta gli tornavano in mente le parole di Camila, non era stato un incubo lei era stata lì a dirgli addio.  - Amor mio, devo andarmene, se resto qui metterò la tua vita in pericolo e non posso permettermelo. Quando ti ho conosciuto non pensavo che sarei arrivata ad amarti così tanto.  Però tu a poco a poco hai conquistato il mio cuore.- E il suo dolore fisico non era paragonabile alla fitta al cuore che sentiva ricordando la sua voce e il suo pianto.  - E ora quando eravamo più felici sono obbligata a lasciarti. Sarai la cosa che più ho amato in tutta la mia vita e il ricordo della tua nobiltà e bontà saranno sempre con me. – “Camila” sussurrò appena.  Qualcuno gli prese la mano e fu allora che riuscì ad aprire gli occhi come se improvvisamente quel tocco lo avesse riportato alla coscienza. “Padre sono io Beatriz potete sentirmi?” Hernando aprì gli occhi e guardò sua figlia, poi guardò la stanza in cui si trovava. “Padre sono qui. Il dottore sta arrivando.” Rogelia in lontananza guardava la scena preoccupata. La guardia civile aveva ritrovato Hernando molto lontano dai Manantiales, accasciato in terra e lo aveva riportato indietro ma a tutti era sconosciuto il motivo per cui aveva fatto una tale follia. “Perché Camila non arriva?” chiese Beatriz volandosi verso Matias che si era precipitato ai Manantiales sentendo che Don Hernando era scomparso. Rogelia  non seppe rispondere alla domanda della giovane ragazza.
“Se ne è andata.” Sussurrò Hernando cercando di tirarsi su. Subito tutti si avvicinarono a lui cercando di tenerlo giù sul letto. “Devo andare a cercare Camila.”
“Padre per favore cosa state dicendo?” Beatriz non capiva cosa stesse accadendo e quando Rogelia sembrava sul punto di spiegarle tutto entrò finalmente Lucas per visitare Hernando. Chiese a tutti di uscire lasciando dentro solo la fidata Rogelia.
“Che cosa è successo? Hernando le avevo proibito di alzarsi fino a un mio ordine, vuole forse compromettere la sua guarigione?” Hernando tossiva e si teneva un fianco. Lucas si voltò a guardare la governante.
“Credo sia stato così imprudente perché…Donna Camila è scomparsa. E lui voleva cercarla.” Hernando fece un profondo sospiro mentre Lucas continuava a visitarlo.
“Nestor è con lei.” Disse lentamente Hernando guardandoli entrambi ma in realtà affermandolo semplicemente a se stesso stava cercando di mettere insieme tutti i pezzi di questo assurdo scenario che stava capitando nella sua famiglia. Al sentire il nome del “cugino” di Camila però anche Lucas sbiancò. “Dottore?” Lucas si voltò guardando Rogelia e poi Hernando. “Dottore sapete qualcosa su Nestor?” Lucas ritirò gli strumenti e tornò a guardare Hernando.
“Non so se è la cosa giusta ma…credo che i suoi timori possano essere fondati.” Lucas fece un lungo sospiro.
“Lucas per favore…cosa sta cercando di dirmi?La prego dottore sto immaginando le cose più terribili da quando ho la certezza che Camila se ne sia andata contro la sua volontà.”
“Pochi giorni fa Camila in lacrime è venuta al dispensario, supplicandomi in lacrime di mentire per lei. E la persona a cui dovevamo mentire era Nestor.” Rogelia che li osservava da lontano era alquanto allibita e spaventata. Hernando strinse la mano in un pugno, come aveva potuto essere così cieco? Fece un cennò a Lucas per incitarlo a continuare. “Ho dovuto ammettere davanti a…Nestor che stavate morendo nonostante i piccoli miglioramenti. Camila mi ha supplicato di trovare una qualche finta ragione medica e comunicarle davanti a lui che voi sareste in ogni caso morto. E vi posso assicurare Don Hernando che vostra moglie ne parlava come se fosse stata questione di vita…”
“…o di morte.” Concluse Hernando con l’aria disperata. Il suo dolore più grande non era nel corpo ma nel suo cuore. Fece un profondo respiro. “Lucas ora sono io che devo chiederle una cosa e non accetterò un no per risposta.”
§
La porta della stanza di Camila, dove Hernando stava trascorrendo la convalescenza si aprì: Beatriz rientrò insieme a Matias. Lucas aveva già la sua borsa da medico in mano. Hernando era seduto sul letto la schiena appoggiata su molti cuscini e il volto pieno di dolore.
“Come sta mio padre dottore?” Beatriz ancora allarmata andò ad abbracciarlo cercando di non fargli male, nei suoi occhi tracce di pianto.
“La sua è stata una follia, vostro padre è sopravvissuto per miracolo al crollo della galleria, alzandosi e camminando così tanto ha rischiato che una delle sue costole gli perforasse un polmone ma…non è successo per fortuna.”
“Bene dottore ora non lo lasceremo mai solo non commetterà mai più una simile follia.”Beatriz accarezzava il viso di suo padre guardandolo con aria di rimprovero e  Lucas annuì guardando Hernando.
“Figlia, devo partire.” I suoi occhi erano bagnati dalle lacrime. “Devo…devo trovare Camila.”
“Padre ma cosa dite? Camila è andata sicuramente alla Puebla avrete capito male starà tornando e..”
“No no Beatriz, ascoltami.” Cercò con la mano non fasciata di accarezzare il viso di sua figlia per darle conforto. “Ho ragione di credere che Nestor non sia chi dice di essere e che Camila sia stata portata via contro la sua volontà.” Ad Hernando la sola idea di ammettere tutto questo creava un forte senso di impotenza. “E io…devo trovarla.” Disse infine tra le lacrime.
“Come potete farlo voi padre? Siete ancora così debole e…” Beatriz si voltò guardando Lucas.
“Vostro padre non mi ha dato scelta, questa è una follia io cercherò di scrivere quali sono tutte le cure migliori per affrontare questo lungo viaggio ma…non vi nego che non so come saranno le vostre condizioni Don Hernando quando arriverete. Ma di questo abbiamo già parlato.” Matias che era in disparte si avvicinò ai piedi del letto.
“Lungo? Don Hernando dove credete che l’abbia portata quell’impostore?”
“A Cuba.” Disse Hernando mascherando una fitta di dolore alla spalla.
“PADRE! Voi volete andare a Cuba!! Vi reggete a malapena in piedi! Come potreste anche solo pensare…no padre non potete andare. Non potete. Non voglio perdervi.” Beatriz piangeva e Hernando cercò di trattenerla col braccio ma lei si divincolò e scappo via nella sua stanza, Matias la seguì per cercare di darle conforto.
“Don Hernando siete sicuro?” Lucas glielo chiese un’ultima volta ma le discussioni che avevano avuto prima da soli erano state sufficienti.
“Voi avete fatto il vostro dovere.  Non angustiatevi, è una mia scelta.” Hernando poi ordinò a Rogelia alcune cose prima di organizzare la sua folle partenza per un luogo di cui lui non sapeva assolutamente nulla.
§
Nel cuore della notte mentre tutto era quasi pronto, Hernando stava cercando di camminare nella sua stanza per riuscire ad essere più indipendente, ma ogni piccolo movimento gli costava un’immensa fatica si fermò e notò solo allora sulla sedia un foulard di Camila, lo prese tra le mani e cercò di annusarlo: aveva ancora il suo profumo.  “Amor mio, devo andarmene, se resto qui metterò la tua vita in pericolo e non posso permettermelo. Quando ti ho conosciuto non pensavo che sarei arrivata ad amarti così tanto.  Però tu a poco a poco hai conquistato il mio cuore. E ora quando eravamo più felici sono obbligata a lasciarti. Sarai la cosa che più ho amato in tutta la mia vita e il ricordo della tua nobiltà e bontà saranno sempre con me.  Ti amo tanto, spero che quando ti sveglierai e saprai che me ne sono andata potrai perdonarmi.”
La voce della sua dolce Camila risuonava nella sua testa. In quell’istante di dolore entrò Beatriz. Senza pensarci molto andò ad abbracciare suo padre.
“Padre non posso perdervi, siamo stati insieme per così poco tempo. Anche io voglio aiutare Camila ma se vi succedesse qualcosa, potremmo…forse potremmo…” Hernando le fece un cenno e insieme si sedettero. Uno di fronte all’altra. Hernando prese le mani di sua figlia nelle sue.
“Beatriz, quando ero sotto le macerie della galleria l’unico pensiero che mi ha mantenuto vivo eravate tu e Camila. Rivedere ancora una volta il tuo sorriso, poter abbracciare Camila…Non sto partendo per lasciarti. Non ho nessun intenzione di morire, tesoro mio. Ma Camila ha bisogno di me.” Beatriz si asciugò le lacrime e annuì. “Cosa credete che sia successo padre?”  Hernando scrollò la testa. “Non lo so, figlia mia, so solo che Camila mi ha detto addio credo che quel vile l’abbia costretta…e io inchiodato in quel letto non ho potuto…” La rabbia di Hernando fu palpabile e Beatriz cercò di fermare il tremore delle mani di suo padre.
“Camila avrà una buona spiegazione padre. E se dovete farlo…io vi prometto che resterò qui e penserò a tutto. Non vi deluderò.” Beatriz si inginocchiò per terra abbracciando di nuovo suo padre. “Non potresti mai tesoro mio.”
“Riportatela indietro padre, riportatela indietro.” Ripetè quasi fosse un lamento.
“Non desidero altra cosa. Te lo prometto.” Si strinsero forte uno all’altra e restarono così per il resto della notte.
§
C’era un gran fermento ai Manantiales tutti sembravano avere direttive di Hernando che voleva lasciare la situazione nel miglior modo possibile, ma la sua testa era solo per Camila. Inviò telegrammi grazie all’aiuto di Nicolas ma nessuno sembrava aver visto il nome di Camila al porto. Era o non era un buon segnale? Odiava se stesso per la debolezza che sentiva ma l’incidente l’aveva provato più di quanto pensava. Cercava di parlare poco per risparmiare energie ma ogni cosa sembra costargli il doppio della fatica. Era solo l’alba e per tutta la notte aveva pensato al modo migliore di agire, Beatriz si era addormentata tra le sue braccia ancora spaventata all’idea di separarsi da lui.  Tutto in quella stanza le ricordava lei, le sue carezze, i suoi baci, il suo odore, perché non gli aveva detto la verità? Perché? Tutto lo tormentava.
La porta della stanza si aprì e Hernando con sua sorpresa si trovò davanti Don Anselmo. Dalla sua faccia Hernando capì che il prete sapeva già tutto.
“Per favore padre non iniziate anche voi a dirmi che sono un imprudente e che questo viaggio…” Hernando si fermò Don Anselmo scrollava la testa.
“No Hernando. Pregherò per voi, per questo viaggio ma voi dovete andare. Dovete salvarla da quel mostro.” Hernando sussultò al vedere il volto di Don Anselmo così agitato.
“Don Anselmo…Camila vi ha…? Vi ha detto qualcosa?” Don Anselmo sapeva che non poteva rivelare tutto ad Hernando e non solo per via del segreto della confessione ma anche perché la verità non spettava a lui dirla, avrebbe ferito Hernando nel profondo.
“Nestor voleva farvi del male, Camila…non ha avuto scelta doveva salvarvi. Ma non credevo che…Hernando Camila credeva di avere più tempo l’ultima volta mi disse che Nestor si sarebbe procurato dei passaporti illegalmente con nomi falsi, così che lei non sarebbe stata ricercata per adulterio...” Hernando sentì il mondo crollargli addosso. Tutte le sue paure erano diventate così reali. Sentiva il suo cuore scoppiare perché Camila era in pericolo e lui a malapena riusciva a muoversi.
“Don Anselmo? Chi è quest’uomo? Cosa vuole da lei? E’ in pericolo!!! Ma perché non dirmelo! Perché???” Il tormento nella sua voce. Don Anselmo cercò di avvicinarsi a lui.
“Avete rischiato di morire, e io…io davvero non so dirvi altro. So solo che vostra moglie ha vissuto un inferno…”
“Se le fa del male io…io…” Hernando non si accorse nemmeno che dai suoi occhi stavano sfuggendo delle lacrime di dolore e paura.
“Camila è forte. Ma ha bisogno di voi.” Don Anselmo si limito a dirgli.
“E io di lei! Don Anselmo se le fosse successo qualcosa…io…sono stato così stupido non mi sono accorto di nulla. Dio Mio. Camila…” tra le lacrime e il dolore che sentiva nel corpo Hernando era un uomo distrutto. “Non posso vivere in un mondo senza di lei, padre. La amo con tutto me stesso. E se non fosse per il pensiero di trovarla e salvarla io…”
“Hernando per favore, non abbiamo motivo di credere che le sia successo qualcosa. Pregherò perché tutto vada bene e perché presto possiate essere qui insieme. Però lei deve stare attento…nelle vostre condizioni…” hernando aveva una mano fasciata, la flebo e l’interno petto gli faceva male ma a lui..non importava.
“Sopporterei ogni dolore pur di riaverla con me.” Don Anselmo sussurrò appena lo so.  Non aveva altra scelta, Hernando doveva andare a cercarla ad ogni costo.
§
Lucas tornò molto presto quella mattina a visitare Hernando, lasciò che si preparasse per partire a nulla servirono i suoi vani tentativi di convincerlo ad attendere un altro giorno almeno. Ma lui contava solo i battiti che lo separavano da Camila del resto non gli importava. Quando scese con calma al piano di sotto, Matias, Beatriz, Nicolas e con sua sorpresa Alfonso ed Emilia lo aspettavano.
“Don Hernando” Matias si avvicinò a lui. “Io e mio zio resteremo qui anche la piccola Juanita così Beatriz non si sentirà sola.” Nicolas annuì da lontano.
“Grazie ad entrambi, so che così l’impresa sarà in ottime mani. E anche mia figlia.” Beatriz aveva gli occhi pieni di lacrime e tra le mani stringeva una foto. Andò verso suo padre e gliela diede.  Era un primo piano di Camila, della festa dei 16 anni di Beatriz, quando Hernando la vide si portò una mano al cuore poi la prese delicatamente dalle mani di sua figlia e col pollice ricalcò la figura di sua moglie. Dio se gli mancava accarezzare la sua pelle.
“Ho pensato che se dovete chiedere a qualcuno a cuba, avere una sua foto poteva aiutarvi.” Hernando sorrise nascondendo l’emozione e abbraccio forte sua figlia incurante delle sue ferite.  Poi si rivolse a tutti loro.
“Vi ringrazio, vi invierò telegrammi e vi chiedo di essere discreti non voglio che in paese dicano qualcosa su me o Camila. Potete dire che mi hanno portato in un ospedale della capitale per guarire al meglio e che Camila…è con me.” Disse immaginando quanto sarebbe stato bello se fosse stato davvero così.
“Non preoccupatevi di questo Hernando, andrò tutto bene qui in vostra assenza.” Nicolas si avvicinò dandogli la mano e augurandogli in bocca al lupo.
“Hernando le lascio la sua cartella clinica, la prego di farsi visitare al suo arrivo e di seguire tutte le cure che ho indicato a Rogelia, è molto importante e resti in cabina a letto per tutto il viaggio, è la cosa più importante. Ma Rogelia sapra come costringervi.” Beatriz guardò Lucas perplessa, poi suo padre.
“Si tesoro, Rogelia verrà con me, non posso pensare di fare tutto questo solo. Avrò bisogno di aiuto per le fasciature e…per seguire i consigli del dottor Moliner. Almeno in questo visto che Cuba è una terra di cui non sappiamo molto se non dai racconti di Camila…” Fu in quel momento che Alfonso ed Emilia dopo un cenno di Matias si fecero avanti.
“Hernando forse in questo possiamo aiutarvi noi…” Alfonso fece un cenno a sua moglie e chiesero ad Hernando di sedersi un istante. “Noi possiamo aiutarvi per il vostro arrivo a Cuba Matias, io ed Emilia ne abbiamo parlato per tutta la notte ed è la cosa giusta da fare, voi avete aiutato così tanto mio figlio.”
Hernando sembrava non capire ma lasciò parlare i Castaeda, e in pochi istanti si aprì un nuovo universo di possibilità e di fronte a tante incertezze era la cosa migliore che potesse capitargli.
§
Casilda, Trinidad (Cuba)

Era una splendida giornata di sole a Cuba, Gonzalo e Maria da tempo si erano ormai abituati alla loro nuova vita, Maria aiutava in una scuola per piccoli orfani e Gonzalo aiutava in un piccolo edificio dove le persone più povere avevano bisogno di ogni genere di necessità e spesso insegnava anche lui nella scuola di Maria . La loro vita era semplice ma ricca di gioia e amore, amore portato per lo più da due splendide creature: Esperanza la loro bambina, e Beltran il nipote di Gonzalo che Aurora qualche tempo prima aveva portato a Cuba per farlo crescere felice insieme ad una vera famiglia visto che era rimasto orfano.
Quella sera Gonzalo tornò a casa con una notizia per Maria.
“Tesoro, sono stato in paese e a quanto pare c’è posta per noi.” Disse stringendo un telegramma. Era di certo della famiglia di Maria nessun altro sapeva che loro vivevano a cuba vivi e felici. Lo aprirono per leggerlo insieme, e di fronte alle tante buone notizie restarono colpiti dalla richiesta di Alfonso ed Emilia.
“Questo vuol dire che dovrai andare al porto de l’Avana,  nella capitale? Gonzalo dovrai assentarti molti giorni…” Maria non sembrava contenta ma sapeva che se i suoi genitori avevano rischiato tanto, avevano un valido motivo.
“Potrei partire tra qualche giorno, in fondo il transatlantico non arriverà prima della fine della settimana, e poi non ci vorrà molto per trovare la persona che cerca non credi?” Gonzalo sfiorò con un dito il naso di Maria che sorrise. “O pensi di non riuscire a vivere senza di me, Maria Castagneda?” Maria gli rubò un bacio e gli gettò le braccia al collo.
“Sai che se potessi mai mi separerei da te, ma faremo così, però lo spiegherai tu ad Esperanza.” Gonzalo annuì baciandola ancora. 
Come da accordo alla fine della settimana Gonzalo partì per raggiungere l’Avana che distava a un paio di giorni di viaggio dal paese dove vivevano loro, seguì tutte le indicazioni che Alfonso gli aveva scritto sperando di poter aiutare la sua famiglia almeno questa volta, seppure lontani, uniti.
Passarono i giorni e Maria continuava la sua tranquilla vita, Esperanza cresceva, correva rideva era una bambina curiosa e riempiva di vita la loro casa, Beltran ancora piccolo a poco più di un anno era considerato da tutti il più coccolato, la stessa Esperanza era felice di avere questo cuginetto sempre con se. Da tempo la famiglia Castro aveva come tradizione la passeggiata sulla spiaggia bianca ogni domenica e anche se Gonzalo era assente Maria non voleva che i bambini perdessero questa occasione così portò in braccio Beltran e con un cestino preparo tutto per uno splendido pic nic sulla spiaggia. Dopo aver pranzato coi bambini Maria passeggiava per far addormentare il piccolo di casa mentre Esperanza correva sulla spiaggia entusiasta…
“Mamma!” urlò d’un tratto Esperanza. Maria subito si voltò a guardarla. “guarda!” indicò con un dito la piccolina. Maria si avvicinò e vide una donna sdraiata su una coperta nascosta appena da un po’ di sabbia. Eppure lei e Gonzalo conoscevano quasi tutte le persone che vivevano in quella piccola zona, ma lei aveva un’aria diversa e dal suo aspetto era in cammino da parecchi giorni. Esperanza tirava la gonna di sua madre incuriosita. “Mamma!” In quel momento la donna si alzò di scatto spaventata.
“Mi scusi mi scusi mia figlia…è molto curiosa. E…“ La donna aveva un brutto livido sul collo e uno appena sotto l’occhio. Maria non poté non notarli. Si guardava in giro spaventata ma non c’erano molte altre persone eccetto loro.  “Se volete vi porto dell’acqua vi farebbe bene…” La donna annuì. Esperanza andò con sua madre e presero dell’acqua da portare alla giovane donna della spiaggia, dopo averla aiutata Esperanza le accarezzò la mano teneramente e la donna iniziò a piangere. Era il primo gesto d’affetto che riceveva dopo tanto tempo. Maria riconobbe nei suoi occhi i segni di una persona disperata così si abbassò sedendosi accanto a lei.
“Non ho una casa molto grande, ma se vuole posso offrirle qualcosa da mangiare e un vero letto su cui riposare…e potremmo fare qualcosa anche per quei lividi.” La donna non rispose ma sembrava capire, annuì asciugandosi le lacrime. “Forza…Andiamo tesoro.” Disse Maria rivolta a sua figlia. Si stavano avviando a recuperare le loro cose, quando Esperanza prese per mano la donna sconosciuta.
“Io sono Esperanza…tu…?tu come ti chiami?” Maria era divertita sua figlia aveva poco più di tre anni e non smetteva mai di parlare e fare domande, ma la donna non sembrava infastidita.
“Camila, mi chiamo Camila.” Le rispose rincuorata dalla stretta di mano di quella piccola bimba che non conosceva.
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