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Autore: Neko1996    09/04/2017    1 recensioni
Era notte fonda quando un rumore mai sentito prima svegliò Kate. Si rannicchiò sotto le coperte del proprio letto per la paura, siccome il suono di pochi secondi prima veniva dalla stessa stanza ne era abbastanza sicura.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda quando un rumore mai sentito prima svegliò Kate. Si rannicchiò sotto le coperte del proprio letto per la paura, siccome il suono di pochi secondi prima veniva dalla stessa stanza ne era abbastanza sicura. Sentì un cigolio di una porta aprirsi allora si scoprì fino al naso per poter vedere, la stanza ora era invasa da una luce artificiale, intensa, proveniente da una zona in cui non c'era nulla fino a prima. Combattè contro la paura e accese la luce della lampada sul comodino, tirandosi a sedere. La figura di un ragazzo sbucò da dentro quella che pareva una vecchia cabina telefonica della polizia.

-Dove sono? In che tempo sono?

Si chiedeva senza rendersi conto della sua presenza, dopo un po' incontrò il suo sguardo spaesato e sorridendo stupidamente le fece la stessa domanda che continuava a ripetere.

-Sei nella mia stanza e sono...le tre di notte...Un momento come sei arrivato qui? E chi sei?

La sua espressione diventò ancora più spaesata e il ragazzo sorrise felice.

-Finalmente pensavo non me lo chiedessi più.

Rise facendo una piccola pausa poi riprese.

-Sono V, sono un signore del tempo vengo da Gallifrey, si sono un alieno. Ma non darmi del marziano perchè non vengo da Marte, accidenti a voi umani sempre a generalizzare. Dov'ero rimasto? A si...

Stava parlando ad una velocità spropositata camminando avanti e in dietro in fondo al letto, poi all'improvviso si fermò e indicò la cabina blu.

-E quella è la mia piccola, è un Tardis che sta per Time And Relative Dimension In Space.

Un altra pausa mentre guardava la ragazza senza parole.

-Vieni ti mostro l'interno...

Lei si alzò borbottando tra se e se.

-Che ci sarà mai di così spec...

Si bloccò una volta davanti, rimase a bocca aperta.

-Dai su dillo, dillo, adoro quando lo dite.

La incitò euforico da accanto a lei.

-Ma...ma...

Ci fece un giro attorno poi si fermò di nuovo davanti all'ingresso guardando il ragazzo quasi più sorridente di lui.

-E' più grande all'interno, o forse più piccola all'esterno.

-Ok la seconda parte mi è quasi nuova però va bene lo stesso...

La guardò per un attimo serio tornando poi subito dopo a sorridere. Entrarono poi entrambi chiudendo la porta alle loro spalle.

-Beh visto che ormai sei qui che ne dici di un bel viaggio nel tempo, o nello spazio?

Accentuò l'ultima parola, lei emozionata fece cenno di si con la testa poi si rese conto di essere ancora in pigiama.

-Si però dovrei prima cambiarmi...dammi un minuto

Si diresse verso la porta venendo poi sballottata da una parte all'altra del corridoio che portava dalla porta ai comandi centrali.

-Troppo tardi...ma non preoccuparti se prendi quel corridoio, poi vai a destra e ancora a destra poi a sinistra troverai la cabina armadio, c'è sicuramente qualcosa che fa per te.

Indicò un corridoio alla sua destra e lei corse seguendo le indicazioni, quando tornò indossava una maglietta bianca aderente con una giacca di pelle nera, leggera, e dei pantaloncini corti azzurrini, il tutto abbinato a degli stivaletti in pelle neri. Il Tardis era già atterrato e il ragazzo guardava fuori puntando per aria un attrezzo che emetteva un rumore fastidioso.

-Che fai?

Gli chiese avvicinandosi, curiosa con le braccia dietro alla schiena sporgendo il busto in avanti, lui si voltò leggermente tornando poi ad ignorarla concentrandosi.

-Non è possibile di nuovo...Perchè? Che c'è che non va in questo tempo in questo luogo?

Corse verso i comandi guardando su uno schermo, mentre lei continuava a fissarlo, poi tornò alla porta e dopo un po' si voltò verso di lei.

-Ecco non ci siamo spostati di molto se non di qualche ora...sono le 10 di mattina e siamo in mezzo ad un parco a due isolati da casa tua...

Uscirono e iniziarono a camminare tra le vie alla ricerca di cosa li stesse bloccando li, continuò a puntare l'oggetto che teneva in mano ovunque.

-Cosa stai facendo? Cos'è quello?

Stanca di sentire quel suono chiese e lui senza guardarla le rispose come se fosse un qualcosa che si potesse trovare anche nel negozietto sotto casa.

-Un cacciavite sonico...Cerco di capire cosa mi stia impedendo di spostarmi.

Si volto poi verso di lei questa volta serio.

-Quasi sicuramente si tratta di alieni.

-Come te?

La fissò ancora più serio anche stranito come se fosse ovvia la risposta.

-Assolutamente no, se fossero come me non dovrei continuamente cercare di salvare voi umani da invasioni.

Tornò a guardare davanti a se come deluso e lei voltò lo sguardo verso il basso. Poi il cacciavite emise un suono diverso puntando contro una statua di un angelo che si copriva il volto con le mani, lei la guardò piegando il volto di lato accigliata.

-A ecco cos'era...sei solo? Certo che no...

Continuando a fissarlo si rivolse a lei che potè intuire non stesse capendo più niente.

-Resta qui...so che è pericoloso, ma fissalo è un weeping angel, se continui a guardarlo non potrà muoversi...

Lei lo interruppe ridendo ironica.

-Stai scherzando vero? E' soltanto una statua...

Il tono cambiò divenne duro come a rimproverarla.

-Non è una statua al mio tre chiudi gli occhi e quando te lo dirò io riaprili ti dimostrerò che è la verità. Allora pronta?

Lei annuì allora lui iniziò a contare e al tre fece come stabilito fin che un attimo dopo non li riaprì al suo ordine.

-O mio dio...Si è mossa davvero...

Urlò spaventata indicando la statua che ora non si copriva più il volto, stendeva le braccia verso di lei, aveva la bocca spalancata mostrando denti affilati. Era di pietra eppure non si trovava più nella stessa posizione.


 

-Bene ora mi credi? Posso affidarti questa mentre controllo in zona?

Annuì mentre lui si allontanava.

-Ricorda non battere ciglio. Fallo e sei morta. Sono veloci, più veloci di quanto tu possa credere. Non voltargli le spalle, non distogliere lo sguardo e non battere ciglio...Buona fortuna!

Le urlò svoltando l'angolo e appostandosi subito dietro, protetto tutto attorno, pronto a compiere il suo piano. Già immaginava quell'angelo non fosse solo e appena un altro si fosse presentato avrebbe catturato la scia temporale per risolvere il problema alla radice. Rimase immobile senza guardargli il volto, i denti affilati e l'espressione vuota la inquietavano, a dirla tutta pure le mani artigliate facevano lo stesso effetto. Qualcosa di freddo la strinse attorno alla spalla e tutto ciò che la circondava cambiò, era quasi buio, le pareti che la circondavano erano ricoperte di scritte. Nel frattempo, nell'esatto momento in cui la mano di un altro angelo toccò la spalla di Kate facendola sparire, chi sa dove o chi sa quando, V puntò il cacciavite contro la fonte e si collegò alla scia temporale. Attraverso viuzze secondarie, nella speranza di non incontrarne altri e raggiunse il Tardis. Nella casa, o ciò che ne rimaneva, si era guardata in torno per parecchio poi prese a camminare uscendo dalla stanza e salendo le scale. Al piano di sopra la luce era ancora più debole, arrivò poi in cima e iniziò a percorrere il corridoio. Quando all'improvviso una piccola sagoma bassa le sfrecciò davanti, avrebbe pensato ad un gatto se non fosse stato per la risatina inquietante che ne seguì. Indietreggiò nell'intento di tornare di sotto e andarsene il più in fretta possibile. Un altra figurina sbucò da un altra stanza e si fermò nel centro del corridoio a fissarla, rimanendo comunque nell'ombra. L'istinto di urlare e scappare era forte ma la curiosità la bloccò e rimase a fissarlo a sua volta. Non si muoveva più, non poteva più farlo, prese il telefono dalla tasca continuando a guardarlo, lo puntò poi contro con la torcia accesa. La luce tremava, ma la creatura rimaneva ferma, sembrava un piccolo bambino cicciottello, se non fosse stato per le piccole ali da angelo e la pelle completamente grigia.



All'improvviso la luce si spense per qualche secondo era talmente fioca che appena si riaccese la posizione delle braccia, che prima erano distese, ora erano sollevate con le mani a coprire il viso. Il numero dei piccoli angeli nel corridoio aumentò e tutto il coraggio svanì in un urlo, poi corse giù per le scale. Ovviamente seguita si trovò davanti alla porta a cercare disperatamente di aprirla guardandosi in torno velocemente, poi si arrese e si appoggiò con la schiena alla porta scivolando a terra. Abbandonò la testa contro la superficie prima guardando verso l'alto e poi chiudendo gli occhi. Subito un suono familiare arrivò alle sue orecchie e riaprendo gli occhi si trovò dentro il Tardis, V la guardò confuso quando si ritrovò ad essere abbracciato.

-Scusami...ma em ecco credevo che avrei fatto una brutta fine.

Scusandosi si allontanò notando che lui non la stava abbracciando a sua volta, poi guardando il pavimento trasparente e illuminato sotto i suoi piedi.

-Cos'è successo?

Ignorò avvicinandosi ai comandi e guardando nello schermo, lei non rispose vedendo la faccia di lui. Qualche secondo dopo la cabina iniziò a muoversi scossa da una forza esterna, che fece barcollare per un po' i due fin che non si fermò e lui guardò di nuovo nello schermo.

-Non è possibile...Come? Sono troppo piccoli per?

Borbottò da solo senza distogliere lo sguardo.

-Cosa?...

Provò a chiedergli quando lui la guardò.

-Siamo a Manhattan e non sarebbero dovuti essere in grado di spostarci così tanto, solitamente possono spostarti di qualche secondo nel tempo...

Si perse poi in un discorso sottovoce.

-Comunque ora ti riporto a casa, è troppo pericoloso per te.

Non rispose anche se avrebbe voluto ribattere, nonostante avesse avuto paura un esperienza come quella non avrebbe mai più potuto viverla e trovava quel ragazzo carino anche se parecchio strambo. Ma la fortuna quel giorno sembrò essere dalla sua, perchè continuavano a tentare di andarsene ma il Tardis continuava ad atterrare sempre nello stesso punto, esattamente davanti alle porte di un palazzo dall'aria vissuta. Alla fine dopo svariati tentativi si arrese ed entrò, dopo aver inutilmente cercato di farla restare li ad aspettare. All'interno ogni parete compreso il pavimento era completamente rosso, non un rosso scuro ma più un rosso sangue. Salirono sull'ascensore che sembrava aspettarli, subito dopo partì senza che loro premessero alcun tasto. Si ritrovarono in un corridoio con il pavimento di moquette dello stesso rosso del piano inferiore, sulle pareti una carta da parati dal tono spento. Le numerose porte contrassegnate con numeri, come negli alberghi, poi accanto delle targhette con dei nomi. Mentre camminavano ad un certo punto lei si bloccò fissando i nomi scritti, poi lo sfiorò per attirare la sua attenzione.

-C-c'è il m-mio nome e pure il tuo...P-perchè?

Balbettò visibilmente preoccupata, lui si avvicinò per vedere e accertarsi se fosse stato vero.

-Andiamo prima che sia troppo tardi...ora devi correre.

La afferrò per il braccio correndo verso l'ascensore, ma già dentro trovarono un angelo, lei dovette restare a guardarlo mentre lui guardandosi in torno cercò una soluzione. Corsero verso le scale di servizio trovandole verso il basso già affollate da altri quattro angeli, decisero di salire fino al tetto. Si ritrovarono in trappola nessun' altra via di scampo, nessuna scala esterna come avrebbero sperato. Sbarrarono la porta con delle travi sedendosi poi a terra contro la parete da cui erano usciti, Kate prese a guardarlo cercando di non farsi notare. Dei rumori di crolli li fecero poi sobbalzare, si alzarono guardando alle loro spalle, nella direzione da cui provenivano.

-No questo è troppo...dimmi che sto sognando...vorrei decisamente svegliarmi.

Sbottò scioccata a quella vista.

-Mi piacerebbe dirtelo, ma se così fosse oltre a non essere vera quella statua non sarei vero nemmeno io e riguardo la seconda parte sono sicuro al cento per cento di esistere...

-Credimi sulla statua della libertà aliena sono un tantino stupito pure io...

Ci fù un po' di silenzio in cui V continuò a fissare l'immensa statua che spuntava con il volto esattamente all'altezza del tetto, mentre lei si avvicinò al cornicione poi richiamando la sua attenzione.

-Tutta questa storia non ha alcun senso, voglio svegliarmi ora...

-Scendi subito da li, mi dispiace ma davvero non stai sognando, se ti butti morirai...io sono qui davvero, quella statua e un angelo e molte delle statue in ogni parte del mondo sono angeli...

Cercò di dissuaderla venendo interrotto di nuovo.

-Smettila.

Urlò lasciandolo a bocca aperta.

-Smettila, per quanto tu sia carino e vorrei infinitamente esistessi davvero, tutto quello che è successo di recente non ha alcun senso...anche tu non hai senso...

Abbassò il tono di voce iniziando a sporgere una gamba all'indietro e lui ad avvicinarsi.

-E' stato un bel sogno...

Con le lacrime agli occhi cadde di sotto e lui si sporse urlando quando tutto attorno a lui cambiò.

Si risvegliò nel Tardsi, uscì di corsa e si ritrovò nella stanza di Kate, si avvicinò al suo letto, lei si svegliò tirandosi a sedere di scatto accendendo la luce. Scattò ad abbracciarla lui, questa volta, sotto gli occhi sgranati e le guance che iniziavano ad arrossarsi rendendosi conto che non era stato un sogno e che gli aveva davvero detto quelle cose.

-Ho avuto pura per te...non avrei voluto morissi per me.

Si allontanò notando poi il rossore sulle guance abbassò lo sguardo evitando l'argomento.

-Beh comunque Ti avevo promesso un viaggio vuoi ancora venire?

Si alzò e le porse la mano invitandola una seconda volta.

-Assolutamente.

Si alzò sorridendo e lo precedette nella cabina, lui rimase un attimo fermo sorridendo poi scuotendo la testa la raggiunse.

-Allora dove vorresti andare?



Sta cosa malsana parte da una foto e dal fatto che volevo dedicare una ff alla mia amica Kate che adora V. Quindi ho ricollegato il piccolo alieno con Doctor Who (serie tv inglese). E boh continuerò solo se la cosa piace, se andrà avanti aggiungero anche gli altri sono già tutti collegati a dei personaggi nella mia mente malata. Se per caso qualche whovian leggerà tutto ciò non linciatemi (già mi hanno minacciata xD)


 

   
 
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